Basta poco per essere felici. Una parola e si è amici.
Un giorno, Jackie era rimasta a casa di Katherine per aiutarla nelle faccende domestiche mentre Michael era alla Motown.
Non era voluta andare con lui perché Albert le mancava tanto e non se la sentiva di lavorare.
Mentre era immersa nei suoi pensieri, piegando con cura una camicia, la porta si spalancò e sulla soglia apparve un Michael dall'aria agitata.
- Bentornato a casa tesoro. - lo salutò Katherine.
- Ciao! Jackie, devo parlarti! - esclamò lui, senza nemmeno dar tempo all'amica di salutarlo.
Jackie lo guardò sorpresa.
- Di che si tratta? - chiese.
- Andiamo di sopra, in camera mia.
Abbandonata la camicia accanto agli altri vestiti perfettamente stirati e piegati, i due ragazzi si precipitarono al piano superiore, divorando gli scalini con passi rapidi.
Katherine li guardò scomparire e poi si accinse a raccogliere i vestiti, pensando che aveva un figlio davvero strano.
Una volta entrati nella stanza, Jackie si sedette sul letto e guardò Michael paziente.
Il moro le rivolse uno sguardo eccitato.
- Di un pò, mi ci vedi col naso rosso? - chiese ridendo sotto i baffi.
Jackie sorrise, divertita.
- Cosa?
- Sarò lo spaventapasseri nel film The Wiz ! - esclamò d'un fiato.
Jackie sbarrò gli occhi per la sorpresa.
- Cioè, ti hanno dato una parte?
- Si, con Diana. Lei recita la parte di Dorothy!
- Oh Mike, è grandioso! Sono fiera di te! - e gli saltò in braccio, felice per quel suo traguardo.
Si abbracciarono per un attimo e poi lui si staccò.
- Ma non è tutto - disse - le riprese saranno a New York.
- New York? - ripetè lei.
Improvvisamente la felicità scomparve, e la consapevolezza che avrebbe dovuto restare lontano dal migliore amico la invase rapidamente.
Abbassò lo sguardo, mentre lui continuava a parlare.
- Però… tu verrai con me.
Alzò il viso. Lui la stava guardando con una strana espressione, come se avesse predetto la reazione di lei.
Jackie capì che lui lo aveva sempre saputo, e che aveva fatto apposta e deluderla e poi sorprenderla.
- Dici sul serio?
- La Motown ha firmato un contratto. Tu vieni con me, aiuti il montaggio del film. - si allontanò di due passi e la fissò a braccia incrociate - Mi dispiace signorina Foster, ma pare che per i prossimi mesi lei non resterà a casa a poltrire. E poi, penso che ti faccia bene cambiare aria.
E rise imbarazzato appena Jackie si appese al suo collo, ridendo di gioia.
- Sei davvero una persona speciale Michael. I love you - e gli scoccò un bacio sulla guancia.
Lui arrossì ma lei non si stupì: Michael era sempre stato molto timido anche con lei, soprattutto quando lo baciava.
Lo strinse fortissimo, respirando il suo profumo così familiare.
- Dovrei regalarti un mazzo di fiori.
Lo sentì ridere.
- Non sei un esperta di omaggi floreali, Jackie.
- No, ma conosco bene i tuoi gusti.
- Non perda tempo signorina e corra a preparare le valigie!
- Devi sempre rovinare i momenti più belli, vero?
Jackie finse di allungargli uno scappellotto e lui si scostò, continuando a ridere.
Erano momenti così naturali, ma anche così rari da sembrare ancora più belli.
Jackie lo prese a braccetto e s'incamminarono per raggiungere Katherine al piano di sotto, consapevoli che New York, la città dei sogni, li attendeva.
- Allora mister naso rosso - disse a un certo punto lei - quando si parte?