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Autore: 24maggio2011    19/12/2014    3 recensioni
Stiles e Malia, sono da poco tornati insieme, dopo che Lydia, ha baciato lui, davanti a tutti, nel bel mezzo del corridoio della Beacon Hills High School. Se prima, Stiles, era geloso, adesso lo è molto, ma molto di più. Inutile dire che quando vede Jackson Whitthemore, provarci con la sua fidanzata, iniziò a maledirsi da solo per non aver detto: Si, a Peter, quella notte di quattro anni fa. Vorrebbe tanto ringhiare, far cambiare il colore dei suoi occhi in giallo oro, o meglio rosso fuoco e strappargli la gola con i denti. Malia Hale era solo e soltanto sua e Stiles Stilinski non avrebbe permesso a nessuno, nemmeno ad un ricco biondino viziato che in teoria, doveva anche essere dall'altra parte del mondo, di portargliela via.
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Questa è un breve seguel di: "Loco por ti."
Probabilmente, senza la lettura di quella storia, la seguente, non avrà senso.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jackson Whittemore, Malia Hale, Stiles Stilinski
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Qui, comando io.

E' giorno di luna piena in casa Stilinski! Jeff, ha quasi tre anni ormai, va all'asilo e sua moglie, è in dolce attesa del loro secondogenito. E' solo di cinque mesi e ancora la pancia, non si vede, ma Stiles è entrato in modalità capo branco che protegge i suoi cuccioli. Non che prima non lo facesse, sia chiaro. E' nel suo ufficio e sta cercando di salvare un matrimonio, mentre sua moglie, è scappata a casa poco fa, sotto i suoi stessi ordini, per gli effetti collaterali della gravidanza.
 
Ci rimise l'anima, per l'ennesima volta e poi, stremata, si sdraio nel letto, chiuse gli occhi e sprofondò in un sonno profondo. Talmente tanto profondo, che nemmeno i suoi sensi da coyote mannaro, gli fecero sentire lo squillo ininterrotto del suo telefono. Era l'asilo di Jeff, che la contattava per avvisarla del malo comportamento di suo figlio. Ma Malia, non rispose e la maestra, chiamò Stiles. Forse, per il piccolo Jeff, sarebbe stato meglio che sua madre, si sarebbe svegliata e avrebbe risposto.

Tra i due, non c'era ne poliziotto buono, ne cattivo. Entrambi, facevano la loro parte, ma ciò non toglie a Jeff,  le rare volte che fa una marachella, di avere più paura di suo padre, che di sua madre. O meglio, non tanto di suo madre, ma degli occhi rossi di suo padre. Ancora non è mai successo, ma il piccolo Stilinski, sa che per quello che ha combinato oggi, a poche ore di luna piena, tra l'altro, gli costerà il primo ordine Alpha.

Una signora si stava lamentando delle cattive abitudine del marito, quando ad un certo punto, a Stiles, squilla il cellulare che teneva nella tasca dei suoi pantaloni. Sorride cordialmente, guarda chi lo chiama e perde un battito dopo l'altro, leggendo nel suo display, la parola asilo. Si scusa con la donna e risponde davanti a lei.
- Pronto?
- Signor Stilinski?
- Si, sono io. Salve! E' successo qualcosa a Jeff?
- A dire il vero, è successo qualcosa ad un altro bambino.
- Mi spieghi meglio.
- Si sono spintonati pesantemente e pare che a provocare il battibecco, sia stato proprio suo figlio.
- Mi sta prendendo in giro?
- Mi piacerebbe! Senta, dovremmo parlare. Ho chiamato sua moglie, ma non mi risponde.
- Si, è andata a casa a riposare. Era molto stanca e si sentiva poco bene! Si sarà addormentata.
- Capisco! Infondo, aspetta un bambino. Ad ogni modo, può venire, cortesemente?
- Ho una paziente, al momento. Ma ho quasi finito! Mi dia venti minuti al massimo e arrivo subito, almeno può spiegarmi meglio.
- Senz'altro! A presto, signor Stilinski!
- A presto. Ah, non dica nulla a mio figlio che mi ha chiamato!
- Capisco! Starò muta come un pesce.
- Grazie.

