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Autore: Butterfly8    18/12/2014    3 recensioni
La mia storia inizia dodici anni dopo, all'incirca quando Betty dovrebbe avere quarant'anni.... Ho considerato che siano passati più o meno dodici anni dal matrimonio e non ho modificato la storia del sequel Ecomoda.Insomma l'ho pensata così.
E' una storia che si basa prevalentemente sull'interiorità dei personaggi e poi ... stravolgerò uno dei personaggi più inespressi e sufficientemente indagati della saga: Daniele Valencia. Buona lettura .... aspetto le vostre recensioni, critiche e suggerimenti
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Emozioni'
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Sono furioso con Betty per quello che mi ha detto. Come può pensare che io non sia presente nella nostra famiglia e nella nostra coppia solo perché è capitato che non potessi essere presente a qualche evento? Ho sempre creduto nella nostra coppia, ho sempre creduto di poter contare su di lei sempre e comunque, mentre invece lei adesso mi dice che è lei a non aver potuto contare su di me. Che io gareggio contro chi? Per dimostrare qualcosa ma a chi?
Io non la vedo affatto così. Mi sembra solo che in tutto questo tempo io abbia provato ad essere solo me stesso, con scarsi risultati perché alla fine sto perdendo tutto quello che conta di più per me, la mia famiglia. Non posso credere che quello che per me era solo desiderio di affermazione professionale oltre l’Ecomoda per Betty possa essere la mia volontà di disimpegnarmi. Non riesco a capire  come possa pensare una cosa del genere. Eppure lei sembrava l’unica che capisse all’inizio quali fossero i miei sentimenti al riguardo, al punto di spingermi ad accettare questo nuovo lavoro.
Non so se essere arrabbiato o lusingato. Da un lato a me fa piacere fare un buon lavoro, un lavoro che sia tutto mio checché ne dica lei, soprattutto se non lo capisce, se non capisce che mi serve per stare bene. Dall’altro sono lusingato dalle sue parole perché mi sta dicendo che lei vuole me nella sua vita, nella nostra famiglia. Ma il nuovo me non riesce più a nascondere le cose come ho fatto fino a poco tempo fa. E forse lei questo non riesce ad accettarlo. Come io non riesco ad accettare che lei sia un’altra rispetto alla donna che ho sposato e di cui mi sono innamorato. Il punto è che io continuo ad amarla. Quando la guardo sento dentro qualcosa che non so spiegare a parole, ma questo qualcosa mi fa dire che lei è mia e solo mia e che nessuno può portarmela via anche quando la detesto come adesso.
Allo stesso tempo ho così paura di perderla. Paura che ad un certo punto lei si stancherà di me. Non capisco come abbiamo fatto ad arrivare a questo punto. Non lo so proprio. Sto provando tutto e il contrario di tutto.

Sono in ufficio e suona il mio telefono. E’ di nuovo Faith. Non ho ancora risposto al suo messaggio per  prendere insieme un caffè. Adesso non ho nessuna scusa per non risponderle. Mi sto giostrando su un equilibrio molto precario. Non devo indispettirla. Non vorrei mai e poi mai che per colpa mia salti il possibile investimento di Parker nella New Tech.
“Pronto Faith!” rispondo al telefono
“Armando!” mi dice lei “finalmente mi rispondi! Cose ne dici se ci vediamo?”
“Sono oberato di lavoro” le dico
“Questa scusa è vecchia come il mondo! Ci vediamo per pranzo e non puoi rifiutare!”
Ecco. Il punto di non ritorno. Cosa faccio adesso? Non posso non andare. Apparentemente non ne ho motivo. Sarebbe un pranzo tra due ex compagni di università. Il secondo quest’anno. Il primo, con Manuel, mi ha stravolto la vita, questo con lei … non so cosa potrebbe succedere se faccio solo un minimo passo falso.
Chiamo Betty. Meglio mettersi al riparo PRIMA di qualsiasi possibile disastro. Lei è tornata in ufficio stamattina. Compongo il numero diretto.
“Si” mi risponde lei
“Betty” le dico “sono io.”
“Ciao!” mi dice con un tono amichevole. Di solito non la chiamo quasi mai … in effetti quando è stata l’ultima volta che l’ho chiamata dal lavoro? Forse mai.
“Betty” comincio tentennando “volevo dirti che …”
“Si dimmi”
“Mi vedrò a pranzo con Faith. Lei mi ha invitato e non ho potuto rifiutarmi!”
“Certamente” mi dice lei fredda “Non hai proprio potuto farne a meno! Va bene, Armando, vai tranquillo. Ci vediamo stasera, se torni a casa!” e chiude il telefono.  
Immaginavo che avrebbe reagito così. Forse le farà bene stare un po’ sulle spine, d’altronde gliel’ho pure detto che esco con lei. 

