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Autore: Izanami    08/11/2008    4 recensioni
Se Bulma, presidentessa della C.C., dovesse stipulare un'accordo importante con Colui che per un caso fortuito conosce tutti i suoi segreti, cosa potrebbe accadere?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Dove eravamo rimasti...
Mi avvicino alla porta e la apro e…
Ho potuto evitarlo stamattina, ma adesso no!
- Ciao Bulma. -
- Ciao Yamcha -...



Un solo pensiero mi balena in mente: devo assolutamente liquidarlo!
Ancora sulla soglia della porta, con le gambe incrociate, non ho nessuna intenzione di smuovermi, ma è inevitabile che debba farlo.
È lontano da me almeno cinquanta centimetri, intreccia le dita delle mani… patetico!
- Vorrei parlare con te, sono venuto stamattina ma Crilin mi aveva detto che non c’eri.
- eheh… invece…eheh… eccomi qui! – mi sorprendo a dire fra i denti soffocando una risatina isterica.
Mi sta venendo una sorta di prurito su per le braccia, forse sto diventando allergica alla vicinanza di Yamcha…
- Beh, adesso sono qui! Devi dirmi qualcosa d’importante? -
Dai muoviti, fa presto… devo leggere la vita di… mmm… Vegeta!
- Oh, niente di importante, solo parlare un po’ -
Si avvicina e vengo inondata da un intenso profumo di dopobarba, ha un odore sgradevole, sembra quello usato dagli ultrasettantenni! Oh mio Dio! Ma quanto se ne è messo? È nauseante!
Mi allontano di scatto da lui: il dopobarba mi sta invadendo i polmoni… credo che potrei morire soffocata!
Presidentessa della Capsule Corporation morta asfissiata nel suo ufficio: trovate tracce di dopobarba per vecchi negli alveoli polmonari”
Potrebbe essere il titolo dell’articolo di copertina del giornale nazionale di domani.
Bene! Forse è meglio se usciamo dall’ufficio, stare all’aria aperta diminuirà le possibilità di morire.
- Oh, capisco, bene, che ne dici di uscire e camminare un po’? -
- Certo, proprio quello che volevo! Entrare nel tuo ufficio mi avrebbe rattristato… -
Ah-ah… allarme afflizione…
- Okay, d’accordo, allora prendo la borsa e usciamo - meglio sdrammatizzare.
Faccio una breve corsa, per quanto i miei decolté Loboutin me lo permettano, prendo la Luis Vuitton e mi avvio verso la porta, ma a metà strada mi viene in mente il prezioso plico su vegeta, così torno indietro, lo prendo dal cassetto e lo infilo nella mia stratosferica borsa.
Ora è meglio se esco subito prima che questo orrendo odore si salvia misto a pino silvestre invada il mio immacolato studio.
Nei corridoi, nell’ascensore e perfino nell’atrio Yamcha non dice una parola… non doveva parlarmi?
Attraversate le porte a vetri sento l’aria frizzantina che mi sferza sul viso, lui continua camminare senza fiatare… mi sta dando sui nervi questo suo mutismo.
Mi chiedo se è il caso che debba dire qualcosa, ma scaccio subito questo pensiero, aspetterò che lui parli e mi limiterò a rispondere annuendo o rifiutando. Stasera mi sento al quanto pigra di parole… strano vero?
Camminando nel silenzio più assoluto la mia mente continua a vagheggiare: carini questi stivali di quella ragazza alla fermata dell’autobus, devo andare in un centro benessere per un bel manicure, una ceretta… ad un tratto arrossisco perché penso a Vegeta…mmm…
Scuoto la testa, oh Bulma non pensare a certe cose.
All'improvviso mi viene in mente come un ricordo sfocato che sto camminando per strada e non sono sola, c’è Yamcha vicino a me, lo guardò sottecchi, sta camminando con aria torva, come se stesse preoccupato per qualcosa…  
- Allora, come stai? – gli dico avvolgendomi meglio nel mio trench e stringendo le braccia. Mi giro e gli rivolgo uno dei miei sguardi più eloquenti.
