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Autore: Butterfly8    18/12/2014    3 recensioni
La mia storia inizia dodici anni dopo, all'incirca quando Betty dovrebbe avere quarant'anni.... Ho considerato che siano passati più o meno dodici anni dal matrimonio e non ho modificato la storia del sequel Ecomoda.Insomma l'ho pensata così.
E' una storia che si basa prevalentemente sull'interiorità dei personaggi e poi ... stravolgerò uno dei personaggi più inespressi e sufficientemente indagati della saga: Daniele Valencia. Buona lettura .... aspetto le vostre recensioni, critiche e suggerimenti
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Emozioni'
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Oggi è uno dei giorni più difficili della mia vita. Siamo qui seduti nel nostro salotto e abbiamo davanti Giulio e Katarina. Dopo il suo gesto nei miei confronti il bambino è andato da uno psicologo. Non aveva mai manifestato prima alcun tipo di segno di aggressività e non era il caso che prendessero sottogamba quello che ha fatto a me. Tutte queste cose le so perché me le ha dette Katarina, la quale è stata molto gentile con me. Mi ha chiamato spesso per sapere come stessi e per dirmi del bambino.
Mi ha chiesto se fossi disponibile ad incontrare il bambino come voleva il medico perché lui avrebbe dovuto chiedermi scusa per capire a fondo quello che aveva fatto. E doveva esserci anche Armando.
Naturalmente Armando non voleva esserci, se fosse stato per lui erano sufficienti due sberle per Daniele e una bella punizione per il bambino. E invece venuto fuori, come era prevedibile, che Giulio ha dell’aggressività repressa. Che ha sofferto moltissimo per la separazione dei genitori e che ha dato sfogo alla sua rabbia nel modo sbagliato.
Adesso è qui di fronte a me, ma non dice niente. Io gli ho preparato una merenda, con la torta al cioccolato che gli piace tanto. Lo so perché quando è venuto qui a casa mia a giocare con Roberto ne hanno mangiato da soli quasi metà. Adesso però tiene gli occhi bassi.
“Forza” gli dice sua madre “devo chiedere scusa a lei e ad Armando per quello che hai fatto”.
Lui solleva gli occhi, mi guarda e mi dice “Mi dispiace, non volevo fare male al tuo bambino”.
Io non riesco ad essere indifferente, in fondo è solo un bambino di sei anni che sta pagando gli errori dei suoi genitori. Lo prendo in braccio e me lo metto sulle ginocchia. Inizio a cullarlo un pochino e gli dico “Sai, nella mia pancia c’è una bambina. Per fortuna sta bene. Vuoi sentirla? Dammi la mano”. Gli prendo la mano e me la appoggio sul pancione. Ad un certo punto lui sente un piccolo colpo.
“Hai sentito?” gli chiedo “Ti sta salutando!”
“Ma cosa fa?” mi chiede lui incuriosito
“Non lo so, forse scalcia oppure si stiracchia, oppure da pugni contro la mia pancia”
“Quando esce dalla tuo pancia?” mi chiede lui
“Tra due mesi circa” gli rispondo “quando nasce puoi venire a vederla che e ne pare?”
“Va bene”. Giulio scoppia a piangere e nasconde il suo faccino nel mio collo.
“Scusami Betty” mi dice tra le lacrime. Anche io piango. Sento la sua sofferenza trapassarmi il corpo. Anche Katarina si asciuga qualche lacrima e penso a quanto sia idiota Daniele Valencia che per un capriccio, per la sua incapacità di perdonare sta mandando all’aria la sua famiglia.
“Giulio” gli dico io “ascoltami. Io non voglio portare via la tua mamma al tuo papà. Anzi al contrario, vorrei tanto che stiate sempre insieme. Spero che tu lo capisca” gli dico
Katarina spinge Giulio verso Armando e gli dice “ Su Giulio devi scusarti anche con lui”.
Lui compito va verso Armando e gli dice “Mi dispiace che ho fatto male a Betty”.
Non so come reagirà Armando. Non ho avuto modo di parlare con lui di niente di niente. Dal ritorno da Lima è chiuso come una fortezza. Ma prima o poi troverò una crepa.  Abbiamo parlato solo di Faith e della proposta di quel Ross.
“Ve bene Giulio, accetto le tue scuse” gli dice “ma non farlo mai più con nessuno. Ok?”
“Va bene” gli dice il bambino e lo vedo scompigliargli i capelli. “Adesso la prendi una fetta di torta? Altrimenti poi la mangia tutta Betty e le fa male!”
“Ma quando torna Roberto?” chiede Giulio ad Armando
“La prossima settimana.” gli risponde lui.
“Quando torna, possiamo andare al mare e fare i tuffi come quando eravamo al mare, e lei aveva il costume tutto scintillante?” gli chiede.
“Vedremo, vedremo” risponde Armando.

