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Autore: meryl watase    21/12/2014    6 recensioni
Salve, stavolta mi sono cimentata in una storia natalizia a tratti comica e sarcastica.
Quanto si può essere sfortunati sotto le feste? Cosa si puo` essere disposti a fare per far felici i propri genitori?
Scopritelo insieme a me e a Sakura.
[Sasu/Saku]
SOSPESA
Mi scuso enormemente con i lettori, ma non riesco assolutamente a continuare questa storia, quindi mi vedo costretta a sospenderla. La trama è tutta nella mia testa, ma non sono soddisfatta della stesura del secondo capitolo. Credevo che durante le feste avrei avuto più tempo, ma così non è stato e preferisco concentrarmi sull` altra long e la stesura dei giudizi dei due contest di cui sono giudice.
Mi dispiace davvero. Un bacione.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Image and video hosting by TinyPic CAPITOLO 1

24 dicembre, ore 20:30 , Tokyo

Ormai il conto alla rovescia era cominciato, il fatidico giorno di Natale si avvicinava e le vie del quartiere di Aoyama, tra Harajuku e Omotesando, erano illuminate da milioni di luci a led, che fungevano quasi da corteccia per gli alberi che costeggiavano le zone pedonali.
I negozi erano presi d'assalto per gli ultimi regali da comprare, le persone erano allegre, vivaci, nell'aria si respirava lo spirito natalizio e la neve, che cominciava ad imbiancare le strade, riluceva al bagliore delle luminarie.
Un'unica figura stonava con quel clima allegro e frizzante: indossava un pesante cappotto invernale, rosso, lungo fino al ginocchio che strideva terribilmente coi capelli color confetto, malamente coperti da un cappello di lana dello stesso colore.
Camminava con incedere nervoso,  la mente rivolta ad un solo pensiero: questo sarà il peggior Natale della mia vita.
Quel giorno era cominciato male...molto male.
Sakura Haruno, questo è il nome della sfortunata fanciulla, si era svegliata presto, come tutti i giorni e fin quì niente di strano.
Si era alzata dal letto stiracchiandosi come un gatto e posato un piede per terra aveva notato che... il pavimento era coperto da almeno due centimetri di acqua saponata.
Imprecando al alta voce si era diretta verso il bagno scoprendo l'origine dell'onda anomala: la sua lavatrice dopo anni di onorato servizio era caduta in battaglia, sconfitta dal mare di vestiti che era costretta a lavare ogni giorno e giaceva inerte vicino al lavandino, perdendo acqua da tutte le parti.
 Inorridita da un simile spettacolo si era vista costretta a chiamare il proprietario dell'appartamento, uno scrittore di romanzi erotici, chiedendogli di chiamare un idraulico e la ditta che si occupava delle pulizie. Per fortuna Jiraiya non era un tipo facile ad arrabbiarsi, ma Sakura avrebbe comunque dovuto pagare tutto di tasca sua. E adesso le serviva anche una lavatrice nuova.
Dopo questo piccolo inconveniente si era vestita per recarsi al lavoro e, arrivata davanti all'agenzia di viaggi Konoha dove lavorava come segretaria, era scivolata rompendosi un tacco dei suoi amatissimi stivali neri scamosciati.
Si era detta: okay, può capitare.
Finito il suo turno, aveva allegramente salutato il suo capo, la signorina Tsunade, che le aveva augurato di passare una bella serata col suo fidanzato. In fondo non era successo niente di grave dato che in macchina aveva sempre un paio di scarpe di riserva.
Si era quindi recata dal suo parucchiere di fiducia, Sai, che quel giorno era davvero oberato di lavoro, ma aveva trovato uno spazio nella sua agenda per lei. Dopotutto era una delle sue migliori clienti, andava sempre da lui a farsi fare la tinta.
Sakura aveva sempre avuto i capelli biondi, ma lei li detestava perchè ogni volta che si guardava allo specchio le ricordavano la sua ultramegasuperperfetta sorella maggiore. Non è che Sakura odiasse sua sorella Ino, il fatto era che fin da bambine lei era sempre stata la figlia preferita.
Ino era sempre stata bella, espansiva e sicura di sé, si era laureata con lode in economia, aveva trovato un lavoro prestigioso presso uno studio commercialistico, si era sposata con un programmatore informatico, Shikamaru Nara, ed ora era in dolce attesa di ben due bambini.
Come avesse fatto Ino a procreare con un marito così pigro da dar filo da torcere ad un bradipo in cattività solo i kami lo sapevano. Ma era innegabile che al contrario del loro proprietario i suoi spermatozoi fossero campioni mondiali di nuoto sincronizzato.
