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Autore: Butterfly8    19/12/2014    4 recensioni
La mia storia inizia dodici anni dopo, all'incirca quando Betty dovrebbe avere quarant'anni.... Ho considerato che siano passati più o meno dodici anni dal matrimonio e non ho modificato la storia del sequel Ecomoda.Insomma l'ho pensata così.
E' una storia che si basa prevalentemente sull'interiorità dei personaggi e poi ... stravolgerò uno dei personaggi più inespressi e sufficientemente indagati della saga: Daniele Valencia. Buona lettura .... aspetto le vostre recensioni, critiche e suggerimenti
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Emozioni'
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“Cosa?” gli chiedo. “E siete andati in un parco?”
“Si” mi risponde “Faith dice che noi uomini d’affari stiamo troppo spesso chiusi nei ristoranti. Un po’ di aria ci fa bene!”
“Faith dice?” dico a mia volta “e che altro dice?”. Mi alzo dal divano e gli vado vicino.
“Niente!” alzo le spalle. “Mi ha detto che suo marito avrebbe piacere di averti nel team dei supermanager che lavorano nel suo impero!”
“Eh?” gli dico senza capire.
“A quanto pare” mi spiega “Jackson ha fatto fare delle indagini anche su di te e ha deciso, se io accetto il lavoro che mi offre, di trovare un impiego anche a te”
“Io non intendo lasciare l’Ecomoda.”mi dice “Come hai detto tu è l’eredità dei nostri figli. E lo devo a tuo padre. Senza contare che senza l’Ecomoda non ti avrei mai incontrato e non avremmo messo al mondo tre splendidi figli”
“Questo non puoi saperlo!”mi dice
“Quindi stai pensando di accettare la proposta di Parker Jackson Ross. Vuoi che ci trasferiamo in Alaska?”
“No in Alaska, eventualmente a Seattle” mi dice
“Quindi mi stai dicendo che importa solo quello che vuoi tu! Improvvisamente la vita dei nostri dipendenti non ti interessa più. La vita di quelle stesse persone per cui ci siamo ammazzati in tutti questi anni. Ma chi sei? Non ti riconosco più!” gli dico.
In quel momento suona il suo cellulare. È un messaggio lo riconosco dal suono perché io ho lo stesso telefono. Vedo che lo legge e sorride. “Chi è che ti scrive?” gli chiedo
“Siamo arrivati a questo?” mi chiede “Vuoi sapere chi mi scrive? Vuoi controllare il mio telefono?”
“Forse non sarebbe una cattiva idea!” gli dico
“Betty sei stata tu a iniziare questa crisi tra di noi e adesso stai cercando con tutte le tue forze di darne la colpa a me!”
“Bravo! Davvero Bravo! Lavatene le mani!” gli dico
“Ho baciato Faith oggi a pranzo!” mi dice confessando.
“Che hai detto?”gli chiedo
“Hai sentito benissimo” mi ripete “ho baciato Faith oggi al parco!”
“E ora che ti sei vendicato ti senti meglio????” gli chiedo “questo è davvero un colpo basso” aggiungo “ma avrei dovuto immaginarlo che la signora non fosse così disinteressata”
“Non è niente di quello che pensi tu!” mi interrompe “è solo che stavamo parlando del passato e ci siamo lasciati prendere la mano!” mi dice
“Allora devo pensare che hai baciato anche Marcela Valencia a Miami oppure quella Tatiana lì a New York!”
“Non sai quello che dici!” mi accusa “Non ho baciato nessuna di loro. Sono tredici anni che bacio solo te!”
“E pensi che io ci creda!?” gli urlo. Lo so che è così in realtà
“La sai bene che è così!!” mi dice “Il gioco bacia un altro l’hai iniziato tu!”
“Non posso credere che stiamo ancora parlando di Daniele! Ti ho detto mille volte che è stato un errore, mentre tu la tua ex qui l’hai baciata di proposito!” lo accuso io “Mi hai deluso. Non è il comportamento di un uomo responsabile!”
“E tu allora? Parliamo di te. Io l’avrò fatto pure di proposito, ma tu hai iniziato un flirt con Daniele, e questo è più grave. Nemmeno io ti riconosco più. E non ti riconosco più da tanto tempo, da molto prima che Daniele Valencia entrasse nelle nostre vite!” mi urla
“E questo cosa significa?” gli chiedo “Spiegami!”
“Nulla, non significa nulla” mi dice, ma io gli prendo il volto tra le mani e gli dico “Ora mi dici cosa diamine significa, immediatamente!”
Vedo che non mi risponde. “Non ce la faccio più con questo tuo atteggiamento. Devi dirmi cosa ti infastidisce. Da quando hai smesso di parlare con me? Perché hai smesso di parlare con me? Non capisci che questo ci divide?”
“Non mi piace la tua immagine” dice finalmente. “Non mi piace quello che ti fa sembrare. Non mi piace quello che la tua nuova immagine ti fa sembrare, va bene?”