Quando stanno per andare via, Katarina mi ringrazia e mi abbraccia. “Grazie per tutto quello che hai fatto per il mio bambino. Lui in realtà è arrabbiato con me e con Daniele. Soprattutto con me perché mio malgrado l’ho abbandonato. Dal momento che Daniele non è riuscito a parlarti, né a vederti, visto che tu rifiuti di avere qualsiasi contatto con lui, mi ha chiesto di darti questa”. Tira fuori una lettera dalla sua borsa e me la porge. Fa per andare via. Ma io la fermo.
“Katarina” le dico “io non ho mai voluto portarti via Daniele. Qualsiasi cosa mi passasse per il cervello quando l’ho baciato, adesso è passata.”
“Lo so Betty” mi risponde lei “i momenti di confusione capitano a tutti. Il problema non sei tu. È lui. È così freddo, non è in grado di amare nessuno veramente. Lo psicologo dice che una paura terribile di lasciarsi andare e di perdere poi le persone che ama. Come è successo con i suoi genitori. Ma questo non spiega il suo voler essere crudele.”
“Cosa farete adesso?” le chiedo
“Non lo so. Mi hanno offerto un  lavoro di consulenza. Penso che lo accetterò. Nonostante tutto se non  voglio che mio figlio soffra per l’assenza del padre dovrò avere a che fare con lui!” mi dice e va via.
Armando ha assistito a questo scambio di battute. Lo guardo fissare la lettera che è nelle mie mani.
Prendo la lettera e ci gioco un po’, non so che farne.
“Vuoi leggerla da sola?” mi chiede mio marito
“No. Non so proprio se voglio leggerla” gli rispondo.
Presa da un impulso decido di leggerla. Mi siedo sul divano e la apro.
Lui non sa che fare. Si mette con le braccia conserte in attesa di un mio qualsiasi gesto. Scorro la lettera e poi gliela passo.
“Sei davvero sicura che vuoi che io la legga?”mi chiede
“Certo!”gli rispondo
 

Carissima Beatriz,
purtroppo non ho avuto altri modi di comunicare con lei, perché si rifiuta di vedermi e ascoltarmi. Vorrei prima di tutto chiederle scusa per il comportamento di mio figlio. So che oggi pomeriggio verrà a casa sua come consigliato dallo psicologo. Spero tanto che riusciate a perdonarlo per il suo gesto e che non perda così l’amicizia di Roberto. Penso che sarebbe bello se nel mondo ci fossero altri due Roberto Mendoza e Giulio Valencia amici per la pelle. Potrebbero fare grandi cose insieme.
Lo psicologo che segue Giulio, ha richiesto la presenza anche dei genitori e mi ha detto che è la mia freddezza che fa soffrire mio figlio. Di sicuro non era necessario che andassi da uno psicologo per sapere che sono un freddo, un cinico. Il medico dice che dietro il mio cinismo si nasconde l’immensa sofferenza mai elaborata dopo la morte dei miei genitori e che sto trasferendo su mio figlio la mia aggressività repressa. Per fortuna Katarina sembra essere in grado di tenere la barra dritta in questo mare in tempesta.
Le scrivo per dirle che mi è piaciuto essere suo amico, per il poco tempo in cui il mio cinismo mi ha permesso di esserlo.
È il mio turno di chiederle scusa. Le chiedo scusa per tutto. Per tutte le parole che le ho detto nel tempo, per le azioni compiute e per tutto il male che le ho procurato. Le dico solo che lei per me non è stata un capriccio. I miei sentimenti per lei sono sempre stati autentici. Dalla prima volta che l’ho vista. Non so perché, ma è così. Lei ha suscitato in me i migliori sentimenti, ma io non sono riuscito a fare altrettanto con lei  e ho lottato contro questo con tutte e mie forze, ma inutilmente. È palese che lei ama e amerà solo Armando Mendoza nella sua vita e nessuno dei miei giochetti potrà mai cancellare il suo amore. Inutile farsi altre illusioni al riguardo. Spero tanto per la sua felicità Betty, che voi riusciate a recuperare il vostro matrimonio perché so che lei non sarà mai più felice altrimenti. Per una volta nella mia vita devo provare a fare la cosa giusta per qualcun altro. E quel qualcun altro è mio figlio. Devo metterlo davanti alle mie esigenze e ai miei desideri. Devo avere cura di lui, perché non voglio crescere un bambino problematico, ma un uomo.
Per fare questo ho bisogno di rimettere nei cardini la mia vita, la mia famiglia. Quindi le comunico ufficialmente che da oggi i nostri rapporti torneranno ad essere squisitamente professionali. Non la importunerò più con le mie visite, né con le mie battute se non è strettamente necessario.
Spero che stia bene e che si stia riprendendo giorno dopo giorno. Soprattutto mi auguro che stia bene la sua bambina e che tutto vada bene fino alla fine.
Le auguro di ritrovare la felicità che io ho distrutto,

