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Autore: OcchidiNiall    21/12/2014    6 recensioni
Attenzione: Questi missing moments fanno parte della storia "Il matrimonio della mia migliore amica", per capirci qualcosa vi consiglio di leggerla.
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“Basta guardarlo, Charlie!” continuò la mora, strattonandole il braccio con insistenza.
“Melany, so ciò che faccio. E poi non sto guardando Calum, sto guardando il suo amico”
La ragazza sospirò, capendo che alla fin fine non poteva fare granchè, visto che la sua migliore amica era la testardaggine fatta persona.
Genere: Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Calum Hood, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Goodbye Ashton and Luke



Dopo tre mesi...


Michael e Charlie ormai erano diventati grandi amici, condividevano tutto, dalle risate ai brutti momenti. La ragazza ormai lo riteneva una parte di sé, lo riteneva così importante tanto da esserne dipendente. Amava follemente abbracciarlo, o magari, baciargli il collo quando erano soli. Non voleva che Calum pensasse male di lei. Certo, il moro le piaceva ancora, ma c'era anche una piccola cotta per il suo migliore amico.
“Ehi ragazzi, che ne dite di mettere via per un po' i videogiochi ed uscire?” chiese Luke, alzandosi dal divano per mettersi la sua amata giacca nera.
I quattro amici erano seduti beatamente sul loro divano rosso fuoco, stavano giocando come ogni pomeriggio a Fifa, e come ogni volta, Michael era in testa.
“No ragazzi, sto vincendo” esordì il ragazzo dai capelli verdi, sorridendogli e mettendo pausa, per andare a sgranocchiare qualcosa in cucina.
“Oh, ok. Chi viene con me?” ri-domandò, guardando i tre ragazzi.
Ashton odiava far uscire da soli i suoi migliori amici, perciò, anche se non ne aveva molta voglia, decise di annuire e di andare con lui. D'altronde, con Luke si sarebbe divertito. Loro due insieme formavano una bella compagnia, ridevano e scherzavano come due eterni bambini, e per Ashton, era proprio questo il bello del loro rapporto.
“Perfetto, andiamo Ash” disse il biondo, aprendo la porta per fiondarsi fuori, “ci si vede stasera!” salutò l'altro, sorridendogli e chiudendo la porta dietro di sé.
Purtroppo però, nessuno dei due sapeva che quella sera, sarebbe stata l'ultima in cui si sarebbero visti.




Luke stava uscendo dal parcheggio, aveva le mani ben salde sul volante, stava parlando con Ashton della nuova chitarra che desiderava con tutto il cuore comprare, e, dato che si stava avvicinando Natale, Ashton sorrise, “beh...te la regalerò io, amico”
Il biondo ridacchiò, passandosi la lingua sul suo pircing, “oh dai. Non devi essere costretto” mentì, perchè in realtà lui la voleva davvero, solo che purtroppo, dato che era un enorme spendaccione, non se la poteva permettere. Era strano ma quel ragazzo aveva il cuore d'oro. Forse poteva sembrare lo stronzetto del gruppo ma in realtà era tutt'altro, un ragazzo con dei grossi sogni. Voleva crescere musicalmente, voleva lavorare con i più grandi artisti della musica, come ad esempio i One Direction, gli sarebbe piaciuto lavorare insieme a quei cinque ragazzi. Anzi, a dire il vero era un loro ammiratore, non quanto Michael, ma lo era. Alcune volte affermava per fino che quel grosso ragazzone – alias Michael – assomigliasse al biondino dei One Direction, ovvero Niall. Si comportava come lui, mangiava come se non ci fosse un domani, rideva per ogni fottutissima cosa ed era sempre allegro. E ovviamente però, a Luke questo piaceva, adorava tutti e quattro i ragazzi, senza alcuna eccezione. Certo, alcune volte gli dava fastidio il comportamento da eterno papà di Calum, ma poi ci passava su, specie perchè sapeva perfettamente che tutto ciò che diceva lo faceva per il loro bene.
“Ci fermiamo qui?” domandò Luke ad Ashton, che annuì senza troppi sforzi.
Non era molto propenso a bere quella sera, anche perchè non ne aveva tanta voglia, ma, per il suo migliore amico avrebbe fatto questo ed altro.
“Per me va bene” concluse, aprendo lo sportello della macchina e chiudendolo in un secondo momento.




“HO VINTO!” esclamò Michael, facendo qualche linguaccia provocatoria a Calum.
“Fanculo, Mikey” lo provocò il moro, chiamandolo come solo Charlie poteva.
“Ehi, non chiamarmi così. Solo una persona può farlo” disse pavoneggiandosi, e dandosi dalle arie da 'so tutto io'. Il suo rapporto con Charlie stava andando di bene in meglio, certo litigavano, ma chi non lo faceva? A Michael piaceva sempre di più quella ragazza, era riuscito ad innamorarsi in così poco tempo che sorprese anche lui. Calum sapeva della sua cotta, infatti proprio per questo continuava a spronarlo di confessargli tutto. Ovviamente però, Michael rispondeva che non era cosa, non voleva poiché si sarebbe rovinata la loro amicizia, visto che Michael pensava che lui a Charlie non piaceva. Cosa ovviamente sbagliata.
“Solo Charlie può chiamarti così, mh?” riprese, sorridendogli maliziosamente.
“Sì, ma adesso non c'entra lei. Ti ho stracciato amico!” disse, cercando di cambiare immediatamente discorso.
“Oh su, non me la dai a bere. Quella ragazza ti piace!” riprese ancora, facendo arrossire quel ragazzo così tanto innamorato.
Ma che gli passava in mente a Calum?, pensò Mike.
Lui non poteva fare così, lui doveva innamorarsi di Charlie, specie perchè loro due erano fatti per stare insieme, pensò ancora, cercando di autoconvincersi.
Sospirò, “vabbè, hai ragione Cal” concluse, sperando di chiudere lì l'argomento.




