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Autore: Mezzosangue_Tributo_Mago    21/12/2014    2 recensioni
Percy Jackson si è appena trasferito e non vede l'ora di godersi un anno libero da responsabilità e preuccupazioni.
Ma Talia ha bisogno di qualcuno che tenga Jason Grace mentre lei è via e contemporaneamente l'orfano Nico di Angelo scopre di essere parente di Percy.
Cosa accadrà?
Dal capitolo 3:
-IO TI UCCIDO GRACE!!!!-esclamò Percy lanciandosigli addosso e brandendo un cucchiaio come arma
I due ragazzi rotolarono a terra graffiandosi e spintonandosi ( e anche cucchiaiandosi nel caso di Percy)
-Percy sono solo dei biscotti!- esclamò Jason cercando di strapparsi l'altro di dosso
-I MIEI BISCOTTI BLU! BRUTTO INGORDO DI UN CICLOPE!-ribattè l'altro infuriato
-Insomma come facevo a sapere che...-
-BASTA!- esclamò una terza voce
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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LO SO CHE AVEVO DETTO CHE AGGIORNAVO DURANTE LA SETTIMANA MA... SEMPLICEMENTE ME NE SONO DIMENTICATA, ANCHE SE AVEVO GIÀ IL CAPITOLO.
IL PROSSIMO LU PUBBLICHERÒ IL GIORNO DI NATALE, ALTRIMENTI UCCIDETEMI.   
BUONA LETTURA
Capitolo 12: Un pomeriggio ESPLOSIVO

Mentre si avviavano sul vialetto della scuola, Jason e Leo litigavano su quale attività fosse migliore. Da un lato c'era Leo, che cercava di convincere l'amico della bellezza e dellla coltura che si nasconde in ogni piatto che preparato in cucina, e dall'altro c'era Jason, che sapeva benissimo che la scelta di quel folletto iperattivo era data dalla più evidente probabilità di attirare qualche esemplare del sesso apposto facendo cucina, piuttosto che basket.

-Dai bello, devi ammetterlo, dovevi fare un'attività virile, come il basket- commentò Jason

-Amico, il basket non è uno sport da veri uomini, se proprio dovevo facevo football americano...-rispose il riccioluto, cacciandosi le mani in tasca e cominciando a calciare una lattina

-Ha parlato il cuoco- replicò l'altro 

-Hey che cos'hai contro la culinaria?!- Leo si girò, indispettito

-Niente, se non si parla di quella a scuola... è l'unico corso con il 99,9% di ragazze, tu adesso sei lo 0,01% che rappresenta i maschi, complimenti- continuò Jason, tirandogli un pugno amichevole sul braccio

I ragazzi arrivarono davanti all'entrata della scuola, c'erano pochi altri studenti, venuti come loro per i corsi extra-scolastici. 
I due amici di divisero, uno si diresse verso l'aula di cucina, l'altro verso il campo da basket.
Jason non vedeva l'ora di iniziare: il basket era sempre stato una sua grande passione, anche nella vecchia scuola era capitano della squadra. Quel pensiero gli fece venire un po' di malinconia, ma poi accantonò le preoccupazioni "Ormai è tutto passato".
Il biondo si cambiò in fretta, mettendosi la sua tuta preferita dei Lakers, e raggiunse il campetto.
Si era già radunato un gruppetto di ragazzi, che si era raccolto intorno all'istruttore Apollo, un tipo alto abbronzato, capelli ricci e biondi (assomigliava TANTO a Will Solace...forse erano parenti), che continuava a lanciare delle occhiatine alle ragazze e a pavoneggiarsi.

-Ok, raga, ci siamo tutti?- iniziò Apollo -Perfetto prendete una palla e iniziate a scaldarvi, ok? Io intanto prendo il sole- concluse dopo non aver ricevuto risposta

Jason prese un pallone e iniziò a palleggiare e a tentare qualche tiro a canestro, insieme agli altri, fra cui notò la chioma riccioluta di Will Solace.
Aveva già mandato a segno abbastanza tiri, notando che non era AFFATTO arrugginito, quando l'allenatore li richiamò al centro del campo.