Proprio per distinguersi dalla sorella, da qualche mese Sakura aveva cominciato a tingersi i capelli di rosso.
Presa da questi pensieri, si era accomodata sulla poltroncina pieghevole e si era fatta coccolare dalle esperte mani di Sai. Ascoltava distrattamente i discorsi delle altre clienti, non badando a quello che stava facendo il suo parrucchiere di fiducia e si era improvvisamente ritrovata con una chioma color confetto perché -parole di Sai-, si sposava a meraviglia coi suoi occhi verdi.
Avrebbe voluto strozzarlo.
E ci aveva anche provato, ma era stata prontamente fermata dalle altre clienti prima di commettere un omicidio proprio alla vigilia di Natale.
Purtroppo il danno era fatto, era tardi e doveva passare da KFC, per prendere la cena natalizia che aveva ordinato ben tre settimane prima.
Sakura, al contrario delle altre donne della famiglia, era una pessima cuoca, ma aveva invitato a cena Kiba, il ragazzo con cui stava insieme da circa un mese, per festeggiare il Natale ed aveva quindi ben pensato di non rovinare la serata coi suoi intrugli.
Non vedeva l'ora di assaggiare quel delizioso pollo fritto accompagnato da una bella insalata mista e poi deliziarsi il palato con la Christmas Cake. Al solo pensiero del pan di Spagna coperto di panna montata, decorato da fragole e pupazzetti di Babbo Natale, sbavava peggio di Akamaru, il fedele destriero...ehm, cane del suo fidanzato.
In fondo si diceva: dài Sakura, che vuoi che sia, se la giornata non è andata bene ti rifarai, con la serata.
Con questo pensiero positivo aveva ritirato la cena e l'aveva messa in macchina, ma proprio quando stava per avviare il motore per tornarsene a casa... ecco il colpo di grazia.
- Ciao, Sakura. Sono Kiba, non so proprio come dirtelo, ma... mi sono innamorato di un'altra persona -
- Cosa?- l'urlo di Sakura si era sentito per tutta Shinjuko - E tu me lo vieni a dire adesso? Kiba, oggi è la vigilia di Natale se non te ne fossi accorto!-
- Lo so, Sakura. Mi dispiace, è stato un colpo di fulmine. L'ho conosciuto soltanto oggi.-
- Conosciuto?-
esclamò lei con voce strozzata.
- Sì, si chiama Shino Aburame. Sai che collaboro con la polizia addestrando i cani da cadavere, beh, stamattina mi hanno chiamato e ho conosciuto Shino, che è un entomologo forense. Mi spiace davvero Sakura, so di darti un dolore, ma...-
- Darmi un dolore? Se ti avessi tra le mani te lo farei vedere io il dolore! Akamaru dovrebbe trovare il tuo di cadavere! -
Aveva riattaccato il telefono in faccia al suo ormai ex-fidanzato, era scesa dall'auto e dopo averla chiusa con forza tale da causare la rottura della cerniera dello sportello, aveva deciso di sbollire l'ira con una camminata. Ma l'atmosfera allegra e gioiosa delle strade la rendevano ancora più nervosa.
Non era neanche tanto il fatto che quel cretino l'avesse scaricata nel giorno più romantico dell'anno o che lo avesse fatto per mettersi con un maschio e per giunta entomologo, anche se questo particolare rimarrà un segreto che mi porterò nella tomba, pensò la ragazza.
No, la cosa tragica era che aveva detto ai suoi genitori che avrebbe portato con sé il suo fidanzato per festeggiare tutti insieme la fine dell'anno vecchio e l'inizio di quello nuovo.
L'Omisoka e lo Shogatsu li avrebbe passati con loro come da tradizione, ma se si fosse presentata senza Kiba, non solo avrebbe dovuto sorbirsi le prese in giro e i commenti di Ino, ma sua madre avrebbe ricominciato di nuovo a dirle che avrebbe fatto bene a sposare Rock Lee, il figlio del famoso Gai-sensei, possessore di un rinomato dojo e vicino di casa dei genitori.
Il solo pensiero di sposare Mr Sopracciglia Cespugliose fece rabbrividire la ragazza che, tornata alla realtà, si rese conto di essersi allontanata molto dalla zona trafficata della città.
All'improvviso una mano la prese da dietro e la fece cadere a terra, un uomo di circa 40 anni le si palesò di fronte e la sua espressione non era affatto raccomandabile.
- Che ci fai qui tutta sola bambolina? Certi posti sono pericolosi sai?-
Sakura resasi conto del pericolo, cominciò a tirare calci e riuscì a colpire il suo assalitore ad una gamba, ma lui, infuriato per il gesto, la afferrò per i capelli facendola urlare di dolore. D'un tratto Sakura si ritrovò libera dalla presa dell'uomo e alzando lo sguardo, si ritrovò ad incrociare due iridi buie, appartenenti ad un ragazzo che teneva saldamente fermo il suo assalitore. Sconvolta, rimase a fissarlo finché lui non le disse:
