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Autore: bemylolo    20/12/2014    2 recensioni
Camila: una ragazza normale, che vive la sua vita cercando di sopravvivere dietro i banchi di scuola e di finire l'anno scolastico il più velocemente possibile con l'aiuto delle sue amiche
Lauren: una ragazza appena trasferita nella nuova scuola, alle prese con nuove amicizie e nuove emozioni.
Cosa accomuna queste due ragazze? Stesso sogno? Stesse amicizie? O c'è qualcosa di più? Qualcosa che nemmeno loro sanno spiegare
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Camila Cabello, Dinah Jane Hansen, Lauren Jauregui, Normani Kordei
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Settimane, giorni tutti uguali. Ogni weekend io e le ragazze ci vedevamo, teoricamente avremmo dovuto fare a turno, ma Ally abitava in una casa gigante vicino a scuola e i suoi genitori erano sempre così felici di vederci che alla fine stavamo sempre lì.

Erano le 4 del mattino, non riuscivo a dormire. Diluviava, almeno da qualche ora, avevo sentito il temporale iniziare più o meno alle 9.30 e mia madre che recuperava tutta la roba stesa dal giardino. Non avevo mangiato, ma non era una novità.

“Camila..” aveva detto mia mamma “se c’è qualcosa che non va devi dirmelo okay? Non puoi affrontare i tuoi problemi da sola” posso eccome. Cazzo se posso.

Non mi piace chiedere aiuto, perché dovrei volerlo? Avevo smesso di chiedere aiuto alle persone da un bel pezzo.

Dato il poco sonno, mi alzai e incominciai a prepararmi. Progettavo una passeggiata per l’isolato, tanto dormivano tutti e fuori c’era ancora buio.



Lauren non stava più tanto con noi, adesso che si era ambientata aveva incominciato a seguire tanti corsi ed era sempre impegnata. Ma nella mia testa era sempre presente e faceva sempre più male.

-guardati bene Camila, chi amerebbe mai un disastro come te?- continuavo a camminare senza sapere dove andare, ormai avevo superato casa di molte miglia ma, anche se pioveva, le mie gambe chiedevano di più. Non potevo fermarmi. Non potevo o non volevo?

Il cappuccio continuava a cadermi dalla testa, non vedevo nulla ma continuavo a camminare.
“ehi lo sai che non è prudente camminare a quest ora sotto la pioggia?” disse una voce alle mie spalle, mi girai ma era una figura sfuocata
“ci conosciamo?” chiesi guardandolo
“siamo nella stessa scuola e sei amica di mia sorella, anche se no ci siamo mai presentati” non ricordavo nessun fratello di qualche mia amica, così alzai le spalle e ripresi a camminare, cosa che avrei fatto se non si fosse messo di fronte a me
“sono Chris Jauregui”

J A R E G U I…. è suo fratello porca troia.
“beh..che vuoi?” chiesi guardandolo
“mi avevano detto che sei una persona dolce”
“dicono tante cose sbagliate di me” era identico a lei, stessa volontà nelle cose. “scusa, ma sono in ritardo” mentì, ma mi andava meglio così.
“e dove vai?”
“e perché dovrei dirtelo?” mi girai e tornai indietro, pioveva sempre più forte.
Era troppo tardi per tornare a casa ero già in ritardo e non ero ancora arrivata. -non ne posso più-. Era l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze e non avevamo organizzato nulla per la serata con le ragazze perché avevano tutte un impegno. Tutti tranne Lauren.
-chissà dov’è..chissà cosa fa..-
“Cami….hahahahaha sembri un pulcino bagnato” Normani, dio solo sa quanto avrei voluto darti un pugno in bocca in questo momento “quante volte ti o detto che pioggia meno ombrello uguale Camila bagnata?” c’erano anche le altre ora, stavamo entrando in corridoio e tutte mi stavano addosso
“lasciatemi!” urlai facendo girare anche qualche altro ragazzo presente. Non capivo più nulla. Lauren non mi cercava da giorni, a scuola era irraggiungibile, non le importava, non quanto importava a me, me la stavo prendendo con le persone sbagliate. Lanciai tutto dentro l’armadietto e me ne andai fuori nalle scale anti-incendio. Che dovevo fare?
-sei tanto bella quanto stronza Jauregui- mi accesi una sigaretta, ero arrabbiata, con me stessa, con tutti

tornare a dove? a quando?
l’aria sul viso pungeva e la terra sotto ai piedi scottava
a me davvero non importava
era tutto perfetto


-no, camila, no. Non pensare-


“Camila Cabello fuma?” ancora quella voce. Insopportabile.
“ma fammi capire, mi segui?” mi girai verso di lui, l’odioso fratello.
“mia sorella si è dimenticata di dirmi tante cose di te” mia sorella…
“perché dovrebbe parlarti di me?” feci un altro tiro per poi buttare la sigaretta, ormai finita, giù.
Lui alzo le spalle e continuava a fissarmi. Lauren parlava di me? Perché? “mi racconta solo delle sue favolose nuove amiche”
“capito” feci per andarmene ma come al solito mi fermò
“Lauren ti saluta, e mi ha detto di dirti che le manchi”
“perché non c’è lei a scuola?”
“no, oggi no”
ero ancora più arrabbiata, non solo non c’era, non mi scriveva, ma mandava il fratello.
Sorrisi, un sorriso sforzato.
“dille di dirmelo lei la prossima volta o di non farlo affatto” me ne andai entrando nel corridoio dove ormai era suonata la campanella.