-Allora belli, ce sono da  fa' le selezioni, per vedere se siete delle schiappe o meno vi dividerò in due squadre... vediamo... si, quelli dell'Half-Blood da una parte e quelli della Jupier dall'altra- spiegò consegnando le pettorine, viola per Jason e i suoi compagni, arancioni per i loro rivali

Jason diede un'occhiata alla sua squadra, persone che non aveva mai visto, perfetti sconosciuti che non sembravano neanche troppo in forma. I loro avversari invece avevano Will Solace, il suo fratellastro Austin, entrambi assi del basket, Nyssa, una ragazza dalla corporatura robusta, Mark, fratello di Clarisse, e parecchi altri membri validi.
Il biondo si sentì rabbrividire nel vedere il sorriso compiaciuto di Will, che si pregustava già la vendetta per la sconfitta subita nella corsa.
Deglutì, riunendosi con i compagni, per una riunione di gruppo:

- Lo schema è questo: la palla sempre a me! Qualcuno ha delle obiezioni?- disse, auto nominatosi  capitano

Visto che nessuno ebbe da ridire, Jason provò a caricarli con qualche incitazione, senza grande successo, poi andarono a giocare.
Come previsto, gli arancioni erano decisamente superiori, dopo circa 3 avevano già segnato 10 punti, e, nonostante Jason avesse segnato un paio di canestri, la sua squadra stava venendo surclassata.
I viola non riuscivano ad intercettare un pallone, mentre i passaggi che riuscivano ad affettare venivano categoricamente stoppati, l'unico che riusciva a fare qualcosa era Jason che, da solo, difendeva e attaccava.
Intanto Nyssa e Mark sfondavano la difesa avversaria e fornivano ottimi passaggi per Will e Austin, che sfrecciavano per il campo segnando punti su punti.
Il biondo era consapevole che non ci si qualificava per squadra, ma per singoli, però ormai era diventata una questione di orgoglio, soprattutto con Solace, che continuava a sorridere dicendogli cose tipo "Adesso chi è che perde Grace?" 
o "La vendetta è un piatto che va servito freddo".
Dopo il trentacinquesimo punto subito Jason decise di indire un'assemblea del team viola:

-Dai ragazzi, possiamo farcela...dobbiamo solo darci dei ruoli- disse, formando un cerchio insieme ai compagni.

-Ma chi vuoi prendere in giro? Sei l'unico che sa giocare... io me ne vado- esclamò un ragazzo, per poi togliersi la pettorina e andarsene.

Jason poté fare ben poco contro un mare di "Ha ragione" o "Anch'io mollo", e presto si ritrovò da solo contro l'intera squadra della Half-Blood.
"Brancò di codardi" pensò, raccogliendo la palla.

-Allora Grace, credo che la partita sia finita- lo derise Will, facendo per andarsene 

Non poteva rinunciare, era come gettare alle arpie tutti i suoi principi, e  se avesse abbandonato anche lui, probabilmente non sarebbe stato selezionato, nonostante fosse stato uno dei migliori in campo, il far parte della squadra che si era ritirata lo avrebbe penalizzato.
Strinse i pugni e increspò le labbra, Jason non era mai scappato, tranne... per storia di Reyna e Ottaviano. NO, non sarebbe successo un'altra volta.
Si girò e vide che nel campo vicino si stava allenando la squadra di pallavolo, fra cui Piper. Anche vestita così semplicemente, con i corti pantaloncini e la canottiera arancioni dell'Half-Blood, e i capelli raccolti in una treccia disordinata, per il ragazzo era bellissima.
Jason vide quanta DETERMINAZIONE la ragazza mettesse in ogni schiacciata, e pensò che lui non poteva essere da meno.

-Allora vuol dire che non conosci Jason Grace!- 

Il biondo si passò la palla da una mano all'altra, iniziando a palleggiare. Fu così rapido che Solace non poté fare niente, e neanche i suoi compagni. 
Jason scartò uno per uno i componenti della squadra avversaria, e poi, quando il canestro fu abbastanza vicino, caricò il tiro, da fuori area.
La palla arancione disegnò una parabola che terminò nel cerchio del canestro. 
Tutti i ragazzi  e l'allenatore lo guardarono, sbigottiti, e rigirandosi Jason incontrò lo sguardo anche di Piper, che evidentemente lo stava osservando, e i due si scambiarono un'occhiata di intesa, sorridendo.

