“Ti
rendi conto che
quella donna ci ha provato per tutta la cena??” mi urla Betty
non appena
entriamo a casa nostra.
Non l’ho mai
vista così furiosa, nemmeno quando ha scoperto
l’Oracolo delle dee o quando
abbiamo litigato per la storia successa con la banda di ladre donne.
Saranno gli ormoni
penso!
“Betty calmati” le
dico “potresti fare male alla bambina!”
“Se permetti lo decido
io” mi risponde lei.
Sono passate tre
settimane da quando è stata in ospedale. In tutto questo
tempo si è molto
cautelata e ha lavorato da casa. La prima settimana è stata
terribile perché
aveva la schiena piena di lividi, i punti sul coccige non le
permettevano di
trovare una posizione comoda ed era abbastanza intrattabile. Non
riusciva a
stare seduta, né sdraiata, né supina, stava bene
solo se si appoggiava su un
fianco o in piedi. Poi piano piano ha iniziato a guarire e quando
finalmente le
hanno tolto i punti le cose sono migliorate. Sta per finire il sesto
mese di
gravidanza e siamo andati al controllo tre giorni fa, per fortuna
è andato
tutto bene e la bambina non ha risentito del suo incidente.
“Armando” mi dice
“dimmi cosa c’è tra te e quella
donna!”
“Non c’è niente tra di
noi” le rispondo
“Davvero pensi che io
sia stupida?” mi dice
E’ successo che Parker
Jackson Ross, il magnate americano, è venuto in Colombia e
vuole visitare la
New Tech perché sarebbe interessato a fare degli
investimenti nell’azienda. A
quanto pare le modifiche che Manuel ha fatto sulle sue navi hanno non
solo
risolto il problema ma anche fatto un’ottima impressione al
proprietario della
compagnia.
Parker Jackson Ross mi
ha invitato a cena. Naturalmente io non potevo rifiutare visto che sono
il
Presiedente della New Tech, ma pensavo che ci sarei andato da solo.
Invece
Manuel mi ha chiamato per dire che ci sarebbe stata anche sua moglie,
quindi
per evitare di essere scortese sarei dovuto andare anche io con mia
moglie.
Mi è costato chiedere
a Betty di partecipare. Un po’ perché so che non
è ancora completamente
guarita, un po’ perché io non sono riuscito ad
essere presente quando me l’ha
chiesto lei e soprattutto perché non mi andava di dover fare
finta di essere la
coppia più felice del mondo quando è palese che
non lo siamo affatto.
E’ vero che non sono
andato via di casa ma praticamente viviamo come due coinquilini. Io
dormo nella
camera degli ospiti e ho spostato lì tutte le mie cose. Per
fortuna siamo
riusciti a trovare una governante a ore che si occupa della casa,
perché Betty
nelle sue condizioni non potrebbe.
A dire il vero Betty
ha provato tante volte a parlarmi ma io non ho mai voluto. Le ho detto
sempre
“No Betty, ancora no…”
Non so di quanto tempo
abbia bisogno per elaborare il tutto. Di certo di ritorno dal viaggio
da Lima,
ero furioso, volevo solo andare via di casa, il più
possibile lontano da lei.
Dopo quello che era successo tra di noi, vederla baciare Daniele
Valencia ha
aperto dentro di me una voragine che non si vuole richiudere.
Quando lei mi ha
impedito di lasciare la nostra casa, mentre io avevo già
fatto la valigia,
anche se ero arrabbiatissimo mi ha fatto felice. Vederla lottare per
me, per
noi, mi ha convinto a restare.
“Armando” mi richiama
alla realtà Betty
“Si, cosa c’è”. La
guardo. Quando le ho chiesto se venisse alla cena lei mi ha risposta di
si
senza pensarci più di tanto. Non potevo non farlo, da questo
incontro avrebbe
potuto dipendere il futuro della New Tech. Era ed è
bellissima nel suo vestito
color corallo. Non è per niente provocante, anzi al
contrario. L’unica cosa
scoperta sono le spalle e le gambe dal ginocchio in giù, ma
questo non ha
evitato che tutti gli uomini si voltassero a guardarla non appena siamo
entrati
e usciti dal ristorante. Mi sono accorto dopo, che con lei non
è mai una
questione di bellezza e basta, quanto piuttosto di fascino. Ha ragione
Mario
quando dice che stile e classe non dipendono dai vestiti che indossa ma
sono
sue proprie doti naturali.
