Anime & Manga > Host club
Segui la storia  |       
Autore: Micchi_Chan    21/12/2014    4 recensioni
Kaoru non aveva nessuna colpa, per scusarsi gli avrebbe lasciato la fetta più grossa, magari aggiungendoci un abbraccio.
Le cameriere gemelle corsero verso la camera dei fratelli Hitachiin.
Hikaru sorrise dolcemente, attendendo con ansia entrare Kaoru da quella porta, non si aspettava invece di vedere entrare le camerire gemelle sudate e con aria preoccupata.
"S-signorino Hikaru! Deve andare subito all'ospedale! Il signorino Kaoru..."
Fu allora che ebbe inizio l'incubo di Hikaru.
Fanfiction scritta a quattro mani sui fratelli Hitachiin
Di Micchi_Chan e Dark_Nora
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Hikaru Hitachiin, Kaoru Hitachiin, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

cap. 5  
Ti voglio come non dovrei volerti



“Kaoru! Kaoru!” annaspò il fratello maggiore dopo che Kaou gli svenì tra le braccia.
“Hikaru, sta calmo.”
“Roxy ha ragione, si è addormentato per il tranquillanti, sta bene.”
Hikaru le fissò in cagnesco, sapeva che avevano ragione, ma il suo fratellino, il suo Kaoru gli era appena svenuto tra le braccia, come poteva calmarsi se quelle immagini gli ricordavano incredibilmente bene l’incidente che gli rovinò la vita?
“Non posso calmarmi! Chiamate un’ambulanza, un dottore! Meiko chiama qualcuno del tuo reparto, ce l’hai no? Un numero basta devi so-“
“Hikaru!!!” urlò improvvisamente Roxy con fermezza e sguardo serio, fermando Hikaru da quel delirio, la ragazza addolcì poi lo sguardo nel vedere lo spavento negli occhi dell’Hitachiin.
“Calmati. Va tutto bene, Hikaru…Kaoru stà bene, ok?”
Hikaru inghiottì le lacrime, trovando conforto.
“Sta bene, sta bene, sta bene.”
Si ripeté in testa e pian piano si calmò, Meiko poi intervenì.
“Portiamo Kaoru in infermeria, ok?” chiese dolcemente al che Hikaru annuì e prese piano il fratello in braccio, trovandolo più leggero di quel che ricordava.
In effetti non ha mangiato molto in ospedale

