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Autore: Starnie    22/12/2014    2 recensioni
- Ricordati di scrivere qualche lettera.-
- Andiamo Makoto! Non comportarti come se fossi mia mamma!-
- Ti vorremo sempre bene, Rin-chan! -
- Ehi... Mica non tornerò mai più! Su, smettila di piangere... Del resto sei un uomo e i veri uomini non piangono! Piuttosto la persona che dovrebbe piangere è la mia così detta "migliore amica".-
- ... Non serve. Saremo unite dall'acqua. -
- ... Sai, alle volte credo che tu abbia l'acqua nel cervello. La tua assenza di sensibilità mi lascia senza parole.-

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Pairings : Nagisa/Fem!Rei | Fem!Rin/Makoto/Fem!Haruka | Sousuke/Fem!Rin/Aichirou
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haruka Nanase, Makoto Tachibana, Nitori Aiichirou, Rin Matsuoka, Sosuke Yamazaki
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, Triangolo
Capitoli:
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Tentare di prevedere il futuro è come cercare di guidare in una strada di campagna, di notte, senza luci e con lo sguardo fisso allo specchietto retrovisore.
(Peter F. Drucker)
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- Ho sentito che sei stata contattata dagli scout, Rin-senpai! Congratulazioni!-
- Ti ringrazio. - fece la rossa con un sorriso orgoglioso, continuando a fare gli addominali.
- Era inevitabile. - continuò Aichirou - La tua performance di oggi alle provinciali è stata incredibile! -
- Non come avrei voluto... Ricordati che ho perso contro Haru e , se hanno contattato me, figurati se non hanno chiamato lei. - si mise seduto e con occhi brillanti aggiunse - La prossima volta non perderò e dimostrerò di essere la migliore. -  inarcò la schiena per poter guardare l’altro ragazzo che era alle sue spalle ad allenarsi con i pesi - Oh, a proposito Sou. Mi hanno contatto anche degli scout dell’università in cui andrai tu... Sai, ovviamente dipende dalle altre offerte che mi faranno. Però chissà, potremmo finire col nuotare nella stessa squadra anche dopo il diploma! - concluse rivolgendogli un sorriso genuino, seriamente contenta per l’eventualità di ritrovarsi anche in futuro il suo migliore amico al suo fianco.
L’atmosfera gioiosa venne interrotta proprio da questo che smise di esercitarsi con i pesi, lasciandone cadere improvvisamente uno per terra provocando un rumore che riechecciò in tutta la palestra - Ah. Sarebbe molto bello. - fece con un tono per nulla entusiasta, andandosi a sedere su una panca lì vicino e fissare il pavimento.
Aichirou e Rin si fissarono straniti per quella reazione, così la ragazza, incuriosita chiese - Ehi, è successo qualcosa? È da ieri che sei strano. Sai, mi sono accorta che durante la staffetta mista hai perso per un attimo la concentrazione.-. Peccato che Sousuke non pronunciò parola, provocando ulteriormente l’ira del suo interlocutore - Dannazione, perché non rispondi? -
- Rin-senpai, calmati! Non serve litigare. - esclamò il kohai tenendola per le spalle.
La rossa sospirò - Lo so, Ai. Lo so. Ma non stiamo litigando, ci stiamo solo chiarendo. - si avvicinò al moro e lo prese per un polso - Sousuke, andiamo fuori a parlare. -
L’amico di infanzia sollevò lo sguardo, perso in chissà quali pensieri, nel momento in cui quel contatto lo fece tornare alla realtà. Così si alzò seguendola, senza pronunciare alcuna parola, avendo giusto il tempo di prendere la giacca della tuta. Arrivati fuori nel solito giardino, Sousuke si decise a interrompere il silenzio - Non serviva fare tutta quella scena in palestra davanti a Nitori. Ti ho già detto ieri che non è successo nulla. -
- Scena? Quello che ha iniziato a comportarsi in modo strano sei tu. - replicò stringendogli la presa del polso, che si era ostinata a non lasciare e replicare con tono calmo - Dimmi... Raccontami tutto, Sou. Come ti sei sentito durante la staffetta di oggi? Ricordati che sei stato tu a chiedere al tuo capitano di farti inserire nella squadra... E sei sempre stato tutto stesso a dirmi che volevi nuotare con me, per trovare quel qualcosa che mi fa amare così tanto nuotare la staffetta mista. - e abbassò leggermente lo sguardo, per poi riportarlo sul ragazzo - Perciò, sei riuscito a trovarlo quel “qualcosa”?
