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Autore: Yasha 26    21/12/2014    9 recensioni
La prima cosa che mi colpì di lui furono i suoi occhi, di un brillantissimo nero, tant’è che lo associai ai diamanti neri, che io prediligevo agli altri.
Mi dava strane sensazioni averlo vicino. Mi sentivo attirata come una calamita. Sentivo il mio corpo strano, come in balia delle onde irrequiete di una mareggiata. Il cuore mi balzava in gola ogni volta che mi porgeva qualche domanda. Batteva tumultuoso ad ogni suo sguardo tinto d’ardesia.
Avrei voluto per me un così bel ragazzo dagli occhi del colore della tempesta, dalla voce dolce e gentile, dai modi raffinati ed eleganti.
Lo pensai per giorni, e non conoscendo il suo nome lo soprannominai “Black Diamond” per via di quelle due gemme che mi avevano stregata da subito.
INCOMPIUTA
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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-E con questa tenda, ho finito tutto! Finalmente!-  esulto, inserendo l’ultimo gancetto della tenda.
Oggi che è domenica, e sono libera, ho ripulito casa. E’ dalle cinque di stamattina che sgobbo. Però ne è valsa la pena. Amo l’odore di ammorbidente sprigionato dalle tende appena pulite.
-Miaoooo.- sento miagolare appena scesa dalla scala.
-Di nuovo qui, micetto? Questo è il quinto giorno che ti trovo sul mio terrazzo. Mi converrà comprarti delle crocchette per gatti. Ogni sera mi scrocchi la cena, anche se oggi sei in largo anticipo. Non sono neanche le diciotto. Sapevi che la domenica sono a casa, forse?-  gli chiedo, mentre gli accarezzo sotto il mento.
Da quando l’ho scovato l’altra sera a rovistare nei miei rifiuti, viene a mangiare qui ogni giorno. Stranamente si è anche fatto avvicinare ed accarezzare. Credo sia un maschio. Beh, almeno un uomo che mi pensa c’è, anche se nel suo caso è solo per riempirsi la pancia.
Mi siedo stanca sul divano ed osservo gli oggetti che ho trovato di Koga. Facendo pulizie sono sbucati fuori. Che ci dovrei fare? Devo restituirglieli? Mi manca, devo ammetterlo, ma non come pensavo. O meglio, mi manca l’abitudinarietà che ci legava, la sua compagnia, il fare qualcosa insieme, però, non il suo amore. E’ una sensazione strana. Forse aveva ragione Sango quando diceva che non ci amavamo più da un po’, stare insieme era un’abitudine.
Comunque adesso che ho finito le pulizie che faccio? Mi annoio. Quasi quasi vado a farmi un giro in centro, magari in un negozio di animali a prendere qualcosa per quello scroccone di cene altrui. E chissà che non incontri qualcuno di interessante, tipo mister occhi di diamante. Uff, ormai è un chiodo fisso quel tipo! Ok che è bello, ma io mi ci sono proprio fissata. Neanche fosse chissà chi. Però quegli occhi mi hanno davvero colpita. Forse perché non ne avevo mai visti di così neri e allo stesso tempo lucenti e multi-sfaccettati come i suoi.
-Miaoo.-  mi richiama il gatto, entrato in casa dalla portafinestra lasciata aperta.
-Ehi, pulisciti le zampe prima di entrare.-
-Miaooooooooooo!!-  insiste, reclamando la cena.
-Ho capito, ho capito! Vado a comprarti delle lattine di carne o che altro mangiano i gatti! Caspita, dai il dito e ti prendono la mano!-  sbuffo alzandomi e prendendo la borsa per uscire.
Arrivata al negozio d’animali compro qualcosa per quel mangione. I miei occhi però si posano su un trasportino in offerta, con tanto di accessori in regalo, come copertine, bastoncini di carne essiccata, spazzola e sonaglino. Resto su a pensarci qualche minuto, indecisa se prenderlo o meno. Sono cose da usare per un gatto di casa, non per un randagio. Sempre curiosando nel negozio, trovo anche un antipulci per gatti in offerta. Ma cos’è, un modo per dirmi di prendere un gatto in casa? Se anche volessi, ci starebbe in casa? E’ abituato alla strada. Ma sì, ci provo. Di sicuro potrà tenermi compagnia. Al massimo se non vuole stare in casa, regalerò tutto a Sango per la sua Kirara.
Arrivo alla cassa e mi metto a turno dietro un ragazzo  con un carrello stracolmo di cibo per cani. Speriamo di non stare qui una vita!
