Crossover
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Autore: ToraStrife    21/12/2014    2 recensioni
[Ninja Turtles / Le avventure di Jackie Chan / Double Dragon Neon / Mortal Kombat] + (marginali cameo di Killer Instinct)
Una squadra di mutanti ninja e i loro amici umani. Un archeologo acrobatico ed esperto di arti marziali. Due fratelli in cerca della loro amica rapita. Una setta di ninja malvagi e crudeli che trama nell'ombra.
E ancora, oscuri artefatti, minacce da altri piani di realtà, e lo scenario di fondo, lei, la Grande Mela.
Tutto ciò può significare solo una cosa: azione e botte!
A metà tra il cinema di Hong Kong e "Grosso Guaio a Chinatown", ci si prepara a una lotta senza esclusione di colpi in... "Operazione Doppio Drago".
Genere: Azione, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Dragoni e Tartarughe
Brothers in Arms  


La testa di un altro scagnozzo andò a baciare il terreno, il volto coperto di bozzi, ammaccature e un occhio gonfio.
Altri erano già stesi, nelle posizioni più innaturali, a fargli compagnia.

Leonardo aveva facilmente fatto slalom tra una mazza e una catena di bicicletta, con il risultato che la seconda si era avvinghiata alla prima, lasciando di due Purpurei impotenti.
Una mano aperta sul muso di quello in avanti e un calcio su quello di dietro avevano fatto il resto.

Jimmy non era da meno. Dopo aver stordito un vichingo pelato con un taglio della mano sul collo, lo colpì al torace con un diretto.
Un rincalzo andò a sostituire il vandalo abbattuto, armato di un tubo di ferro.
Jimmy glielo afferrò, impedendogli di usarlo, dopodiché gli arrivò a bruciapelo e lo colpì con una gomitata  alla mandibola.
Un paio di denti saltarono, insieme a un fiottio di sangue.
Un uppercut consecutivo fece la cortesia di sollevare il malcapitato, corpo e tutto.
Un terzo incomodo provò a sorprenderlo alle spalle, ma Jimmy si girò di novanta gradi, il braccio del montante ancora teso, e lo usò aprendo la mano in un manrovescio.
- Sho Ryu Dan!
La mano si fece incandescente, e investì il muso del mohawk. Jimmy saltò, trascinando con sé il corpo della vittima.
Atterrarono entrambi, uno in piedi e l'altro a corpo morto.
Jimmy si portò una mano per sistemarsi il ciuffo.

- Credo di essere in vantaggio. - Commentò all'indirizzo del ninja.

Leo aveva appena torto un braccio all'ultimo Dragone per disarmarlo di un pericoloso coltello da caccia, e alla fine lo aveva costretto a terra, puntellandolo con un piede sulla testa.

- Questo era il mio sesto, quindi ho vinto io.

Jimmy lo guardò sospettoso. Lui ne aveva stesi cinque. Se la matematica non era un'opinione...

-  Stai barando, vero? - Poi si voltò, distratto dal rumore di qualcosa di vorticoso che risuonava nell'aria. - Attento!

Jimmy estese la gamba destra per intercettare un pugnale diretto a Leo, deviandolo verso il muro.

- Grazie, ma potevo pararlo da solo. - Fu la sola risposta del blu. - E senza spade.

- Già, quella roba dei ninja. - Commentò Jimmy, ironico. Si avvicinò e raccolse il coltello. - Solo che dovresti picchiarli meglio i tuoi avversari, o continueranno ad alzarsi.

Di scatto, lanciò l'arma verso il temerario che aveva osato tirarla:  era il capo della banda, con un occhio gonfio, omaggio della tartaruga, che non gli permetteva di vedere bene.

La lama gli penetrò con precisione chirurgica nella spalla destra. Un urlo di dolore riecheggiò nel vicolo, mentre in preda agli spasmi, il poveraccio si era inginocchiato a terra.
Jimmy gli si avvicinò, e con un calcio nello stomaco lo stese.

- Questo è il mio quinto. - Annunciò, guardando la carcassa agonizzante. - E per essere sicuri...

Il castano osservò una pila di fusti vuoti. Ne prese uno con entrambe la mani, poi lo sollevò sopra la testa.
Si girò, con l'intenzione di buttarlo addosso a quel relitto che solo poco prima aveva osato minacciarlo, reso forte e sicuro dalla superiorità numerica.
Gli sembrò patetico, mentre frignava, implorando pietà tra le lacrime. Un sottile, sgradevole odore diede la sensazione che se la fosse pure fatta addosso.
Gli faceva ancora più schifo.