“Geremy, un altro giro!” esclamò ormai brillo il riccio, battendo le mani sul bancone e ridendo senza un motivo ben preciso.
“Ehi amico, io credo che per te questa sera basti così...” gli rispose il ragazzo, preoccupato per la salute del suo cliente, “insomma, anche il tuo amico biondino è andato, non vorrei facciate incidente...”
Ashton lo ammonì, guardandolo storto, “ehi, io ti pago. Voglio un altro boccale di birra!” continuò, “Luke, diglielo!”
“Sì, amico. Portaci quello che ti abbiamo chiesto, n-noi...” singhiozzò, “siamo apposto”
Il ragazzo sospirò, “va bene...”




Erano quasi le due del mattino, finalmente quei due avevano deciso di uscire dal locale per tornarsene a casa, avevano bevuto fin troppo. Ashton barcollava di qua e di là, ridendo e scherzando. Luke invece, blaterava cose insensate, dando dell'idiota ad un sasso.
“Che hai da guardare?” domandò verso una panchina, “già, vuoi una foto per caso?” chiese il riccio, verso Luke.
“No, lui vuole una foto”
“Ma chi?” ri-domandò il riccio, verso il biondo.
“Sto cazzo!” esclamò il biondino, ridendo e puntando il dito verso la panchina verde bottiglia.
Ashton invece, si aggiustò la bandana, sputando un po' di saliva che gli era rimasta
“Torniamo a casa, Hemmo” tossicchiò, mantenendosi lo stomaco.
Hemmings annuì, prendendosi sottobraccio al riccio, e ridendo ancora per la battuta fatta poco prima alla panchina.
Dopo poco, arrivarono finalmente alla macchina, Ashton si sedette, Luke si mise al volante, ed accese il motore.
“Si parte” disse, prima di avviarsi.




In quel momento avevano la radio accesa, stava riproducendo “Stray heart” dei Green Day, il gruppo preferito di Michael e di Ashton, dopo i Led Zeppellin ovviamente. Canticchiavano e si mantenevano la testa, entrambi sapevano che avevano esagerato quella sera, speravano solo di tornare a casa tutti interi, senza nessun graffio.
“Oh dio, sto male” sussurrò a sé stesso Ashton, mantenendosi lo stomaco per cercare di non vomitare.
“Ash, se mi vomiti in macchina” tossicchiò, “ti uccido”
Lui rise, aggrappandosi saldamente al sedile.
“Oh” tornò serio, “LUKE! STA ATTENTO A QUELLA MACCHINA!” esclamò gridando, e alzandosi di poco dal suo sedile.
Purtroppo per loro però, il biondo non fece in tempo ad evitarla, che si sentì un rumore molto forte proveniente dal davanti della loro auto.




“Calum...” sussurrò Michael, cercando di svegliarlo.
“CALUM!” esclamò, con voce un po' più forte.
Erano le tre e Michael era ancora in piedi, non riusciva a chiudere occhio quella notte. Ormai aveva svuotato il frigorifero, perciò ora poteva davvero affermare di non avere nulla da fare.
Il telefono ad un tratto squillò, facendo sobbalzare il povero Mikey. Si alzò di scatto dal divano e raggiunse il cordless, aprendo la chiamata e rispondendo, “pronto?”
“E' il signor Clifford?” chiese un uomo, con una voce abbastanza roca.
“Sì, chi parla?”
“Sono il dottor Morrison...volevo avvertirla che i suoi amici, hanno fatto un'incidente. Mi...dispiace, ma forse è meglio che voi corriate in ospedale. Ci sono poche possibilità che sopravvivino, ma...cercheremo di fare il possibile” continuò, con voce più bassa, “avverta anche i famigliari dei ragazzi” concluse, chiudendo immediatamente la chiamata.
Michael in quel momento non aveva parole adatte, era rimasto semplicemente lì, con il cellulare ancora a metà altezza, tra l'orecchio e il bacino. Voleva urlare con tutto sé stesso, voleva piangere, ma sapeva che non era il momento.
“CALUM, CAZZO SVEGLIATI!” esclamò stufo. Il moro si alzò in un battibaleno, chiedendogli immediatamente cos'aveva da gridare.
“Ashton e Luke, sono in ospedale. Hanno fatto un'incidente...forse...” si prese un momento di pausa, osservando il vuoto, “forse...non supereranno la notte”



 
Chiara's space

Ciao ragazze, come state? Spero bene.
Finalmente le vacanze natalizie sono iniziate, non ce la facevo piu'!
Spero che il capitolo vi piaccia, lasciate una recensione, mi raccomando.
Finalmente si è capito come sono morti Ashton e Luke.
Poverini...
(ripeto, NON AUGURO LA MORTE A NESSUNO DEI DUE. SONO I MIEI IDOLI. NON PENSATE COSE CHE NON DOVETE PENSARE.)

Aggiornerò presto, baci.

Chiara x

 
  
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