“Dimmi quando vi siete
per davvero conosciuti tu e quella donna!” mi chiede
“Non penserai mica che io
creda alla storiella che vi siete conosciuti tanti anni fa,
all’università,
come hai detto a tavola. Potete darla a bere a Parker Jackson Ross non
a me!”
In effetti sono
rimasto di stucco quando l’ho vista e non pensavo che fosse
la moglie di Parker
Jackson Ross. Siamo
entrati nel
ristorante che loro ci stavano già aspettando al tavolo. Per
come si erano
seduti non ho potuto fare a meno di sedermi accanto a lei mentre Betty
si è
seduta accanto a lui, di fronte a me.
“Armando” mi permetta
se la chiamo così mi ha detto il magnate “Dove
nascondeva una moglie così
bella? Adesso capisco perché in Alaska ha fatto il diavolo a
quattro per
tornare in tempo a casa” ha aggiunto.
La sua battuta mi ha profondamente
infastidito. Ma di certo lui non sa quanto io sia suscettibile
all’argomento in
questo momento.
Poi lei mi ha visto e
mi ha detto “Armando non ti ricordi di me? Non posso credere
che tu mi abbia
dimenticato!”
“Vi presento mia moglie,
Faith Jackson Ross, ma a quanto pare voi già vi
conoscete” ha detto lui
rivolgendosi a me e Betty.
“Faith che sorpresa
trovarti qui” le ho detto abbracciandola. “Si in
effetti io e lei ci conosciamo
dai tempi dell’università, ma di sicuro allora non
era la signora
Parker Ross e
se non sbaglio studiavi arte vero?”
“Armando vuoi dirmi o
no la verità? Devo chiamare un investigatore
privato?” mi chiede Betty. Non so
come faccia ma lei ha sempre un sesto senso riguardo queste cose. Non
me ne fa
passare una.
“Abbiamo avuto una
relazione” le dico alla fine “Ai tempi
dell’università stavamo insieme va
bene?”
Mi torna in mente
Faith che dice a cena ‘All’inizio non volevo
partecipare a questa cena, le cene
di lavoro sono così noiose, ma poi ho sentito Armando
Mendoza, colombiano e ho
deciso che dovevo assicurarmi se fossi tu!’
“Coosaaaa?” dice
Betty, toccandosi la pancia e correndo in bagno a vomitare.
La seguo . “Ti senti
male?” le chiedo. Sta vomitando praticamente tutta la cena.
“No sto bene” mi dice
alla fine “ Voglio solo un po’
d’acqua”. Se ne va in camera nostra e si cambia.
Poi viene nella stanza degli ospiti con una tazza di camomilla in mano.
Si
siede sul letto dove io sono sdraiato e mi dice “Ora tu mi
racconti tutto dall’inizio”.
“Cosa c’è da
raccontare?”le dico
“Come cosa c’è da
raccontare? Non sopporto il tuo tono sbrigativo!”mi dice
“E” mi ferma mentre io
sto per dire qualcosa “non dire una cosa tipo, ‘con
tutte le donne che ho avuto
se dovessi raccontarti di tutte loro non usciremmo di casa per una
settimana’.
Da come lei ti ha guardato per tutta le cena, è ovvio che la
vostra non sia
stata una storiella qualsiasi. Armando quella donna ha cercato di
affascinarti
per tutta la sera!”conclude
“Betty” le dico io “ti
ho detto che abbiamo avuto una storia
all’università!”
Fa bene a non
credermi, mica le posso dire adesso che Faith è stata LA
storia che ogni
studente vorrebbe avere, tanto sesso selvaggio e risate, per un intero
anno,
prima che tornassi e iniziassi la mia storia con Marcela. Non posso
dirglielo perché
le sto praticamente facendo la morale da un mese per quanto ha
combinato con
Daniele. Ma è diverso mi dico. Io ero giovane e libero
allora. Lei era sposata,
guarda caso con me e incinta di mio figlio quando ha iniziato questa
specie di
flirt con lui.