Dopo aver chiuso la telefonata con l'insegnante, è furente. Letteralmente! Termina la seduta con la sua paziente e chiavi alla mano, chiude l'ufficio, si mette in macchina e va all'asilo. Durante tutto il tragitto, si chiese che cavolo è preso a suo figlio. Diamine! Non è da lui, un comportamento del genere. Centra sicuramente il fatto che tra poco, avrà una sorellina! Si sentirà escluso e se è così, sbaglia di grosso. Prima, lo sgriderà, poi, gli spiegherà che lo ameranno come prima o forse anche di più.

Passando nel piccolo corridoietto che divideva l'entrata, ad un piccolo ufficio, intercetta lo sguardo di suo figlio che è passato dal ridere con i suoi amichetti, a farsi serio. Dentro di se, Stiles, è già soddisfatto, ma oggi è nervoso e c'è la luna piena e deve sapere cos'è successo veramente, quindi, non si accontenta di quello sguardo e continua la sua camminata. Bussa alla porta e dopo aver ottenuto il permesso per entrare, sorride alla maestra, gli porge la mano e si accomoda nella sedia di fronte a lei.
- Grazie per essere qui, signor Stilinski! Volevo parlare un po' con lei. Jeff è un bambino molto calmo e mi ha stupito, quel che ha fatto. Non ha mai scattato per niente e oggi, invece, l'ho visto diverso. Era molto nervoso, solo perchè il suo compagno, senza volerlo, gli ha infilato un dito in un occhio. Suo figlio, era convinto che l'ha fatta apposta e si sono spintonati. 
- Si è fatto male qualcuno?
- No per fortuna, ma non è un comportamento di suo figlio. E' successo qualcosa tra loro due, che noi non sappiamo?
- Non ne ho idea, purtroppo! A noi dice che va tutto bene e ogni volta che veniamo a prenderlo, è molto felice. Non ha mai piagnucolato per venire qui e la mattina, si sveglia ancor prima di noi. 
- Bene, allora speriamo solo che sia un caso isolato. Le lezioni stanno per finire! Vuole che lo chiamo o lo aspetta qui fuori?
- Lo aspetto fuori, grazie e mi dispiace molto per quello che ha fatto mio figlio. Le assicuro che non lo farà una seconda volta.  
- Non si preoccupi! Non è successo niente. Buona serata, signor Stilinski! Porti i miei saluti alla sua signora.
- Sarà fatto. A presto!

Non appena fuori, prende una profonda boccata d'aria fresca, o sarebbe impazzito. Oggi come non mai, l'influenza della luna, si fa sentire a dismisura. Si appoggia con le braccia e le gambe incrociate alla sua macchina e mentre aspetta che suo figlio esca da scuola, manda un messaggio a sua moglie, chiedendogli se dormiva. Trattiene un ringhio, quando legge che è già al campo per gli allenamenti e alla fine, suo figlio, esce. E' a testa bassa e non ha il coraggio di guardarlo negli occhi. Ha paura! E' terrorizzato, dalla paura. Ma questo, non ferma Stiles dall'inginocchiarsi su se stesso, alzargli il viso con due dita sotto al mento, per fare in modo che lo guardi negli occhi e dirgli una cosa.
- Guardami in faccia, signorino e ascoltami bene! Adesso andiamo al campo, noi, ci alleniamo e tu stai seduto a guardare con Chris e non voglio sentire volare una mosca, sopratutto dalla tua bocca. Poi, andiamo a casa e noi due, facciamo i conti. Adesso sali in macchina! - Ordina Stiles.
- Ma dov'è la mamma? - Chiede in un sussurro, Jeff e guardando da qualsiasi altra parte, fuorché gli occhi di suo padre. Stiles, è intenerito, ma ancora, non si lascia intimidire.
- E' già al campo! Adesso sali. - Dice un po' più calmo, Stiles.

