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Autore: mjstakes    20/12/2014    2 recensioni
'Forse sono io troppo grande per un mondo che a me sta stretto.' - lesse ad alta voce, per poi sorridere con aria soddisfatta.
Calum: Spero di non essere troppo piccolo per te, allora.
Kaylinn: Non credo tu lo sia.
-
Calum: E non c'è cosa più bella che sentirsi apprezzati, credimi.
-
E se fosse lei a rendere forte e sicuro lui?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 28°.

24 Gennaio: ancora poche ore, e il compleanno di Calum sarebbe arrivato.

Essendo sabato sera avevamo deciso di passarlo tutti insieme a casa mia, che era l’unico posto libero per quel giorno.
Si trovavano tutti a casa mia in quel momento, a parte, beh, sì, me, la proprietaria della casa.

CALUM’S POV.

Calum: Ma dov’è Kaylinn? Mancano due minuti a mezzanotte, aveva detto che sarebbe tornata in pochi minuti. – la mia ansia saliva, avevo paura che non sarebbe arrivata in tempo.
Rory: Calmati Cal, arriverà tra poco, ne sono certa.
Calum: Lo spero. - e fu proprio in quel momento che la porta di casa si aprì.

Luci spente, solamente le candeline di quella che doveva essere una grande torta illuminavano la cucina di casa Simpson.

3, 2, 1, e la mezzanotte era scattata.

I ragazzi lasciarono una canzone di sottofondo, mentre mi urlavano di soffiare le candeline, come quando eravamo piccoli.

Luke: E sono diciotto amico! – mi abbracciò Luke, che sembrava più eccitato di me al momento.

La luce venne accesa, e i ragazzi si buttarono uno ad uno addosso a me.

E fu in quel momento che mi accorsi di quanto ero fortunato, i loro sorrisi riempivano le mie giornate e nemmeno me ne rendevo conto, e ora erano lì, a festeggiare con me, che non ero mai stato un sentimentale, ma che in quel momento mi sentivo la persona più viziata di sempre, insieme a tutti i loro regali.

Michael: Diciotto Cal, e li abbiamo passati tutti insieme. – mi abbracciò, lasciandomi alquanto commosso.
Ashton: Tutti fermi, abbiamo un altro maggiorenne qui. – sorrise per poi abbracciarmi a sua volta.
Summer: Auguri Calum! – mi sorrise Sum, seguita da Hil, che mi abbracciarono una alla volta.
Rory: Visto? Sono tornata appena in tempo per i tuoi diciotto anni. – mi scompigliò i capelli.
Calum: Non potevi mancare. – le sorrisi.
Kaylinn: Spazio gente, c’è un nuovo invitato alla festa di questa sera! – urlò, facendoci voltare tutti verso di lei.

Kaylinn teneva in braccio un cucciolo di cane, uno di quelli che adoravo, tutto grigio dagli occhi quasi arancioni, come quello che avevo sempre desiderato.

Calum: E lui? – sorrisi contento.
Kaylinn: L’ho adottato oggi, non è come quello che hai sempre voluto?
Calum: S-sì, m .. – mi interruppe.
Kaylinn: Hai sempre desiderato un cane, ma tua sorella è allergica, per cui lo terrò io con me, ma sarà tuo, ci prenderemo cura di lui insieme. – lasciò il cane tra le mie braccia.
Ilaria: Aw, che cosa tenera! – urlò.
Calum: Kay, ma come hai fatto? – dissi ancora incredulo. – Non lo avrei mai immaginato.
Kaylinn: Ho fatto tardi per questo, ma abbiamo tutta la notte ancora, chi è con me?

I ragazzi urlarono ed alzarono il volume della musica, tirando fuori varie bottiglie di alcohol.

Michael: KK, la torta è fantastica, e poi con il logo della Band lo è ancora di più.
Ashton: E’ un peccato mangiarla. – ammise.
Luke: Già, ma ho intenzione di ubriacarmi fino a star male, quindi ora gente, finiamo questa torta! – gridò.