-Keiichi, come stanno le belve? È un po’ che non le vedo.-  chiede il cassiere, mentre batte a rallentatore le lattine di carne.
-Tutto bene. Ma se sentissero che le chiami belve credo si offenderebbero. I miei cuccioli sono ben educati!-  scherza il ragazzo.
-Così educati che quando mi vedono mi portano via mezza faccia a forza di leccarmi.-
-E’ perché ti vogliono bene, Shoji. Comunque, ti saluta Kyoko.-  dice il ragazzo, mettendo nei sacchetti ciò che è stato già battuto..
Su su, così me ne posso tornare a casa anch’ io!
-Ricambia il saluto alla dolce Kyoko. Ci vediamo amico.-  lo saluta il cassiere.
Finalmente è il mio turno, pago e torno a casa. Sistemo ciò che ho preso e guardo se in terrazzo c’è il gatto, che trovo ad aspettarmi.
-Eccoti la pappa, così la pianti di miagolare.-  dico dandogli una ciotola piena di bocconcini al tonno. Lui li odora e poi guarda me, dubbioso.
-O quella minestra o giù dalla finestra. Pollo e wurstel non ne sgancio più!-  lo avviso accigliata.
Come intuendo davvero ciò che ho detto, inizia a mangiare la sua carne, e mentre è distratto ne approfitto per mettergli sul collo le gocce di antipulci che ho appena comprato. Ora bisogna convincerlo a stare in casa.
Oh Kami, devo sembrare ridicola! Sto davvero cercando di “sequestrare” un gatto per farmi compagnia? Sono proprio disperata! Sostituisco Koga con un gatto. Che tristezza!
 
Il giorno dopo arrivo a lavoro stanca ed assonnata per colpa del gatto.
E’ entrato subito in casa, non mi ha fatto faticare, anzi, si è subito stravaccato sul divano, come primo gesto. Il vero problema è stato nel momento in cui dovevo dormire, dato che saltava continuamente sul letto malgrado lo facessi scendere. Alla fine l’ho lasciato stare e si è piazzato senza tanti complimenti sul cuscino che era di Koga, impadronendosene. Mi chiedo se fosse un segno per dirmi di dimenticarlo del tutto e non dormirci ancora abbracciata, o se lo abbia fatto per il puro piacere di farlo. Comunque sia, di certo non ci poggerò più la faccia su quel cuscino. Peccato, era anche comodo.
-Sembri stanca cara, non hai dormito?-  osserva la signora Hayami, che sembra non volersi mai fare i cavoli propri.
-Non molto. Il gatto mi ha spodestato dal mio cuscino preferito.-
-Da quando hai un gatto?-  chiede stupita.
-Da ieri, sembrerebbe.-
-Ma che bello! Io e mio marito amiamo i gatti! Ne abbiamo otto a casa. Sono una grande gioia. Hai una sua foto?- 
-No.-  ci mancherebbe pure che mi portassi dietro la foto del gatto. Non avevo neppure quella di Koga!
-Peccato. Fagliela, sono curiosa di vedere il piccino!-  dice tutta elettrizzata.
Mah, strana donna. E poi…otto gatti? Come diavolo fa a tenerli tutti in casa? Mistero.
La giornata sembra passare abbastanza in fretta, così senza quasi accorgermene sono a casa. Casa e lavoro, lavoro e casa.
-Miaoooooo!-
E gatto, aggiungerei.
-Ciao gatto. Hai fatto il buono mentre non c’ero?-  domando neanche io so a chi, ma dando un rapido sguardo ai mobili e alla tappezzeria, che fortunatamente trovo immacolati.
-Miaoooooooo…-  
-Sì sì, ora ti do da mangiare. Comunque dovremmo trovare un nome. Chiamarti “gatto” non è il massimo. Da bambina avevo un gatto di nome Buyo. Che ne dici se ti chiamo Buyo Secondo o Buyo Due?- 
Il gatto mi guarda quasi come schifato, senza emettere alcun suono. Dovrei interpretarlo come un no? In effetti fa abbastanza schifo Buyo Due.  “Buyo 2: il ritorno e la vendetta!”. No, decisamente fa pena!
-White? Dato che sei bianco…-  
Niente, il silenzio assoluto.
-Pallino?-  tento ancora, ma lui gira i tacchi, anzi, le zampe, e se ne va sul divano.
-Uffa! Come diamine ti dovrei chiamare? Black Diamond magari, come il mio sconosciuto…-   sussurro sconfortata.