                                                          

                                                                                                                                             Daniele Valencia   

 

“Non posso credere che Daniele abbia trovato un cervello nella testa finalmente!” mi dice Armando.
“Già” gli dico.
“Ti dispiace Betty?” mi chiede
“Assolutamente no.”
“Nei sei sicura?” mi chiede di nuovo.
“Ti dirò una cosa, anche se tu non vuoi parlarne, adesso voglio parlarne io” gli dico “ Non ho mai provato una grande stima per Daniele Valencia in realtà. Dalla prima volta che l’ho visto. Non solo per tutto quello che mi diceva o per quello che combinava. Non mi ha mai affascinato per davvero, fino al momento in cui ho visto che si nascondeva dietro una maschera. Anche io sono stata mascherata per tanti anni. Non abbiamo tutti la fortuna di poter essere chi sentiamo di voler essere. Come mi ha detto una volta a Cartagena Cecilia Bolocco ‘stiamo nel posto in cui pensiamo di meritare di stare’. Quando tu hai lasciato l’Ecomoda e io ho iniziato a lavorare con lui, ho capito che forse c’è un Daniele Valencia migliore di quello che è adesso. Questo mi ha affascinato. Il fatto che fossi io a poterlo tirare fuori, che lo potessi cambiare. Tu non c’eri mai. Improvvisamente dopo anni in cui sei stato al mio fianco non c’eri più. E non solo fisicamente. La sera in cui ti ho detto di aver baciato Daniele tu mi hai chiesto “Ti ho forse trascurata Betty?”. La risposta è sì. Si non perché sei andato a lavorare da un’altra parte, ma perché hai smesso di darmi qualcosa di te, quella parte che mi faceva essere una donna migliore, che mi faceva sentire parte della nostra coppia. Io ti ho lasciato fare perché pensavo che tu dovessi provare a essere quello che vuoi essere e sentire di meritare di stare dove vuoi stare, ma ho iniziato ad avere dei dubbi su chi vuoi essere. È qui che si è insinuato Daniele Valencia. Lui cercava di migliorare e tu peggioravi.”
“Betty” mi dice lui sconvolto “io stavo solo lavorando!”
“Lo capisco il tuo entusiasmo per il tuo nuovo lavoro. È tutto legittimo, tutto giusto ma non ho mai saputo cosa si provasse a stare lontani. Ora lo so. Non posso biasimarti se tu vuoi sperimentare nuove situazioni professionali, ma questo Armando non mi piace. Non mi è piaciuto sentire che improvvisamente non facevi più parte delle nostre vite. Davanti avevo un Daniele che pensavo stesse lottando per capire quello che tu già sapevi e tu ti stavi smarrendo!”
“Cosa vuoi dire Betty?” mi chiede
“Voglio dire che ci devi essere. Devi esserci nelle nostre vite perché noi abbiamo scelto di esserci insieme l’uno per l’altro e per i nostri figli!”
“E tu credi che io non lo sappia? E a proposito di questo, tu dove sei? Anche tu devi esserci, non dovevi farti affascinare da Daniele!” mi accusa
“So che ho sbagliato. Ma sono umana anche io! Ho fatto solo un maledetto errore! E se sono qui a dirti queste cose, è perché io ti amo! Perché io non ho mai smesso di amarti. Io sono qui. Sono tornata. Sei tu che devi decidere dove vuoi stare.”

 

   
 
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