Aspettammo pazienti un altro po' di tempo, fino a quando una figura di un Uncinato Mortale si avvicinò all'isola. Guardai meglio il drago, cercando di capire chi potesse essere e poi scoprii che si trattava di Tempestosa.

" Tempestosa! " gridai correndole incontro e abbracciandole il muso squamoso. " Come hai fatto a capire che ero qua? Non credo che tu sia capitata percaso, qui. " Lei fece un verso e alzò la testa verso il cielo. Sopra di noi stavano volando il resto dei cavalieri, accompagnati da Stoick.

" Hiccup, dove sei? " chiese quest'ultimo.

" Siamo qui, papà. " gridò Hiccup a suo padre. I draghi atterrarono e i ragazzi ci guardarono.

" Ma dov'eravate finiti voi due ? " chiese Moccicoso.

" È una storia lunghissima, forse è meglio se prima torniamo a Berk. " rispose Hiccup, che salì con me su Tempestosa. Dopo un po' di tempo per il traggitto tra le due isole, arrivammo a Berk. Hiccup si diresse verso la sua casa, ma prima che potesse aprire la porta venne investito da Sdentato che gli impedì di muoversi e gli leccò la faccia. 

" Okay, okay, bello! Anch'io sono felice di vederti. " disse cercando di liberarsi dal peso del drago. Sdentato si tolse di dosso dall'amico, ip quale si alzò in piedi e si guardò intorno. Una massa di vichinghi ci stava raggiungendo. 

" Allora è vero che siete finiti in un altro mondo? " chiese Gambedipesce.

" Già. Era una cosa stranissima...io e Astrid eravamo sulla spiaggia, quando si è aperto una specie di portale. Abbiamo deciso di entrarci e appena dopo averci messo piede, ci siamo addormentati. Quando ci siamo risvegliati abbiamo conosciuto una ragazza, Stella, che ci ha confermato tutto : lei è una maga e tra i suoi poteri c'era anche uno che le permetteva di aprire portali. " 

" Quindi è stata questa Stella ad aprire il portale? " 

" No, è stato suo fratello, e tutto per darci fastidio. Il bello è che poi non sapeva nemmeno come riportarci indietro, l'ha dovuto fare sua madre. Ma ha sbagliato di poco la direzione e siamo finiti su quell'isola invece che qui a Berk. " concluse di spiegare Hiccup.

" Quel mondo è totalmente diverso dal nostro. Non esistono i draghi, ma in compenso hanno tante cose tecnologiche...non è una cosa facile da spiegare, ma hanno degli strani aggieggi con cui puoi fare davvero di tutto. " aggiunsi io. 

" Wow..dev'essere fico! " disse Testa di Tufo. 

" Già..se davvero con quegli aggeggi puoi fare di tutto, allora puoi anche far saltare in aria case! " esclamò Testa Bruta.

" Ehm..no, credo che fortunatamente quello non si può fare. " dissi. I gemelli fecero una faccia rattristata.

" Ah, e hanno anche un altro alfabeto. È stato piuttosto difficile impararlo, ma dopo un po' ce l'abbiamo fatta. " disse prendendo un foglio e scrivendoci qualcosa " Questo è il mio nome nel loro alfabeto." disse mostrando il foglio.

" E il mio nome come si scrive? " chiese Gambedipesce interessato. 

" Così. " disse Hiccup che scrisse anche il nome di Gambedipesce. Vicino a noi si creò un altro portale, da esso uscì Stella. 

" Ehilà, come butta gente? Allora è questa l'isola dei vichinghi! Buono a sapersi...piuttosto freddino qui. " disse uscendo dal portale.

" Lei è Stella, la maga. " 

" Un attimo. Noi usiamo la magia per fare del male..scherzavo! Comunque secondo la dinastia della nostra famiglia dovremmo essere degli stregoni, anche se io non lo sono. Mike..beh, forse. " 

Stella corse verso una parete di roccia lì vicino. Si arrampicò più veloce di un ragno e una volta lassù iniziò a correre come se volesse saltare. 

" Wowowo! Cosa vuoi fare? " chiesi preoccupata. Saltò e, quando si stava per schiantare a terra, aprì le braccia come se avesse delle ali e rimase perfettamente in aria.

" Yuuhhuu! A noi non servono i draghi per volare! " disse mentre il suo mantello le svolazzava dietro. Tutti rimasero a bocca aperta, compresi me ed Hiccup. 

La vita rincominciò come prima, tranne per il fatto che Stella ci veniva a trovare spesso. Era una comune giornata e io ero seduta sulla stessa spiaggia dove si era aperto il portale 2 settimane prima. Sentii un verso piuttosto familiare e mi girai. Sorrisi ad Hiccup, che era appena atterrato con Sdentato. 

" Spero di non aver fatto tardi all'appuntamento. " disse sedendosi accanto a me. Io mi alzai in piedi e lo guardai seria.

" Si, hai fatto tardi. È mezz'ora che ti aspetto. " 

" Cosa? Ma non è possibile, sono uscito di casa alle 18:30 e l'appuntamento era alle 18:45. " 

" Infatti non è vero, idiota! " dissi ridendo.

" A chi hai dato dell'idiota?" chiese avvicinadosi quasi serio, ma lui non riusciva a fingere bene quanto me.

" A te! " dissi correndo lungo la spiaggia. Non l'avevo mai pensato prima, ma lui era più veloce di me, così che mi superò e mi fermò prendendomi i polsi. Poi lasciò i polsi e intrecciò le sue dita delle mie. 

" Ti amo. " disse poco prima di baciarmi. 

                   FINE