Quel tipo non vuole uscirmi dalla testa, accidenti!
-Miaooooo!-   risponde lui, saltando giù dal divano per venirsi a strusciare contro le mie gambe.
Ok no, sto diventando assolutamente pazza! Faccio domande ad un gatto e sembra che lui mi risponda anche. Devo consultare uno psichiatra, ma bravo però!
-Black Diamond, quindi?- 
-Miaooo.-
Bene, è ora di chiamare Sango ed uscire! Sì! Ho davvero bisogno di uscire a questo punto!
Provo a chiamarla per una decina di minuti, ma da sempre spento o non raggiungibile. Sicuramente sarà con uno dei suoi passatempi preferiti: i ragazzi! Cavolo! Proprio oggi che mi ero decisa a cambiare aria. Black mi salta sulle gambe e si accoccola.
-A quanto pare, sembra che l’unico mio passatempo sia tu, BiDi.-    ecco un nomignolo carino per abbreviare quando lo chiamo. BiDi, le iniziali del suo strambo nome, essendo pure un gatto totalmente bianco. Speriamo di non finire come la gattara dei Simpsons. Destino crudele. Anzi…Koga stronzo! Ecco come mi ha ridotta!
Dopo cena mi butto subito a letto, non ho neppure voglia di guardare la tv. Mi addormento in fretta, col gatto nel letto e il mio sogno oramai ricorrente: un bellissimo ragazzo dagli occhi color onice.
 
Altra noiosa giornata di lavoro. Noiosa come ormai è la mia vita nelle ultime settimane. È giornata di pulizie in negozio, la parte più seccante del mio lavoro. Salto la pausa pranzo perché devo pulire l’interno degli espositori, e visto che devo uscire tutti i gioielli esposti, posso farlo solo durante l’orario di chiusura pomeridiana. Mi ci vogliono un paio d’ore, ma l’interno è tutto pulito e luccicante, coi gioielli nuovamente in bella mostra. Posso riaprire il negozio ai clienti adesso. Pulire l’esterno delle vetrine e del bancone non richiede alcuna attenzione.
Nel frattempo che sto sulla scala suona il campanello. Tempismo perfetto!
-Signora Hayami, può aprire lei, per favore?-  le chiedo, per evitare di scendere. Ma non ricevo nessuna risposta, così, dopo una bella dose di insulti alla proprietaria, scendo dalla scala e vado ad aprire. Dall’occhiata veloce che ho dato mi è sembrato un uomo. Speriamo non mi faccia perdere troppo tempo.
Quando la porta del negozio si apre, stampo automaticamente un sorriso di accoglienza per il cliente, che però muore subito quando lo riconosco…Koga!
-Che accidenti ci fai qui?-  esclamo furiosa, fulminandolo con gli occhi.
-Ciao Kagome, come va?- 
Ha il coraggio di chiedermi come sto? Dice sul serio o mi piglia per in giro? Istintivamente porto lo sguardo sulla scala in allumino che ho accanto. Se la chiudessi velocemente per dargliene un colpo in testa, dovrei riuscire ad ucciderlo, no?
Ok, calma Kagome! Stai calma, o non solo finisci in carcere per omicidio, ma dovresti pagare i danni al negozio se rompi qualcosa. Un bel respiro…forza, su! Hai fatto l’attrice alle recite scolastiche, te la caverai. Sì!
-Sto bene, grazie. Anzi, mai stata meglio!-  rispondo, cercando di sorridere, ma credo che le mie labbra siano più piegate in una smorfia, come se avessi una paralisi. Lui però sembra non notarlo, o semplicemente non gliene importa nulla.
-Ne sono davvero felice. Pensavo mi stessi odiando per averti distrutto la vita, invece ti trovo bene.-
-Credevi di trovarmi riversa in una pozza di lacrime, per caso?-  chiedo stizzita.
-Beh, in un certo senso sì. So quanto ci tenessi a me.- 
Che pallone gonfiato! Ma chi si crede di essere? Ed io, ero innamorato di questo tizio? Che idiota sono stata! Scommetto si sarebbe riempito l’ego se mi avesse trovata con una faccia depressa, come quella che avevo quando mi ha lasciato. Peccato io abbia seguito i consigli di Sango, ritornando a prendermi cura di me stessa.
-Ci tenevo infatti, ma ormai la nostra storia è un capitolo chiuso, sono andata avanti con la mia vita, come hai fatto tu.-   rispondo, cercando di restare indifferente, quando l’unica cosa che vorrei fare è spaccargli la testa.