Risi, perché era incredibile quanto fossero emozionati, contenti, e attivi allo stesso tempo, ed ero contento che fossero i miei migliori amici.

-

KAYLINN’S POV.

Nessuno di noi si era ancora stancato, e mentre tutti erano presi dal riprendere Mickey e Lukey con il telefono, le  ore passavano.

Si era ormai fatto tardi, e Calum pareva più felice che mai.

La casa era finalmente libera, Hil era andata probabilmente a dormire da Ash, anche se quando li avevo lasciati, erano tutt’altro che sobri.

Calum continuava a giocare con quel piccolo cucciolo, che aveva deciso di chiamare JJ, dato che secondo lui assomigliava al mio, di soprannome.

Kaylinn: Festeggiato, - portai le mie mani sulle sue spalle, - posso rubarti un attimo?
Calum: Anche per ore. – mi sorrise, seguendomi al piano superiore.

Chiusi la porta, in modo da isolarci completamente.

Kaylinn: Ecco, io avrei un altro regalo per te, anche se non è stata una scelta facile. – ammisi.
Calum: Ancora regali? Voi siete pazzi. – sorrise facendomi sedere al suo fianco.
Kaylinn: Beh ecco, non è proprio un regalo materiale, ma, ricordi quando dicevi che desideravi con tutto te stesso un tatuaggio, ma avresti aspettato i diciotto anni?
Calum: Certo che mi ricordo.
Kaylinn: Io ho già pagato per te un tatuaggio, e ho scelto questo, - tirai fuori dal cassetto una foto,  - ma non sono sicura che possa piacerti.


https://www.youtube.com/watch?v=9qvglWAHDak (Ve la consiglio per questo pezzo)

Lo prese in mano, e i suoi occhi si illuminarono.

Calum: Una piuma, - sorrise, - Kaylinn, invece è bellissimo.
Kaylinn: Ci tengo tanto a questo tatuaggio, per te, - cominciai a torturarmi le mani dal nervoso, - la piuma simboleggia superiorità e leggerezza, libertà, coraggio, e opportunità, e io voglio che tu possa ricordare per sempre queste cose, perché sai che da te esigo solamente una cosa Cal, ovvero che tu possa sempre capire che sei una grandissima persona, senza nessuno al tuo fianco, non dipendi da nessuno, e nessuno è in grado di renderti debole, nessuno può, è vero che lo ricorderai? Per me?
Calum: Sì, - sorrise sinceramente, - lo ricorderò per sempre, ma ora voglio chiederti io una cosa. – si avvicinò a me.
Kaylinn: Parla. – dissi.
Calum: Ti piacerebbe fare lo stesso tatuaggio, come il mio?

Rimasi a bocca aperta, non era ciò che mi aspettavo.

Kaylinn: I-io, insomma, non ci avevo pensato.
Calum: Vorrei che avessimo uno stesso tatuaggio, io ti voglio con me, in ogni caso, ma non mi lascerai mai, vero? – i suoi occhi mi pregavano.
Kaylinn: Non ti lascerò mai, io, e ad ogni modo, comunque andranno le cose, sarà un segno che rimarrà, tu sei quel qualcuno di cui ho disperatamente bisogno, ormai, e sì, voglio fare questo tatuaggio, con te, voglio potermi ricordare per sempre tutto quel che mi hai fatto passare, e che mi fai passare.
Calum: E che ti farò, passare.

Si sdraiò sopra di me, lasciando la foto cadere a terra.

Presi il suo viso tra le mie mani, volevo ricordare quel momento come uno dei migliori.

