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Autore: _Takkun_    21/12/2014    3 recensioni
«Felice anno nuovo a tutti!» i bicchieri colmi di ogni genere di alcolico cozzarono l’uno contro l’altro, accompagnati dalle risate gioiose dei rivoluzionari.
«Sperando almeno che quest’anno Dragon-san riesca ad ammorbidire i suoi modi di fare~.»
Genere: Generale, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Koala, Monkey, D., Dragon, Nico, Robin, Rivoluzionari, Sabo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Damn, it’s raining.
 
 



«Felice anno nuovo a tutti!» i bicchieri colmi di ogni genere di alcolico cozzarono l’uno contro l’altro, accompagnati dalle risate gioiose dei rivoluzionari.
«Sperando almeno che quest’anno Dragon-san riesca ad ammorbidire i suoi modi di fare~.» fece uno tra i rivoluzionari più giovani –e, quasi sicuramente, uno tra i più brilli-, indicando barcollante con un dito il comandante, il quale, appoggiando sopra a un tavolo il proprio bicchiere, fulminò con lo sguardo il giovane impudente.
Fortunatamente, Koala non esitò un secondo ad intervenire in difesa dell’amico, parandosi davanti a lui.
«Dragon-san, lo perdoni, ma comprenderà anche lei il suo stato attuale. Sa bene che non avrebbe mai potuto dire una cosa del genere da sobrio.» Provò, chiudendo con forza gli occhi nel sentire il tonfo del corpo del compagno caduto rovinosamente a terra. Era più ubriaco di quanto pensasse.
I presenti si limitarono a sospirare rassegnati, alcuni iniziarono persino a pregare qualcuno, lassù, che potesse venire in aiuto della castana, e poi vi era quell’unica persona che si ritrovava a sorridere divertita con una mano posata elegantemente sulla bocca.
«Portatelo nella sua camera.» ordinò Dragon, indicando con un cenno del capo il corpo del ragazzo, che ora aveva preso a mugugnare cose senza senso. «E voi tutti vedete di andare immediatamente a riposarvi, sarà una giornata pesante.» cominciò a dirigersi verso la porta della stanza, voltandosi un istante. «In particolare tu, Robin, mi raccomando.»
La Mugiwara annuì. «Non si preoccupi. Le auguro buonanotte, Dragon-san.» sorrise amabile.
Dragon aprì la porta, dedicando un ultimo sguardo a tutti e, prima di andarsene definitivamente aggiunse: «Mi dispiace, ma i miei modi rimarranno sempre gli stessi. Riferiteglielo una volta che si sarà ripreso. A domani.» e detto questo se ne andò, sciogliendo la tensione che si era venuta a creare da quell’unica, stupida frase.
Koala si accovacciò vicino al compagno, stuzzicandogli con l’indice una guancia arrossata a causa dell’alcool ingerito. «Ho davvero temuto il peggio. Lo sguardo di Dragon-san mette paura ogni volta.»
«Beh, intanto sei una delle poche che ha davvero i cosiddetti attributi per fronteggiarlo. Roba che neanche certi uomini qui presenti hanno avuto.»
«Ci stai forse dando dei fifoni, Akane?»
«Questo no. Sto solo dicendo che avreste potuto fare qualcosa anche voi! Koala non deve sempre essere la paladina protettrice di tutti!»
«Addirittura? Mi sembra un'esagerazione “paladina protettrice”.» Arrossì un poco la castana, iniziando a sollevare da terra l’amico, quando, all’improvviso, altre due paia di mani fiorirono sul giovane, risparmiando la fatica alla rivoluzionaria. Koala sorrise in direzione di Robin.
«Grazie.» disse.
«Figurati.»
«Non è affatto un'esagerazione, Koala.» riprese l’argomento Akane. «Dovrebbero svegliarsi un po’ questi ragazzi.»
«Se la metti così potevi fare qualcosa anche tu, no?!»
«Già!»
«Ha ragione!»
«Ma come vi perm-»
«Ragazzi.» li richiamò Robin, pacata. «Non c’è motivo di cominciare una discussione ora. Avete sentito Dragon-san? Ha detto che ci aspetterà una giornata piuttosto faticosa, quindi risparmiate le energie. Sarebbe meglio dirigerci verso le nostre stanze, no?» Propose, aprendo la porta con un’altra mano spuntata sulla maniglia, iniziando a dirigere fuori dalla stanza il corpo del rivoluzionario crollato.