Si tocca la fronte e farfuglia qualcosa… non riesco a capire, ho paura che cominci a sudare freddo e gli venga un attacco convulsivo.
- Sto bene, anzi benissimo… ho alcune cose da darti! -
È soltanto questo? Deve darmi delle cose?
Devo ammettere di essere rimasta un po’ delusa, mi aspettavo una scena tipo quei film strappalacrime in cui il personaggio scaricato torna pentito dalla sua ex e la supplica di tornare insieme e lei riscopre di averlo sempre amato e dice di si… ma questa è un’altra storia!
Credo che potrei anche strozzarlo se si permettesse di fare una cosa del genere!
Ma non lo fa, fiuu!
Con molta tranquillità comincia a raccontarmi di essere stato scritturato da una squadra di baseball come allenatore, mi sta riempiendo la testa di parole tipo: Dug-out, bulpen, inning… che palle!
Mi conduce alla sua auto, sono davvero stupita, non fa cenno della nostra storia, non dice una parola su di noi… possibile abbia preso così bene la rottura?
Apre la macchina e ci si infila dentro.
- Sono delle sciocchezze che Goku non ha preso con il resto della tua roba -
La voce è sommessa perché continua a frugare nella macchina.
- ecco fatto! – adesso mi sta porgendo uno scatolone vecchio e un po’ strappato, con sopra stampato ancora il vecchio logo Capsule Corp., lo guardo esterrefatta: cosa sarà?
Mi affaccio dentro e…
Non riesco a credere ai miei occhi, li dentro ci sono cose che appartengono ad un passato ormai troppo remoto per essere ricordato. Alzo gli occhi e incrocio quelli del mio ex.
- Ma dove hai preso questa roba? -  lui mi guarda e fa un leggero sorriso.
- Ognuna di queste cose è legata ad un episodio particolare, due anni fa volevi darle via, le mettesti in questo scatolone e mi chiedesti di buttarle, ma io non ne ho avuto mai il coraggio!
Eh si, sempre il solito rammollito codardo!
E adesso cosa me ne faccio di queste cianfrusaglie?
Oh! Mi è venuta un idea, appena se ne sarà andato il perdente rammollito andrò alla bancarella di beneficenza nel piccolo parco qui vicino e devolverò tutto ai poveri… Ho davvero un buon cuore!
- Oh grazie, grazie davvero Yamcha, sono… senza parole! Davvero, grazie per avermi riportato il mio… il mio… scatolo! - Gli regalo un sorriso radioso e uno sguardo amichevole, ma lui mi fissa.
Sei sicura di aver apprezzato il mio gesto?
- Oh si, si, certo. Ho apprezzato tantissimo, talmente tanto che non vedo l’ora di frugarci dentro per tuffarmi nei ricordi!
Si altroché, non vedo proprio l’ora di buttare via tutte queste stronzate!
Lui sembra l’abbia bevuta, infatti ricambia il sorrido e mi saluta.

Quando vedo l’auto allontanarsi dal marciapiede e dalla mia visuale, mi viene un impulso irrefrenabile di lanciare questo stupido scatolo lontano e pregare che qualche tir ci passi sopra frantumandolo in mille pezzi.
Poi ripenso ai bambini poveri e mi avvio verso il parco…
Mentre cammino arranco, questo coso è davvero pesante, cosa mai ci sarà dentro?
Vedo sul lato del piccolo sentiero a ciottoli delle graziose panchine in ferro battuto, decido di riposarmi un po’, appoggio il contenitore a terra e mi siedo…
Tiro un bel respiro e mi lascio cadere sullo schienale della panca, alzo gli occhi e vedo il cielo arancione… caspita è già il tramonto.