Si appoggiò lentamente alle mie labbra, per poi premere sempre più, e cominciare a baciarmi con foga, voglia, e passione, anche lui, voleva ricordarselo.
Portò entrambe le mani sui bordi della mia maglia, per poi levarmela direttamente, seguendo allo stesso modo con i pantaloni.
Fui io poi a togliere la sua maglia, mentre lui, ancora sopra di me, prendeva a baciarmi lievemente il seno.
Passai titubante alla cerniera dei suoi pantaloni, sapevo cosa stava per succedere, ma non me ne stavo ancora rendendo conto.
Riuscii a privarlo dell’indumento, quando Calum, in pochi secondi, si liberò sia del mio intimo, che del suo.

Si appoggiò lentamente su di me, fissandomi negli occhi.

Nemmeno una parola, solamente respiri affannati, e occhi che brillavano.

Le mie mani cominciarono a tremare sotto il suo tocco, mentre il suo corpo si faceva spazio tra le mie gambe.

Calum: Perché tremi? – mi baciò la punta del naso.
Kaylinn: Sono, - mi fermai, - felice. – sorrisi lievemente.

Calum mi baciò nuovamente, questa volta sulle labbra, anch’esse quasi tremolanti.
Intrecciò le sue mani alle mie, per poi entrare lentamente in me, con cautela, con la paura che lo invadeva come sempre.

Era una sensazione nuova, per me, e in quel momento, presa dallo sguardo di Calum fisso sul mio, potevo dire di essere veramente felice.
Felice di quel contatto, di quel contatto che rendeva me parte di lui, e lui parte di me. Mai mi sarei immaginata insieme ad una persona così importante, mai avrei immaginato di provare sensazioni fino a quel punto, fuori dal mio limite.

E in quel momento Calum riusciva a farmi capire quello che in tutti quei mesi non era riuscito a dire, per la paura.
Ora Calum riusciva a rendermi sicura, riusciva a rendermi qualcuno.

Ma fu quando giunti entrambi allo sfinimento, che i miei occhi cominciarono ad inumidirsi, senza il mio controllo. Una lacrima rigò il mio viso, seguita poi da altre mille.

Calum era ormai accasciato su di me, ed ero sicura di vedere i suoi occhi lucidi, fissare i miei, ridotti ancora peggio.

Si posizionò al mio fianco, per poi abbracciarmi, e attirarmi sopra di sé.

Il mio viso era ormai completamente invaso da lacrime, che ora cadevano sul petto di lui.

Calum: Lo sai che mi rendi la persona più felice del mondo, vero? E lo so che non ti piacciono i ‘Ti amo’, ma io Kaylinn ti amo con tutto me stesso e credo di non esserne mai stato così convinto, - cominciò a piangere anche lui, senza interruzioni, - ti amo troppo e credo di non poterne fare a meno, perciò ti prego, fidati di me, e non lasciarmi.

Per la prima volta, senza controllo, mi ritrovai senza parole, tutto ciò che potevo fare era guardarlo in quegli occhi, che mi avevano sempre trasmesso tanto, forse anche troppo, da farmi perdere il controllo, da farmi perdere ogni forza. Era quella, la felicità.
Mai avrei immaginato di piangere, insieme a lui.
Ma entrambi sapevano che quelle lacrime significavano felicità, una felicità di avere quel ‘troppo’, che a noi riempiva sempre, che a noi faceva stare bene, che a noi legava.

Kaylinn: Ce l’abbiamo fatta. – appoggiai la mia testa sul suo petto.
Calum: Ce l’abbiamo fatta, ad essere io e te, ad essere ‘noi’.

Qualcosa di grande stava accadendo, sotto il nostro controllo.

-

Non riuscivamo a dormire quella notte, Calum continuava ad abbracciarmi più forte che mai sotto quelle coperte, come la prima volta, come quando lui, tra le mie braccia, aveva pianto, sentendo il disperato bisogno di avermi con sé.

Kaylinn: Cal, guarda, sta nevicando. – guardai fuori dalla finestra.

Calum si voltò lentamente, per poi sorridere.