Sousuke distolse lo sguardo, sussurrando un - Non lo so. -
Rin, decisamente irritata da quella risposta gli infilò le unghie nella carne del polso - Come sarebbe a dire? -
Il moro la fissò con occhi duri e replicò un freddo - Ti ho detto che non lo so. -
Infastidita, gli lasciò il polso e gli spinse le spalle con tutta l’energia che aveva in corpo, facendo si che Sousuke sbattesse la schiena contro un albero alle sue spalle, per poi prenderlo per il colletto della giacca della tuta e urlò contro - Stronzo, ti avevo detto che desideravo nuotare una staffetta vera e desideravo una squadra di persone che volevano parteciparvi seriamente! E tu... Adesso mi vieni a dire che non lo sai?- le mani le tremavano per la rabbia - Sousuke... Tu non hai nuotato seriamente?-.
Queste parole fecero si che il ragazzo si decidesse a reagire - Pensi che io non prenda seriamente il nuotare con te? - chiese con un tono pieno di silenziosa collera.
- E allora cosa?-
Sousuke la tirò per i polsi, sibilandole con il viso estremante vicino al suo - Proprio perché l’ho presa seriamente, non posso fingere e dirti che l’ho trovato.-
Rin allentò la presa, fissandolo nei suoi occhi verde acqua intensamente.
In quel tacito silenzio, anche il moro le lasciò i polsi e si limitò a metterle una mano sul viso nel solito modo dolce in cui era abituato - C’è solo una cosa che so e che ho capito... Voglio continuare a nuotare.-
La ragazza sospirò - E allora nuota fino a quando non troverai le risposte che cerchi. -.
Sousuke la fissò con occhi rapiti: il viso di lei era risoluto nonostante nel suo sguardo potesse notarsi una nota di dolcezza, la luna e la luce dei lampioni rendevano i suoi lineamenti chiari ancora più splendenti e luminosi, mentre i suoi capelli sembravano essere fatti di puro fuoco, come le sue parole. Ai suoi occhi quella Rin così calma e matura sembrava quasi una dea scesa in terra per lenire le sue sofferenze. Così, istintivamente, la mano che era sul suo viso andò ad insinuarsi tra i capelli della nuca, così come aveva fatto qualche settimana prima quando le aveva rubato il primo bacio.
E anche la ragazza ricordava bene quel gesto, cosa che la rese totalmente paonazza, mentre allarmata lo richiamò - Sou? - quella distanza tra i visi sembrava assottigliarsi sempre di più e quel silenzio era sempre più imbarazzante.
- Oh. - fece il moro, per poi costringerla ad abbassare la testa e scompligliarle i capelli con forza bruta, se non lo avesse interrotto l’avrebbe seriamente baciata e quello era l’unico modo per nascondere il suo imbarazzo per quelle che erano le sue reali intenzioni.
- Sou! Mi fai male! - si lamentò l’altra.
- È il minimo. Non esista che sia tu a darmi lezioni di vita. Quello maturo tra i due sono io, mentre tu sei la mocciosa capricciosa. - ridacchiò - Ad ogni modo è meglio tornare nel dormitorio. Si è fatto tardi. Di questo passo Nitori inizierà a pensare le peggiori cose. E non voglio sorbirmelo più del dovuto mentre mi fa un terzo grado.- e la lasciò per poi prenderla per mano e portarla con sé, camminando davanti a lei.
A Rin, Sousuke sembrava strano quel giorno, così si limitò ad osservarne la schiena mentre lo seguiva.
Mentre a Sousuke una cosa era sempre più chiara: i suoi sentimenti per Rin e la sua voglia di nuotare sembravano intensificarsi di più.

