It Always Rains Under The Trees
“You
are a Woman!”
“Elisabeth
è ora che tu cerchi marito!” quelle parole avevano
colpito così profondamente Beth che si lasciò
scappare di mano la bambola di porcellana di Lucy che cadde a terra
infrangendosi la parte destra del volto. Stralunò gli occhi
e guardò incredula la madre:
“Ma cosa state dicendo? Cercare marito? Io?!” non
badò nemmeno alle urla della sorella che tentava in tutti i
modi di riparare la sua bambola.
“Si, proprio tu Beth e non voglio sentire storie, ormai sei
una donna e con il tuo bel faccino e i tuoi diciassette anni troverai
velocemente un uomo ricco e disposto a sposarti!”. Non poteva
essere vero, lei trovarsi un marito? Ma aveva solo diciassette anni!
“Ma mamma!” cercò di ribattere una
seconda volta, ma un gesto della donna la fece tacere.
“Non voglio sentire alcun ma e per introdurti in
società domani parteciperai con tua sorella, me e tuo padre
al Ballo di Primavera a cui, molto gentilmente, ci hanno invitato i
signori Grey!”. Beth alzò inavvertitamente la
testa verso il soffitto della stanza e scorse in lontananza un piccolo
puntino che le veniva addosso, un puntino che si faceva sempre
più grande prendendo la forma di un immensa pietra che
l’avrebbe certamente schiacciata al suolo uccidendola davanti
agli occhi di sua madre, quello era il suo destino sotto forma di
macigno.
“Perché dovrei partecipare a uno di quei maledetti
ritrovi per pettegole e uomini così anziani da non riuscire
a sollevarsi dalla sedia?” chiese sperando di trovare una via
di fuga da quella pietra che ormai la sovrastava.
“Si chiamano balli Beth! Ma ricordati che se domani non
verrai con me e tua sorella a casa dei Grey sarò costretta a
chiuderti in un monastero come ha fatto tua nonna con mia sorella
Rosalie!”
“Io in convento non ci voglio finire!”
“Allora domani verrai con noi al ballo se no andrai a trovare
tua zia a Londra e scommetto che staresti benissimo con
l’abito da suora! Finalmente quei tuoi ricci starebbero a
posto una volta per tutte!” Beth si immaginò con
le vesti monacali e rabbrividì, era troppo
tardi la pietra ormai era sopra di lei, inevitabile, chiuse gli
occhi
“Ma mi stai ascoltando?” le chiese la madre
prendendola per un braccio e trascinandola nell’altra stanza
in modo da allontanarsi dalle urla di Lucy che le stavano facendo
implodere la testa.
“Ti rendi conto che se non ti presenterai non solo metterai a
repentaglio la tua vita futura ma anche il prossimo fidanzamento di tua
sorella Meg con il figlio maggiore dei Grey!”
“E io che centro scusa? Quello vuole sposarsi Meg mica
me!”. Un secondo dopo Beth vide infrangersi su di se tutta la
furia di quel macigno che non era riuscita a schivare. La mano ancora
alzata della madre ne era la testimonianza. La guancia bruciava come le
braci del camino della stanza.
“Non permetterti mai più di parlarmi con quel tono
signorinella! Sei diventata una donna e prima o poi dovrai fare i conti
con questa realtà, adesso vai a prepararti per la
cena!”
“S-si…
Beth era ancora incredula di quello che le era appena successo. Nel
giro di un breve scambio di “opinioni” con la madre
la sua vita era cambiata radicalmente, da quel giorno in avanti avrebbe
dormito in camera con la sorella maggiore, Meg, e avrebbe dovuto dire
per sempre addio al tempo dei giochi. Ma come poteva sposarsi? Una
ragazza come lei!
Meg preoccupata decise di andare a parlarle, in fondo era la sua
sorellina e lei era l’unica persona che riusciva a capirla
veramente. Poggiò l’orecchio alla porta per
sentire se dormiva. “Beth, mi fai entrare?”
silenzio.
