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Autore: Gwen Valentine Grey    10/11/2008    0 recensioni
Questo racconto e tratto dai primi tre capitoli della saga di Stephenie Meyer, (Twilight, New Moon, Eclipse). La scrittura di questo racconto è nata da un sogno che ho fatto un pò di tempo fà. Sogno o son desta?
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Mi sveglia madida di sudore
il cuore martellava forte nel petto mentre rivedevo nella mia mente quegli occhi color miele, pieni di amore e freddezza.
Le ore precedenti passate su un libro anonimo avevano risvegliato in me dei sogni che non facevo da mesi o forse da anni
Quei sogni in cui corri e ti affatichi per raggiungere la meta che sembra lontana miglia e miglia, quei sogni che sembrano cosi reali che ti sembra quasi di sentire il contatto con la pelle della persona che ti parla.
Quella mattina ero sconvolta, il sogno mi rese il sonno turbato e di conseguenza la giornata più lunga del previsto.
Mancavano pochi giorni alla fine del anno scolastico gli esami incombevano su tutti gli studenti del ultimo anno triennale e biennale.
Le giornate iniziarono a passare piatte e senza vita, il libro che mi aveva provocato il sogno che iniziò a ripetersi tutte le notti rimase chiuso sino al ultimo giorno d'esame.
Quel pomeriggio eravamo tutti in attesa del nostro turno per il colloquio finale.
Girai per la scuola con un velo di nostalgia negli occhi, sapevo che quello sarebbe stato l'ultimo giorno di scuola e che sarebbe passato parecchio tempo prima che rientrassi in essa.
Camminai a lungo e scelsi strade mai percorse, mi ritrovai in cima alla scuola, gli ombrelloni e le piante del entrata sembravano piccole piccole, sulla terrazza non vi era ombra di professori o allievi cero solo io e il venticello fresco, cosa molto strana dato che da parecchie settimane l'afa e il caldo incombevano su Torino.
Mi rannicchiai in un angolo chiudendo gli occhi sapevo bene che prima di me c'erano altre 13 persone, era bello godere di quei momenti di pace prima che tutti uscissero dalle aule sbraitando al unisono "La scuola e finita" tutti erano felici tranne io, sapevo bene che una volta passato quel cancello nero le strade di tutti i mie compagni si sarebbero divise e non avrei visto più quei volti che tanto mi rincuoravano, nei momenti brutti.
Una lacrima mi rigò il viso, involontariamente e stupidamente usci senza che io lo volessi.
In quel istante mi venne in mente il sogno che tutte le notti mi torturava facendomi svegliare sempre tesa e con il cuore martellante.
Cercai di pensare a chi fossero le persone che popolavano il mio sogno, non le avevo mai viste ma sapevo i loro nomi, Edward, Alice, Jasper, Carlisle, Rose, Emmett ed Esme ...
In quel momento capii che erano i vampiri che popolavano il libro che leggevo da tempo.
Eppure non erano come gli attori scelti per il film erano diversi, forse era quello che mi immaginavo prima che venissi influenzata dalle immagini pescate su internet, ma era strano sembrano reali troppo reali Non mi accorsi che il tempo stava volando infetta a destarmi dai miei pensieri fu la voce squillante di Antonella, mi chiamava dal entrata della scuola, urlando a squarcia gola

Vale! Valeeee!! muoviti c'è dentro Fabrizio dopo tocca a te!

