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Autore: the DUFF    17/12/2014    0 recensioni
"Se niente è per sempre, questo ci resta" le sussurrò all'orecchio Dave mentre la stringeva forte.
A lei girava la testa e le gambe molli l'avrebbero lasciata scivolare per terra senza troppi complimenti ma lui era li con lei a sorreggerla un'altra volta.
Questa è la storia di due ragazzi che conoscevano poco l'uno dell'altro ma un avvenimento li farà avvicinare e conoscere.
Buona lettura :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 3

-non mi lasciare per favore- gli disse Sam una volta arrivata a casa sua.
Sapeva perfettamente che il silenzio e la tranquillità che l'avrebbe investita una volta messo piede in quella casa vuota le avrebbe fatto male.
-non ti lascio sola- la tranquillizzò Dave e entrò assieme a lei in casa.
Entrambi si bloccarono nell'ingresso dove il loro sguardo venne catturato dalle scarpe da calcio preferite di Alex e si dovettero far forza per cercare di non pensarci.
-Andiamo- la mano di Dave accarezzò la schiena di Sam provocandole un brivido che però la fece riprendere e andarono in cucina.
-hai fame?- chiese a Dave.
-un pò- ammise lui grattandosi la testa imbarazzato.
Mentre osservava i suoi occhi verdi Sam immaginava che al posto del ragazzo ci fosse Alex che le chiedeva di prepararle i suoi pancakes che tanto amava e come ipnotizzata da quel ricordo si mise a cucinarli senza porsi nemmeno la domanda se a Dave effettivamente piacevano.
Dopo averli preparati li mise sul piatto decorandoli con un smile di sciroppo d'acero come d'abitudine al ragazzo, ma al posto del fratello c'era Dave e Sam si risvegliò da quello strano stato di trans.
-buoni- si complimentò Dave e lei rispose con un timido sorriso.
-grazie- sussurrò lei e si sedette a fianco a lui che si affogava di quei buonissimi dolci.
Quando Dave finì di mangiare pulirono la cucina e decisero di andare a letto a dormire.
-se vuoi puoi dormire in camera di Alex- Sam pronunciò quelle parole col groppo in gola e notò che anche Dave sentendole deglutì e allora continuò -ma se preferisci puoi andare nella camera dei miei genitori, sai qual'è-
-credo che starò nella stanza dei tuoi- e detto ciò si salutarono.
Dave strinse forte Sam in un abbraccio caldo e accogliente.
Anche per lui era difficile stare in quella casa che aveva ospitato feste e momenti speciali col suo migliore amico e ora sapere le sue condizioni lo  distruggevano.
Si staccarono da quella stretta che in qualche modo assurdo li consolava e si divisero per andare nelle rispettive stanze.
Sam si buttò a letto ancora vestita e col cuore che batteva forte.
Dalla porta aperta della sua stanza poteva scorgere la porta di fronte della camera di Alex e sentiva la sua mancanza.
Lo voleva con lei, anche solo per urlargli di abbassare quell'orribile musica degli anni 70 e 80 che tanto amava ascoltare, anche la mattina presto, infastidendo la sorella.
Avrebbe avuto ancora l'occasione di mandarlo anche solo a quel paese? 
Si chiedeva tante cose, pensava a come lo avrebbe insultato ma sapeva che nel momento che aspettava pazientemente, cioè il momento in cui si sarebbe svegliato, gli sarebbe saltata al collo stringendolo forte e confessandogli quanto lui fosse importante per lei.
Con quei pensieri a tormentarla cadde in un sonno tormentato, fatto di incubi e paure.
Si svegliò nel pieno della notte con la tachicardia e con una paura incontrollata mentre le lacrime scendevano copiose dai suoi occhi.
Mentre cercava di regolarizzare il respiro e il battito del suo cuore decise di chiedere a Dave di farle compagnia e lo raggiunse nella camera dei genitori.
Lo trovò sveglio, steso a pancia in su e con le braccia incrociate sotto la testa, perso nei suoi pensieri a fissare il soffitto.
-Dave?- lo chiamò piano.
-Sam cosa succede?- chiese lui alzandosi di scatto aspettandosi il peggio.
La vide con le guance rigate dalle lacrime e gli occhi gonfi.
-non riesco a dormire, ho paura di quello che possa succedere!- gli confessò Sam sedendosi ai piedi del letto.
Lui la prese per le spalle e la tirò vicino a lui facendola sdraiare colla testa sul suo petto e tenendola tra le braccia.
-Alex un giorno mi disse che cantavate assieme con un piccolo gruppo- disse lei cercando di distrarsi fissandolo attraverso le ciglia.
I suoi occhi verdi erano magnetici e Sam non poteva fare a meno di guardarli.
-vuoi che ti canti qualcosa?- le chiese Dave e lei annuì soddisfatta dalla proposta.
Dave iniziò a intonare You found me dei The Fray, una delle sue canzoni preferite e Sam si perse tra quelle parole che le erano sempre piaciute tanto.
 
where were you?
dov'eri?
 
Sam si chiese dove fosse stato Dave in quegli anni ringraziando mentalmente Dio per averglielo mandato in quel momento così difficile.
Aveva sempre sentito parlare bene di lui, sia da Alex che dai genitori, ma pensava che quello che aveva sentito da loro era offensivo e ridicolo in quando Dave era molto meglio di come veniva descritto.
Era un angelo a cui non avevano dato un paio di splendide e luccicanti ali per permettergli di restare a vegliare le persone sulla terra.
-sei bravissimo- si complimentò Sam quando Dave finì di cantare e lui le sorrise in risposta.
-va un pò meglio?- chiese lui sfregandole una mano sulla guancia e lei annuì.
-grazie mille, per tutto- concluse lei e dopo avergli baciato una guancia si accoccolò al petto di lui per cadere finalmente nel mondo dei sogni, questa volta un pò più dolci.

MY SPACE
Ciao a tutti!! Spero tantissimo e con tutto il mio cuore che la storia vi stia appassionando al meno un pochino.
Mi sto impegnando molto e  sarei felicissima di conoscere le vostre opinioni e di poterle leggere qualche vostra recensione.
Alla prossima, 
baci xx.
   
 
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