Calum: Avevi indovinato, avevi detto che avrebbe nevicato proprio al mio compleanno.
Kaylinn: Volevo solamente che questo compleanno fosse indimenticabile.
Calum: E lo sarà. – mi baciò, per poi coprirmi ancor di più con la coperta, a causa del freddo. – Ah, e, Kaylinn.
Kaylinn: Sì?
Calum: Rimani comunque la mia piccola.
Kaylinn: A me va bene così. – mi accoccolai tra le sue braccia, quando JJ, sbucando fuori dalla porta, saltò sul letto, per poi posizionarsi tra me, e Calum.

-

I want you to know, with everything I won’t let this go, these words are my heart and soul, I hold on to this moment you know, ‘cause I’d bleed my heart out to show, that I won’t let go.
Thoughts read are spoken, forever in doubt, and pieces of memories fall to the ground, I know what I did and so, I won’t let this go, ‘cause it’s true, I am nothing without you.

Avrei riconosciuto quelle parole e quella melodia tra mille, era una delle canzoni preferite mie e di Cal.
Scesi lentamente le scale, dopo essermi coperta con una camicia, seguita dal piccolo JJ.

Trovai Calum seduto sul divano, insieme alla mia chitarra, circondato da fogli sparsi e accartocciati per tutto il salotto.
Stava canticchiando le note di ‘With me’ dei Sum 41, in quel momento in riproduzione sul suo telefono.

Kaylinn: Quale modo migliore di iniziare una giornata? – lo raggiunsi.
Calum: Già poterti vedere di prima mattina è un grande inizio. – mi baciò leggermente sui capelli.
Kaylinn: Da quando sei sveglio?
Calum: Diciamo che non ho dormito. – sorrise, con quegli occhi che, in effetti, erano stanchi e si vedeva eccome.
Kaylinn: Vuoi fare proprio il diciottenne eh. – dissi scompigliandogli di poco i capelli.
Calum: Sei stata tu la prima a rimanere sveglia per scrivere una canzone per noi, ora tocca a me.
Kaylinn: Canzone? Per noi? – sorrisi per poi osservare con più cura i fogli tra le sue mani.
Calum: Ti avevo detto che avevo molte idee, no? Senti.

Tonight we're fading fast, I just wanna make this last, if I could say the things that I wanna say, I'd find a way to make you stay, I'd never let you get away, catch you in all the games we play, so go ahead rip, my heart out, show me what love's all about, go ahead rip, my heart out, that's what love's all about.

I want you to want me this way and I need you to need me to stay, if you say that you don't feel a thing, if you don't know, let me go, let me go, let me go, let me go, if you don't know then just let me go


Sorrisi istintivamente quando riconobbi quelle parole, quelle parole che si era lasciato sfuggire in una di quelle nostre serate, in cui facevamo pace come solamente noi potevamo.

Calum: Che ne dici? – si schiarì la voce.
Kaylinn: Dico che non potevi fare di meglio, s-sono, sconvolta? Sì, sconvolta.
Calum: L’importante è che ti piaccia, è per te.
Kaylinn: La adoro.

-

E come non abituarsi a quei corridoi incasinati di ogni singola mattina? Ormai ci avevo fatto l’abitudine, quella era la routine. Eppure ogni giorno qualcosa cambiava, scoprivo qualcosa di nuovo, a volte bello, a volte brutto, ma nuovo, questo importava.

E come ci eravamo abituati agli stessi sguardi e alle stesse persone, anche chi non ci andava a genio, era sempre lì dietro l’angolo.

Claire: Quindi ora sei tornata da loro, Rory? Complimenti. – disse, accompagnata, per nostra totale sorpresa, da Tyler e i suoi amici.
Luke: E tu? Ora te ne stai con quello che si è approfittato di te ad una festa? Beh, complimenti.

Rory diede un colpo a Luke, come per cercare di zittirlo.

