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Autore: happy ending    18/12/2014    7 recensioni
Prima classificata e vincitrice del premio speciale NATALE nel contest "Spirito Natalizio", indetto da Matilde di Shabran.
Il Natale si avvicina e Ron cerca disperatamente di scoprire quale sia il regalo perfetto per Hermione...
Nel frattempo, anche la ragazza è alle prese con un un "piccolissimo" conflitto interiore...
Dal testo:
"Dai Hermione! Ci deve pur essere qualcosa che desideri! Un libro, una borsa, una sciarpa, un elfo..." esclamò Ron, esasperato.
"Ti ho già detto che non ho bisogno di nulla Ronald, perciò lascio a te carta bianca... Stupiscimi" fu la risposta di Hermione.
Harry assisteva divertito alla scena; da quando erano entrati nella Sala Grande per la cena, Ron non aveva smesso un attimo di assillare l'amica.
"Perfetto. Non lamentarti se poi a Natale ti trovi una tazza" borbottò il rosso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Calì Patil, Dobby, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Angolino dell'autrice

Prima classificata e vincitrice del premio speciale NATALE nel contest "Spirito Natalizio", indetto da Matilde di Shabran
http://freeforumzone.leonardo.it/d/10977232/Spirito-natalizio/discussione.aspx/1



"Dai Hermione! Ci deve pur essere qualcosa che desideri! Un libro, una borsa, una sciarpa, un elfo..." esclamò Ron, esasperato.

"Ti ho già detto che non ho bisogno di nulla Ronald, perciò lascio a te carta bianca... Stupiscimi" fu la risposta di Hermione.

Harry assisteva divertito alla scena; da quando erano entrati nella Sala Grande per la cena, Ron non aveva smesso un attimo di assillare l'amica.

"Perfetto. Non lamentarti se poi a Natale ti trovi una tazza" borbottò il rosso.

Lui ci aveva pensato sul serio a cosa regalarle, ma tutto ciò che gli veniva in mente gli sembrava sciocco o banale, quindi aveva deciso di chiederle cosa desiderasse. Dal canto suo, Hermione non era disposta a cedere: era curiosa di vedere cosa avrebbe combinato l'amico.

I ragazzi passarono il resto della serata in Sala Comune a finire i compiti di Pozioni, poi si salutarono e salirono nei dormitori.

"Quindi come farai col regalo?" chiese Harry a Ron.

"Non preoccuparti, ho un piano" rispose l'altro, ammiccando.

 

Nel frattempo nei dormitori femminili, Hermione aveva appena finito di ripiegare la divisa scolastica, quando...

"Hermione cara, mi chiedevo... C'è un libro che non hai ancora letto, su questo pianeta?" era Calì.

La riccia rimase sorpresa da quella domanda improvvisa.

"Ce ne sono parecchi" disse infine.

"E quali vorresti tanto leggere tra quei parecchi?".

"Oh, beh... Ci sarebbe..." si bloccò all'improvviso.

Non era normale che Calì si interessasse ad una cosa del genere...

"Al momento non me ne vengono in mente, sono troppo stanca" rispose poi.

"Ah... E... Quale profumo usi? Mi dimentico sempre di chiedertelo" continuò Calì.

"Un profumo babbano, non ricordo il nome".

"Ok... Ehm... Fa davvero freddo, eh? Fortuna che mia madre ha comprato a me e a Padma un bel cappotto... Tu ce l' hai?".

"Ovvio".

"E ne vorresti uno nuovo?".

"Mi va benissimo quello che ho già".

"Ho notato che non porti mai gioielli...".

"Quante altre domande ti ha chiesto di farmi Ron, di grazia? Avrei un po' sonno" disse Hermione, ormai certa che c'era sotto lo zampino del rosso.

Calì sgranò gli occhi.

"Conosco troppo bene quel tontolone. Pensava di fregarmi... Di fregare me! Povero, povero illuso" sogghignò la riccia.

 

Il mattino dopo, Ron apprese da Calì che la missione "Scopri cosa può servire ad Hermione" era fallita.

"Miseriaccia!" esclamò, scocciato.

"Io non capisco perché quest'anno ti fai tanti problemi... Sai bene che apprezzerà qualunque cosa tu decida di regalarle" commentò Harry.