“E me lo dici ora? Dopo tutto questo tempo? E soprattutto cosa sembro?”
“Il punto non è che stai male, ma lo è il fatto che sembri una donna provocante, sexy, che fa girare gli uomini quando passa, che li attrae e questo non mi piace!” mi dice
“Ma cosa dici?” gli rispondo “Non è affatto vero! Queste cose le vedi solo tu! Io non mi sento affatto così. Non posso credere alle mie orecchie. Mi stai dicendo che pensi che io faccia la sexy con altri uomini, per provocarli?”
“No, non ho detto questo!” mi risponde “Tu lo fai nonostante non te ne accorga. E questo mi fa imbestialire!” mi dice
“Ed io che pensavo che in questa nuova versione non ti avrei più messo in imbarazzo!!”
“Tu non mi metti in imbarazzo!” mi dice
“Non è vero. E lo sai anche tu. C’è stato un periodo in cui mi nascondevi per quanto ero brutta!” gli urlo
“Ma è passato Betty” mi urla lui “E’ passato. E non da un anno, da tredici anni.”
“In poche parole mi stai chiedendo di tornare ad essere quella persona di tredici anni fa!” gli dico
“Cosa c’era che non andasse in quella Betty lì?”
“C’era che no stavo bene con me stessa. Io adesso mi sento bene e in pace con me stessa! E poi io sono sempre io. Non è affatto vero che attiro gli uomini o baggianate simili. A me queste cose non interessano affatto e tu dovresti saperlo!”
“E il servizio fotografico Betty? Lo sai cosa ho provato quando ti ho visto sul set? Ho pensato che fossi diventata una di quelle ragazze che frequentavo prima di te. Bellissime e frivole e stupide!”
Ogni sua parola mi ferisce come un macigno. “Io mi stavo solo divertendo! Non oso immaginare cosa pensi di quello che è successo nel mio studio dopo! Pensi che mi sia comportata da puttanella non è vero? Come una Claudia Bosch qualsiasi ammettilo!”
Armando mi viene vicino e mi appoggia una mano sulla spalla “Betty, non ho assolutamente detto questo. Non è questo quello che penso!”
“Non mi interessa quello che pensi. Dopo dodici anni di matrimonio arrivi a pensare questo di me!! Della madre dei tuoi figli.”
“Betty” mi dice .. ma io non gli do la possibilità di parlare “Non sei più prigioniero di questa casa o mio. Puoi andartene se vuoi. Vai a Seattle con Faith o con chiunque tu voglia! Quando nascerà la bambina ti avvertirò. E ora lasciami sola.”

Me ne vado nella nostra stanza e mi sdraio sul letto. Adesso è veramente finita. Non posso credere che sia finita. Ma lui non è più sposato con me. È sposato con una che non è più me da tanto tempo e che non posso tornare ad essere nemmeno per lui.
Devo pensare ad una strategia. Devo pensare ai miei figli. A questa piccolina che deve ancora nascere e ha già i genitori separati. Ed io che pensavo che avrebbe potuto portare un po’ di pace la sua nascita!
Devo dirlo a Cami e Roberto. Dovrò spezzare il loro cuore ma non posso fare altrimenti.
Ed io che pensavo che il problema fosse la sua gelosia nei confronti di Daniele. Invece non gli vado proprio bene io.
Non capisco dove abbia sbagliato. Non dovevo assecondare Stefan Castro forse. Ma il problema è che io non stavo recitando. Io mi sentivo così. Più forte, più sicura. E devo esserlo perché da domani dovrò crescere tre figli da sola. Forse è il caso che lasci l’Ecomoda. Non lo so.
Ripenso alla sera della cena di Gala a New York quando mi ha detto che se mi avesse incontrato in quella circostanza per la prima volta sarei stata per lui solo una delle tante.
Quindi Armando non sopporta che io cammini sulle mie gambe. Ha bisogno di sapere che io ho bisogno di lui. Non capisco come faccia a non rendersi conto che io ho bisogno di lui comunque. Come l’aria per vivere. Perché nonostante tutto io lo amo. Sento l’ascensore chiudersi. Faccio un giro per la casa. Se n’è andato via.