Kaylinn: Sei tu l’unica che ci perde Claire.
Claire: Tu non sai niente.
Kaylinn: Sì, sì, solita risposta, vedremo quanto ne so. – le passai di fianco. – Oh e, non venire a piangere da me poi. – le feci un occhiolino per poi intrecciare nuovamente la mia mano a quella di Calum.

-

Michael: Mi fa schifo, più di prima.
Summer: Chi Mike? – lo guardò dal basso, Sum era leggermente più bassa di Michael, e questo li rendeva ancora più adorabili.
Ashton: Parli di Claire?
Michael: Sì, insomma, dopo tutto quel che Tyler ha fatto.
Calum: Non ragiona più ormai, non capisco cosa le sia preso, ma quelle come lei, non finiscono bene.
Kaylinn: Rory, capisco che ti faccia ancora strano, è pur sempre Claire, per te, ma vedi, sta sbagliando in continuazione, non potevi restare con lei. – le passai una mano sulla schiena, in segno di conforto.
Rory: Lo so, - guardò in basso, - è solo che, ecco, devo farci l’abitudine. – sorrise lievemente.

-

Calum: Questa sera ho intenzione di fare una di quelle sbornie da rimanerci secchi. – urlò per la strada, mentre ci dirigevamo tutti insieme verso il Dylan.
Michael: Io sono sempre a favore! – gli schiaffò un cinque.
Luke: Mi unisco. – disse dopo averci pensato qualche secondo.
Ashton: E le donne? Niente pazza gioia?
Kaylinn: Credo che dovremmo badarvi. – risi.
Calum: In effetti dovresti darmi un’occhiatina.
Kaylinn: Perché? Dovrei aver paura? – chiesi ironica.
Calum: Potrebbe esserci qualche bella ragazza, e chi sa mai. – fece spallucce, per poi ridere innocentemente.
Ilaria: Uh, questa non dovevi dirla.

Eravamo finalmente arrivati, e dato il freddo, entrammo subito.

Calum: Sai che scherzo, vero? – sussurrò al mio orecchio.
Kaylinn: Per tua fortuna sì. – sorrisi per poi sfuggirgli di vista e scappare dalle altre.

Ilaria: KK, dimmi che ricordi questa canzone. – spalancò gli occhi, non appena ebbe riconosciuto le prime note.
Kaylinn: Chiedi pure? – chiesi indicandole la massa di gente che ballava, dove appunto ci dirigemmo, portandoci dietro Rory e Sum, che parevano alquanto perse.
Summer: Non dovremmo controllare i ragazzi?
Ilaria: Tu sta tranquilla, e balla. – la prese per mano, guidandola in ogni singolo movimento.

Rory cominciava finalmente a sorridere come un tempo, e ne ero davvero contenta, e mi sollevava averla di nuovo con me.

Ilaria: Hai mai visto Calum tanto ubriaco da star male? – mi urlò all’orecchio per via della musica dopo circa mezz’oretta.
Kaylinn: Per mia fortuna no.
Ilaria: Penso sia arrivato il momento. – disse decisa, per poi indicarmi il bancone.

Guardai Sum che sembrava in pensiero, e corsi dai ragazzi.

Ashton: KK, direi che sia meglio farli uscire da qui.
Calum: Kaylinn, Kaylinn. - urlò, per poi buttarsi tra le mie braccia.
Michael: Voglio dormire. – urlò, anche lui ubriaco perso.
Ashton: L’unico sobrio sono io, Luke anche è leggermente partito. – lo guardammo ridere esageratamente con il cameriere al bancone.
Ilaria: Luke, - lo prese per un braccio, - vieni, ce ne andiamo.
Kaylinn: Calum tesoro, - risi, - sai che siamo a piedi fino a casa?
Calum: Casa? Che casa? Io non posso tornare a casa, mamma e papà non possono vedermi, io sono ubriaco, ma è un segreto, non dirlo a nessuno. – disse senza reggersi in piedi.
Summer: Oh tranquillo Cal, non lo saprà mai nessuno. – rise.
Ashton: A parte i proprietari del locale che sembrano volerci cacciare, direi di scappare.
Michael: Dove andiamo di bello? – si aggrappò alle braccia di Sum, con l’aiuto di Rory, entrambe mingherline per il suo peso.
Summer: A casa Mickey, a casa.