Dall'asilo al campo degli allenamenti, nessuno dei due parlò. Non appena Jeff, scese dall'auto, mentre a stento tratteneva le lacrime, corse incontro alla sua mamma, tendendogli le braccia verso l'alto, per essere preso. Malia, non se lo fece ripetere una seconda volta, lo prese in braccio e se lo strinse forte a se, sentendo la sua paura. Provò a rassicurarlo dicendogli che fino a che ci sarebbe stata lei, papà non l'avrebbe sgridato più di tanto, ma non funzionò poi molto. Jeff, non era calmo per niente. 

Stiles era molto distante da loro, per lasciare a madre e figlio il loro momento e mentre aspettava che tutto il resto del branco si presentasse, si gustava la sua sigaretta. Malia e Jeff, sanno che fuma solo quando l'influenza della luna è troppo forte o quando è annoiato. Annoiato, non gli pareva proprio per niente e quindi, rimaneva solo che fumava per la luna. 

E li, stretto tra le braccia di sua madre, Jeff, scoppiò in lacrime e gli raccontò tutto. Gli disse che quel bambino, gli ha messo un dito in un occhio, a posta e non per sbaglio. Lo aveva chiaramente sentito parlare con un altro bambino, il pomeriggio precedente. Gli disse che non voleva spingerlo, ma non ha resistito. Ha sentito una forza dentro di lui, un richiamo. Malia e Stiles, che adesso stava spiando, sanno bene, che quel richiamo, altro non è che il richiamo del suo lupo. L'abbandonarsi completamente alla natura animale, anziché a quella umana.

- Shhh! Sta tranquillo, vita mia. - Dice Malia, riempiendolo di baci e asciugandogli le lacrime.
- Mamma, perdonami. - Singhiozza Jeff.
- E' tutto apposto! Ma mi devi promettere che non lo farai più. Se senti un altra volta quel richiamo, piuttosto ti chiudi in bagno e ti metti in contatto con noi. Basta che sussurri il nome mio o quello di papà e noi ti sentiamo e veniamo da te. Ci siamo capiti?
- Jeff, vieni qui. - Dice calmo, Stiles, dopo averlo visto annuire a sua moglie. Jeff, si immobilizza.
- Vai da papà, scemino. Non è mica così arrabbiato! 
- Amore, non sono arrabbiato, dai. Vieni qui! Mamma, vieni anche tu. - Dice Stiles.

Malia, si apre in un sorriso enorme e con suo figlio in braccio, raggiungono il loro Alpha.