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Appena Rin arrivò nella sua camera, salutato l’amico chiuse la porta e andò a farsi la doccia. Le gocce calde coccolavano la sua pelle, mentre appena chiudeva gli occhi vedeva il viso pensiero di Sousuke. Non riusciva a toglierlo dalla testa, nonostante dovesse essere felice per aver visto la sua squadra qualificarsi per i regionali e lei stessa, escludendo la sconfitta contro Haruka, aveva trionfato. Sospirò, per poi decidersi ad uscire dalla doccia, mettersi il pigiama e gettarsi sul suo letto. Abbracciò un peluche a forma di squalo e continuò a pensare a tutte queste cose e, soprattutto, che non aveva ancora adempito a quello che era stato il suo giuramento al tempio: se avesse passato le provinciali si sarebbe dichiarata a Makoto eppure, in quel momento quella questione era la cosa che la toccava di meno. Appena chiuse gli occhi vide apparire il volto di Sousuke che si avvicinava al suo e le sembrò quasi di sentire anche la sua mano sulla nuca, quasi come se volesse baciarla. Solo quel pensiero improvviso ebbe la capacità di farla arrossire all’invero simile e di farle scaraventare il peluche contro la porta - Maledetto pervertito! Se non mi avessi baciata non avrei certe visioni! - urlò.
Peccato che ricevette una risposta - Oh oh, chi ti ha baciato, Rin-chan? - disse una voce femminile con tono alla Babbo Natale.
Aprì gli occhi, che nel tutto aveva tenuto chiusi, e si ritrovò il suo peluche vicino al viso. Sobbalzò, per poi prenderlo tra le braccia e vedere la sua compagna di stanza fissarla con un sorrisino furbo che parlava chiaro.
- Mikoshiba! Ti ho detto che quando entri devi bussare! - replicò paonazza.
- Ne, ne, ne senpai! Sputa il rospo, dai! - disse a sua volta la più piccola,abbracciandola e strusciando una sua guancia su quella dell’altra - Dai, dai , dai! -
- Non ho nessun rospo da sputare! -
- Hai dato del pervertito a qualcuno che ti ha baciata! Chi è stato? Tachibana? -
- Figurati se Makoto farebbe qualcosa del genere! - arrossì un po’ le guance, immaginandosi il ragazzo che le piaceva che tentava di baciarla.
- Giusto, lui è un gentleman e con lui saresti stata consenziente. Allora è stato Yamazaki-senpai? - fece diretta, sorridendole.
I teatrini romantici di Rin vennero distrutti da quella domanda che rimpiazzò nella sua testa come era avvenuto effettivamente il suo primo bacio, facendola diventare totalmente paonazza - No! - replicò prontamente.
- Ok, allora è stato lui. - asserì Momoka convinta.
- Ti ho detto di no!-
- E fammi indovinare: è stato quando vi ho beccati appartati in camera? -
- Non eravamo appartati! -
- Fatto sta che l’atmosfera era romantica e ricordo ancora che espressione passionale avevi sul viso mentre tentavi di fargli un succhiotto. -
- Quante volte ti devo dire che non gli stavo facendo un succhiotto? Volevo morderlo e fargli del male! -
- Perché ti ha baciata, no? - chiese la kohai con tono calmo e pacato.
- Esatto, perché mi ha... - Rin si mise le mani sulle labbra, non terminando la frase, accorgendosi di essere caduta nel tranello dell’altra ragazza, che ovviamente gongolava.
- Oh, lo sapevo che era successo qualcosa! E come è stato? -
- Come è ogni bacio. -
Momoka la fissò curiosa - Senpai, specifica.... Io non ho mai baciato nessuno e non so che sensazione si provi... Quindi, spiega.-
Rin, imbarazzata, si morse il labbro inferiore - D’accordo. - sospirò - Tanto so che se non parlo mi tartasserai lo stesso... È stato un bacio a stampo lungo... Anzi, precisamente erano tre lunghi baci a stampo. -
- Addirittura tre? Certo che doveva volerti baciare da tanto per arrivare a quello. -
- È solo un pervertito, non farti strane idee. -
- Vuoi dire che l’hai trovato sgradevole?... Onestamente. -
La più grande portò le dita della mano destra sulle labbra, come per rivivere quel bacio - No... Non lo è stato. Anzi, Sousuke per quanto sia stato un pervertito e mi abbia rubato il mio primo bacio per una motivazione stupida, è stato gentile e delicato... E decisamente dolce...- abbassò lo sguardo - Nel complesso, non mi è per nulla dispiaciuto... - per poi fissare la sua interlocutrice - Però non doveva! -
- Senpai, io penso di aver capito una cosa. - fece Momoka fissandola intensamente.