-Allora cosa stiamo aspettando? Riprendiamo!- ordinò il ragazzo, con un ghigno di sfida stampato in faccia

La partita finì 73-32 per l'Half-Blood, ma Jason rientrò nello spogliatoio soddisfatto: aveva segnato da solo quasi la metà dei punti della squadra avversaria giocando da SOLO.

                  ~~~~~~~~

Leo era riuscito ad arrivare in ritardo a cucina, e questo era GIÀ abbastanza imbarazzante, essendo il suo primo giorno, ma il colmo fu quando, sulla porta, ormai troppo tardi per tornare indietro, capì che era davvero l'unico maschio del corso.

-Ehm...salve, Leo è qui!- disse alzando le braccia, imbarazzato 

-Valdez! Proprio tu mi dovevi capitare... Vatti a sedere!- ordinò la prof Estia

-Sissignore!- Leo balzò sull'attenti, tra le risate delle ragazze

 Aveva tralasciato un fattore importante, però: davanti ai fornelli e ai banchi da cucina, le studenti erano posizionate a due a due, la lezione si svolgeva a coppie.
Le ragazze iniziarono ad invitarlo di qua e di la, liberando posti e cacciando compagne, SOLO per lui!
"Wow, la simpatia ha fatto colpo" pensò, con l'imbarazzo della scelta.
C'era una mora molto carina che lo stava chiamando(gli pareva si chiamasse Chione), ma lo sguardo di Leo fu attirato da un'altra parte. Tutte le ragazze erano accoppiate, si stavano liberando delle amiche per fargli spazio, ma una invece se ne stava in disparte, nell'angolo. Sembrava rassegnata a essere abbandonata. 
Leo non poteva permetterlo, ignorò le altre, e puntò dritto verso di lei.

-Hey- le disse, buttando lo zaino sotto il pianale e prendendo una sedia

-Cosa ci fai qui?!- rispose lei, con un tono non tanto gentile 

-Tutti gli altri posti sono occupati... - insistette 

-A me non sembra, stai simpatico alle altre...- la ragazza indicò le tipe che si sbracciavano con un ampio movimento delle braccia 

-Come ti chiami Raggio di Sole?- ignorò la sua domanda 

-Calipso- sibilò la ragazza

-Beh Calipso sai com'è, al Fantastico Leo Valdez non piace stare al centro dell'attenzione... e poi da quaggiù la prof non mi becca- disse, spavaldo 

-Fa un po' come di pare- rispose, ma Leo vide che stava sorridendo 

Leo la studiò meglio: aveva sei lunghi capelli lisci, color caramello, che incorniciavano il viso chiaro. Gli occhi a mandorla erano scuri e le labbra carnose. Era esile, poco più bassa di lui e portava una camicetta bianca abbinati dei jeans chiari e a delle converse color crema. 
Estia iniziò a spiegare come si usassero quei fornelli  e dove fossero tutti gli strumenti necessari, ma Leo non la ascoltava più di tanto, la sua missione era far ridere Calipso, nessuno era mai resistito al suo umorismo.

-Oggi iniziano con qualcosa di semplice: un uovo strapazzato, spero che tutti sappiate farlo. Prendete un uovo dal frigo e una padella dal mobile- ordinò la prof

-Vai tu a prendere le cose?- chiese la compagna

- Tu mi vuoi sfruttare!- esclamò Leo

-Ho solo chiesto se...?!- fu subito interrotta

-Solo perché sono un uomo non vuol dire che devo essere il tuo schiavetto- instette lui, facendo l'offeso

-Io...!?- Calipso non fece ancora in tempo a dire qualcosa

-Voi donne siete tutte uguali! Cedo alla violenza!- e con un gesto teatrale Leo finse lo svenimento, poi andò a prendere il necessario

Dopo aver rotto tre uova tra la fiumana di ragazze che cercava di accaparrarsi qualcosa, il ragazzo tornò trionfante al banco. 