Sbarrai gli occhi

Ho merda

esclamai, iniziai a correre a perdifiato per le scale, possibile che fossi salita cosi in alto?
Più correvo e più mi stancavo sembrava uno dei miei sogni ma questa volta non correvo per raggiungere Edward o Alice
ma correvo verso la T-2, l'aula in cui si stavano svolgendo i colloqui, al improvviso la stanchezza svani e quasi ruzzolai dalle scale, correndo vidi un ragazzo dagli occhi color miele appoggiato allo stipite della porta della mensa
rallentai ma la voce di Antonella riprese a squillare per il corridoio, non avevo tempo di fermarmi, arrivai davanti al aula con il fiato corto ed entrai.
Durante tutto il colloquio cercai di essere il più naturale possibile ma non era facile, gli occhi che avevo visto vicino alla mensa mi affollavano la mente facendo sparire le parole del curriculum che avevo studiato a memoria.
Riuscii per miracolo a passare i 10 minuti di colloquio che tutti temevano, uscita dal aula diedi il 5 a Luca ora toccava a lui.
Antonella, Rosanna, Federica e tutte le ragazze che erano passate prima di me mi chiesero com'era andata, io le liquidai con un "benissimo" e con "devo andare in bagno".
Feci credere a loro che la direzione era quella ma appena loro si distrassero svoltai verso la mensa, arrivai davanti alla porta non mi sorprese il fatto che non c'era nessuno forse fu un allucinazione o forse no, fatto sta che li non c'era nessuno, spinsi il maniglione antipatico della porta d'entrata e guardai al interno della mensa, come pensavo non c'era un anima viva.
Aprì la porta e mentre si chiudeva provocando i soliti cigolii senti chiaramente pronunciare il mio nome da una voce che non aveva mai sentito mi voltai e riaprii velocemente la porta, mi trovai faccia a faccia con gli occhi che avevo visto vicino alla porta, con gli occhi che mi guardavo con amore e freddezza nei miei sogni.
Cercai di parlare senza che dalla mia bocca uscisse una parola o un verso. La figura che risplendeva alla luce colorata di verde che filtrava dalla finestra si avvicinò e mi strinse forte, il suo corpo e la sua pelle erano dure come marmo ma a differenza dei vampiri del libro non era freddo come il ghiaccio anzi era caldo ... caldo quasi quanto la descrizione di Jacob il licantropo della storia, sembrava avesse la febbre.
La pelle mi si imperlò di sudore al contatto di quel corpo.
Alzai il viso e non vedevo più il viso stupendo di Edward ma ora vedevo quello di Victoria la vampira maligna che desiderava uccidere Bella.
Sorrideva cattiva come se fossi io la sua preda del giorno, si avvicinò scostandomi i capelli dal collo sentii freddo come se il calore fosse svanito di colpo qualcosa distrasse Victoria e mollò la presa che iniziava a stritolarmi, aguzzai la vista e notai Billy e Charlie.
Era come se tutta quella gente la conoscessi da anni sapevo tutto e sapevo perfettamente i loro nomi.
Mi voltai aprii la porta e corsi giù per le scale, ero accecata dalle lacrime pensavo e mi sforzavo di credere che fosse tutto un sogno ma faceva male, il freddo il caldo e le braccia che mi stritolavano erano troppo reali, i segni delle unghia di Victoria iniziarono a bruciare sulle braccia, imboccai il corridoio dove vi erano i laboratori di pasticceria e panetteria, passai correndo davanti alla T-2 non curante degli schiamazzi delle mie compagne.
Arrivai hai bagni e guardai il mio viso allo specchio era bianco e imperlato di sudore.
Era tutto troppo reale per essere un sogno, ma non potevano essere veramente dei vampiri e poi perché stringevo Edward ma sentivo il calore di Jacob? E perché al improvviso a stringermi non era più Edward ma Victoria?
Troppe domande mi frullavano nel cervello, senti la maniglia della porta del bagno aprirsi, un fremito di terrore mi percorse tutta la schiena. Indietreggiai fino al fono per asciugarsi le mani cozzandoci contro mi massaggiai la testa imprecando alzai lo sguardo e vidi Anna la mia compagna di classe, in un attimo mi rilassai mi guardò spaventata e perplessa

vale? Tutto apposto? Hai una faccia ... ti senti bene?