- Quando fai quello sguardo stai per sparare qualche sciochezza. -
- Penso che a te piaccia Yamazaki-senpai. - asserì seria la kohai.
Rin scoppiò a ridere - Ma cosa dici? Come potrebbe mai piacermi quel depravato! -
- Quando ti ha baciata non l’hai respinto, no?... Almeno dal tuo racconto ho capito questo. -
- È stato tutto improvviso! -
- Però ti è piaciuto! L’hai lasciato fare per tre volte. -
- Non l’ho lasciato fare! -
- Invece si. E mentre ne parlavi avevi gli occhi a cuoricino! -
La senpai, totalmente esasperata e imbarazzata, si mise una mano tra i capelli - Andiamo, piantala non dire sciocchezze. -
- Non è una sciocchezza, anzi. Ho come la sensazione che per quanto possa piacerti Tachibana, tu ti senta irrimediabilmente attratta sessualmente da Yamazaki-senpai. -
- C-Cosa? Ma come parli? - chiese allibita.
- Non posso darti torto, il senpai è comunque un bel ragazzo. Non che Tachibana non lo sia, ma per quanto possano essere fisicamente simili, hanno un fascino totalmente differente! Tachibana ha il fascino del bravo ragazzo, del principe azzurro disposto a fare di tutto per la sua bella alla quale si rivolge sempre con un sorriso gentile, mentre Yamazaki-senpai per quanto possa essere più rude e decisamente meno gentile, a modo suo sa dimostrare anche lui il suo affetto con gesti meno eclatanti dell’altro. Oh che dilemma, Rin-senpai! Chi sceglierai? Il principe o il misterioso? O forse... Tutti e due? - concluse con una nota di malizia.
- Tu...! Tu!... Hai letto troppi manga! - fu l’unica cosa che riuscì l’altra a replicare, mentre la picchiò col peluche.
- Ohi! Calmati! Dai, non puoi negare che siano due ragazzi a cui tieni. -
- Ovvio che no. -
- E non puoi negare neanche che siano dei bei ragazzi! -
Rin smise di picchiarla e abbracciò il peluche -... No. - rispose con calma, del resto aveva sempre pensato che Sousuke fosse un bel ragazzo quando sorrideva e non tentava di prenderla in giro.
- Ottimo, è già un passo avanti! Però adesso devi decidere chi dei due vuoi... Del resto non puoi risolvere le litigate con Yamazaki baciandolo appassionatamente. -
- Io che...? -
- Ho saputo che avete litigato! -
La più grande sospirò, avendo già capito chi fosse stata la fonte della parte reale della frase di Momoka - Non era un litigio, abbiamo parlato. Fatto sta non c’è stato nessun bacio appassionato. -
- Neanche uno a stampo? -
- No. -
- Sulla guancia? -
- No.-
- Sul collo?-
- No. -
- O forse in qualche zona nascosta particolare che non può essere detta in pubblico?-
- Momoka Mikoshiba, ti ho detto che non è successo nulla del genere! - le tirò una ciocca di capelli per farla calmare.
- Allora se non è successo nulla del genere, per pensare ad un bacio accaduto settimane fa, deve proprio piacerti tanto. -
- Che diamine devo fare per farti smettere di dire certe cose? -
- Ammettere la verità, del resto ormai sei stata scoperta. - replicò l’altra con un sorriso dolce.