-In che senso “come ho fatto io”? Hai un altro?-  domanda più che sorpreso.
-Ti darebbe fastidio per caso?- 
-Eh? Cos…no! No no, figurati. Solo che…non lo avrei creduto possibile da parte tua.-  dice spaesato ed incredulo.
Un sorriso, un vero sorriso stavolta, mi si apre sulle labbra. Gli da fastidio! Si vede! È il momento della mia piccola rivincita!
-Beh, dopo che ci siamo lasciati ho conosciuto un uomo. Sono rimasta subito affascinata da lui e dal suo sguardo magnetico, l’aspetto raffinato e la voce seducente. Ero un po’ restia a frequentarlo dato che ci eravamo lasciati da poco, ma lui mi corteggiava in modo così insistente che alla fine ho accettato di uscire con lui, e una cosa tira l’altra…sai com’è!-   racconto, menzionando in pratica mister occhi di diamanti. Magari fosse andata davvero così con lui.
Lo osservo con la coda dell’occhio, notando il viso contrarsi in un ghigno divertito. Che gli prende ora?
-Stai mentendo. Ti si legge in faccia. Non c’è nessun uomo.- 
-Invece è vero! Se non vuoi crederci sono affari tuoi!-
-Stai cercando di farmi ingelosire. Non la trovi una cosa da persona immatura? Da bambina?-  mi sbeffeggia, ridendosela allegramente.
Sento montarmi dentro una rabbia cieca. Mi sento umiliata oltre ogni misura! Ha perfino il coraggio di deridermi, questo maledetto! Kami, vi prego…venite in mio soccorso: fulminatelo! Fatelo schiattare qui, davanti i miei occhi! O giuro che lo uccido io!
-Ingelosirti è l’ultimo dei miei pensieri Koga, per il semplice fatto che per me non conti più nulla. Ciò che provo per te rasenta lo zero. Né amore né odio. Non sei così importante da meritare un posto nel mio cuore o nella mia testa. I miei pensieri sono interamente indirizzati all’uomo che mi sta accanto adesso. Non mi importa che tu ci creda o no. Anzi, peccato che oggi fosse impegnato, altrimenti lo avresti visto tu stesso visto che viene a prendermi tutti i giorni a lavoro!-
-Ma che coincidenza, oggi che ci sono io non verrà. Che peccato. Avrei voluto conoscerlo questo uomo “immaginario”! Ahahhahah.-  se la ride ancora.
-Non è immaginario! Pensa a farti la tua vita Koga, e lascia in pace me! Anzi, perché cavolo sei venuto qui a scocciarmi?!-  sbotto furibonda. Sto seriamente prendendo in considerazione l’omicidio. Davvero seriamente!
-Ero venuto per comprare un regalo alla mia ragazza “reale”, non immaginaria come il tuo uomo.-  risponde ancora in tono derisorio.
Sto per rispondergli, ma il suono del campanello mi blocca. Mi volto a guardare chi sia, e quasi non mi prende un colpo…c’è mister Black Diamond! Non ci credo! E’ assurdo! Perché di tutti i momenti tranquilli, doveva venire proprio ora che sto litigando con Koga?
Una  stupida e malsana idea mi balena per la testa. No…è un’assurdità! Non posso!
-Ti sei ammutolita o stai parlando mentalmente col tuo uomo immaginario?-   le sue parole mi fanno capitolare dal già precario raziocinio che mi restava, così mi decido ad aprire la porta al “cliente” che ha appena suonato.
-Amore mio…sei qui? Credevo non venissi a trovarmi oggi!-  esclamo felice, correndogli in contro e fiondandomi tra le sue braccia, che mi accolgono con incertezza.
-Mi regga il giorno, la prego…-  lo supplico in un sussurro, quando gli sono praticamente spiaccicata addosso.
Ti prego, non respingermi a calci per l’improvvisata! Ti prego ti prego ti prego!
-Certo che sono qui, mi mancavi tantissimo, tesoro. Non potevo resistere un’ora in più lontano da te.-  risponde lui con tono seducente, esattamente come i suoi occhi che mi fissano, scrutandomi l’anima, e denudandola quasi. Mi sento incatenata al suo sguardo, non riesco a lasciarlo. E’ lui ad interrompere quel contatto, creandone un altro più concreto, prendendo il mio viso tra le sue calde mani e stampandomi un bacio sulle labbra.