Si ricordò il ragazzo mentre avanzava con in braccio il fratello verso l’infermeria, che per fortuna non era per niente distante, quando la raggiunse insieme a Tamaki, appoggiò il fratello sul lettino.
“Dove cavolo è l’infermiera della scuola?” chiese Hikaru guardandosi intorno e non trovando nessuno a sorvegliare la stanza.
“Hem…sono io.” Rispose piano Meiko facendo rimanere Tamaki e Hikaru senza parole.
“Ma…Yukimura-hime lei non è iscritta qui come studentessa?”
La ragazza abbassò la testa imbarazzata dalla domanda, ma prima che potesse rispondere una voce fece voltare l’intero gruppo verso la porta d’ingresso.
“L’infermiera è in vacanza, Yukimura-san si è offerta di sostituirla gratis e tuo padre ha accettato. Cosa c’è di strano?” chiese alzando un sopracciglio con fare eloquente  Ootori  Kyoya.
“Kyouya! Che ci fai qui?”
“Ovviamente ero preoccupato per Kaoru, Tamaki. Kasugazaki-san lo ha visto perdere i sensi e mi ha avvertito” rispose il moro avvicinandosi al gruppo.
“Come sta?”
“Tutto bene Kyouya-san, sta solo dormendo.” Rispose Roxy.
“Mi fa piacere…allora direi che possiamo rientrare in classe, Tamaki, Harukari-san.”
I due annuirono, allontanandosi dalla stanza insieme a Kyouya e lasciando soli Meiko e Hikaru.
Hikaru fino a quel momento non aveva lasciato per un solo istante la mano di Kaoru, la ragazza corvina se ne accorse e sorrise al comportamento protettivo del gemello.
“Tu vuoi molto bene a tuo fratello.”
Non era una domanda, Hikaru lo sapeva, perciò si limitò a rispondere:
“Non dovrei? In fondo è mio fratello.”
La ragazza scosse piano la testa e prese posto di fianco al letto, di fronte a Hikaru che la fissò impassibile.
“In realtà è la prima volta in vita mia che mi capita di vedere due fratelli così uniti, sembrate una coppia.”
Disse senza un minimo di malizia o derisione, era solo un osservazione, eppure Hikaru allargò gli occhi incredulo e arrossì come pochi prima di rispondere: “Sei matta?! Ti ripeto che è mio fratello!”
Meiko rimase interdetta dalla reazione del fratellone e rispose semplicemente:
“Lo so, non ho mica detto che lo siete…”
Hikaru arrossì ancora di più sentendosi uno stupido e un interdetto ad aver reagito in quel modo.
“E poi scusa…” continuò poi la ragazza inclinando la testa curiosa.
“Perché ti dà tanto fastidio? Roxy mi ha detto che voi nell’host club avete il ruolo di gemelli incestuosi, pensavo fossi abituato a questi discorsi…”
Hikaru allargò gli occhi alle parole innocenti ma vere della ragazza, aveva ragione.
Perché si è alterato così tanto? Era abituato a discorsi molto più ambigui nell’host club.
In effetti il suo comportamento era anomalo da quando Kaoru ad avuto l’incidente trattava suo fratello come se fosse una ragazza.
La sua ragazza.
Meiko vedendo che Hikaru non sapeva che rispondere decise di lasciarlo solo con i suoi pensieri, così si alzò e arrivata alla porta della stanza gli disse un ultima cosa: “Vado a cercare qualcosa da bere per Kaoru, aspettami qui.”
Hikaru fissò la porta appena stata chiusa dalla ragazza per poi portare gli occhi sulla scrivania davanti a lui dove vi erano due bottigliette d’acqua a temperatura ambiente.
Sospirò, sentendosi ancora più stupido ma anche grato alla giovane infermiera per averlo lasciato solo col fratello che ancora dormiva.
“Kaoru…” sussurrò dolcemente il fratello maggiore portando teneramente una mano sul viso identico al suo e accarezzandolo, sentendo una sensazione di disagio farsi largo nello stomaco.
“Kaoru…non può essere vero?” continuò accarezzandogli pure le labbra col pollice e sentendole incredibilmente morbide deglutì, sentendosi sempre più a disagio ma sempre più tentato da loro.
Senza più pensare, senza neanche accorgersi cosa stava facendo, posò lentamente e dolcemente le labbra su quelle del gemello trovando il contatto estremamente paradisiaco e naturale, tanto che si sentiva quasi in connessione con lui, sentiva il suo cuore battere forte e la lingua avere vita propria su quelle dolcissime labbra.
Un mugolio lo fece scattare e allontanare da quelle labbra e dalla figura, ancora per poco dormiente, del fratello.
Agitatissimo fissò Kaoru aprire gli occhi e sollevarsi piano mettendosi seduto, per poi stropicciarsi gli occhi con il palmo della mano e sbadigliare, trovandolo carino da morire.
“Hikaru?” chiese assonnato il fratellino dopo aver visto suo fratello che ancora scosso e confuso lo guardava preoccupato, Kaoru ovviamente se ne accorse.
“Hikaru? Va tutto bene?” chiese quindi preoccupato per il colorito del gemello che ancora non accennava a rispondere, quando ormai era sicuro che non avrebbe proprio più parlato Hikaru arrossì e distogliendo lo sguardo mormorò.
“Scu…scusa, mi hai solo spaventato…sono felice che stai bene.” Disse l’Hitachiin ancora annaspando.
“Mi sono svegliato troppo in fretta…?” chiese allora l’altro non capendo il perché dello spavento di cui parlava suo fratello.
“Più o meno…” rispose vagamente Hikaru avvicinandosi di nuovo al letto di Kaoru e porgendogli una di quelle bottigliette che erano sopra la scrivania.
“Ti senti bene, Kaoru?”
“Hum…si ma…non ricordo bene cosa è successo.” Rispose confuso facendo quindi sospirare il gemello.
“Capisco…”
Kaoru sussultò al volto triste e stanco di Hikaru, ovviamente cosa poteva pretendere? Gli era di peso, lo sapeva.
“Mi dispiace…” mormorò dunque sentendosi in colpa per non essere di alcun aiuto a Hikaru che se ne rese conto dal tono di voce e si diede per l’ennesima volta quel giorno, dell’idiota.
“Kao, non è colpa tua, scusami. Solo che…mi dispiace…io vorrei tanto…”
Disse inghiottendo un groppo in gola ma non poté riuscire a trattenere anche le lacrime sta volta, che gli si formarono all’angolo degli occhi.
“Vorrei tanto…poterti aiutare a ricordare…ma non ci riesco…” continuò facendo sbarrare gli occhi al minore, non aveva mai visto Hikaru piangere prima d’ora.
O meglio non ricordava di averlo visto.
Perciò lo sconvolse ancora di più vederlo singhiozzare e affondare il viso nelle coperte del suo letto, faceva male, troppo male.
“Ti prego non piangere, non è colpa tua…” provò a confortarlo Kaoru mettendogli una mano sulla testa.
“So-no completamente inutile!!! Pure ora, sono davvero debole, non ti meriti un fratello come me…Kaoru…m-mi dispiace…” continuò singhiozzando sempre più forte sotto gli occhi ora allagati di lacrime.
“No…non è vero! Sei il fratello migliore che possa desiderare! Non mi hai mai lasciato un solo momento, sei troppo buono con me, anche se non me lo merito…vorrei tanto ricordarmi di te ma allo stesso tempo…ho…ho così t-tanta pa-paura che non riesco…non riesco a…” si fermò troppo scosso dai a singhiozzi, le sue parole gli erano morte in bocca ma Hikaru aveva capito comunque.
Kaoru lo amava così tanto…e lui…lo stava facendo preoccupare…
“Ka-Kaoru…” disse guardandolo con le lacrime agli occhi, sentendosi compreso e ferito al tempo stesso.
“Siamo uguali anche mentre piangiamo”
Pensò Hikaru tirando in un forte abbraccio il suo Kaoru, entrambi singhiozzavano ma Hikaru si costrinse a far smettere almeno le sue lacrime tenendo poi tra le mani il viso del fratellino e asciugandogli le lacrime, mentre tirava su col naso.
“Kaoru, non piangere…sistemeremo tutto, ok? Lo faremo insieme, va bene?”
Kaoru annuì ancora rosso in volto e senza pensarci due volte abbracciò Hikaru affondando il viso nel suo petto e tremando leggermente sussurrò.
“Prometto che mi ricorderò di te…te lo prometto…Hikaru.”
Hikaru sorrise stringendo ancora tra le braccia il suo gemello, con le guance ancora bagnate dalle lacrime annuì rafforzando l’abbraccio.
“Si…grazie, Kaoru.”
 