I rivoluzionari si scambiarono tra loro altre occhiate di sfida ma, ripensandoci, capirono che in fin dei conti Robin non aveva tutti i torti. Così, in fila, uscirono ordinatamente dalla stanza uno dietro l’altro, augurando a Koala e Robin la buonanotte.
La castana sospirò. «Come faremmo senza di te, Robin-san?» le avvolse con le braccia il busto, abbracciandola forte. Ormai era già un anno che Robin era entrata a far parte –seppur momentaneamente, purtroppo- dei rivoluzionari, e Koala si era inevitabilmente affezionata a lei. Aveva quella sorta di aura materna attorno che riusciva a tranquillizzarla ogni volta, in qualsiasi situazione si trovassero.
Alla domanda della ragazza Robin rise, posando una mano sul suo cappello.
«Ora sarebbe meglio che anche tu vada a riposarti, mi occuperò io di John-kun.» disse, lanciando poi uno sguardo verso la porta-finestra che portava ad un’ampia balconata. «Forse, però, prima di andare, dovresti occuparti di lui. È tutto il giorno che sembra costantemente pensare a qualcosa.»
E a quelle parole Koala seguì lo sguardo della donna, individuando Sabo, girato di schiena, con la testa appoggiata su una mano, intento a guardare davanti a lui da ore, ormai. Non si era nemmeno premurato di raggiungerli per il brindisi di fine anno.
«Vedrò di capire cos’ha.» assicurò, sorridendo a Robin. «Ma dopo aver portato John, va’ a dormire anche tu.»
«Lo farò.» ricambiò il sorriso, uscendo. «Buonanotte, Koala-chan.»
«Buonanotte, Robin-san.» disse, posandosi poi le mani sui fianchi, diretta verso Sabo. «Come mai siamo così asociali, oggi?» fece, appoggiando le braccia sul parapetto della balconata, affiancando il ragazzo e godendosi quel vento –fortunatamente non troppo forte in quel momento- tipico di Baltigo, a cui ormai era abituata. Sabo preferì rimanere in silenzio, facendo inclinare da un lato il capo di Koala, che lo guardò con un velo di preoccupazione.
«Certo che prima avresti anche potuto aiutarmi. Non hai sentito cos’è successo?» gli chiese, provando in qualche modo a distrarlo da qualsiasi cosa stesse pensando.
Il biondo alzò l’angolo della bocca in un sorriso. «Sì, ho sentito, “paladina protettrice”.» ammise, ricevendo in risposta un colpo del dorso della mano della compagna sul braccio.
«E sei rimasto qui tutto tranquillo? Allora Akane ha ragione nel dire che voi uomini vi state rammollendo un po’.»
«Akane parla troppo, molto spesso senza nemmeno pensare.» disse, voltando un poco il capo per incontrare gli occhi blu della ragazza. «E, se proprio vuoi saperlo, mi sembrava anche un po’ stupido intervenire. Conosciamo Dragon-san, ormai sappiamo com’è fatto, ed era facile immaginare che non avrebbe reagito a quella sciocca frase. Beh, forse domani John riceverà qualche ora di allenamento intensivo in più, ma nulla di cui preoccuparsi. Inoltre, ho piena fiducia nel mio braccio destro.» confessò con tranquillità, ritornando con lo sguardo verso il paesaggio che Baltigo aveva da offrirgli, dopo aver notato divertito il leggero rossore che si era venuto a creare sulle gote di Koala alle sue parole.
«Non ci provare, Sabo-kun.»
«A fare cosa?» chiese innocente.
«So bene che hai intuito che cosa andrò a domandarti, e i complimenti non mi impediranno di farti sputare il rospo.» fece, regalando al biondo un sospiro dal naso seguito da una lieve risata.
«E io che credevo di poterla scampare. Non ti sfugge nulla, eh?» provò a metterla sul ridere, ottenendo solo da parte di Koala uno sguardo più serio. Sabo fece scemare in un attimo quel lieve sorriso, passandosi una mano fra i capelli biondi e mossi.