Il cuore mi balza in gola, quasi a soffocarmi, fa delle capriole nel petto, poi ritorna al suo posto quando lui si stacca da me. Le sue mani mi accarezzano ancora il viso, i suoi occhi mi osservano curiosi e le sue labbra mi sorridono. Accidenti quanto è bello! Come vorrei passargli una mano tra i capelli, riavvicinargli il viso al mio e dargli un altro bacio, uno vero però. Se i suoi occhi sono un luogo di perdizione…cosa sarà la sua bocca?
-E lui…sarebbe…il tu…il tuo…uomo?-  balbetta Koga, incredulo e sconvolto, risvegliandomi dal lieve languore che mi stava annebbiando il cervello.
-Ehm…sì, è lui. Quindi gradirei le tue scuse, Koga! Non sei il centro del mio universo, forse non lo sei mai stato. Se ti serve un regalo per la tua amante, vallo a cercare in un'altra gioielleria, ed abbi almeno il buon gusto di non farti mai più vedere davanti ai miei occhi per sbattermi la tua felicità in faccia, perché come vedi non mi interessa.-  rispondo più sicura, restando abbracciata al mio “fidanzato inconsapevole”, altro che immaginario.
-Ti chiedo scusa. Pensavo mentissi. Quindi mi hai davvero dimenticato. Sono felice per te, anzi, per voi. Buona fortuna Kagome.-  replica andandosene con la coda tra le gambe.
Tiro un sospiro di sollievo quando lo vedo uscire dal negozio, e definitivamente dalla mia vita! Aveva ragione Sango, su tutta la linea, anche quando diceva che non era il tipo adatto a me. Ma vai a capirlo quando sei innamorata.
-Mi scusi, ma…potrei capire a cosa ho preso parte?-   mi chiede “lui”, ancora abbracciato a me. Alzo la testa per guardarlo, e quasi vorrei sotterrarmi quando lo vedo sorridere divertito.
-Oh Cielo, mi scusi signore! Sono davvero mortificata! La prego, perdoni la mia sfacciataggine! Mi spiace averle arrecato un tale disturbo! Scusi! Scusi! Scusi davvero!-   mi inchino una decina di volte, totalmente in fiamme per la vergogna. Avrà pensato che sia una pazza squilibrata! Che vergogna! Voglio morireeeee!
 
 
 
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La voglia che ho di ridere è così tanta che mi trattengo a fatica. Vedere questa ragazza inchinarsi e scusarsi imbarazzata è abbastanza divertente. Non perché voglia deriderla, ma perché è così buffa con quelle guance arrossate che fa una tenerezza immensa.
Certo, quando ho deciso di ritornare in questo negozio, non pensavo di trovarmi protagonista di una tale farsa, alquanto piacevole devo ammettere, visto che c’ho anche guadagnato un bacio. Anzi, chissà se l’ho offesa. Non era mia intenzione mancarle di rispetto, ma trovarmela addosso, così improvvisamente, con gli occhi lucidi da un imminente pianto e con quella richiesta così disperata di aiutarla, mi ha spinto a baciarla.
Sono giorni che combatto contro me stesso per decidermi se venire o no a trovarla. Da quando l’ho vista non sono riuscito a togliermela dalla testa. Non so spiegarmi il perché, forse per la sua bellezza naturale e senza fronzoli, o per la sua timidezza quando mi osservava, perché mi guardava, lo notavo, ma fingevo di non accorgermene. Solitamente le donne a cui piaccio mi si strusciano addosso senza ritegno, soprattutto quando conoscono il mio conto in banca. Questa ragazza, invece, cercava di non guardarmi, abbassando imbarazzata gli occhi quando io alzavo i miei su di lei.
-Non serve che si scusi. Però sarei curioso di sapere cosa è successo. Era il suo ex?-  ne deduco, e lo spero.
-Sì. Ci siamo lasciato circa tre mesi fa, anzi sarebbe più corretto dire che mi ha lasciata lui per un’altra, ma ho capito che non è stata una grave perdita. Un tipo del genere è meglio perderlo che trovarlo.-
-Eppure credevo volesse farlo ingelosire quando mi ha chiesto di aiutarla.-
-Oh no! Per niente. Volevo invece dimostrargli che per me non conta più nulla, ma non ci credeva, così ho mentito dicendogli che anch’ io avevo qualcuno accanto. Mi perdoni. Quando l’ho vista arrivare ho scioccamente pensato di coinvolgerla.-  si scusa mortificata.