Rin sospirò per l’ennesima volta - Non mi sogno di baciare Sousuke... Semplicemente prima sembrava stesse per baciarmi e sono riuscita a fermarlo. -
 Bè... Se i suoi baci ti piacciono e lui ti piace, avresti dovuto farti baciare. Non ci vedo nulla di male. -
- Lui è il mio migliore amico! Non penso a lui “in quel senso”. E adesso piantala con questo domande! -
- Ma no! La notte è giovane per il girls talk!-
- Smamma via dal mio letto, ti ho detto fin troppe cose. -
- Oh, che noia! - fece alzandosi, per poi iniziarsi a mettere il pigiama.
- Io dormo, ‘notte. - fece Rin mettendosi sotto le coperte e abbracciando il suo peluche.
- Buona notte... - replicò l’altra, fissandone il profilo mentre si ritrovò a pensare“ Eppure, io sono convinta che a lei piaccia Yamazaki...”.

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Passò velocemente un’altra settimana e sia l’Iwatobi che la Samezuka si ritrovarono catapultati al torneo regionale.
Coincidenza aveva voluto che entrambi finissero nello stesso albergo, questo costrinse Rin a prendere misure precauzionali visto che conoscendo la sua amata compagna di stanza era certa che avrebbe dovuto farle da guardia prima che questa tentasse di intrufolarsi nella camera di suo fratello minore. Motivo per cui, nel momento in cui dovette uscire dalla stanza, la chiuse a chiave, in modo tale da bloccare eventuali fughe d’amore.
“ Bene, così dovrebbe essere a posto.” pensò, mentre si recava nella stanza di Haruka. Doveva parlarle di parecchie cose, visto che in quella settimana non avevano avuto un po’ di tempo per vedersi: dovevano parlare del loro futuro, cosa che stava molto a cuore a Rin sia per quanto riguardava la carriera che per quanto riguardava l’amore. Del resto, ironicamente, non aveva avuto ancora tempo di chiederle di Makoto e di quali fossero le sue intenzioni con lui. Arrivata davanti alla porta, inspirò per darsi coraggio, per poi bussare, ma nessuna risposta arrivò. Insospettita, appoggiò la mano sulla maniglia, scoprendo che la porta era stata lasciata aperta - Ehi, io entro! - esclamò tranquillamente, per poi chiuderla. Entrata in camera sentì il rumore dell’acqua della doccia e si ritrovò a ridacchiare “ Certo che quella è proprio un’idiota. Si fa la doccia e lascia la porta aperta!”.
Così si avviò in bagno - Ehi Haru! Ma ti sembra normale lasciare la porta aperta? Insomma, ringrazia che sia io ad essere entrata altrimenti correvi il rischio di beccarti un man.. - e si interruppe nel momento stesso in cui vide chi era in realtà a farsi la doccia - Makoto?! - esclamò allarmata, diventando rossa dalla punta ai piedi, continuando a guardare nonostante tutto lo spettacolo che aveva davanti agli occhi.
- Rin?! - chiese il ragazzo appena uscito dalla doccia, col corpo ancora bagnato e totalmente nudo, così prontamente le coprì gli occhi e le intimò - Non è consono che una r-ragazza guardi un uomo che non sia il suo ragazzo nudo, perciò chiudi gli occhi! E cerca di dimenticare tutto quello che hai visto!-
- Ho gli occhi chiusi, cosa credi? I-io sono una fanciulla pudica, sei tu lo svergognato che giri nudo! -
Il ragazzo prese un asciugamano e se lo portò alla vita - Non saresti dovuta entrare in bagno. - e l’accompagnò vicino al letto per farla sedere, mentre lui velocemente ritornò in bagno , chiudendo la porta, per asciugarsi e rivestirsi - E soprattutto come hai fatto ad entrare in camera? -
- La porta era aperta! E Haruka mi aveva detto che questa era la sua camera... Che ne sapevo io che c’eri tu... Nudo.. Sotto la doccia... - bisbigliò, riaprendo gli occhi e avendo ancora in mente l’immagine scolpita di Makoto come non l’aveva mai visto: con i bei muscoli grondanti di acqua calda, l’espressione del viso rilassata, i capelli bagnati e ... Il sol pensare di avergli visto anche le parti intime la faceva sentire male, l’unica cosa che le venne in mente è che Makoto era seriamente “grande” in tutto e per tutto. 