                                                   *                                         *                                                *
 
Meiko era in corridoio da almeno venti minuti, e ancora non aveva trova la sua aula.
Perché sebbene sia un ottima infermiera-tirocinante con prospettive ottime per il futuro, qualche difetto ce l’aveva anche lei, uno di quelli era proprio il suo pessimo senso dell’orientamento che la faceva perdere anche nel supermercato e a volte pure in clinica.
Sospirò rassegnata quando si accorse nuovamente di aver sbagliato ala, ma in sua discolpa, quella scuola era il doppio dell’ospedale in cui lavorava!
Stava per perdere le speranze, quando girando un angolo si scontrò con una persona che ormai incontrava spesso, Kyouya come l’altra volta sorrise e l’aiutò ad alzarsi dal pavimento e arrossire come un peperone.
“Ci incontriamo spesso in questo modo, he?” chiese divertito il ragazzo dal colorito innaturale della giovane.
“Hehe, già. Scusa per il disagio Ootori-san”
“Non fa nulla, piuttosto, non ti avevo detto di tornare in classe?” chiese incuriosito Kyouya.
“Volevo ma…ecco…mi sono persa.” Ammise la corvina facendo sbarrare gli occhi al re oscuro che incredulo trattenne una risatina.
“Cosa c’è di divertente?” mise il broncio Meiko, indispettita.
“Chiedo scusa, è che non mi sembravate il tipo da perdersi il primo giorno di scuola, Yukimura-san”
Rispose trattenendosi ancora di più dal ridere, sapeva bene chi era Meiko Yukimura.
Era soprannominata il genio della medicina, poiché pur avendo letto solo libri e non essere mai andata a scuola per problemi finanziari, era riuscita ad essere scelta già a quindicianni, come una delle fortunate tirocinanti nell’ospedale degli Ootorii, che prendeva solo i migliori del Giappone, sia studenti che primari erano sempre presi con la pinza.
E il fatto che una ragazzina che non ha mai frequentato la scuola in vita sua avesse sbaragliato i sui avversari usciti dal liceo o dall’università era a dir poco assurdo.
Per questo Kyouya s’immaginava un tipo di persona chiusa e precisa che non commetteva mai errori grossolani, figuriamoci questo!
“Mi scusi Ootori-san se non sono il tipo che lei pensava, ma se mi permette non lo è neanche lei.” Rispose candidamente Meiko.
“Come pensava che fossi?” chiese alzando un sopracciglio il ragazzo.
“Non il tipo da coprire i miei problemi finanziari.” Rispose semplicemente ma sentendosi comunque un po’ a disagio nel parlarne.
“Touché. Comunque non sono così cattivo da metterla in imbarazzo rivelando che sta lavorando per mantenere il posto a scuola.” Rispose seriamente per poi chiedere:
“Come ha fatto a convincere il preside ad assumerla come infermiera?”
“Non sono stata io. Roxy ha voluto che entrassi in questa scuola e lo ha chiesto al preside Souh”
Kyouya annuì, capendo più cose di prima. Infatti non era dal padre di Tamaki assumere una studentessa solo perché è un genio della medicina.
“Sei qui solo perché lo ha voluto Harukari-san?”
Meiko sbarrò gli occhi, facendo per rispondere ma si bloccò. Voleva dirgli una bugia, ma i suoi occhi erano così seri e decisi…curiosi pure, che non poté che rispondere sinceramente.
“No…io…volevo provare almeno una volta a stare in una scuola come tutti gli altri.” Rispose abbassando lo sguardo e Kyouya si sentì improvvisamente colpevole.
“Ma ora sei qui, tu sei come gli altri.” Gli disse sperando di confortarla e ci riuscì, anche se all’inizio lei sbarrò gli occhi, poi sorrise dolcemente facendo perdere un battito al ragazzo.
“Grazie, Kyouya-senpai.” Disse prima di voltarsi per andare ancora una volta alla ricerca dell’aula, ma Kyouya la fermò prendendola per un braccio.
“Aspetta!” esclamò facendo voltare la ragazza.
“Ti accompagno.” Decise senza dire nient’altro, lasciò la presa e si diresse velocemente verso l’aula della ragazza che lo seguì docilmente ancora un po’ rossa.