- Come temevo, non siete degni di forgiarvi del nome di Dragoni! - Tuonò con odio, le mani pronte ad abbandonare il carico di lamiera sull'uomo.
Ma prima che potesse farlo, si sentì un sibilo, e il barile si divise in due, cadendo ai lati.
Jimmy aveva ancora le mani alzate, incredulo. Si girò quasi con stizza, i pugni tesi, a guardare il responsabile che gli sorrideva, la lama scintillante nella penombra.

-  Hai usato quella fottuta katana!

- E' una ninjato - Lo corresse  Leo, rinfonderandola. - E sei stato tu il primo ad usare armi. Ho vinto io.

Jimmy urlò di frustrazione ed imprecò un paio di volte.
Leo si limitò a sorridere, mentre il castano si stropicciava i capelli con una mano.

- Non vale! Io...

- Sei stato tu a proporre le condizioni. - Lo interruppe la tartaruga, categorica. - Hai l'abitudine di rimangiarti la parola?

Jimmy sputò a terra, e imprecò ancora.

Nella vicinanza, intanto, il rottame del capo dei Purple mormorava una delle sue minacce.

- Non... la ... passerete liscia...

- Falla finita, tu! - Lo zittì Leo, seccato, con un pestone.

L'atto fece scattare Jimmy, ma la tartaruga lo anticipò ondeggiando un dito.

- Sei a quattro! Ho vinto in ogni caso.

A Jimmy morirono le parole di protesta in gola. Le spalle si afflosciarono.
- Fanculo. - Soffiò, più a sé stesso che al ninja. - Allora, da dove cominciamo?

- Con una bella chiamata al rifugio.

- Covo? Chiamare chi? Ma si può sapere in quanti cazzo siete? - Domandò Jimmy esasperato.
Di due tartarughe ninja ne aveva già abbastanza, figurarsi avere a che fare con altre.


***



I pugnali si incrociarono, un tintinnio contro un altro.
Raffaello doveva ammetterlo.
Per quanto non ci stesse con la testa, quella donna mostrava una maestria innata nella sua stessa disciplina.
Disincastrarono le lame, come due pugili separati dopo un clinch.
La bambola non era inoltre solo una esperta nei sai, ma ondeggiava le gambe in letali calci che non erano però privi di una grazia che la facevano somigliare ad un'odalisca, complice quel velo che le copriva il volto.
Il rosso si allontanò con un paio di capriole dalla portata della guerriera.
Mileena roteò i sai per prenderli dalla parte della lama, e poi li lanciò in direzione della tartaruga.
Un attacco quasi banale per un ninja come lui, che deviò entrambe le traiettorie con un fendenti ben assestati.

- E adesso che sei disarmata, come credi di...?

Raffaello estinse il suo commento ironico quando la donna materializzò dal nulla altri due sai. Le sopracciglia del ninja si aggrottarono in un'espressione incredula. - Occaz...

Altri due sai vennero lanciati, ed altri due materializzati.
Il gioco proseguì tra le risate stridule della donna e le capriole del rosso.

Billy nel frattempo era stato in disparte, bellamente ignorato dai due combattenti.
Tuttavia non poté esimersi dal chiedere al compagno. - Sicuro di non volere una mano?

- Non provarci neppure. - Gli sibilò il rosso, deviando l'ennesimo paio di dardi.

- Cos'é, non ti piace il tiro al bersaglio? - Lo canzonò intanto  Mileena.

- Al contrario, bellezza! - Ribatté la tartaruga. Lanciò in aria il sai destro e lo prese per la lama. - Vediamo come te la cavi tu!

Con un gesto fulmineo Raffaello lanciò il sai.
Il pugnale volante centrò la ragazza... e ci passò attraverso.
Come il riflesso di uno specchio d'acqua, la figura femminile si distolse fino a scomparire in una nuvola di fumo viola.
Senza neppure avere il tempo di capacitarsene, Raffaello ricevette un piede sulla nuca che lo scaraventò a terra.
Ebbe solo il tempo di vedere, con la coda nell'occhio, la figura della donna mentre atterrava dal calcio volante.

- No, pure questa si teletrasporta? - Si lamentò la tartaruga, e subitò rotolò via per evitare un pestone.
Si rialzò in piedi, un solo sai a fargli da guardia.

Intanto la donna aveva già materializzato altri sai e glieli aveva lanciati verso i piedi, con l'intento di puntellarglieli.
Raffaello fece un gioco di gambe per evitarli, mentre si conficcavano nel terreno. Ne approfittò per estrarne uno e lanciarsi all'attacco.