-Credo di essere io quello in torto, signorina…?-
-Higurashi, Kagome Higurashi.-  si presenta sempre più rossa.
-Dicevo, signorina Higurashi, sono io a dovermi scusare per averle rubato un bacio, ma ho pensato di rendere la recita più convincente agli occhi del suo ex. Spero di non averla offesa.- 
-Eh? Ah…no, lo avevo capito, non si scusi. Spero di non averle creato dei problemi però.-
-Che problemi dovrebbe avermi creato?-  chiedo curioso.
-Con la sua…fidanzata. Mi spiace davvero tanto.-  ripete, inchinandosi ancora.
Ma quale fidanzata? Aaaah…credo di aver capito a cosa si riferisce. Quindi anche lei ha pensato a me, in un qualche modo.
-Non si preoccupi, anche perché non sono fidanzato.-
La vedo guardarmi sorpresa, come se le avessi detto che su Marte c’è vita.
Sì, mi ha pensato.
-Ah…ok. Meglio così. Non sarò causa di liti.-
-Affatto, non si preoccupi. Comunque, ero passato per dirle una cosa.-  cambio argomento, arrivando al motivo per cui mi sono deciso di tornare qui.
-Cosa?-
-Il bracciale di diamanti neri che mi ha consigliato, è piaciuto molto a mia sorella.-  le rivelo, più per farle capire che era per mia sorella Mirei e non per una fidanzata.
In realtà la mia era una scusa per rivederla e capire se ci fosse qualche interesse reciproco. Da parte mia sicuramente c’è. E credo anche da parte sua.
-Sua sorella? Beh, sono felice di averla ben consigliata allora.-  risponde, facendosi piccola piccola dall’imbarazzo. È così tenera, e anche  così diversa dalle donne che di solito frequento nel mio ambiente.
E pensare che mi sono ritrovato in questo quartiere, a me sconosciuto, per puro caso, ricordando poi all’ultimo minuto che fosse il compleanno di Mirei. Questa era l’unica gioielleria che sembrava vendere gioielli di grandi marche, così sono entrato qui, trovandomi di fronte questa ragazza così singolare. Ora come ora posso dire di aver fatto bene a ritornare. Aveva ragione Miroku a dirmi di provarci. Ma devo provare a rompere il ghiaccio. E’ talmente tesa che potrebbe spezzarsi.
-Lavora qui da molto?-  domanda idiota, ma che altro posso chiederle?
-Da un paio di anni.-
-Sa che era la prima volta che regalavo dei diamanti neri? Solitamente mi rifilavano i soliti diamanti, ma devo darle ragione quando diceva che anche quelli neri sono magnifici. Non brillano quanto quelli incolore, ma hanno un fascino tutto loro.-
-Non li consigliano quasi mai perché quelli neri costano meno dei classici diamanti. Quindi per guadagnare di più o li vendono a cifre spropositate o non li consigliano affatto. Pensi, che prima che diventassero oggetto di moda, le grandi industrie li utilizzavano per creare punte di trapani, trivelle e frese. Quando le celebrità hanno cominciato a richiedere gioielli con questa pietra, il loro prezzo è lievitato vertiginosamente. Forse il loro è più un valore simbolico, almeno per me.-
-In che senso?-
-Anche se è nero, opaco e richiede lavorazioni particolari per farlo brillare, rimane pur sempre un diamante, duro ed indistruttibile. Ha solo bisogno di più cure.-  mi spiega, più sciolta rispetto a prima.
-Le piacciono proprio i diamanti neri, eh?-
-Non sa quanto!-   afferma sicura, guardando me. O forse è solo un caso che mi abbia guardato, mentre lo diceva?
-Posso farle una domanda, sperando non mi ritenga scortese…-
-Quale?-
-Posso invitarla a cena?-  le chiedo diretto.
O la va o la spacca. Non sono il tipo da girarci troppo intorno. La vedo sgranare gli occhi sorpresa e rimane ammutolita per non so quanto, quindi suppongo non voglia?
-Se non vuole può anche dirlo tranquil…-
-Sì! Mi farebbe piacere…cenare con lei!-  si affretta a rispondere, intuendo che avevo mal interpretato il suo silenzio.
Beh, non credevo di fare ancora questo effetto alle ragazze, alla mia età soprattutto. Non che sia vecchio, ho appena trentacinque anni, però, negli ultimi anni l’unico effetto che fa loro è sapere che lavoro svolgo e quanto mi fa guadagnare. Comunque questa ragazza sembra molto più piccola di me, o forse sono i suoi modi di fare che la fanno sembrare quasi una ragazzina. Quanti anni avrà?