Non risposi sorrisi nel vedere la mia amica la abbracciai e lei sorrise perplessa

sto bene Anna tutto apposto!

dissi riprendendo il mio colore naturale
Era un sogno ma fra poco mi sarei svegliata, pensai tornando a zonzo per la scuola, strisciando contro il muro i graffi mi cominciarono a bruciare di nuovo
Ma era un sogno al mio risveglio avrei trovato la spiegazione del freddo, del caldo e del dolore.
Continuavo a girare senza meta e ancora non mi svegliavo non era possibile
O ero morta
Oppure ero in coma.
Ma venni presa alla sprovvista alcuni vampiri di cui non ricordavo il nome mi alzarono da terra, capii solo che facevo parte dei Volterra, non ebbi il tempo si urlare che mi spinsero con forza brutale contro i coltelli affilati della cucina.
Stavo cercando qualcosa con cui riempirmi lo stomaco dato che anche nei sogni avevo fame.
Ma subito pensai che avevo avuto una pessima idea cosi il sogno si stava nuovamente tramutando in incubo.
Sentii qualcosa di freddo che mi affondava sul braccio e sulla gamba guardai e inorridita dalla scena due coltelli mi avevano provocato due profondi tagli.
I due vampiri di Volterra si lanciarono su di me, cercai di urlare e questa volta sentii un sibilo scaturire dalla mia voce.
Un viso stupendo e un cane grosso si buttarono sui vampiri.
Il dolore era insopportabile sentivo l'odore del sangue e vidi Alice, Jasper, Esme e Carlisle scappare tappandosi il naso.
Sentii le loro voci al unisono dire

chrlie! Billy! Vale si e ferita

sentii dei piedi che correvano, sapevo che era solo Chrlie.
Mi girai con la vista appannata verso i lottatori, Edward mi guardò e anche Jacob fece lo stesso.
Non ebbi il tempo di voltarmi e sentii due canini affondarmi nel collo, Victoria rideva mentre sentivo che le mie forze mi lasciavano del tutto.
Persi i sensi.
Non so quanto tempo passò ma riaprii gli occhi, ero circondata da professori e alunni.
Alcuni erano terrorizzati altri gli occhi gonfi di lacrime.
Cercai di parlare e una mano mi accarezzò i capelli
Era Monica la mia tutor di corso, mi ripeteva di stare tranquilla che i soccorsi stavano arrivando
stupidamente pensai che non dovevano vedermi che non dovevo farmi controllare ero stata morsa da una vampira, sarei morta se non ora tra qualche minuto.
Persi nuovamente i sensi, pensando e bisbigliando

sto morendo

Mi ritrovai in una stanza d'ospedale.
La stanza era vuota ma un sacco di doni erano posati sul tavolo, cercai di alzarmi una campanella iniziò a suonare, troppo forte per il mio stato di confusione.
Un infermiera arrivo e disse che non potevo alzarmi, e che i vampiri non esistevano.
Forse non era la prima volta che tentavo di alzarmi ma non ricordavo nulla.
Sfiorai le mie braccia e il mio collo era tutto reale era impossibile che mi fossi immaginata o sognata tutto, i segni c'erano dolorosi ed evidenti. Mi arresi al evidenza non era un sogno ma com'era passibile che non fossi morta? o che non fossi diventata una vampira? Victoria mi aveva morsa, non era possibile tutto questo.
Vidi che tutto iniziò a sfumare di nero e mi alzai di colpo dal letto, ero aggrovigliata con le lenzuola, la finestra era spalancata e una punta del libro era premuta contro il collo.
Mi alzai barcollante e accesi la luce, tutto era stato un sogno.
Presi il libro e sorrisi, anche se era stato un incubo vedere il viso di Edward come me lo immaginavo io era più bello di quello che mi aspettassi.
Mi stesi di nuovo sul letto e sospirai guardai l'ora e sbarrai gli occhi
   
 
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