Io e Faith ci siamo dati appuntamento davanti alla New Tech. La guardo arrivare. E’ sempre bellissima. Ha i capelli nerissimi e due occhi verdi che sono spettacolari.
“Finita l’analisi?” mi chiede
“Si e sei sempre bellissima!” le dico
“Grazie!”
“Prego!”
“Senti, sono sicura che vuoi andare a chiuderti in un ristorante, voi uomini d’affari siete tutti così!”
“Davvero? Non saprei le dico, quelli che frequento io si chiudono in un ristorante!”
“Immaginavo. Invece io pensavo di prendere un hot dog e di andare a sederci su qualche bel prato che te ne pare?”
“Mi sembra una buona idea!” le dico
“Devi raccontarmi vent’anni della tua vita e anche io!!”

 Abbiamo fatto davvero così. Non posso credere che sto trangugiando birra e mangiando un hot dog in un parco come un ventenne qualsiasi!!
"Non facevo una cosa del genere dai tempi dell’università” le dico e non sto scherzando!
“Immaginavo anche questo. Infatti come vedi io ho un abbigliamento abbastanza sportivo proprio per l’occasione!”
“Noto. Hai preparato davvero tutto!”
“Certo! Allora inizia a raccontarmi tutto quello che devo sapere di questi anni!”
“Proprio tutto no!” le dico “altrimenti facciamo notte!”
“Ma è proprio quello che voglio fare!” mi dice lei con un sorriso sornione. Faith mi ha sempre affascinato perché mi ricorda mia sorella Camila. Ha la sua stessa ironia e la sua stessa voglia di vivere.
“Ho fatto anche delle cose di cui non vado affatto fiero. Ma quelle non posso raccontartele, altrimenti tuo marito non vorrà più lavorare con noi!”
“Come no! Sono soprattutto quelle che voglio sapere. E poi mi interessa anche sapere come hai conosciuto tua moglie!. Mio marito è rimasto favorevolmente colpito da lei. Al punto che quando ha fatto indagini su di te, mi pare ovvio che io non sapessi che tu eri tu, altrimenti non gliele avrei mai fatte fare, gli avrei detto tutto io, comunque quando ha scoperto che lei è tua moglie, pare sia una dei migliori manager mondiali nel campo della finanza e dell’economia, ha pensato che dopo aver sistemato te, doveva trovare un lavoro anche per lei nel suo impero finanziario!”
“Si” le dico “Betty è un genio della finanza. È un talento innato. Se ti racconto la sua vera storia non ci credi!”
“Forza Mendoza … inizia a raccontare!”

Dopo un’ora che le racconto della mia vita mi fermo perché è troppo tardi e devo rientrare nel mio ufficio.
“Devo tornare a lavoro Faith, non posso mica battere la fiacca!”
“Che peccato! Ti avrei ascoltato per ore!”
“Sarà per un’altra volta!”. Mi rimetto la giacca. “Nel fine settimana tornano i miei figli, se sarai ancora qui mi piacerebbe farteli conoscere! Sono molto simpatici!”
“Con molto piacere!” mi dice. “Mi ha fatto molto piacere ritrovarti. Anche io devo raccontarti tante cose, nemmeno la mia vita è stata abbastanza semplice!”
“Mi dispiace! Forse è colpa dell’università, ci siamo così tanto divertiti lì che non ci rimane più gioia per la nostra vita!” le dico
“Perché dici così?” mi chiede “Mi stavi parlando di una vita felice mi pare!” 
“Si tutto sommato si!”
“Sai che non mi ricordo per quale motivo abbiamo smesso di frequentarci?” mi dice lei provocatoriamente. Secondo me se lo ricorda benissimo invece, dal momento che è stata lei a non volermi più frequentare in favore di …. “aspetta che adesso mi ricordo anche il nome … Dorian Brown gloriosissima stella della squadra di basket!” le dico
“Questa storia mi ha distrutto la vita! Mi dice” e si avvicina a me dire pericolosamente. “non ho mai più vissuto una storia libera, senza impegno e profonda come quella con te. Forse quello è stato il periodo più bello della mia vita!”. È ormai arrivata nella prossimità delle mie labbra e mi bacia senza che io abbia la possibilità di fare alcunché. Io non reagisco in alcun modo anzi provo ad allontanarla.
“Sei proprio innamorato di tua moglie!” mi dice
“Si” le rispondo “non riesco a non esserlo!”
“Ma io non voglio portarti via a lei, voglio solamente ricordare il passato!” mi dice e mi bacia nuovamente. Io non vorrei baciarla ma lei non molla la presa, mi ritrovo a rispondere al suo bacio senza neanche accorgermene.