«Oggi è il primo di Gennaio, il suo compleanno.» le ricordò, e un’espressione di puro stupore si dipinse sul volto della castana, che mentalmente si ripeté più e più volte quanto fosse idiota. Come aveva potuto dimenticare quel giorno? Quante volte si erano ritrovati, loro due soli, a festeggiare il compleanno di Ace-kun e Rufy-kun nei rispettivi giorni, ascoltando attenta ogni singola storia che Sabo avesse avuto da raccontarle sulla loro infanzia passata al Monte Corbo. Ormai conosceva a memoria sia le avventure che le disavventure di quei tre scalmanati, ma non si stancava mai di sentirsele raccontare. Sapeva quanto il biondo avesse bisogno di parlarne. Ma quest’anno sarebbe stato diverso dagli altri, per questo Sabo era così pensieroso.
«Sabo-kun, perdonami, io non-»
«Non devi scusarti, tranquilla.» scosse la testa, alzando gli occhi verso il cielo stellato di quella notte, osservando ammaliato le luminose costellazioni. «Il cielo questa notte è fantastico, non trovi?»
«Sabo-kun.» Koala gli appoggiò una mano sulla spalla, rafforzando la presa. «Se vuoi parlarne-»
«Un anno. È già passato un anno da quella dannata guerra, e ogni giorno non faccio a meno di domandarmi come stia Rufy, Koala. Ma non fisicamente, bensì mentalmente. Ace è… proprio davanti a lui e…» Sabo si posò una mano sul viso, premendosi poi le palpebre con le dita. «Sono un pessimo fratello maggiore, anzi, non dovrei nemmeno definirmi tale. Dopo ciò che è successo sarei dovuto partire subito alla sua ricerca e sarei dovuto rimanere con lui. Rufy è il nostro fratellino, non importa quanti anni passino, rimarrà sempre il più piccolo. E io cosa faccio?» iniziò ad aggrapparsi con forza al parapetto della balconata. «Rimango ancora nascosto, naturalmente.» strinse i denti, furioso con se stesso.
«In questo momento, più che mai, abbiamo bisogno l’uno dell’altro ed io… io sono solo-»
«Ehi, ora smettila di parlare così.» questa volta fu Koala ad interromperlo. «Non è da te, Sabo-kun.» Gli afferrò con decisione il viso tra le mani, facendogli incrociare il suo sguardo. «Se sei rimasto nascosto per tutto questo tempo, come dici tu, è solo per via di ciò che sei. Tutti noi rivoluzionari siamo costretti ad agire nell’ombra, mantenendo all’oscuro di ciò le persone a noi care, ma questo perché, Sabo-kun? Devo forse ricordarti qual è il nostro obbiettivo? Credo che tu lo sappia meglio di me.» rilasciò la presa sul suo viso, incrociando le braccia al petto, severa. «E, ti prego, cerca di levarti dalla testa inutili pensieri. So quanto tu abbia sofferto per la sua morte…» e qui, nel pronunciare l’ultima parola, Koala si fermò un attimo, osservando l’immediato irrigidimento di Sabo. «… ma se c’è una cosa che non smetterò mai di domandarti è: se fossi stato là, credi che qualcosa sarebbe potuto cambiare?»
«…» il ragazzo non rispose, limitandosi a stringere i pugni lungo i fianchi, sbiancando le nocche.
«Nessuno può saperlo, Sabo-kun.» e senza nemmeno rendersene conto, posò una mano sulla guancia del biondo, sfiorando con il pollice la sua cicatrice.
«Se c’è una cosa che ho imparato, è che non si deve rimuginare troppo sul passato e su ciò che abbiamo perso. Pensa invece a ciò che ti rimane. Hai me, hai i rivoluzionari, ma soprattutto, c’è ancora Rufy-kun. Devi essere forte, perché sono certa che lui sta cercando di fare lo stesso. E prima o poi arriverà il giorno in cui finalmente vi incontrerete, farò il possibile per far in modo che succeda, te lo prometto.» assicurò, stringendo una mano a pugno come per dare più enfasi alle sue parole.
