Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: Kyuri_Zaoldyeck    18/12/2014    1 recensioni
Kiri andava sempre più fiera di quella squadra, era consapevole però, che 2 mesi dopo si sarebbero separati mettendo fine al mito della Generazione dei Miracoli, e il pensiero la rendeva triste.
Tuttavia, i fatti del suo passato alla Teikou legati alla sua squadra del cuore racchiudevano gioie e dolori, che mai pensava si sarebbero riproposti anche nel suo presente, quando rincontrerà quegli occhi rosso fuoco che avrebbero capovolto la sua vita
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Seijuro Akashi, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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In ogni caso, quando vedeva Midorima giocare, Kiri veniva pervasa da una trmenda malinconia mista all’orgoglio verso il suo compagno, pensava continuamente che mancava un pezzo … anzi 5.
Erano i momenti in cui rimpiangeva la sua squadra del cuore, proprio così, perchè ogni volta che chiedevano a Kiri quale fosse la sua squadra del cuore, lei rispondeva “la mia Teikou”. “Che fregatura crescere” pensava spesso.

 
                                                                              *** 

 -Kiri-chan, perchè quella busta?- chiese indicando una grossa busta della spes che aveva in mano.

-C’è il mio classico dolce, e delle merendine, sai bene che è difficile soddisfare il SUO palato- rispose lei.

I due si dirigevano al parco muniti di cestino da picnic. Quel giorno Kiri era riuscita a convincere anche Murasakibara, perchè era sempre solo nel pomeriggio, aveva portato per lui tante merendine varie, poggiate accuratamente sulla torta che aveva fatto.
Il gigante centro della Teikou era già in mezzo al prato, era impossibile non vederlo, aspettava lì con la sua anonima espressione.

-Ricordate che questa è solo una pausa! Dovrete ricominciare ad allenarvi subito per il prossimo match- ordinò Kiri in tono autoritario.

-Coooosa? Credevo che oggi ci saremmo riposati- bofonchiò il gigante.

-Dovrebbe essere nel tuo interesse tornare a casa ad allenarti- suggerì lei.

-Lo sai che non ho un capo, né in casa né fuori, e poi sono stanco- e Kiri prese ad osservare l’amico Kuroko che lanciava occhiatacce al centro della Teikou, sguardi di disprezzo che non le capitava spesso di vedere in Kuroko.

-Smettila di guardarmi come se mi dovessi uccidere … altrimenti ti schiaccio- disse puntandogli un Pocky al collo, per poi mangiarselo. Poi si tagliò una fetta di torta preparata da Kiri, che gli faceva sempre spuntare un insolito piccolo sorriso.

Kiri amava preparare dolci per i suoi ragazzi, amava vedere i loro occhi gioiosi alla vista di quelle torte dopo un allenamento.

Kiri era un’allenatrice premurosa, voleva bene a tutti i suoi ragazzi, credeva che per quanto fossero forti, rimanevano sempre dei bambini.

Kiri era l’unica allenatrice che manteneva intimi rapporti di amicizia con i suoi giocatori, anche se questo creava qualche dissenso da parte del capitano della squadra.

Quella sera si rifece il tramonto e Kuroko si fermò alla solita macchinetta a prendere il Tonico.

-Perché lanciavi sguardi assassini a MuraMura?- Kiri aveva l’abitudine di chiamarlo così.

-Odio come si comporta nei confronti dello sport che pratica, lui non ama il basket, è soltanto dotato, ma io sostengo che non basti- disse lui tutto tranquillo. Ecco che Kiri ascoltava quel discorso per la sesta/settima volta!

-Anche io la penso come te, ma ci è indispensabile per vincere, anche Seiji lo dice, soprattutto quando entra nella “zona”- spiegò lei.

-Se Lui sentisse come l’hai chiamato, ti ucciderebbe- sorrise Kuroko, poi continuò:

-Capisco tutto, ma lo considero uno svitato in ambito di basket, tutto qui- Kiri non riusciva mai ad ascoltare Kuroko col tono irritato, che scoppiava subito a ridere.

Kiri era un’allenatrice davvero premurosa.

  
                                                                                  *** 
 
Ci pensava in continuazione fissando l’allenatore della Shutoku, il quale le chiedeva sempre aiuto per gli schieramenti e poi ne prendeva il merito. Inoltre manteneva un frustrante distacco con i suoi giocatori.
Che cos’era adesso Kiri? Una spalla destra, ma nemmeno, una sola presenza …

Le dava l’unica soddisfazione vedere Midorima dare ancora il meglio di sé, anche se con un’altra maglia e un altro numero. Kiri definiva ogni suo tiro “una melodia ben armonizzata”.

Quel giorno lei tornò a casa con lui sul carro in legno trainato dal povero Takao, un altro giocatore della Shutoku.

-Povera bestia!-disse guardando Takao faticare su quella bici.

-Il coach di quest’anno fa proprio schifo, dovrò fare tutto di testa mia- disse Midorima cambiando argomento.

-Quando mai non hai fatto di testa sua? E poi non è vero, lui sa il fatto suo- disse lei guardando altrove.

-Mi credi stupido? Si vede che gli schieramenti che ci da sono i tuoi, ho conosciuto da vicino le tue tattiche, Tokiwa- Già, lui la chiamava per cognome.

- Ormai il mio lavoro è finito, Shintaro, la mia vita è cambiata e non posso allenare una squadra delle superiori … - quelle parole le diedero una brutta stretta al cuore.

-Solo perchè non siamo NOI … hai lasciato la tua mente e il tuo buonsenso alla Teikou- sbottò lui sistemandosi gli occhiali.

-Non credo che li andrei a riprendere- sospirò lei.

-Piantala di riciclare il passato- sbuffò lui.

- Li rincontreremo tutti, vero?- chiese lei con una punta di speranza.

-Forse sì, forse no, posso solo ascoltare le previsioni- disse stringendo un pulcino di peluche tra le mani.
Il carro giunse davanti alla casa di Kiri, non molto distante da quella di Midorima. Lei scese e fece per salutarlo.

-Ma tu, Shintaro, cosa ne pensi davvero?- chiese lei seria.

-Penso che rincontrarli sarà inevitabile, immagino che tutti avranno ripreso col basket come me. Presto la Shutoku si iscriverà alla Winter Cup, per questo so che li rincontreremo- poi fece un segnale a Takao di ripartire. Poi disse quelle ultime parole:

- E allora … potrò battermi con loro e sconfiggerli-

Kiri si chiuse in casa a riflettere sulle parole di Midorima, “rincontrarli sarà inevitabile”, lei non vedeva l’ora di rivederli in realtà, nonostante avesse giurato al cielo di non vederli più.
“e allora potrò battermi contro di loro e sconfiggerli” non riuscì a dare una spiegazione alle parole di Midorima. Era il più ambizioso della squadra alla Teikou, ma non aveva mai avuto interesse ad essere superiore a loro. Rimase quindi un punto interrogativo, perchè?
   
 
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