Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: tanky    20/12/2014    1 recensioni
" [...]era così furioso con lui che lo avrebbe schiantato all'istante e anche in quel caso sapeva che non sarebbe servito a niente, che in mezzo fra quei due fuochi, James, aveva le mani legate.
"Lui ti stava aspettando." quello di Potter era un sussurro sommesso e il dolore dei suoi due migliori amici gli passò lascivo sulle spalle."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 
"Nessuno lotta per se stesso. Tutto è uno. L'angoscia e il dolore, il piacere e la morte non sono nient'altro che un processo per esistere.
[...]Le cicatrici sono aperture attraverso le quali un essere entra nelle solitudini dell'altro" Frida  Kahlo
 
 
La profondità del buio.
 
"Non far smettere di piovere." sussurra sovrappensiero Black dietro di lui, la sua voce è lontana e ha gli occhi persi in un punto indefinito. Lo dice come se dipendesse da Remus, come se fosse per causa sua l'andare delle stagioni: il freddo e il caldo dentro le ossa.
Il cuore di Rem si rimpicciolisce appena, ridacchia piano dietro la manica del suo maglione di lana, si gira, incrocia i suoi occhi e ne è incantato.
Sirius si avvicina a lui e gli cince la vita da dietro la schiena.
"Anche io spero non smetta mai." conferma Remus con ancora l'ombra di un sorriso che andava spegnendosi, dando all'aria un certo sapore malinconico, quasi divertente e doloroso insieme.  La sua mano appoggiata al vetro appannato della finestra, fatta comparire nella stanza delle necessità per guardare il grande parco combattere contro il temporale, tremava tiepida.
 
***
 
"Rem, respira. Butta fuori."
 
Le ferite aperte sulle braccia.
 I graffi che Remus si era inflitto da solo erano nulla in confronto alla voce di James che tagliava l'aria fuori e dentro le labbra, come uno spasmo facevano contorcere il cuore di Remus.
E non portavano luce.
 Il calore nella Stamberga Strillante era tutt'al più che un fremito lieve di pelle d'oca.
Un solo grido, le labbra di Lupin si aprirono mute e il suo volto si tramutava mostruoso.
 
"J-James, James...Dove hai detto che è andato Black?" la voce del ragazzo stava cambiando tonalità ma si spezzò ugualmente pronunciando quel nome.
"Rem non..." Potter si sentì invadere da uno strato sottile di panico e prese coscienza, con assoluta chiarezza,  di essere di troppo.
Occupava lo spazio che Sirius aveva lasciato vuoto, lo sapeva benissimo.
Lupin restituì l'aria con profondi sospiri: dieci, nove, otto...Cercava di controllare i battiti del cuore che acceleravano involontariamente, la luna era troppo alta e il suo sudore gelido.
"Presto James...James trasformati..." dovette richiamare a sé tutto il suo autocontrollo per dire quelle parole, per ricordarsi di proteggere il suo amico, di non spezzarsi ancora, non cedere.
"No, aspetta... e Sirius?"
"Non...Non verrà." lo disse e ne era sicuro, poi solo il buio.
 
***
 
Il corridoio al sesto piano era deserto e James si avventò sulla sagoma scura di quello che sapeva essere il suo migliore amico, senza distinguerlo pienamente nell'ombra.
"Dove maledizione eri? Perché non sei venuto?" lo spintona, lo maltratta.
 Guardò Sirius con tutta la disapprovazione di cui era capace, era così furioso con lui che lo avrebbe schiantato all'istante e anche in quel caso  sapeva che non sarebbe servito a niente, che in mezzo fra quei due fuochi, James, aveva le mani legate.
"Lui ti stava aspettando." quello di Potter era un sussurro sommesso e il dolore dei suoi due migliori amici gli passò lascivo sulle spalle. Staccò un attimo lo sguardo dal viso di Sirius, pensò a dei capelli rossi e ricominciò a respirare.
Black tenne lo sguardo basso.
"Lupin non ha bisogno di me." ripensò agli occhi di Remus, che colpevoli, si posavano sulle sue spalle, al dormitorio mentre si vestiva.
"Sei un idiota." Sputò fuori Potter voltandosi. Era già parecchi passi lontano da Sirius, quando quest'ultimo chiese spezzando il silenzio: "Dove si trova adesso, James?"
Il ragazzo neanche si voltò.
"In biblioteca Felpato, ma hai combinato un bel casino amico mio." rispose alzando la voce e gli sfuggì un piccolo sogghigno, rapido e invisibile. Meglio così.
<<  Meglio starne fuori  >> pensò James non potendo fare a meno di sorridere piano e ancora.
 