Mi giro verso lo scatolo a terra e senza pensarci due volte, comincio a frugarci dentro...
 Ci sono cose assurde, bicchieri da cocktail, maglie scolorite, addirittura degli inviti in discoteca, oddio cos’è questo? Morta dalla curiosità alzo quello che sembra una pesante maglia nera, ma in realtà è: un vestitino di Halloween da coniglietta!!
È soltanto un body, con un papillon sul collo e una piccola coda a batuffolo proprio sul fondoschiena. OH MIO DIO!!
Questo l’ho indossato per la festa di Halloween l’ultimo anno di college. Dio mio quant’è volgare!
- Carino! Molto Sexy! -
Ma chi…
Mi cade l’indumento a terra, vedo che una mano si abbassa per raccoglierlo, alzo lo sguardo e non riesco a credere ai miei occhi, il mio cuore fa un battito in più: Vegeta!
Ho la mente confusa, non so cosa fare, ho caldo e freddo contemporaneamente. Resto interdetta, lo fisso con la bocca  semi - aperta… ha di nuovo quella maglia nera e la targhetta militare che gli si appoggia sui pettorali scolpiti
- Allora lo rivuoi questo? – mi porge il vestitino. Mi alzo di scatto.
Lo prendo e lo fiondo di nuovo nella scatola.
- Scommetto che con quel costumino è molto semplice trovare il punto G!
Mi sento avvampare, sono stupita, non credevo che ricordasse anche questo.
Mi affiorano alla mente i ricordi del bacio che mi ha dato nel suo ufficio, ho un brivido lungo la gambe.
Mi immagino la scena, noi due soli, stavolta nel mio ufficio, con un braccio butta a terra tutto il disordina che c’è sulla scrivania, poi mi prende per i fianchi e comincia di nuovo a baciarmi…
Okay, basta! Devo riprendere il controllo della situazione.
- Allora, cosa ci fai da queste parti Vegeta? – dico non curandomi della sua affermazione.
- Non sono cose che ti interessano! – risponde guardandomi negli occhi.
Mi sento tutta un fuoco di rabbia, se potessi esternare la mia energia credo che potrei bruciare tutto ciò che mi è intorno.
Sto per controbattere, apro la bocca per replicare, mi gonfio, ma… non gli dico niente!
Credo di aver capito come prenderlo, massima calma, tanto con le maniere forti non ottengo nulla. Dovrò addolcirlo con il mio savoir affair, sono o non sono considerata dai tabloid la donna più sexy della città dell’ovest?
- Beh, allora che ne dici di prendere un caffè? Te lo offro io. - dico con tono accomodante.
- No! – risponde secco – Meglio stasera a cena al Four Season, alle 21.00 – conclude con l’indice alzato.
Noto solo in questo momento una fasciatura al polso sinistro, con una piccola macchia rossa, che strano l’altro ieri non ce l’aveva…
- Ehi, Vegeta, cos’hai fatto al polso? - cero di toccarlo ma lui si ritrae.
- Non sono affari che ti riguardano, non toccarmi! – mi risponde brusco.
Si gira e sussurra. – A stasera, porta i documenti per l’accordo! – comincia a correre e si allontana.
Sento un senso di freddo e di inadeguatezza, un nodo mi stringe la gola, cerco di deglutire e metabolizzare ciò che ha detto: stasera Four Season, ore 21.00, portare i documenti per l’accordo e… non toccarmi!
Sento una sensazione di gelo, per quale motivo non ha voluto che lo toccassi?
Come un automa riprendo lo scatolone da terra, lo richiudo e mi avvio alla strada, le porterò a casa queste cose poi, domani, le darò in beneficenza!

Appoggio lo scatolone a terra e infilo la chiave nella serratura ma non faccio in tempo a girare la chiave che la porta si apre da dentro ed esce Chichi che mi salta letteralmente addosso abbracciandomi stretta.