“Cam cosa ti prendo?”
eravamo in fila per la mensa, io con le mani in tasca, le altre con un vassoio “non ho fame”. Ally, soprattutto da quando avevo smesso di mangiare, si preoccupava molto per me. Lei sapeva.
“dai, cosa ti prendo”
“nulla. No ho fame, cazzo.” Andai a cercare un tavolo, Dinah venne con me. Ne trovammo uno libero, ma non aveva abbastanza spazio per quattro.
“non vi preoccupate ragazze, io vado fuori, tanto non ho nulla da mangiare” protestavano, sempre le solite robe. “mannò dai rimani, dai resta, stai seduta nelle mie gambe”
“uh grazie ragazze, ma vado a prendere una boccata d’aria, chissà magari mi si attiva il cervello”
“BEL CULO CABELLO” urlò Normani
“Fanculo” le urlai in risposta ma non credo mi sentì.





Ero appoggiata con la schiena contro il muretto, per terra. Mentre tutti parlavano, ridevano e scherzavano io ero lì, seduta a fumare un’altra sigaretta.
-esci dalla mia testa-
sbattei forte un pugno per terra, imprecando contro tutti. Speravo solo che l’onnipresente fratello non venisse anche stavolta.
Presi il mio mp3 e incominciai a scorrere i titoli delle canzoni, alla fine non mi fidavo della riproduzione casuale. Ci azzecca sempre, porca troia se lo fa.


I’m gonna pick up the pieces,
Raccoglierò su i pezzi,
And build a Lego house
Per costruire una casa fatta di Lego
When things go wrong we can knock it down
Quando le cose andranno male potremo buttarla giù


My three words have two meanings,
Le mie tre parole hanno due significati
There’s one thing on my mind
C’è una sola cosa nella mia mente
It’s all for you
Ed è tutta per te

And it’s dark in a cold December,
E’ buio nel freddo dicembre,
but I’ve got ya to keep me warm
ma ho te che mi tieni al caldo



And if you’re broken I’ll mend ya
E se sarai a pezzi ti metterò a posto



and keep you sheltered from the storm that’s raging on
e ti terrò al riparo da questa tempesta
I’m out of touch, I’m out of love
Sono lontano e non ho più amore
I’ll pick you up when you’re getting down
Ti tirerò su quando sarai triste And out of all these things I’ve done
E dopo tutte le cose che ho fatto


I think I love you better now
penso di amarti di più ora
I’m out of sight, I’m out of mind
Fuori di vista, fuori di testa
I’ll do it all for you in time
Farò tutto in tempo, per te
And out of all these things I’ve done
E dopo tutte le cose che ho fatto

I think I love you better now
penso di amarti di più ora

I’m gonna paint you by numbers
Dipingerò proprio come sei
And colour you in
A colori
If things go right we can frame it,
Se le cose andranno bene le potremo fotografare


and put you on a wall
ed appenderle al muro


And it’s so hard to say it but
Ed è così difficile ammetterlo ma
I’ve been here before
io ci sono già passato prima
And I’ll surrender up my heart
E mi arrenderò al mio cuore And swap it for yours
E lo scambierò con il tuo




“Dio Ed così mi fai morire” spensi l’mp3 lasciando la canzone a metà e presi il telefono. Composi velocemente il numero di mia mamma, lei oggi non doveva lavorare speravo fosse a casa


“Pronto mamma?..”
“Cami che c’è?
“non mi sento bene, puoi venirmi a prendere?”
“tesoro, sono a prendere tua sorella, anche lei si è sentita male” che cazzo. Mia sorella aveva la scuola a due ore da qui. “che cosa ti senti?”
“non ti preoccupare mamma, me la caverò” e riattaccai il telefono
Di bene in meglio
Finii la sigaretta e la buttai in mezzo al prato, avevamo ancora un bel po’ di pausa pranzo. Girai lo sguardo verso le ragazze. Anche se non benissimo riuscivo a vedere Ally che rideva, Mani e Dinah erano di spalle sedute di fronte a lei, perché non riuscivo a stare con loro, felice come loro?
-è solo oggi, domani andrà tutto bene- continuavo a ripeterlo ma non aveva senso, nulla aveva senso.

Mi vibrò il telefono.
-mamma e che palle-
non era mia mamma
Da: Lolo
--quindi è vero che fumi?—
rotai gli occhi e mi guardai intorno.
Da: Me
--sì, è un problema?—
Da: Lolo
--e non sei più dolce—
è ufficiale, io odio suo fratello.
Da: Me
--potevi evitare di mandare tuo fratello a fare la spia o da piccione viaggiatore. Sparisci per giorni e poi mandi le tue guardia del corpo?—

Da: Lolo
--mi dispiace per essere sparita..lo sai benissimo..e poi non è il mio piccione viaggiatore, ne tantomeno la mia guardia del corpo.. dai Camz..—

sbuffai, incominciarono anche a pizzicarmi gli occhi. Non potevo piangere, non ora. Non qui. Mi misi in fretta gli occhiali da sole, facendo finta di nulla poi ripresi il telefono

Da: Me
-- non ne voglio parlare per messaggi.--
Da: Lolo
--allora ci vediamo dopo piccola e comunque sei bellissima –


Alzai lo sguardo, non capivo se quella era una frase così alla cazzo o c’era qualche fondo di verità, mi guardavo intorno ma non c’era nulla. Ma poi la vidi nei parcheggi della scuola, sorrideva sghignazzando e mi fissava. Scossi la testa mentre mi si formava un sorriso spontaneo sulle labbra. Era dannatamente bella appoggiata alla sua auto. Risi piano, una risata che solo lei poteva sentire e mi alzai


“vaffanculo Jauregui” sussurrai sorridendole per poi tornare dalle ragazze in sala.






Mi faceva proprio impazzire.
   
 
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