Sabo abbozzò un sorriso. «Ti ringrazio, Koala.» disse, afferrando la mano della ragazza per stringerla forte nella sua. «Hai ragione su tutto, come sempre, del resto, ma non credo di possedere la forza di cui parli.» fece, rimettendosi davanti al parapetto della balconata, i palmi della mano appoggiati di esso.
La ragazza provò subito a ribattere, ma il rivoluzionario fu più veloce di lei.
«Tuttavia…» aggiunse. «… per Rufy vedrò di fare il possibile. Abbiamo bisogno di sostenerci a vicenda, e non permetterò mai che sia lui a dover mantenere questo peso da solo. Farò il possibile per chi come te, Koala, crede ancora in me. E vedrò di trovare questa forza anche per lui. Scommetterei qualsiasi cosa sul fatto che non voglia vedermi in questo stato, però non posso farne a meno per il momento.» rilasciò una risata breve, amara, avvertendo al contempo un piacevole tepore percorrergli la spina dorsale. Poteva essere solo frutto della sua immaginazione, ma capitava fin troppo spesso per evitare di pensare al fatto che si trattasse di Ace che, con quel gesto, era come se gli intimasse di dare ascolto alle parole di Koala e di ricordargli che lui ci sarebbe sempre stato, seppur non fisicamente.
«Dannazione, ha cominciato a piovere.» disse poi il biondo, reclinando il capo all’indietro.
Koala corrugò la fronte, perplessa, alzando il volto verso l’alto. «Sabo-kun, a me non sem-» si bloccò nel riposare lo sguardo su Sabo, osservando quelle calde e lente lacrime scivolargli lungo le guance.
«Oh, è vero, sta piovendo.» disse, levandosi il cappello di dosso e posandolo sopra il capo del biondo, con la tesa abbassata verso gli occhi. «Sarà meglio che ti ripari.» poi si aggrappò al braccio dell’amico, appoggiando la testa sulla sua spalla.
«Vuoi rimanere un po’ sotto questa pioggia, Sabo-kun?»
Sabo annuì, premendo il copricapo della compagna sul viso.
«Credo che mi farà bene. Tu puoi rientrare se vuoi, non vorrei che ti ammalassi.» rispose, mordendosi con forza il labbro inferiore.
Koala rafforzò la presa attorno al suo braccio. «Correrò il rischio.» disse, abbassando le palpebre e rimanendo nel silenzio più totale, aspettando che quelle gocce di pioggia si calmassero.
“Non sarai mai solo, Sabo-kun, vedi di non dimenticarlo.”
“È solo pioggia, è solo pioggia…” si ripeté mentalmente  il biondo, come per cercare di autoconvincersi. Anzi, no, forse era qualcun altro che avrebbe dovuto convincere con quelle parole. “È solo pioggia… ancora buon compleanno, fratello.”
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
 
 
OTP, OTP, OTP: Sabo/Koala is the way~
Eccomi qui, finalmente! :D
Efp, mio adorato, quanto tempo! Ora ci sono le vacanze, le vacanze, e il mio cervellino esausto è contento! Contento! ~
Okay, basta. Salve, gente! ^^
Commemoro il mio ritorno con questa shot senza troppe pretese, scritta più che altro perché avevo la necessità di buttare giù qualcosa su questi due zuccheVini senza mai sapere cosa, di preciso, che io adoro insieme (come il resto del fandom, immagino… forse) **
E se c’è Sabo io ci devo ficcare anche Ace, perché così la shot diventa più triste e perché il suo compleanno si sta avvicinando come quello di Roger, ecco u-u
Sicuramente non ne è uscita questa gran cosa (ormai in questo periodo mi sembra di scrivere una cacchiata dopo l’altra ç.ç), ma spero comunque che possa essere piaciuta a qualcuno.
Mi auguro di riuscire a scrivere di più durante queste vacanze natalizie, sono stata in astinenza per troppo tempo.
Per ora mando un grosso bacione a tutti, e vi auguro un buon Natale e buone feste! :33
 
P.s: chi indovina da che anime ho tratto l’ultima scena, da cui poi è nata tutta la storia? XD
P.p.s: i rivoluzionari presenti nella fic immaginateli un po’ come volete, mi sembrava inutile mettere delle descrizioni.
 
 
  
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