- Che diavolo fai stupida? Va' via!-
Ma Sakura non riusciva a muoversi. L'uomo intanto sembrava sul punto di soffocare nella morsa del ragazzo, che, guardandolo con sguardo freddo e spietato, gli rivolse la parola:
- Per questa volta ti lascio andare, prova di nuovo a fare una cosa del genere e ti uccido. Non venire più qui, questo è il mio territorio, chiaro?-
L'uomo annuì, terrorizzato, e appena sentì la presa allentarsi, scappò via imprecando.
Il ragazzo si voltò di nuovo a guardarla, pronunciò uno tsk, stizzito tra i denti e si accomodò su una panchina, avvolgendosi nel pesante cappotto sporco che indossava.
Ora che poteva osservarlo meglio, Sakura si rese conto che era un clochard, i capelli neri erano piuttosto lunghi e sporchi, una fitta barba gli copriva il volto, nascondendo i suoi lineamenti e un cappotto molto logoro ed altrettanto sporco lo difendeva dal freddo.
Si accorse che anche lui la stava fissando e gli rivolse un - Grazie -  striminzito.
- Non fraintendere, non volevo guai, se ti avesse rapinata e violentata, questo posto si sarebbe riempito di poliziotti. Ed io dove sarei andato a dormire?- le rispose in tono duro e freddo.
- Sei davvero una stupida, questo è un posto pericoloso, va' via. Con quegli stupidi capelli poi ti si vede a dieci chilometri di distanza -
Sakura, imbufalita per le parole rivoltele, si alzò di scatto e, dopo averlo fulminato con un'occhiataccia, si diresse nella direzione dalla quale era venuta.
Ma come osa? Va bene che mi ha salvato la vita, ma io non sono stupida, sono finita in questo postaccio per caso. E ha pure iniziato a nevicare di nuovo.
A quel pensiero, la ragazza si fermò e si voltò indietro.
Certo che passare la notte su una panchina con questo freddo...
Maledizione, sarà anche antipatico e scontroso, ma mi ha aiutata e non sembra essere un malintezionato.
Preso un gran sospiro, tornò indietro e si fermò di fronte alla panchina occupata dallo sconosciuto, attirando la sua attenzione.
- Che c'è adesso? Non ti sarai mica persa -
- No, non mi sono persa. Ma non voglio cominciare il nuovo anno con un debito del genere sulle spalle, non me la sento di lasciarti qui al freddo-
- Non mi devi niente e al freddo sono abituato, quindi vattene. Non ho bisogno della tua pietà.-
Ha proprio un caratteraccio. A vederlo sembra essere in buona forma fisica, ma si ammalerà restando qui ed io ho un debito da saldare. Accidenti a Kiba, se non mi avesse lasciata io ades-...
Un'idea passò per la mente di Sakura, un'idea stupida forse, ma avrebbe senza dubbio preso due piccioni con una fava.
Prese ad osservarlo ancora più attentamente, finché non si decise a parlare:
- Non provo pietà per te, ma ho bisogno di una persona per un lavoro. Non ti interesserebbe?-
- Che tipo di lavoro?- chiese lui, sospettoso.
- Dovresti fingerti il mio fidanzato fino a Capodanno-
- Cosa?- la fissò lui sorpreso.
- Avresti vitto e alloggio. Casa mia è di certo più confortevole di quella panchina gelida-
 - Non mi prostituisco se è questo che mi stai chiedendo -
La ragazza arrossì violentemente sentendo le sue parole.
- Non è questo che ti chiedo, fingeremo solo davanti ai miei familiari. Non mi aspetto nient'altro -
- Ma non hai un fidanzato? E perché lo chiedi a me? Sono uno sconosciuto e potrei anche aggredirti e ucciderti una volta entrato in casa tua -
- Non posso chiederlo a un amico perché mia sorella li conosce tutti ed inoltre... non credo mi faresti del male. Me lo dicono i tuoi occhi-
-Tu sei pazza! - le rispose.
- No, non lo sono. Per favore, aiutami...-
I due si guardarono negli occhi per parecchi minuti, finché il ragazzo si alzò finalmente dalla panchina e le porse la mano:
- Accetto -
- Bene, io mi chiamo Sakura Haruno. Tu?-
- Sasuke Uchiha-

ANGOLO DELL'AUTRICE

Buona domenica. Ecco a voi una storia leggera di stampo natalizio, sarà una mini-long di pochi capitoli. Spero vi divertirete quanto mi sono divertita io a scriverla, avrei voluto presentarla ad un contest ma il giudice è scappato, forse per terrore di doverla leggere. Non posso dargli torto. Mi sono documentata un po` prima di iniziare a scrivere, il menù natalizio a base di pollo fritto è una tradizione che ho trovato davvero particolare, vi ricordo che il loro Natale è molto simile a San Valentino, mentre il Capodanno somiglia di più al nostro amatissimo Natale.
Un bacione a tutti e buon Natale
   
 
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