- Haru è uscita! - e il ragazzo uscì dal bagno raggiungendola, facendo si che lei si coprisse gli occhi - Rin, puoi guardarmi... Sono vestito. -
- Oh. - fece quasi con tono dispiaciuto, levandosi le mani dagli occhi - Ma quindi è questa la camera di Haru?-
- Si, dormiamo nella stessa stanza. -
- Cosa? -
- Del resto dormiamo molte volte insieme da quando eravamo bambini e dato che Rei e Nagisa volevano ovviamente condividere la camera, ha preferito dormire con me che con qualche altra ragazza del team femminile. -
- E il vostro responsabile del club non si è opposto?-
- No, sa che siamo come fratelli. -
- Capisco. - non che la cosa le andasse particolarmente a genio - Sai dove è andata?-
- Sarà andata sicuramente a correre. - disse ridacchiando l’altro, per poi asciugarsi i capelli con l’asciugamano.
- Santo cielo! Domani c’è una gara importantissima alla quale presenzieranno un sacco di scout e lei che fa? Se ne va in giro? Per di più è una ragazza e uscire in piena notte non è sicuro. -
- Haru è fatta così. Ad ogni modo se c’è qualcosa che volevi riferirle, posso farlo io. -
- Oh, volevo semplicemente sapere se avesse preso qualche decisione riguardo a cosa fare dopo il diploma. Ogni volta che ho tentato di parlargliene ha sempre evitato l’argomento. -
- Non lo fa solo con te. Però conoscendola penso che ci stia pensando seriamente, anche se non lo dice. -
- E se non ne parla come posso capire ciò che pensa? - chiese quasi a se stessa, sospirando, provocando una risata dell’altro - E tu... Cosa hai deciso? Anche tu hai talento e sono sicura che qualche scout ti abbia adocchiato... Oh e poi vorrei sapere... Cosa... Hai deciso riguardo ad.. - in quel momento venne interrotta da più rumori di bussate alla porta.
Makoto aprì e i due visitatori si rivelarono essere Nagisa e Rei.
- Mako-chan... E Rin-chan? Oh oh, Rin-chan cosa ci fai qui? -
- Questo sarei io a dovervelo chiedere. Dovreste essere già a letto. - replicò la rossa seriamente seccata, picchiettando con la punta di un dito la fronte di Nagisa come per punirlo dato il suo pessimo tempismo.
- Oh, ma per quello c’è tempo dopo! Io e Rei-chan abbiamo tutta la notte a disposizione. - replicò il biondino come se niente fosse, facendo arrossire tutti i presenti, decisamente meno smaliziati di lui.
- Nagisa!- lo ripresero tutti in coro.
- Domani c’è una gara importantissima, non potete... Ehm... Dormire poco! - continuò la rossa.
- Andiamo Rin-chan! Sono solo le undici e, piuttosto, cosa ci facevi da sola in camera con Mako-chan? Ve ne approfittavate della mancanza di Haru? -
- Nagisa! Che cosa stai dicendo? - fece visibilmente imbarazzato il capitano dell’Iwatobi - Stavamo solo parlando. -
- Mh, parlando. Ero venuta per parlare con Haru... Ma visto che non c’è, me ne vado. A domani. - preferì scappare, prima che il piccoletto potesse tentare di infierire ulteriormente su di lei.
- O Rin-chan! Sappi che domani vinceremo noi la staffetta mista! -
Il capitano del team femminile della Samezuka alzò il pugno e , dandogli le spalle fece - Non contarci! - e se ne andò. Aveva appena avuto l’occasione di parlare con Makoto di loro due e di Haruka, chissà se non fosse arrivata la coppietta se sarebbe stata in grado finalmente di dichiararsi: che le divinità avessero altro in serbo per lei?
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Salve ~
Il capitolo sarebbe dovuto essere stato leggermente più lungo, ma avevo paura di mettere troppa carne sul fuoco, perciò ho preferito interrompere in questo punto, così posso riorganizzare bene la prossima parte. Spero di riuscire a scrivere il prossimo capitolo per Natale, in caso non riesca, vi auguro buon Natale e buone vacanze <3
   
 
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