- Vieni qui! - Dice Stiles allungando le braccia verso Malia, per prendere suo figlio e farlo sedere sulle sue gambe.
- Sai, non avrei dovuto, ma ho ascoltato! Amore, non sono più arrabbiato e ti chiedo scusa se ti ho fatto paura. Non è colpa tua, è la luna. Anzi, si. Un pochino tua, lo è. Capisco che sei nervoso! C'è la luna piena questa notte ed è normale, ma quello che hai fatto, è sbagliato. Come ha detto la mamma, bastava che ti saresti chiuso in bagno, ci avresti chiamato e noi ti avremmo aiutato.
- Ma non mi era mai successo, prima. - Lo interrompe Jeff.
- Ok! Ma adesso che lo sai, per la prossima volta, saprai come comportanti! Sennò che esempio dai al tuo fratellino, o alla tua sorellina? - Chiede dolcemente, Stiles. Suo figlio si arrabbia e visto che non è più a scuola, fa illuminare i suoi occhi di giallo ambra e ringhia contro la pancia della sua mamma. Stiles, ha fatto bingo. Malia, per via degli ormoni, già piange.
- Jeff! - Lo riprende, Stiles.
- Amore, ma cos'hai? Non sei più contento di avere un fratellino o una sorellina? - Chiede Malia.
- No. Non la voglio più! - Continua a ringhiare, Jeff.
- Jeff! Guardami! Anzitutto, smettila di ringhiare. Ritira gli artigli e fai tornare i tuoi occhi del colore naturale. - Ordina dolcemente, Stiles.
- Cosa ti ha fatto cambiare idea? - Chiede ancora, Stiles, dopo che suo figlio, ha bloccato la trasformazione.
- I miei amici, mi hanno detto che quando nascerà quel cosino nella pancia DELLA MIA MAMMA, voi, mi amerete di meno.
- MA I TUOI AMICI SONO TUTTI DEGLI IDIOTI. - Strilla in lacrime, Malia. Jeff, si spaventa. Sua mamma, non gli ha mai alzato la voce. Stiles, l'accarezza dolcemente, per farla calmare.
- Malia, datti una calmata anche tu e siediti! - Ordina ancora dolcemente, Stiles.
- Ma Stiles ti ren..
- Malia! Ho detto di sederti! 
- E va bene. - Sbuffa lei, sedendosi e lasciandosi asciugare le lacrime dalle caldi e forti mani di suo marito.
- Jeff, vedi di dimenticarti questa cosa al più presto. E' una cazzata vera e propria! Io e la mamma, ti amiamo più della nostra stessa vita e continueremo ad amarti nello stesso e identico modo, quando tua sorella, perchè tanto è femmina, verrà al mondo. A te, non mancherà niente. Io e te continueremo a fare gli scemi ovunque andiamo, continueremo ad entrare in casa con le scarpe sporche di fango, facendo arrabbiare la mamma, ti addormenterai nel lettone con noi, ogni volta che vorrai e tutto il resto. 
- Non cambierà niente, vita mia. Ti prego, perdonami! Non volevo alzarti la voce! Vieni qui da mamma, amore mio. Ti amo così tanto! 
- Ti amo così tanto anche io! - Sussurra Stiles, baciandogli i capelli e baciando sua moglie.

Le lacrime sono finite, i dubbi sono passati e i sorrisi, sono tornati. Gli altri sono arrivati e l'allenamento, può avere inizio. Oggi, non solo Stiles era nervoso, ma anche suo fratello e tutti i loro beta, quindi, le cose, ben presto si fecero serie e per Malia era ora di uscire dal campo e mettersi in panchina. Stiles gli e l'ha chiesto con le buone una, due, tre, anche quattro volte, quando alla quinta, non c'ha visto più e ringhiandogli contro e mostrandogli i suoi occhi da Alpha, gli ha chiaramente ordinato di andare a sedersi immediatamente. 

Malia, obbedì ovviamente e stette zitta tutto il tempo, ma come Stiles aveva previsto, a casa, fecero i conti. La cena, a parte per Jeff che parlava sia con la sua mamma che sia con il suo papà, si svolse in silenzio per Stiles e Malia, che non si scambiarono parola, per tutto il tempo. La luna piena è già alta nel cielo e Jeff, inizia ad avere sonno. Spesso, decide di addormentarsi con il ciuccio in bocca, il suo pupazzo preferito tra le mani e tra le braccia di suo padre o di sua madre. Stiles, però era sotto la doccia, per cui, provò con sua madre.

Come poche ore prima, tese le sue piccole braccia, verso il suo viso, ma fu in quel momento che Malia si accorse che suo marito era tornato in cucina e decide di parlare.
- Lo farei amore, ti prenderei in braccio, ma per tuo padre, sono troppo debole! Non posso fare sforzi. 
- Ed eccola che inizia, signori e signori! Jeff, vieni qui amore. - Dice Stiles, prendendo suo figlio in braccio che si dimentica di avere due scemi per genitori, sorride e si accoccola sul petto del padre, addormentandosi poco dopo. Nel frattempo, Malia, aveva appena finito di lavare i piatti e di mettere a posto la cucina. 
- Io, ora lo porto su. Poi, tu e io, parliamo!
- Certo, Alpha! - Lo sfotte, Malia. 