                                                                                               *                                                            *                                                       *
 Hikaru si stava velocemente lavando il viso con l'acqua fredda, sentendo il getto sulla pelle ancora rossa e calda dal pianto, non aveva più detto nulla da quando Kaoru si era calmato e ora lo guardava con aria assente, forse ancora stordito da prima.
"Hikaru..." 
Il fratello si girò piano guardando teneramente Kaoru e sorridendo rassicurante verso di lui.
"Si, Kaoru?"
"Scusami se prima ho pianto...ti ho bagnato l'uniforme..." disse esitante.
Al che Hikaru si addolcì ancora di più e avvicinandosi al letto, prese nuovamente Kaoru tra le braccia.
"Cosa vuoi che m'importi? Stupido..." lo sgridò piano, facendo ridacchiare il gemello.
"Sei troppo buono con me..." gli disse quindi Kaoru, che senza saperlo, fece venire alla mente di Hikaru quello che si disse poco prima con Meiko.
"Perché ti dà tanto fastidio?"
Non lo so.
"Pensavo fossi abituato a certe cose..."

Lo pensavo anch'io.
Hikaru si staccò sentendosi nuovamente in disagio, aiutandolo ad alzarsi dal lettino, nonostante sapesse benissimo che riusciva ad alzarsi anche da solo, ma nonostante ciò, Kaoru sorrise e accettò con gioia la mano del fratello.
"Perché ti dà tanto fastidio?"
Inutile far finta di niente.
"Perché?"

Perché io amo Kaoru.
Perché lo amo veramente, come un fratello non dovrebbe fare.
Ecco, perché.

fine-cap 5





Angolino di Micchi e Nora:
Hey, girls!!*^* Sono tornata, finalmente! Ringrazio come sempre le persone che anno recensito il 4 capitolo, cioé: Pinky_Neko (che ha un resistenza super XD), Giuly-san (ovvio, è la nostra moglia.ù-ù) e
Luce_Phantomhive_18 (grazie per i complimenti cara!*^*) 
Questo capitolo è mio,(Micchi) e ovviamente è fatto da dio.ùWù

Nora: Peccato che ci hai messo 100 anni a farlo...
Micchi: Se tu avessi completato il 4 prima, il 5 lo avrei fatto subito!=__=
Nora: Non è vero!!! E comunque erano cause di forza maggiore.ù-ù
Micchi: Detta pigrizia.ù-ù
Nora:*lancia-fiamme*
Micchi:*Lancia-razzi* 
*Distruzione della terra in corso*
Micchi e Nora: *mezze morte* Gra-Grazie per aver letto il capitolo e Buon natale..*inchino forzato*

Tamaki: Non è presto?
Nora e Micchi: NO!*sguardo incazzoso*
Tamaki: ç___ç
Kaoru e Hikaru: Recensite!
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Host club / Vai alla pagina dell'autore: Micchi_Chan