Il rosso sbuffò. Quell'anno ci teneva particolarmente a farle un dono speciale, perché voleva dimostrarle qualcosa... Un qualcosa che da poco lui stesso aveva realizzato ed accettato nella sua testa e che il suo cuore tentava di fargli capire da tempo.

 

Quel giorno nevicava ed Hermione osservava i candidi fiocchi che lentamente andavano a coprire ogni cosa. Pensava al regalo che aveva preparato proprio qualche ora prima per Ron e dentro di sè continuava a chiedersi se avesse fatto davvero la cosa giusta; era stato Dobby a darle quell'idea, durante una delle loro chiacchierate.

"Ehi!".

"Ciao Ginny!".

"Pensierosa?" le chiese l'amica.

"Stavo ripetendo mentalmente la lezione di Trasfigurazione".

"La solita... Senti, Ron mi perseguita tempestandomi di domande su di te".

"Non avevo dubbi" rise Hermione, scrollando la testa.

"Non ce la farà mai con quel regalo! Davvero, ti troverai una tazza in fondo al letto a Natale! Mi ha chiesto qual è il pasto che preferisci... Se la colazione, il pranzo o la cena... Ti sembra normale come domanda?".

 

Arrivò la sera della vigilia di Natale ed il povero Ron se ne stava seduto con la testa tra le mani sul divano della Sala Comune. Tutti erano già andati a dormire.

Posò lo sguardo sul pacchettino appoggiato accanto a sè e sbuffò: aveva seriamente comprato una tazza alla ragazza che desiderava da anni... Alla ragazza che, con quel maledetto regalo, avrebbe dovuto capire i sentimenti che lo sconvolgevano anche solo pensando a lei.

"Mi scusi, signore, tutto bene?".

"Miseriaccia! Dobby!" esclamò.

"Dobby non voleva spaventare il padron Weasley" si scusò questo, con gli occhioni lucidi.

"Tranquillo... Sei venuto a raccogliere i berretti di Hermione?".

"Sì, signore... Hermione è felice di fare i berretti e Dobby è contento di vedere Hermione felice".

"Non sei l'unico... Aspetta! L'hai chiamata per nome, solamente per nome!".

"Hermione è più felice se Dobby chiama Hermione per nome".

Ron scosse la testa e sorrise.

"Padron Weasley vuole davvero regalare a Hermione una tazza, signore?" chiese poi Dobby, timidamente.

"Già. Sono un disastro, eh?".

"Dobby non pensa che padron Weasley sia un disastro, signore. Dobby pensa che Hermione sarà felice del regalo, ma il padron Weasley potrebbe fare di meglio".

"Tipo? Ormai è Natale e tra qualche ora lei si sveglierà... Non ho più tempo" borbottò il rosso.

"Padron Weasley è tanto innamorato di Hermione, vero signore?".

"Co... Io... Tu... No, ma è una mia cara amica e ci tenevo a farle un bel regalo".

"Dobby vuole bene agli amici di Harry Potter... Dobby osserva e capisce...Dobby vede che padron Weasley è innamorato di Hermione, signore" obiettò l'elfo, con i suoi grandi occhi sinceri.

"Sei un fenomeno... Comunque sì, sono tanto innamorato di Hermione... Però non lo devi dire a nessuno, ok? Non è un ordine, ma... Forse non è il momento giusto per farglielo sapere, capisci?" disse Ron, torturandosi le mani.

"Dobby capisce, signore".

Il ragazzo aiutò il piccolo amico a raccogliere gli indumenti nascosti in tutti gli angoli della Sala Comune, poi con un incantesimo mandò la tazza sul letto di Hermione ed andò a dormire.

 

Il mattino seguente, Hermione fu svegliata da Ginny, che saltava sul suo letto e lanciava gridolini esaltati.

"Buon Natale Hermione!" esclamò, quando questa riuscì ad aprire gli occhi.

"Mi fai venire il mal di mare così! Buon Natale!" sorrise la riccia, sedendosi.

Notò i pacchetti posti vicino ai suoi piedi, così si precipitò ad aprirli.

