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Autore: pikkolahacker    09/11/2008    2 recensioni
Era una mattina piovosa, una delle tante mattine piovose, di inizio inverno nell’Hinterland di Berlino. La stazione non era molto diversa da oggi era sempre grigia, cupa e tutt’altro che allegra e accogliente. Io avevo ancora i capelli biondi con le punte blu con un taglio insolito che sarebbe stato successivamente copiato da Rihanna , ma questa è un'altra storia. Lui era lì.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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gretg

 

QìGrazie a  chi a racensito e chi ha messo la storia nei preferitit ^^

 

-Cap1 -

 

Quando mi ritrovai davanti al cancello dell’istituto non ricordavo come ci fossi arrivata.

Esso era grigio e cupo come  la stazione.. come la città, come la mia stessa vita…

Tra la folla intravidi una massa rosso fuoco che faceva a spintoni per arrivare  a me.

L’unica persona che conoscevo con quei capelli era Mathilde, con i suoi capelli lunghi, color mogano e con le punte fiammeggianti

Non arrivò sorridendo o abbracciandomi, come ci si aspetterebbe da un’amica, ma con la solita faccia da funerale e un mesto “ciao” che sembrava più un “  ti saluto se no ti offendi”.

Vestita completamente di nero, i capelli erano l’unica nota di colore, apparte il viso pallidissimo e cadaverico.

Se avesse avuto una maglietta con su scritto “ io non sono Emo” o “ io non sono depressa” l’avrebbero presa per pazza.

 

-Oi Mati, come butta?- feci, tentando un sorriso…

-oi Key,  la mia faccia non parla da sola?-

Key..

Ancora con quell’assurdo nome con cui  mi facevo chiamare.. già, scontenta del nome anfibiatomi da mia madre mi facevo chiamare B Key ( dal mio vero nome Becky), non so perché, ma mi piaceva..

 

Ma ritornando alla nostra storia…

La giornata scolastica si svolte regolarmente quando nell’ora di tedesco cominciarono i problemi..

Dapprima cominciò con un leggero aumento di battito cardiaco, poi un leggero affanno, dei lievi tremiti.. poi Mathilde cominciò ad ansimare.

Ma sapevo già cosa fare,

Mi precipitai a prendere nella sua cartella un astuccetto nero.

La abbracciai e la sollevai prendendola in braccio… fu come sempre facile, purtroppo non arrivava ai 40 kg. Lancia uno sguardo alla prof. che capì immediatamente come il resto della classe.

Mati intanto tremava e ansimava sempre di più, guardandosi in giro con occhi spaesati e  pieni di terrore, avvinghiandosi a me con le unghie.

Mi avviai velocemente verso il corridoi pregando che non ci  fosse nessuno.

Ero quasi arriva in bagno quando vidi spuntare da un angolo il “ riccio” di stamattina. Ma quello non era per niente un buon momento per fare conoscenza.

-Cos’a?- Disse appena vide lo stato della mia amica- dovete andare in infermeria?-

-no- risposi continuando a camminare per il corridoio… ma le braccia cominciavano a farmi male e Tilde si agitava sempre più cercando di scendere.

A quel punto dovetti farla scendere  e tenerla in piedi passandole un braccio intorno al collo.

- Riesci a camminare?- le chiesi.

Scosse lievemente la testa, ancora tremante.

Lo strano ragazzo però venne in mio aiuto e mi aiutò a sorreggerla portandola in bagno.

Li si accasciò al suolo priva di forze.

-cos’a ?- chiese il moretto seriamente preoccupato.

-nulla, attacchi di panico..- risposi.

Tirai fuori la medicina in gocce dall’astuccio che mi ero portata in tasca.

Ma lei aprì lievemente gli occhi e cominciò ad agitarsi e ad avere tremori fino a scatti.

-ho no- sussurrai- scusa come ti chiami?-

-Bill, sono Bill-

-Ok Bill, potresti tenerla ferma,ti prego, devo darle le gocce.

Mentre il ragazzo cercava  di calmarla e tenerla ferma io cercavo di aprirle la bocca e darle le quattro gocce necessarie per calmarla,

Ce la fecimo… e  Mathilde cadde, esausta addormentata tra le mie braccia dopo pochi secondi.. ma il respiro stava tornando regolare.

MI appoggiai anchio sfinita alle piastrelle bianche del bagno…

- piacere B Key!- dissi sforzando un sorriso..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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