Stiles, inspira affondo, chiude gli occhi per uno o due secondi, gli riapre, mette Jeff nel loro lettone e torna in cucina, pronto a litigare con sua moglie. Non che ne avesse voglia, ma a lei va, quindi, farà uno sforzo.
- Avanti, sentiamo. Sfogati!
- Non ti dirò proprio niente, Stiles. Tanto è tutto chiaro! Sei tu l'Alpha, no? 
- Si.
- Si? Mi dici ancora si? Ma cos'hai nella testa? Sono incinta, non sono una scema e tanto per ricordartelo, anche io o poteri curativi e anche io, come voi, sento l'influenza della luna. Avevo bisogno di quell'allenamento, ma tu non me l'hai permesso. Hai idea di quanto frustrante sia, per me? Da quando sono incinta, non mi lasci più fare niente. - Strilla, Malia.
- Ma cosa cavolo dici. - Strilla a sua volta, Stiles.
- Dico quello che dico! A lavoro, che tra l'altro sono con te, mi tieni sotto una campana di vetro e agli allenamenti, quasi non mi consideri. Sono parte del branco anche io, se non te ne sei reso conto. A gli altri tuoi beta del cavolo, non dai degli ordini Alpha. A tua moglie, si invece.
- Allora è di questo che si tratta? Si, è vero. Ti ho dato un ordine Alpha! Ma dopo che ti ho chiesto cinque volte e dico cinque, di allontanarti dal campo.
- Ma se io, sento di stare bene, sento di farcela, perchè non mi hai permesso di allenarmi?
- Perchè sono un capo branco che si prende cura dei suoi cuccioli e in questo caso, uno di quei cuccioli, è mia moglie, la donna che amo, la donna della mia vita, l'altro, è la bambina che porti in grembo. Le cose si stavano facendo serie e se permetti, faccio cosa voglio. Qui, comando io Malia. Su altre cose, comandiamo insieme, ma su questa cosa, no. Più che come Alpha, te lo stavo chiedendo come padre. - Dice duro, Stiles. Sua moglie scoppia a piangere e gli getta le braccia al collo. Stiles, deglutisce a vuoto, la stringe forte a se, gli da un bacio tra i capelli, gli accarezza la schiena e la prega di calmarsi quanto prima.
- Calmati, amore mio. Ti prego! Al bambino non fa bene.
- Ho solo tanto bisogno di trasformarmi, amore. Non ce la faccio più! - Singhiozza Malia.
- Adesso, qui, a casa, da soli, possiamo farlo.
- Davvero?
- Si! 
- Sicuro?
- Sicuro. Ascoltami! Chiudi gli occhi. Così, brava. Prendi un respiro profondo. Perfetto. Un altro ancora! Così, ci siamo. Apri gli occhi! Ok. Mostrami i tuoi artigli. Con calma! E le tue zanne, dove sono finite? Oh, eccole qui. Adesso, sei completamente trasformata e sei calma. Affina tutti i tuoi sensi. - Parla con calma, Stiles, mentre Malia, ascolta ogni suo ordine, alla lettera.
- Trasformati con me! - Chiede in un sussurro, Malia. 

Un secondo, un secondo soltanto e tutti e due sono completamente trasformati e stretti in un abbraccio, completamente abbandonati ai loro istinti e al loro richiamo più profondo. Il richiamo del lupo!

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ed eccoci qui, lupacchiotti. Stiamo arrivando alla fine di questa storia, purtroppo. Lasciarla, mi dispiace da morire. Ma non temete, ancora due o tre capitoli, ci saranno. Credo. Nel frattempo, colgo l'occasione per ringraziare chiunque sia arrivato fin qui e ringraziare in particolar modo a:
- Lunatica95.
- Luke_Hemmings_Always.
- PandoraPam01.

Per aver letto e recensito gli scorsi capitoli.. <3 
Questo, lo dedico a voi.
Grazie a tutti e alla prossima.
  
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