Ne conseguì uno scambio di colpi dove la donna parava tranquillamente con gli avambracci.
Le velocità erano notevoli da entrambe le parti, ma Raffaello riuscì a penetrare nella difesa dell'avversaria, puntellando una lama sul volto, prima  che un calcio deciso lo allontanasse.

La tartaruga si mise un braccio sul piastrone, e notò che sulla punta di un pugnale era rimasto impigliato qualcosa di simile ad un drappo viola.

Guardò in direzione della pazza, che si contorceva con le mani a coprire la parte inferiore del volto.

- Come hai osato... - Mormorò Mileena, irritata. Le mani premeva entrambe sulla zona. - Hai rischiato di deturpare... - Abbassò finalmente le mani, e urlò. - ... Il mio prezioso volto!

Al che sia Raffaello che Billy fecero un passo indietro, atterriti.
Scoprirono che la mascherina non era solamente un vezzo estetico.
Era una protezione, una copertura per celare un autentico orrore.
Una lunga fila di zanne aguzze ed ingiallite, affilate come coltelli.
La bocca era semiaperta, agitando la lingua impazzita tra le barre della gabbia dentale.
Gli occhi gialli, prima profondi come la più sensuale delle donne, ora apparivano come se fossero stati di un rettile insidioso.
Nella loro mostruosità, tuttavia, non era uno spettacolo del tutto inconsueto.
Quelle file di denti aguzzi entrambi le avevano già viste.
Ma addosso a una bella donna, facevano ancora più orrore.

- Per le placche del mio povero guscio! - Esclamò Raffaello. - Non sarai mica la sorella del sorrisone?

Il riferimento andava al mutante con il quale si erano scontrati nel vicolo. Mileena parve ignorare l'allusione, continuando a sibilare.

- Che c'è? Non ti piaccio?

- Credo che passerò l'offerta, grazie. - Rispose il rosso. - Sei più brutta di un Krang.

Mileena si accovacciò e cominciò a rotolare come una palla, prendendo velocità.
Raffaello la evitò con un saltò e ne approfittò per lanciarle contro il sai della stessa.
Il colpo andò a vuoto, ma ebbe la conseguenza che lei si smaterializzò ancora rotolante.

Raffaello si voltò immediatamente, il sai rimasto con la punta verso l'alto.
E fu proprio da in mezzo all'aria che la donna si rimaterializzò, con un calcio volante.
La tartaruga però era ben preparata, per cui si scansò di lato e affondò il sai sull'addome della combattente, dopodiché gli sferrò un calcio per spingerla via.
Ne ricevette una ginocchiata sul piastrone per la cortesia, ma nello scambio la donna sembrava quella che aveva accusato di più il colpo.
Ne approfittò per recuperare un paio di sai e lanciarglieli come armi da lancio. Lei si deviò entrambi con dei calci rotanti, ma Raffaello si era fiondato per annullare la distanza, e fu lì che la sorprese, a guardia scoperta.
La afferrò e la atterrò con una proiezione.
Dopodiché tirò fuori un altro paio di sai, recuperati dal tiro al bersaglio di prima, e glieli incrociò sulla gola.

- Questo round è mio.

Ma non poté gioirne, perché la voce di Billy risuonò nell'aria, avvertendolo di un pericolo imminente.
Dovette sollevare i sai per parare una pericolosa arma da lancio diretta a lui. Li riconobbe come tessen, gli acuminati ventagli nella cui arte il maestro Splinter gli aveva insegnato.
La distrazione fece guadagnare alla tartaruga un calcio sul piastrone da Mileena, che lo sbatté all'indietro.
La guerriera viola si dissolse in una nuvola di fumo giusto un attimo prima che un paio di altri ventagli si andasse a conficcare nello spazio dove prima lei giaceva sdraiata.

Grandioso. - Soffiò Raffaello, sarcastico. - Qua o non succede nulla, o non ci si ferma mai!

- E' la natura di questo mondo.

Una figura si espose alla vista dei presenti.
La seconda donna della giornata. Tra le altre cose, l'aspetto era del tutto identico a quello di Mileena, fatta eccezione per i capelli, un po' più lunghi e raccolti in una lunga coda di cavallo che le frustava la nuda schiena, il colore uniforme che questa volta era blu oceano, e un pudico strascicò che celava l'addome.
A differenza della precedente, gli occhi erano intensi ma perfettamente lucidi, l'andatura era elegante e altezzosa.
Il diadema che le fermava i capelli le conferiva un aspetto aristocratico, sia pur attenuato dalle forme malamente nascoste dai vestiti succinti.