Erano tutti regali bellissimi... Ne aveva lasciato uno da parte, però. Si rigirò il pacchetto con il biglietto di auguri di Ron sopra, intuendo già dalla forma quale sarebbe stato il contenuto. Apprezzava, sì, però doveva ammettere che un pochino si sentiva delusa... Non si aspettava grandi cose, ma quella tazza faceva intuire che l'amico si era arreso; oppure, che in fondo lei non era poi così importante da sprecare ulteriori energie nella ricerca di un regalo speciale. In quei giorni, vedendolo tanto attivo, si era concessa il lusso di illudersi che forse poteva provare qualcosa per lei... Scartò il "famoso" regalo e voltandosi verso Ginny con un sorriso leggermente sconsolato, glielo mostrò.

 

"Gazie Harry per il libro!" esclamò Hermione, una volta raggiunti i due amici nella Sala Grande.

Abbracciò il moro, poi si voltò verso Ron.

"E grazie anche a te" sorrise.

"Figurati" sussurrò lui imbarazzato, ripensando al caschetto da portiere che gli aveva donato lei.

All'improvviso videro Gazza andare loro incontro.

"Granger, Weasley, il professor Silente vi attende nel suo ufficio" disse.

Rivolsero uno sguardo interrogativo ad Harry, poi si recarono dal preside.

"Buongiorno cari, buon Natale" li accolse questo, quando arrivarono.

Li osservò attentamente.

"Questa notte il caro Dobby è venuto a svegliarmi tutto agitato. Mi ha consegnato questi, dicendomi che era importantissimo che vi lasciassi a disposizione il mio studio per qualche minuto... Siccome amo fare il bagno la mattina di Natale ed in più, da come parlava Dobby, sembrava una questione di vita o di morte... A voi lo studio" consegnò loro due pacchettini, poi si alzò ed uscì.

Ron ed Hermione si guardarono e presero a scartare, trovandosi tra le mani due fialette.

"E questi?" chiese lui.

"Sono pensieri..." rispose la riccia, impallidendo.

Quello che teneva tra le mani Ron era il regalo che aveva preparato per lui, ma che poi aveva sostituito con il caschetto perché il coraggio le era mancato.

"Allora non ci resta che andare al pensatoio".

"Prima io!" esclamò Hermione, che non era ancora pronta ad affrontare la reazione di Ron ai suoi pensieri.

"Come vuoi".

Hermione fece comparire il pensatoio e vi immerse la testa.

Ciò che vide fu la chiacchierata tra Ron e Dobby della sera prima. Sentì chiaramente dire da Ron che era innamorato di lei e il suo cuore prese a battere all'impazzata. Tornata alla realtà, posò lo sguardo su di lui e, prima che questo potesse chiederle qualcosa, gli fece cenno di esplorare il contenuto della sua fialetta.

Ron lo versò nel pensatoio, per poi immergersi.

"E' un idiota! Uno stupido zuccone insensibile!" urlò Hermione.

"Hai di nuovo litigato con mio fratello?" sospirò Ginny.

"Che idiota! Non lo sopporto, lo detesto quando fa così! Sembra che non gliene importi niente! Io lo...".

"Tu lo ami".

"Esatto! Co... No! Aspetta! Che diamine dici?" boccheggiò.

"Lo ami e lo sai bene".

"Io... Sì, accidenti a lui".

Ron riemerse dal pensatoio e si voltò tutto rosso in viso verso Hermione, che lo osservava imbarazzata.

"Quello avrebbe dovuto essere il mio regalo di Natale, sai? Solo che... Non sapevo se tu provavi le stesse cose e..." disse lei.

"Miseriaccia!"esclamò Ron, sconvolto.

Hermione si avvicinò e gli scompigliò i capelli affettuosamente.

"Tu... Cos'hai visto?" le chiese poi, curioso.

"Quel che basta".

La ragazza sorrise e gli lasciò un tenero bacio a fior di labbra. Si guardarono negli occhi ed arrivò un altro bacio, e un altro ancora.

"Quell'elfo..." sussurrò Ron, tenendola stretta a sè e facendola ridere.

"Andiamo?" gli chiese Hermione.

"Dobbiamo?".

"Silente si prosciugherà se sta nella vasca ancora un po'... E poi non ho finito di fare colazione e ho una nuova tazza da provare".

Ron sorrise divertito... D'ora in avanti avrebbe sempre sostenuto il C.R.E.PA., ne era certo.

 

   
 
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