Lo sapevo che avrei combinato un macello. Non dovevo andare a pranzo con Faith! Lo sapevo! Ora come faccio? Non posso dirlo a Betty.
Sto pensando a come gestire questa situazione quando Mario Calderon entra nel mio studio alla New Tech. “E tu cosa ci fai qui?”gli chiedo
“Sono passato per vedere come stai … ho immaginato che qualcosa bollisse in pentola dal momento che Betty è in Ecomoda e sbraita come una leonessachiusa in gabbia. Ti fa onore! Pensa che urla quasi come te” mi dice.
“Davvero?”
“SI. Devi aver combinato qualcosa di veramente grave perché mi ha chiamato nella sua stanza, mi ha detto che visto che tutti gli esseri umani sbagliano anche io posso farlo. Quindi mettiamo definitivamente una pietra sopra alla storia del diario, ma se non gli dico tutto quello che so su una tale Faith Jackson Ross che però ai tempi dell’università non si chiamava di certo così, rischio di essere licenziato in tronco! Una scenata in pieno stile Armando Mendoza insomma! Cosa stai combinando Tigre? E cosa c’entra Faith Fox in questa storia?”
“Tu cosa hai detto a Betty?”gli chiedo
“Che Faith la conosco per via dell’università che avevate una storia di sesso a tutta birra e impegno zero!”
“Hai detto così? Letteralmente così??!” gli chiedo. Lo vedo annuire “Marioooooo! Mi hai praticamente rovinato la vita!”
“Ma io non sapevo che lei non sapesse … !”
 “E io ho fatto ben di peggio! Ho baciato Faith, oggi a pranzo!” gli dico “Betty era nervosa perché l’ho chiamata per dirle che sarei andato a pranzo con lei. Non voglio nasconderle nulla però forse avrei fatto meglio a farlo, almeno adesso potrei nasconderle quello che è successo”.
 “ Tigre non devi dirle niente. Negare, negare e sempre negare” mi dice
“Ma come faccio a negare se ne accorgerà da sola … tu non la conosci come la conosco io!” gli dico “Augurami buona fortuna piuttosto!!!”

Arrivo a casa e trovo Betty seduta sul divano che sta guardando delle fotografie sul suo tablet. Me le mostra. “Le ha mandate Cami” mi dice, “sono molto carine, i nostri figli si stanno divertendo un casino a Londra, anzi a quanto pare, hanno girato mezza Europa da Londra. Sono stati a Parigi, Madrid e in Liguria al mare!”
“Si mio padre è sempre stato bravo a organizzare viaggi. E c’è pure lo zampino di mia sorella Camila sicuramente!”
“Si lo credo anche io!” mi dice “guarda le foto” mi porge l’apparecchio. Sono davvero molto belle. Mio figlio vestito da piccolo Lord è un bijou.
“Non vedo l’ora che ritornino” dico “mi sono mancati terribilmente”
“Anche a me, ma sono felice che non abbiano vissuto questi mesi di stress qui con noi. Sarebbe stato impossibile evitarglielo e io non l’avrei sopportato!” mi dice “Già la bambina qui presente” dice toccandosi la pancia “se non nascerà stressata sarà un miracolo!”
“Non abbiamo deciso che nome darle” le dico
“Mi sembra obbligato scegliere tra Margherita e Giulia” mi dice “ma non so scegliere, penso che prima la vedrò in faccia e poi decideremo, che te ne pare?”
“Mi sembra un’ottima idea!” le dico e mi chino a baciarle la pancia che cresce ogni giorno di più.
“Hai cenato?” le chiedo.  Sono molto divertito all’idea di vederla mentre cerca di dominarsi facendo finta di niente rispetto al mio pranzo con Faith, mentre io so che ha sbroccato di brutto al punto di perdonare Mario Calderon!
“No” mi risponde “tu hai cenato?” mi chiede “sempre che tu abbia fame dopo il pranzo di oggi naturalmente!”

Eccola pronta a colpire come una predatrice. “No, non ho cenato. Ma ho un po’ fame perché oggi ho mangiato solo un hot dog in un parco!” 
   
 
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