“Se tu non vuoi
dirmelo, lo chiederò a lei!” mi dice
“Abbiamo avuto solo
una storia che non aveva molta importanza. È durata quasi un
anno. Poi io sono
tornato qui, ho iniziato a lavorare all’Ecomoda e ho iniziato
a frequentare
Marcela” le dico
“Da come ti guardava
lei non mi è sembrato che poteste aver avuto una storia
senza importanza. Di un
anno poi.”
“Eravamo ragazzi. Una
cosa conclusa almeno vent’anni fa”le dico
“Mi auguro che lo sia,
perché secondo me per lei non è affatto
così” mi dice
“Cosa te ne sembra
della proposta che mi ha fatto?” le chiedo. Questo
è il secondo grosso nodo da
sciogliere della serata. In effetti Parker Jackson Ross, a parte la
questione
di Faith è stato molto gentile con me. Mi ha detto di essere
rimasto impressionato
dalla mia bravura, che gli piace come lavoriamo alla New Tech e
vorrebbe
comprarla per inserirla nel suo impero. Però non
è questo il punto. Lo è il
fatto che mi ha detto ‘Se accetti, per te avrei in mente
qualcosa di diverso,
vorrei che diventassi il vice presiedente della mia compagnia navale.
Subito
dopo che tu sei partito dall’Alaska ho fatto delle ricerche
su di te e so che
sei un manager qualificato, hai lavorato nel mondo della moda per tanto
tempo,
oltre ad essere il figlio di Roberto Mendoza, una delle persone
più facoltose
della Colombia. So che tua moglie è il presidente
dell’azienda di moda creata
da tuo padre, che è a conduzione familiare ma con
l’offerta che ti faccio io,
entri nella stanza dei bottoni dell’economia
americana’.
Mi ha lasciato di
sasso. Poi ovviamente Faith ha detto ‘Pensaci Armando, mi
piacerebbe tanto
riallacciare i rapporti con te’.
“Me lo stai chiedendo
seriamente?” mi dice Betty
“Si!” le dico
“Bene, io non sono d’accordo.
Assolutamente. Dove dovresti trasferiti, in Alaska? E come faremmo con
l’Ecomoda?
È l’azienda di tuo padre. Se vado via pure io cosa
ne sarà dell’azienda? Sai bene
che Daniele la sventrerebbe in un secondo. Ma soprattutto, io non
voglio andare
a vivere in Alaska. Come facciamo con i bambini? Hanno la loro vita
qui.”
“Betty, le so tutte
queste cose!” le dico
“A meno che tu non
voglia riallacciare i rapporti con quella Faith lì, non vedo
come tu possa
accettare quel lavoro!”
“Ma cosa c’entra
Faith, Beatriz?” le dico arrabbiato
“C’entra quanto tu
vuoi che c’entri” mi dice.
“Bene, non c’entra
niente!” urlo “Non è solo una questione
sentimentale Betty, è anche che per una
volta mi fa piacere essere valutato per il mio lavoro, avere un
riconoscimento
per quello che sto facendo!”
“Non c’è bisogno di
urlare” mi dice lei. “Quanto al riconoscimento del
tuo lavoro, sei tu l’unico
che non crede nelle tua capacità!”
“EH?”
“Si Armando, è così.
Non te ne sei forse andato dall’Ecomoda per dimostrare a te
stesso che valevi
qualcosa?? Ebbene ora questa proposta ti dimostra che vali tantissimo.
In
cinque mesi sei riuscito a portare la New Tech nell’interesse
di un magnate
americano. E’ palese che tu sia un bravo manager, ma tu non
riesci ad
accettarlo. Devi sempre sfidare te stesso. Ma per essere migliore di
chi?? Con
chi stai gareggiando?” mi chiede “Penso che il
fatto di dimostrare a tuo padre
che hai un valore non c’entri più niente con tutto
questo” aggiunge ed esce
dalla mia camera.
In quel momento mi
arriva un messaggio sul cellulare. È di Faith.
‘Ho chiesto il tuo
numero a mio marito. Mi ha fatto tanto piacere rivederti. Cosa ne dici
se ci
rivediamo domani per un caffè? P.S. Carina tua moglie!’
Chiudo il telefono. Ci
mancava solo questa. Come se la situazione non fosse già
complicata di suo.