Desolazione alternata a guerra... stranieri del Regno della Terra.

Billy scattò, incredulo. - Conosci da dove veniamo?

- Ma poi perché 'regno'? - Bofonchiò Raf. Poi, con forza, domandò bruscamente alla nuova venuta.

- Ehy, donna, non nasconderai anche tu un brutto muso come quell'altra?

L'uscita della tartaruga indurì gli occhi della donna, che lo squadrò con allibimento, poi indignazione.
Tirò fuori un kessen e lo aprì, poggiandolo davanti al volto.
Le lame del ventaglio riflettevano una luce sinistra.

- Come osi pronunciare parole tanto irriverenti alla mia persona, mortale?

Il tono glaciale della donna non fece che alimentare il fuoco negli occhi del rosso.

- Oh, scusa tanto. - Soffiò il ninja. - Ma da quando siamo capitati qui abbiamo dovuto sfuggire ad alberi famelici, scosciate psicopatiche con le zanne, forse neppure tu saresti tanto referente!

- Il tuo tono non mi piace affatto. - Rincalzò la donna. - Sono Kitana, principessa dell'Outworld, e faccio fatica a sopportare  gli stranieri  irrispettosi.

- Wow, una principessa! E che bel regno! - Soffiò  sarcastico, Raffaello.

- Credo che sia abbastanza. - Intervenne Billy, alzando la mano verso Raf, poi si girò verso Kitana, con un lieve inchino. - Mi scuso a nome del mio... - Lo guardò, indeciso su come definirlo. - ...beh, compagno. Ma come avrà intuito, siamo capitati quaggiù... dove ha detto lei... per caso. E non abbiamo la più pallida idea di...

- Spostati, mortale. - Lo liquidò Kitana, i cui occhi stavano puntando quelli del ninja. - Prima di conferire con gente che neppure conosco, devo insegnare un po' di rispetto a quello strano sauride mascherato.

- Avanti, ti aspetto! - La sfidò il rosso.

Ma il biondo allargò le braccia per impedire qualsiasi distrazione. - Il mio nome è Billy e lui è ... Lello, mi pare.
Gli giunse alle orecchie un "Raffaello!" correttivo alquanto irritato. - Raffaello. Kitana, no, Principessa Kitana. Non potremmo parlarne con calma?

- Fatti da parte, ho detto! - Ordinò la nobile.

Un altro kessen nel frattempo era spuntato e si era aperto, pronto a scattare.

- In tal caso... - Billy fece un balzò all'indietro e si mise in posizione di guardia. Kitana lo guardò duramente.

- Mi stai sfidando?

Raffaello da dietro, urlò la sua protesta. - Ehy, biondino, è me che vuole!

- No, tu hai già affrontato quell'altra. A lei penso io.

- Come preferisci. - Fu il freddo commentò della donna. - Finirai a fette, mutilato da questi ventagli!

- Ne è sicura? - Ribatté Billy. I muscoli si irrigidirono, i pugni si strinsero. - I denti di un dragone possono esser ben più affilati!




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Mileena e Kitana



                                                 Mileena                                     Kitana

Ecco le famose sorelline di Mortal Kombat.
Kitana, principessa di un regno che non sa dov'è. Ah, no, quella era giapponese e bionda.
In realtà la storyline è più complessa. Perché per esempio Mileena sembra Baraka?



"Non sarai mica la sorella del sorrisone?
Sei più brutta di un Krang!"

Diciamo che è una creazione, anche lei, volendo, una mutazione tanto cara alle Turtles, il misto tra le cellule di Kitana miste alla razza dei Tarkatan (una delle tante razze che abitano Outworld, a cui appartiene, appunto, Baraka).
Una sorta di Karai serpentina, solo più fuori di testa.


Angolo della posta



Cartoon, come avrai capito Xena è un pelo, giusto un pelo più bella. Ma in quanto 'Principessa Guerriera', forse Kitana è ciò che le si avvicina di più.
Guarda il caso, Within the Woods l'ho visto oggi.
Il titolo non è casuale, infatti da metà della seconda serie stanno diventando sempre più citazionisti.
Ad esempio, il Turtles Maze con la scena di April e l'alligatore è presa paro paro dal livello finale di Dragon's Lair


 

Mentre due episodi prima, Tigerclaw col jetpack che vola in bocca al verme è una citazione di Dune.
Dicevo, Within the Woods. L'episodio ti avrà ricordato "La casa". Non è un caso (hahaha).
Semplicemente WTW è il titolo del cortometraggio originale da cui prenderanno spunto per La casa 1 e 2.
Arrivedorci.


  
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