***
 
"Dimmi quanto può essere profondo il buio?"
Sirius glielo domandò dolcemente, come a chiedere il permesso e intanto la sua bocca si posava senza peso contro lo strato di pelle scoperta al di sopra dell'ombelico di Remus.
 
Sirius camminava a tentoni sopra e dentro il cuore di Lupin, tastando con le mani i suoni e gli scricchiolii che faceva il suo cuore quando lo urtava appena.
Capitava che Black cadesse, succedeva più spesso di quanto avrebbe desiderato, ma Remus era lì, sotto il suo corpo, era lì fuori e pure dentro, ed era così pieno di lui che i suoi odori traboccavano dalla sua stessa pelle.
Poi c'era quella strana cosa che erano amici, la voglia di intrecciare le mani, e c'era James che forse non avrebbe capito o che forse sapeva già.
C'era che Lupin era gentile e questo per Sirius il più delle volte era una ferita, non una cura.
 
Avevano appena finito di fare l'amore sopra a quel letto a baldacchino nella stanza delle necessità, e quando loro due si toccavano in quel modo, era sempre e solo un grido.
"Come non puoi immaginare." rispose Lunastorta respirando profondamente e chiudendo gli occhi al contatto delle labbra di Sirius sulla sua coscia ancora umida di sudore.
"Forse ne ho un'idea." sorrise Felpato, le labbra sul suo ginocchio: gli sorrise contro e Remus avvertì in un istante il freddo dei suoi denti.
"Non mordere." gli disse leggero Lupin, toccandogli un fianco.
E allora in uno scatto Sirius affondò leggermente i suoi denti bianchi nella carne dell'altro, solo per gioco, solo per lasciare un segno, per marchiare Remus in segreto, dove nessuno avrebbe potuto vedere che era suo, che gli apparteneva. All'altezza delle loro bugie.
E Lunastorta famelico si avventò sulla sua bocca, ribaltando le posizioni e ridendo come un matto.
 Si baciarono ancora e non smisero mai fino all'alba, era una lotta che non li avrebbe visti perdere.
 
***
 
 
"Quanto è profondo il buio?" il tono di Sirius era roco e impastato dopo aver percorso a passo svelto tutto il castello, dopo aver pensato così intensamente da aver fatto andare in corto circuito perfino la voce.
Remus sedeva solo su una lunga tavolata di un reparto della biblioteca completamente deserto, silenzioso.
Sirius aveva il fiato corto, teneva premuta una mano sul ginocchio e con l'altra si reggeva allo stipite della porta cercando di far calmare i battiti del cuore accelerato.
Lupin alzò lo sguardo risentito e strinse le labbra in un gesto involontario, incondizionato.
"è stato spaventoso quando non mi eri a fianco." la sua voce uscì più indifesa di quel che avrebbe voluto anche se i suoi occhi erano ancora due fessure e la sua fronte corrugata.
Ostinato Remus Lupin.
"Pensavo che ti avrei alleggerito il peso lasciandoti..." Sirius non riuscì a finire la frase che l'altro si intromise.
"Hai detto bene, lasciandomi a combattere da solo...Lasciandomi solo." sputò fuori Lupin in uno scatto che sembrava un urlo trattenuto.
Sirius oltrepassò in un istante la distanza che li teneva lontani, il grande tavolo in legno, la piccola pila di libri che Remus aveva precisamente ordinato... Ora era al suo fianco e con un colpo secco della mano girò la sedia dove stava Lunastorta in modo tale che lo guardasse di fronte, si piegò sulle ginocchia e prese il volto di Lupin fra le mani, se lo spinse addosso con una leggera violenza e con necessità, forzando le barricate di Remus che si aggrappò alla sue spalle: prima cercò di divincolarsi, stringendo forte e dando pugni sulla schiena, poi quando sentì la lingua calda di Black convincere piano, fra le sue labbra, si abbandonò maledicendosi, esausto.
 I capelli di Sirius, scomposti sulla fronte. Le sue cicatrici. Era davvero tutto quello, tutto lì, il buio.
 
Fine...?


Autrice: Buongiorno a tutti, è la prima volta che mi cimento con Remus e Sirius e davvero mi sto innamorando di questa coppia e non ho saputo resistere...Scusate alcuni eventuali errori di distrazione, spero vi sia piaciuta, commentate in tanti ! 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: tanky