“Beth ti ho portato della frutta, avrai fame…dai
apri la porta!” sapeva come prenderla e non si
stupì quando sentì i passi leggeri e quasi
impercettibili della sorella sul pavimento. La porta si aprì
cigolando. Beth aveva gli occhi rossi e tutti i lunghi ricci
disordinati e scompigliati.
“C-che frutta hai?” le chiese mentre si asciugava
una lacrima ribelle che le correva ancora lunga una guancia.
“Un po’ di tutto…dai fammi
entrare!” Beth si fece da parte e poi richiuse la porta alle
spalle di Meg. Mangiò voracemente la frutta portatale dalla
sorella, poi si sedette sul letto e si accoccolò vicino alla
spalliera di legno intarsiato. “G-grazie Meg!”
sospirò prima di singhiozzare.
Era ora di intervenire. “Forza Beth, non è poi una
tragedia se domani vieni al ballo con me e la
mamma…scommetto che ti divertirai!”
“Io non sono come te Meg, non mi diverto a volteggiare per
una sala, non mi piace spettegolare con le mie coetanee e non mi piace
fare la civetta con gli uomini!” si passò la mani
tra i ricci e cercò di disfare un nodo. Meg si sedette
vicino a lei e cominciò a spazzolarle i capelli, disordinati
come sempre.
“Tu mi credi così?” Beth scosse la testa
freneticamente “ne sono felice! Ma devi sapere che nemmeno io
mi divertivo a fare “La donna di mondo” e devo
confessarti che quando aveva la tua età sarei volentieri
rimasta a casa a giocare con le bambole invece che infilarmi in quei
vestiti eleganti e stretti che ti tolgono il respiro. Ma piano piano mi
sono abituata a quella vita e adesso quasi
l’apprezzo!”
Beth la guardò interrogativa e stupita “Sul serio
Meg?”
“Certo!” scrutò la porta guardinga e si
avvicinò all’orecchio della sorella “ma
devi sapere che quei maledetti bustini non li sopporterò mai
nemmeno tra cent’anni!”. Beth scoppiò a
ridere insieme a Meg che continuava a spazzolarle i ricci.
“Forza Beth, fai uno sforzo, e se non lo vuoi fare per la
mamma fallo almeno per me! Non vorrai lasciarmi sola proprio domani
sera!”
“Perché proprio domani sera?” gli
occhioni azzurri di Beth luccicarono mentre Meg si sfilava la collanina
d’argento che portava al collo, doveva essere nuova
perché non l’aveva mai vista!
“Philippe mi ha regalato questo” disse facendole
vedere un meraviglioso anello di diamanti e ametiste “ e mi
ha promesso che domani sera chiederà ufficialmente la mia
mano a nostro padre! Ti rendi conto? Ufficialmente!”. Beth
non era entusiasta come la sorella e Meg se ne accorse:
“Qualcosa non va?”
“Meg…” rispose Beth prendendole la mano
“tu sei veramente innamorata di Philippe?”.
L’ espressione ingenua della sorella la fece sorridere.
“Certo che ne sono innamorata, se no non lo
sposerei!”
“Ma…potresti rifiutare la sua proposta?”
chiese sempre più incredula Beth.
“Sicuro!”
Beth rimase silenziosa, allora se si potevano rifiutare le proposte dei
pretendenti mariti lei era salva, le sarebbe bastato rifiutare ogni
proposta di matrimonio e non si sarebbe sposata mai! Raggiante in volto
abbracciò la sorella e le disse tra le risate:
“E sia! Domani verrò con te alla festa e scommetto
che ci divertiremo un sacco!” Meg rideva ed era felice della
scelta fatta dalla sorellina, conosceva la sua indole un po’
mascolina e anticonformista ma apprezzava molto quel gesto di
generosità verso di lei e sua madre che ci teneva tanto a
vedere tutte le sue tre figlie ben sistemate e maritate.
Ma mentre le
due sorelle ridevano felici non sapevano che da quella sera in avanti
le loro vite sarebbero cambiate così radicalmente da
separarle…e forse per sempre.