QìGrazie a chi a racensito e chi ha messo la storia nei preferitit ^^
-Cap1 -
Quando mi ritrovai davanti al cancello
dell’istituto non ricordavo come ci fossi arrivata.
Esso era grigio e cupo come
la stazione.. come la città, come la mia stessa
vita…
Tra
la folla intravidi una massa rosso fuoco che faceva a spintoni per arrivare a me.
L’unica persona che conoscevo con quei capelli era Mathilde, con i
suoi capelli lunghi, color mogano e con le punte
fiammeggianti
Non
arrivò sorridendo o abbracciandomi, come ci si aspetterebbe da un’amica, ma con
la solita faccia da funerale e un mesto “ciao” che sembrava più un “ ti saluto se no ti
offendi”.
Vestita completamente di nero, i capelli erano l’unica nota di
colore, apparte il viso pallidissimo e cadaverico.
Se
avesse avuto una maglietta con su scritto “ io non sono Emo” o “ io non sono
depressa” l’avrebbero presa per pazza.
-Oi
Mati, come butta?- feci, tentando un sorriso…
-oi
Key, la mia faccia non parla da
sola?-
Key..
Ancora con quell’assurdo nome con cui mi facevo chiamare.. già, scontenta del
nome anfibiatomi da mia madre mi facevo chiamare B Key ( dal mio vero nome
Becky), non so perché, ma mi piaceva..
Ma
ritornando alla nostra storia…
La
giornata scolastica si svolte regolarmente quando nell’ora di tedesco
cominciarono i problemi..
Dapprima cominciò con un leggero aumento di battito cardiaco, poi un
leggero affanno, dei lievi tremiti.. poi Mathilde cominciò ad
ansimare.
Ma
sapevo già cosa fare,
Mi
precipitai a prendere nella sua cartella un astuccetto
nero.
La
abbracciai e la sollevai prendendola in braccio… fu come sempre facile,
purtroppo non arrivava ai
Mati intanto tremava e ansimava sempre di più, guardandosi in giro
con occhi spaesati e pieni di
terrore, avvinghiandosi a me con le unghie.
Mi
avviai velocemente verso il corridoi pregando che non ci fosse
nessuno.
Ero
quasi arriva in bagno quando vidi spuntare da un angolo il “ riccio” di
stamattina. Ma quello non era per niente un buon momento per fare
conoscenza.
-Cos’a?- Disse appena vide lo stato della mia amica- dovete andare in
infermeria?-
-no- risposi continuando a camminare per il corridoio… ma le braccia
cominciavano a farmi male e Tilde si agitava sempre più cercando di
scendere.
A
quel punto dovetti farla scendere e
tenerla in piedi passandole un braccio intorno al
collo.
-
Riesci a camminare?- le chiesi.
Scosse lievemente la testa, ancora
tremante.
Lo
strano ragazzo però venne in mio aiuto e mi aiutò a sorreggerla portandola in
bagno.
Li
si accasciò al suolo priva di forze.
-cos’a ?- chiese il moretto seriamente
preoccupato.
-nulla, attacchi di panico..- risposi.
Tirai fuori la medicina in gocce dall’astuccio che mi ero portata in
tasca.
Ma
lei aprì lievemente gli occhi e cominciò ad agitarsi e ad avere tremori fino a
scatti.
-ho
no- sussurrai- scusa come ti chiami?-
-Bill, sono Bill-
-Ok
Bill, potresti tenerla ferma,ti prego, devo darle le
gocce.
Mentre il ragazzo cercava
di calmarla e tenerla ferma io cercavo di aprirle la bocca e darle le
quattro gocce necessarie per calmarla,
Ce
la fecimo… e Mathilde cadde,
esausta addormentata tra le mie braccia dopo pochi secondi.. ma il respiro stava
tornando regolare.
MI
appoggiai anchio sfinita alle piastrelle bianche del
bagno…
-
piacere B Key!- dissi sforzando un sorriso..
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