-Ah ragazze (e Leo), mettetevi i vestiti- ricordò Estia

-Quali vestiti?!- chiese Valdez

Pochi minuti dopo Leo indossava un bellissimo completino da cucina rosso (l'ultimo rimasto) composto da grembiule, con simbolo dei prodotti di "Nonna Demetra", e dalla retina per capelli che era costretto a indossare.

-Sei un amore! Posso farti una foto?- Calipso tra una risata e l'altra, li pizzicò la guancia, sfottendolo 

Il ragazzo mise su il broncio e incrociò le braccia, rifiutandosi di collaborare.
"Qui urge un intervento per riconquistare la mia virilità!" pensò.
E gli interventi di Leo solitamente sono più dannosi che altro...
D'un tratto si tolse la maglia rimanendo solo con i jeans e il grembiule, sul torso nudo.
Poi si strappò via la retina, sostituendola con un cappello da chef trovato chissà dove.
Flettè i bicibiti, gridando "Leo spacca!", e, armato di pennarello, prese a scriversi sul busto "HOTSTUFF" con sotto un teschio, 
"cattivo ragazzo supremo" e "team Leo".
Il ragazzo prese a girare tra i banchi gridando di quanto fosse figo, fra gli applausi delle ragazze, finché la prof Estia non lo fermò:

-Valdez! Mettiti subito a cucinare o ti sbatto via!- disse con occhi di fiamma

Leo ritornò da Calipso che si stava rotolando a terra dalle risate.
Sorrise pensando che con quella mossa aveva guadagnato abbastanza punti nella scala "TrovaUnaRagazza".

-Se continui a ridere, il grande Leo dovrà iniziare da solo!- esclamò 

-Aspetta... tu mi sai tanto di piromane- lo fermò lei 

-Oggi cucineremo uova e bacon, al flambé!- continuò imperterrito

-Ecco cosa avevo detto. E poi dobbiamo fare solo un uovo sodo- Calipso si mise una mano in faccia, scuotendo la testa

-Ho fregato del bacon in cucina e non rimarrà inutilizzato!- esclamò Leo

Il ragazzo prese ad armeggiare con i fornelli, impostando la temperatura massima, poi prese l'uovo e lo ruppe sulla padella. Nell'altra mise a sfrigolare il bacon, mentre Calipso cercava di salare (e salvare) gli alimenti, e cercare di non ridere.

-Uffa, ma qui il fuoco è troppo basso!- esclamò ad un tratto Leo

Poi tirò fuori una chiave inglese e si mise ad armeggiare con l'elettrodomestico .
Dieci minuti dopo dal fornello usciva una fiammata alta almeno 50 cm, per cui solo Leo riusciva a cucinare, con una maschera per la fiamma ossidrica. Metà delle ragazze correvano per la classe urlando, mentre la prof cercava di chiamare i pompieri.
Calipso, rintanata in un angolo, cercava inutilmente di convincerlo a spegnere l'arnese:

-Leo! Per Efesto, che DIAVOLO stai facendo?!- strillò, tirandolo per il gomito

-Una cottura a puntino, baby- gridò lui, di rimando, mente con un forchettone di metallo cercava di girare il bacon

-Se non la smetto SUBITO, qui ci scappa il morto! Sento puzza di bruciato!- continuò lei

-E il profumo di un piatto venuto bene-

-No, sono i tuoi peli delle braccia che stanno andando a FUOCO- Calipso indicò disgustata le fiammelle che si stavano propagand su di Leo

Questo almeno lo convinse a spegnere il fornello, per rotolarsi per terra e domare l'incendio alle braccia.
Calipso tolse quello che restava delle padelle dal piano cottura. All'interno le uova e la pancetta formavano una poltiglia nera carbonizzata.

-Yum- esclamò Leo prendendo una forchetta di quella COSA - Bruciato è meglio!- 

-Lo sai che è cancerogeno vero?- disse Calipso, guardandolo male, e Leo sputò di colpo tutto quello che aveva in bocca 

HAHAHA OK, LINCIATEMI PURE.
NO DAI LASCIATEMI UN COMMENTO O ALTRIMENTI FACCIO ANCH'IO  UN'INTERATTIVA DOVE NON AGGIORNERÒ MAI *RISATA MALVAGIA.

SPOILER NEL PROSSIMO CAPITOLO CI SARÀ SOLO NILENA.
   
 
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