- Oh Dio Bulmaaaaa!!! -  mi urla nell’orecchio.  – Sono stata promossaaaa!!! -
Smette di abbracciarmi, e mi guarda: - Beh non proprio promossa, visto che già sono capo chef ma… mi hanno proposto la direzione di un grosso progetto di catering!
Dice mentre mi prende lo scatolo da terra e lo porta dentro.
- Mamma mia, Bulma cosa c’è dentro questo coso pesantissimo. – esplode quando mette finalmente quell’orrore sul tavolo della cucina.
- Poi ti spiego con calma… ma dimmi come hai fatto? Con chi lavorerai? Da quando? – sputo a raffica una serie di domande.
- Me l’ha proposto una nota azienda di catering, lavorerò con tanta gente famosa e dalla settimana prossima!
- Aaaaaaaaaaa! Ma è stupendo! – faccio dei piccoli saltelli di gioia.
- Davvero fantastico!!! Ma adesso dimmi di quel cataplasma che ti sei portata dietro, cos’è?
- È uno scatolo pieno di cianfrusaglie che  mi ha portato Yamcha oggi a lavoro, sono ricordi… beh domani li porterò sulle bancarelle per i poveri.
Un sorriso birichino nasce sul volto della mia amica.
wow voglio vedere -  comincia a scavare nello scatolone e comincia a ridere a crepapelle.
Nel frattempo mi prendo dei biscotti salati e comincio a sgranocchiarli sul divano.
- E questo cos’è? Il costume di Halloween di una porno – star? – caccia il vestitino da coniglietta e continua a ridere quasi piangendo.
- No! Veramente era il mio costume all’ultimo anno di college! – dico un po’ stizzita
- Comunque ho un appuntamento – aggiungo
Chichi smette di ridere all’improvviso e mi fissa stupita
- beh, non proprio un appuntamento, è una cena di lavoro, al Four Season… -
- Dici sul serio? -
- Si – Si!
- Con chi è questo appuntamento di lavoro? – mi guarda dritto negli occhi.
- Vegeta S.! -  rispondo cercando di sembrare distaccata.
- Vegeta eh? – ripete Chichi, perplessa  – oh no Bulma, non dirmi che… -
- Oh no! È solo un incontro di lavoro -  ribatto  - due persone che parlano di affari. Nient’altro -  detto questo mi accascio sul divano… purtroppo solo affari!
- Hmmm... bene, allora andiamo a scegliere la mise giusta per questo tipo di occasione! – mi prende per la mano e mi conduce un camera mia.
Sono le 18.30 ce la farò per le 21.00?





Salve eccomi di nuovo... altro capitolo...
Ringrazio come seeempreeee coloro che: leggono
coloro che: mettono la storia tra i preferiti
coloro che recensiscono:
cri92: Ciao, sono davvero contenta che la storia ti piaccia, beh... come può Chichi non notare che Vegeta è un bel maschione? Piaciuto quest'altro cappi? ^^ un bacio
trullitrulli:  Ciao, non sono poi così modesta!!^^ Cmq Grazie!! Chichi in questa storia è più libera da pensieri ossessivi verso il figlio, più sciolta.... meglio no? Di C-18 non so ancora se fidarmi o meno...mmm... devo decidere! Allora aspetto un tuo ulteriore consiglio su quest'altro capitolo... un bacio^^
nightwish4ever: Ciaaa Mariii, guarda la tua recensione mi riempe sempre di gioia davvero... mi mancherebbe se non la facessi!! un bacione - one^^
Nanatsu: TU...TU... Brutta St***a...come ti permetti di dire che mi faccio le P***e mentali? Non è che perchè sei tu io ti risparmio eh! Vengo da te e ti spacc la facc'... VIULENZ!!! Come sempre mi fa immenso piacere ricevere le tue recensioni e le tue stupidate... ti voglio un casino di bene ammor mi!! un bacio^^
  
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