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Autore: the DUFF    14/12/2014    0 recensioni
"Se niente è per sempre, questo ci resta" le sussurrò all'orecchio Dave mentre la stringeva forte.
A lei girava la testa e le gambe molli l'avrebbero lasciata scivolare per terra senza troppi complimenti ma lui era li con lei a sorreggerla un'altra volta.
Questa è la storia di due ragazzi che conoscevano poco l'uno dell'altro ma un avvenimento li farà avvicinare e conoscere.
Buona lettura :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 1

Dopo 10 estenuanti ore passate sedute su quelle scomode poltroncine di plastica a sperare in un miracolo Sam era esausta.
Non aveva mai avuto così tanta paura in tutta la sua vita come in quel momento.
Aveva costretto i suoi genitori ad andare a casa un paio d'ore per riposare e per cambiarsi promettendo loro di chiamarli appena ci fossero state notizie e con lei era rimasto Dave.
Dave le era rimasto a fianco tutto il tempo accogliendola tra le sue braccia forti e sussurrandole parole di conforto all'orecchio per calmarla.
Cercava di essere ottimista e forte ma i suoi occhi trasmettevano solo malessere e inquietudine. Del resto Alex era il suo migliore amico oltre a essere il fratello di Sam.
Un  uomo vestito da una tuta verde e un camice bianco col viso trafelato uscì dalla porta che separava la sala operatoria da quella d'attesa e passò le sue grandi mano sul viso asciugando il sudore che rendeva lucida la fronte e uno sbuffo lasciò le sue labbra.
Il tempo di accorgersi di quella presenza e Sam scattò in piedi come una molla separandosi da Dave e andò in contro al dottore seguita dal ragazzo.
-dottore mi dica qualcosa, la prego- Sam pregò l'uomo con lo sguardo smarrito e arrossato per via delle lacrime mentre congiungeva le mani di fronte al petto.
L'uomo d'innanzi a lei l'osservò attentamente alla ricerca delle parole più adatte e dopo aver socchiuso le labbra affermò: -signorina abbiamo fatto il possibile ma le condizioni restano critiche e non possiamo fare delle previsioni. La situazioni è molto delicata-
Detto ciò l'uomo si congedò lasciando soli i ragazzi in uno sgomento totale.
Un singhiozzo, due singhiozzi, tre singhiozzi... un fiume infinito di singhiozzi accompagnati da una buona dose di lacrime salate iniziarono a percuotere Sam.
Le tremavano le gambe, aveva la vista annebbiata e l'unica cosa a cui riusciva a pensare erano i momenti più belli passati con Alex e le venne una nostalgia che le fece stringere il cuore.
Seduta ancora su quella poltroncina sorrideva amaramente tra le lacrime, ricordando quando aveva rubato a cinque anni il gelato di suo fratello, anche se lei lo aveva già mangiato, solo per il gusto di farlo arrabbiare.
E poi si ricordò anche di quella volta che tornò a casa per la prima volta con l'apparecchio e suo fratello non appena la vide scoppiò a ridere facendola piangere.
Pensava ai momenti più semplici e più banali e non sapeva spiegarsi come sarebbero state le cose se lui non si fosse più svegliato.
Rivolse un piccolo e fugace sguardo al ragazzo che la teneva stretta e che l'accarezzava e anche lui aveva lo sguardo perso e ferito, proprio come lei.
Anche lui di sicuro pensava ai momenti passati con Alex, o per lo meno a questo si ritrovò a pensare tra se e se Sam.
-non ci posso credere Dave- sussurrò a quel punto Sam guardando il ragazzo negli occhi.
-nemmeno io Sam, non voglio neanche pensarci- ammise lui continuando a stringerla perchè in fondo faceva bene anche a lui non rimanere solo in quel momento.
Aveva bisogno di supporto perchè anche a lui la terra stava crollando sotto piedi, pezzo dopo pezzo, e non sapeva come sarebbero andate avanti le cose.
Dave con la mano libera prese il telefono e dopo aver composto un numero lo porse a Sam dicendole -avevamo detto ai tuoi genitori che li avremmo avvisati non appena avessimo saputo qualcosa,no?-
Lei annuì e dopo averlo afferrato aspettò che qualcuno rispondesse dall'altro capo del telefono.
-Pronto?- fu la voce straziata della madre a rispondere.
-mamma sono Sam, hanno concluso l'operazione, vi aspettiamo qua- e detto ciò chiuse la chiamata.
Porse il telefono a Dave che nel frattempo di era alzato di fronte a lei ma invece di afferrare solo l'apparecchio, Dave le prese la mano tirandola a sè e l'abbracciò.
-andiamo al bar a prendere qualcosa da mangiare, sarai affamata- le propose lui all'orecchio e solo in quel momento si accorse tremendamente affamata.
Lei annuì e lo seguì al bar dove si sedettero uno di fronte a l'altro in un piccolo tavolino e ordinarono un semplice panino per ognuno.
Mangiarono tutti e due velocemente e in silenzio e Dave insistette per pagare per entrambi e corsero un'altra volta alla loro postazione dove trovarono Camille e John parlare col medico.
I due ragazzi rimasero in disparte per permettere ai signori Nicolson di parlare col medico e intrecciarono le loro mani per infondersi forza e tranquillità.
Il dottore andò via dopo pochi minuti e Sam corse verso i genitori.
-cosa dice?- chiese.
-se si sveglia dal coma entro una settimana allora potremo stare tranquilli, altrimenti non ci  sarà più nulla da fare- concluse in un sussurrò John.
-dimmi che è uno scherzo- urlò lei disperata.
A quel punto Dave l'afferrò per le spalle e la scosse piano facendola tornare in se e lei  scoppiò a piangere.
-ragazzi andate a riposarvi un pò e tornate domani mattina, ok?- propose Camille e Dave acconsentì portando con se Sam.
Quando salirono in macchina il silenzio ebbe la meglio e entrambi si persero nei loro pensieri e Sam come al solito non si accorse di essere arrivata a destinazione.
-non mi lasciare sola- disse lei e poi aggiunse un flebile -per favore-

MY SPACE
Buongiorno a tutti!! <3 Spero tanto che questo capitolo vi piaccia e spero di trovare qualche recensione :)
Baci xx
   
 
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