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Autore: kamy    21/12/2014    1 recensioni
Peter, come Spiderman, sta venendo addestrato dallo Shield per fare parte della nuova generazione di super-eroi protettori della Terra. Il suo nuovo addestratore, però, è addirittura l'agente Romanoff. Riuscirà il ragnetto a non finire intrappolato nelle maglie della vedova nera?
Partecipa alla fanfiction challenge II.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Peter Parker
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.

Partecipa alla fanfiction challenge II:

Prompt: genetica, antidoto , tu come ci convivi? -con cosa?- -con l'essere ragno- -finché non sparo ragnatele mi sta bene, ecco-


Cap.9 La minaccia della vedova

"Allora, ho fatto un buon lavoro?" domandò Peter. Era appeso a testa in giù da un ramo a cui era aggrappato con le gambe e indicò tutt'intorno allargando le braccia. Natasha teneva le mani sui fianchi, si piegò in avanti guardando intorno a sé e i seni sodi nella tuta aderente di pelle nera ondeggiarono. Si spostò di fianco rendendo ben visibili i glutei sodi e piegò la testa.

"Hai ripulito tutto, ma visto che era stato un tuo disastro, era il minimo" ribatté. Peter sospirò e incrociò le braccia sul petto, oscillando.

"Riuscirò mai ad avere un complimento da lei? Che non sia qualcosa che mi faccia venire un infarto, s'intende" brontolò. Natasha alzò il capo facendo ondeggiare i boccoli rossi e la figura del ragazzo si riflette nelle sue iridi verdi.

"Posso farti una domanda ragazzino?" chiese. Riabbassò la testa e s'inginocchiò davanti alla pila di legni.

"Dimmi pure" rispose Parker. Guardò l'assassina accendere il fuoco, si lasciò cadere nel vuoto, girò su se stesso in aria e a terrò in piedi.

"Tu come ci convivi?" domandò Romanoff. Peter avanzò di un paio di passi e mise le mani nelle tasche dei pantaloni.

"Con cosa?" chiese. Natasha soffiò sul fuoco e il giovane deglutì, guardando le labbra rosse e piene.

"Con l'essere ragno" rispose la spia. Peter allargò le braccia e sollevò le spalle.

"Finché non sparerò ragnatele mi starà bene, ecco" rispose. Natasha mise una serie di pietre intorno alle fiamme, il venticello gelido s'infrangeva contro la piccola muraglia.

"E quanto inizierai a lanciare davvero? O ti verrà fame di carne in modo sproporzionato?". Lo incalzò la russa. Peter la raggiunse e si sedette accanto a lei, davanti al fuoco.

"Creerò un antidoto. Sono un esperto in genetica" ribatté. Le fiamme rosse e aranciate si rifletterono nelle sue iridi castane.

"La fai davvero facile, ragnetto" ribatté la russa. Si avvicinò a lui e gli mise le labbra vicino all'orecchio.

"Però se io fossi un piccolo ragnetto, davanti a una vedova nera, avrei paura di finire mangiato". Lo minacciò con voce seducente. Peter deglutì a vuoto e rabbrividì, avvertendo un calore al basso ventre.

"E non ci sono solventi per quel genere di chimica". Concluse lei, mentre Peter avvampava.

  
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