Non so come abbia potuto superare la notte scorsa. Ora sono in Ecomoda.
La prima persona che ho chiamato stamattina è stata Nicolas e lo vedo entrare con a seguito Mario Calderon.
“Pensavo che la cera di Armando dicesse tutto e invece la sua è anche peggio!” mi dice.
“Grazie Mario” gli dico “Armando è da lei?”chiedo
“Si!”mi risponde “è venuto subito dopo essere andato via da casa vostra!”
“Betty” mi dice Nicola “Non pensi che potreste superare la questione, parlandone ancora?”
“No Nicola. Lui mi ha detto che non gli piace quello che sono diventata, che gli ricordo le donnette che frequentava prima di conoscermi. Dovrei tornare a essere quella che non sono e questo significa uccidermi!”
“Betty” mi dice Mario “Armando non sa quello che dice il più delle volte. Sicuramente non intendeva dire queste cose. Il vero problema è che lui non sa come controllare le emozioni che lei suscita negli altri uomini e vede pericoli ovunque!”
“Se mi amasse non dovrebbe avere di questi problemi!”
“Lei lo sa che la ama” mi dice “Forza Betty è lapalissiano. Non mi ha parlato per due anni e io sono il suo migliore amico! Mi dispiace ma non le permetto di dire che lui non la ami, perché la ama.”
“Dottor Calderon, la ringrazio per il suo incoraggiamento ma non serve a niente!”
“Betty” mi interrompe “Armando non sa come comportarsi, non è mai stato con una donna vera vera vera prima di lei!”
“E Marcela Valencia cos’era?” gli chiedo
“Armando teneva alla sua macchina più che a lei e lo sa pure lei!” mi dice
“Questo è vero!” aggiunge Nicolas
“Basta” li interrompo “qualsiasi cosa diciate non mi interessa, non cambierà  la mia decisione e andate a prepararvi per la riunione che c’è tra poco. La presentazione della nuova collezione non aspetta! Ci vediamo tra mezz’ora nella sala riunioni” gli dico.

 Loro escono ed entra Daniele Valencia. Oddio che giornata! È la prima volta che lo vedo da quando sono finita in ospedale.
“Stia tranquilla Betty” mi dice “non sono qui per litigare. Volevo darle questo.”
Mi da un foglio che leggo velocemente con le sue dimissioni.
“Vuole andare via Daniele?”
“Si” mi risponde “lo devo fare per Giulio. Vuole tornare a vivere in Germania e lo psicologo ci consiglia di assecondare la sua richiesta affinché possa elaborare la sua rabbia”
“E la sua rabbia Daniele?” gli chiedo, ma me ne pento subito. Poi ci penso e in realtà non ho di che pentirmene. È sempre stato Armando il motivo di frizione tra di noi.
“Io e Armando ci siamo lasciati” gli dico “ieri sera.”
“Per colpa mia Betty?” mi chiede
“No Daniele, lei alla fine non c’entra proprio niente. Era solo la punta dell’iceberg. Però la avverto, questo non significa che mi butterò tra le sue braccia!! Perché io non la amo.”
“Lo so Betty, né io lo permetterei. Dopo aver visto mio figlio in preda alla furia quando l’ha spinta, tante cose sono cambiate in me. Mio figlio mi ha ricordato me alle prese con quella stessa sofferenza. Lui adesso viene prima di me. Comunque io ho sempre pensato che Armando Mendoza sia un’idiota. E quanto mi dice me lo conferma ancora una volta. Qualsiasi uomo sarebbe fiero di starle accanto. Di avere accanto una donna vera! Che ha il coraggio di mettersi in gioco e di cambiare in meglio. Betty, sappia che lei avrà per sempre la mia ammirazione” mi dice.
“E io le dico che non voglio che Roberto e Giulio smettano di frequentarsi. Quindi resterò in contatto con Katarina. Se per lei va bene.” 
Lui abbassa la testa come per dire si e poi esce.
Ripenso alle sue parole ‘Qualsiasi uomo sarebbe fiero di starle accanto. Di avere accanto una donna vera! Che ha il coraggio di mettersi in gioco e di cambiare in meglio.’
Qualsiasi uomo tranne Armando Mendoza. Che è l’unico che voglio.

   
 
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