-

Calum: Questa casa l’ho già vista, e tu?
Kaylinn: Sì sai, ci vivo ogni giorno.
Calum: E tu Hil? L’hai mai vista?
Ilaria: Sì Cal, anche io abito qui. – parlò mentre si sforzava di non ridere.
Kaylinn: Hil mi porteresti dell’acqua di sopra? Intanto noi due saliamo.
Calum: Dove andiamo Kaylinn?
Kaylinn: In camera mia, Cal, quella che ti piace tanto. – risi.
Calum: Ah, e cosa facciamo?
Kaylinn: Proviamo a dormire, ma sarà difficile.
Calum: Hil! – urlò, - Sai che Kaylinn è la mia fidanzata? – sorrisi.
Ilaria: Sì lo so Cal. – ci raggiunse in camera, per poi lasciare l’acqua sul comodino.
Calum: Kaylinn è bellissima, - urlò, - ma non glielo dico quasi mai.
Ilaria: E perché? – continuò mentre mi fissava, divertita da quel Calum ubriaco, ma allo stesso tempo dolce.
Calum: Perché è più il tempo in cui mi fermo a fissarla che il tempo in cui posso dirglielo. – disse serio, per poi buttarsi a pancia in giù sul materasso.

Nonostante le sue condizioni, in quel momento mi sciolsi. Riusciva a dire cose che normalmente non diceva mai, ed era un sollievo.

Ilaria: Dovresti dirglielo più spesso, le farebbe bene, io vado di là, buona notte!
Calum: Buona notte Hil, sei una grande! – urlò.

Continuavo a ordinare la camera, e i vari vestiti lasciati sparsi qua e là.

Calum: Dai Kaylinn, stai con me!
Kaylinn: Un attimo Calum. – risi.
Calum: Mi lasci qua, da solo, sul tuo letto?
Kaylinn: Già. – dissi ovvia.
Calum: Ma no, - mi prese per i fianchi per poi buttarmi sul letto, - dobbiamo approfittare.
Kaylinn: E di cosa? – sorrisi. – Di là c’è Hil.
Calum: Ashton aveva detto che sarebbe tornato dopo aver sistemato i ragazzi, quindi starà con Ilaria.
Kaylinn: Ancora peggio.

Cominciò a levarmi pian piano la maglietta, mentre io cercavo di controllarmi.

Kaylinn: Calum, no. – posai una mano sul suo petto. – Sei anche ubriaco.
Calum: Lo credi tu. – mi baciò il collo, per poi scendere verso il seno.
Kaylinn: Cosa? Tu sei sobrio? E da quando? Calum! Sei un coglione! – risi.
Calum: Em, da un po’.
Kaylinn: Quindi volevi approfittarti di me, eh?
Calum: Beh non proprio, non sono ubriaco. – riprese a baciarmi.
Kaylinn: Bene, non avrai niente comunque. – rimisi la maglia che mi aveva sfilato di dosso.
Calum: Ma come? – mise il broncio.
Kaylinn: La prossima volta impari. – risi.

---

Weilà gente!
Ho cercato di scrivere un capitolo un po' più lungo e denso, e per non renderlo troppo serio, alla fine ho aggiunto qualche scena divertente, ahahah.
Le cose iniziano a farsi più serie, ma vi avviso, fareste meglio a prepararvi a tante sorprese! *faccia malefica*

Detto questo e dopo avervi fatto salire un po' di ansia, vi saluto, se vi va lasciatemi una recensione, mi farebbe piacere!
See ya soon, xxx,

mjstakes

 
 
 
  
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