-Ti va allora se ci diamo del tu? Io sono InuYasha NoTaisho.-  mi presento, porgendole la mano, che lei stringe, annuendo poi alla domanda che le ho fatto.
-So che alle donne non si chiede l’età ma, posso sapere quanti anni hai, Kagome?- non dire che sei minorenne, ti prego!
-Ne ho venticinque. Lei? Volevo dire…tu?-  menomale, è maggiorenne!
-Dieci più di te, è un problema?-  chiedo cauto.
-Perché dovrebbe?-
-Beh, non vorrei ti sentissi a disagio visto che sono più grande di te. Preferivo chiedertelo.-
-No no, non è affatto un problema.-  mi rassicura, risollevandomi il morale.
Questa ragazza mi piace, e anche tanto. Speriamo non si riveli l’ennesimo buco nell’acqua però. Sono stanco delle donne interessate ai soldi, neanche navigassi nell’oro o fossi un personaggio famoso. Guadagno solo bene. Ma a molte interessa solamente il capo firmato o il gioiello più esclusivo. Miroku dice che dovrei solo spassarmela, ma io non la vedo come lui. Mi sono divertito quando avevo vent’anni, adesso non ne ho più voglia. Sento il bisogno di altro. Peccato incontri solo donne frivole, volubili, mondane e troppo capricciose, per i miei gusti.
-Bene, allora se mi dai il tuo indirizzo vengo a prenderti stasera alle nove.-  lei annuisce e mi scrive su un foglietto il suo indirizzo.
-A stasera, Kagome.-  la saluto, dandole un bacio sulla guancia e vedendola arrossire nuovamente.
Eh sì…mi piace proprio!
 
 
 
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Che figuraccia! Non mi sono mai sentita così in imbarazzo come oggi!
Sarei voluta sprofondare al centro della Terra ed essere seppellita li dentro! Che vergogna!
Chissà che impressione gli ho dato. Non credo così pessima, o non mi avrebbe invitata a cena. Ma cavolo, è vero! Mi ha invitata a cena! Non riesco a crederci! Oltretutto non è fidanzato. Spero solo non si sia fatto strane idee su di me. Gli sono saltata addosso senza un minimo di decenza, ma gli ho spiegato il motivo. Però lui  mi ha baciato! Oh no! E se adesso stesse pensando che sono una donna facile? Mi avrà invitata così velocemente perché pensa sia una gatta morta e che ci sarà un "piacevole"  risvolto della serata? No! Nononono! Ti prego non pensare questo, InuYasha! InuYasha...che bel nome che ha. É tutto bello, in effetti.  Oh beh...se proprio vogliamo dirla tutta, non mi dispiacerebbe certo passare una notte di fuoco con lui. É così bello ed affascinante che  sarei caduta subito ai suoi piedi già l'altra volta, ma non è una notte di sesso ciò che voglio. Cioè, anche quello, ma non solo quello! Aaah…povera me! Sto uscendo fuori di senno! Che cavolo mi ha fatto questo tipo? Mi sento totalmente sottosopra. Non so neanch'io cosa voglio. So solamente che voglio rivederlo, guardarlo negli occhi, ascoltare la sua voce e vedere il suo sorriso. Mi piace. Mi piace davvero. Che sia questo, quello che chiamano colpo di fulmine? Chissà...
Accidenti! Ora che ci penso, non ho nulla da mettermi per stasera! InuYasha ha una certa classe, quindi temo mi porterà in qualche locale di lusso. E che diamine mi metto ora? Solo Sango può aiutarmi! Le mando un sms veloce, visto che siamo entrambe a lavoro. Speriamo mi aiuti!
 
“ SOS!!!!  Cena con Black Diamond stasera, alle nove. Aiutami tuuuuuuu!!!!!!  >_<  “
 
Invio il messaggio, e non passa molto tempo per la risposta.
 
" Ci penso io!!! *-* Alle otto sono da te! Poi voglio i dettagli!  :* "
 
La faccina in estasi mi preoccupa. Spero non si metta in testa di conciarmi coma una luminaria natalizia. Comunque, a quali dettagli si riferisce? Che cavolo le sta passando per la testa? Di certo non ci andrò a letto al primo appuntamento! Ok che mi piace, ma non sono una da una notte e via, e mi auguro di cuore che lui non pensi questo di me.
