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Autore: theinterruptedgirl    09/11/2008    0 recensioni
Margaret è una ragazza ordinaria, che vive una vita ordinaria, senza eccessi.
Miky invece è una giovane studentessa di discipline nautiche che sbarca al paese di Margaret per via di uno stage sulla barca di un famoso armatore. Un incontro apparentemente banale, che però...
Genere: Romantico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci volle più del previsto prima che le voci dei genitori di Margaret si spegnessero nella loro camera, assieme alla luce filtrante dalla fessura sotto la porta della figlia. Per tutto il tempo che attese, Margaret rimase distesa immobile nel buio, con il cellulare ben stretto nella mano, in fremente attesa. Dal momento in cui la luce filtrante che rischiarava una parete della sua camera si spense, attese altri quindici minuti esatti, certa che dopo i suoi non avrebbero percepito alcun rumore.

Venne poi il tempo di entrare in azione. Non era mai scappata di casa di notte prima d’ora, ma non per questo aveva esitazioni. Ben determinata, si tolse le scarpe e le prese in mano, mentre con l’altra, trattenendo il respiro, aprì la porta della sua camera, sperando che facesse il meno rumore possibile. Successivamente, con una fretta ben controllata, in punta di piedi discese le scale e poi, con altrettanta azione, aprì la porta di casa. Era fuori. Si rimise al volo le scarpe e si trattenne dal correre.

Trovò Miky seduta su un muretto nella penombra di fronte all’edificio. Appena la vide, la giovane ragazza scattò in piedi, lasciando che la luce, seppur artificiale e fioca, illuminasse il suo grazioso viso.

- Eccoti! Ce l’hai fatta! – disse piano, raggiungendola.

- Sì, scusami…ci ho messo più del previsto, ma i miei ci han messo tanto ad andare a letto – si scusò Margaret.

- Allora? Andiamo? – chiese precipitosa Miky.

Margaret annuì. Quindi iniziarono a camminare.

- Spero di non metterti nei pasticci…- affermò Miky dopo qualche passo.

Margaret si voltò di lei, e poi scosse la testa decisa. – Non mi farò beccare. E poi…ho sempre fatto quello che volevano. Per una volta voglio essere io a muovere i fili della mia vita! – esclamò.

Miky sorrise.

- Che c’è? Perché ridi? – chiese perplessa Margaret.

- No…bé…che frase. Non ti aspetti questa reattività dalla gente a quest’ora della notte! -.

Le strade del paese si erano finalmente svuotate. Erano poche le anime ancora in circolazione e talvolta non si trattava delle migliori possibili. Come ogni paese, anche quello di Margaret di notte mostrava un altro volto, il peggiore. Ma tutto questo a Margaret non importava…e neppure a Miky. Il loro piccolo angolo di spiaggia, incorniciato tra gli scogli e l’acqua, era qualcosa che nulla aveva a che fare con il resto del posto e con la gente che lo frequentava. Per la seconda volta quella sera, Miky afferrò istintivamente la mano di Margaret, mentre passavano davanti ad un bar ormai popolato solo da pescatori in là con l’età piuttosto brilli; la puzza d’alcol era nell’aria.

- Sbrighiamoci per favore – sussurrò a labbra strette. Accelerarono quindi il passo, vedendo sfilare davanti ai loro occhi scene tristi di degrado. Nulla però poteva scalfire quella piccola bolla di felicità che le accoglieva all’interno.

In fine, sempre per mano, raggiunsero lo spiazzo con il chioschetto di Marios. Ora però le luci erano tutte spente e non vi era nessuno nei paraggi. Rapidamente scesero le scalette dissestate in ferro; i loro passi risuonavano nell’aria.

Una volta scese in spiaggia, si accorsero però che la marea aveva ormai ricoperto gli scoperti dove poco tempo prima si erano sedute. Miky si mostrò un po’ amareggiata, lasciando di scatto la mano di Margaret che finora aveva stretto con decisione, sbuffando.

- Non fa nulla…vieni con me – disse Margaret con tranquillità.

In pochissimo, si inerpicarono su per una nuova fila di scogli costeggiante il muro. Sopra le loro teste potevano udire qualche macchina solitaria sfrecciare nella notte. Trovarono un punto abbastanza riparato dagli schizzi ed abbastanza sicuro e si sedettero.

- Qui è ancora meglio di prima…- sentenziò Miky, sedendosi con lo sguardo perso all’orizzonte, nel riflesso del cielo stellato e della luna nell’acqua leggermente increspata. Margaret raggiunse con lo sguardo lo stesso punto indefinito fissato dall’altra. Stettero così un po’, in silenzio, appoggiate con la schiena al muro umido e freddo; come sottofondo solo l’infrangersi delle onde contro gli scogli.

- Dove abito io…non ce ne sono di posti così. Ci sono solo spiagge sabbiose affollatissime l’estate e deserte l’inverno. La spiaggia poi è inavvicinabile…ci sono stabilimenti ad ogni passo che fai. Io ho bucato la rete di recinzione di uno di questi mostri di cemento quest’inverno, per andare in spiaggia ogni volta che volevo…-

- Cerca di non farti beccare…-

- Non c’è pericolo, credimi – disse, con aria maliziosa. – Vorrei poter venire qui tutte le volte che voglio, d’estate e d’inverno, e perdermi in questo spettacolo… - sussurrò, nuovamente persa con lo sguardo. Poi si voltò verso Margaret. Lei aveva capito che quella frase era stata lasciata in sospeso e, per ascoltare il proseguo, si voltò istintivamente anche lei verso Miky. Rimasero così qualche istante, in silenzio, vicinissime. Infine, Miky scelse di terminare quella frase. – Con te…-. Fu un attimo, qualcosa scattò dentro Margaret: il fuocherello che le riscaldava da tempo il cuore sembrò esplodere improvvisamente con tutta la sua forza, annientando ogni resistenza ed esitazione presente nella ragazza. Margaret socchiuse le labbra e avvicinò la testa a quella di Miky per quei pochi centimetri che le separavano, trovando le sue labbra pronte ad accogliere quel bacio intenso. Il fuoco la riscaldava a aveva momentaneamente messo a tacere qualsiasi voce pettegola nella mente di Margaret, qualsiasi voce che la invitava a lasciar perdere tutto, che la invitava a riflettere sulle conseguenze di tutta quella situazione. Per una volta, finalmente, Margaret seguì il cuore e non la me mente. Quel bacio, tanto atteso, sembrava voler unire a vita le labbra delle due ragazze. Nella scomodissima posizione in cui si trovavano, Miky riuscì a far passare un braccio attorno alla vita di Margaret e a portarla ancora più vicino a lei. Finalmente le loro labbra si separavano. Miky si morse il labbro inferiore, guardando negli occhi Margaret. Quest’ultima si sentiva ora perfettamente in grado di sostenere il meraviglioso sguardo della ragazza fautrice di quella intensa fiamma in lei. Miky le sorrise, vicinissima, ed abbassò il capo.

- Ti amo – bisbigliò Margaret nell’orecchio di Miky, senza quasi rendersi conto delle parole che le uscivano dalla bocca.

Miky alzò improvvisamente il capo, stupita. Margaret la rassicurò con un nuovo bacio. – Anche io – affermò infine anche Miky. I loro corpi, stretti vicini, ardevano ormai di passione.

- Vieni! – sbottò improvvisamente Miky, balzando in piedi e tendendole la mano. Senza dire una parola, Margaret la afferrò. Raggiunsero un posto più riparato, sullo stesso livello del mare, dove lasciarono che fosse il sentimento a guidare i loro gesti e movimenti.

  
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