 
Tre ore dopo sono a casa mia, davanti lo specchio, e giuro di non riconoscermi nemmeno. Eyeliner spesso, ciglia finte, ombretto nero, rossetto rosso fuoco, guance rosa scuro…
-Allora? Che te ne pare?-  domanda la mia amica, con aria soddisfatta.
-Sono…sono assolutamente ridicola, Sango! Tutto questo trucco mi tira la faccia, il vestito sembra non esserci nemmeno: è corto e scollato, senza contare quanto sia aderente! Sembro una battona!-   esclamo spaventata dalla mia stessa immagine.
-Stai dicendo che sembro una zoccola quando lo metto?-  chiede accigliata.
-No, anche se non te l’ho mai visto addosso, ma non è il mio stile questo. E poi la faccia…ti prego, levami almeno un chilo di questa roba!-
-Ok ok. Che noiosa che sei! Con questo trucco e vestiti del genere non sai neanche quanti uomini faccio capitolare ai miei piedi!-
-Ma io non voglio andarci a letto. Almeno non subito. Voglio un uomo, un compagno, non un giocattolo con cui divertirmi. E non voglio nemmeno essere vista come tale!-  preciso scocciata dalla sua leggerezza. Possibile non abbia ancora capito che per me i tempi del divertimento sono passati? Voglio un rapporto serio e stabile.
-Siamo già a questo punto? Pensi già ad accasarti con lui?-  domanda sorpresa, mentre mi toglie il pastrocchio indecente che mi ha spalmato sul viso a colpi di cazzuola da muratore.
-Penso a fare le cose seriamente, Sango. Se son rose fioriranno, altrimenti amici come prima. Mi piace molto, almeno fisicamente, ma questo non basta. Se caratterialmente non mi dirà nulla…allora ciao. Nulla di più.-
-Peccato. Da come lo hai descritto sembra un adone. Sicura di non volerne per niente approfittare di tanta grazia?-  chiede dispiaciuta.
-Ho detto di no!-
-Ok, contenta tu…-   si arrende finalmente, ricominciando a truccarmi. Quando finisce, stavolta, mi piaccio di più: un leggero ombretto sfumato agli occhi, un velo di rossetto color pesca e un tocco appena di fard. Questa sono io. Anche il vestito assume un altro aspetto, ancora troppo provocante per i miei gusti, ma meno volgare rispetto a prima, e per fortuna il coprispalla copre parte della schiena nuda.
-Mi sa che è qui!-  mi avverte Sango, affacciata alla finestra. Mi affaccio anch’ io e quasi mi prende un colpo nel vedere sotto casa mia quella che sembra una Aston Martin, nera, come i suoi occhi.
-Se non te lo prendi tu, ci provo io! Sai quanto gli sarà costato quel gioiellino?-
-Piantala Sango! Non mi interessa sapere se è ricco o meno. Ovvio che non mi dispiacerebbe navigare nel lusso, non sono mica scema, ma non cerco un uomo solo per i soldi.-  sbuffo alzando gli occhi al cielo. Quando comincerà a mettere la testa a posto?
-Si ok, come vuoi. Va da lui piuttosto, sta per suonare.-  mi avverte, ed infatti come annunciato dalla mia amica, l’attimo dopo suona il citofono.
-Scendo subito.-   rispondo già imbarazzata al solo pensiero di rivederlo.
-Grazie per l’aiuto, Sango. Ci pensi tu a BiDi?-   le chiedo supplichevole.
-D’accordo. Anche se non capisco che cavolo di nome sia BiDi. Fa proprio schifo!-
-E’ l’abbreviazione di Black Diamond.-   rispondo mettendo le scarpe e il coprispalla.
-Aaah…capito tutto!-   esclama maliziosa.
-Io vado. Ciao!-  la saluto ignorando il suo tono e fiondandomi giù per le scale col cuore a mille.
Speriamo non sia una serata deludente!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma tu guarda chi abbiamo qui ^^ Keiichi e i suoi cani ^^’ e pure Kyoko, la futura moglie. Unico momento in cui appariranno in questa storia ^_^ niente cuoricino cuoricioso da trapiantare U_U
Vi eravate spaventate tutte quando avete letto l’introduzione XD tranquille…sarà una roba di una sdolcinatezza immonda XD….forse troppo…potrei movimentare anche qui le cose *-* ihihihihihi  (senza morti ovvio ^^’)
Va buò...vi saluto e vi ringrazio per le recensioni ^_^ felice abbiate apprezzato la mia arte del riciclo ^_^
Baci baci Faby <3 <3 <3 
   
 
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