Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Elisabeth_Ice    22/12/2014    2 recensioni
La vita a volte può fare molta paura , ma con te tutto è migliore
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elsa, Hans, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mancava poco al Natale, il regno era in festa, tutti ad Arendelle aspettavano la mezzanotte, il paese ed il palazzo erano pieni di illuminazioni e decorazioni colorate.
Nel castello si respirava un energia pazzesca. I bambini erano entusiasti per l'evento, come ogni altro anno dopo tutto. Ormai Marghereth aveva cinque anni mentre Josh quattro. Stavano crescendo, lentamente, ma crescevano. Si volevano così bene.
Non sempre andavano d'accordo, spesso litigavano per delle sciocchezze, ma erano i bambini più uniti che Elsa avesse mai visto. 
La regina a volte immaginava se anche con Anna potesse essere di nuovo così.
 Da quando le aveva mentito dicendole dello svenimento il loro rapporto era diventato terribilmente formale. Tutto questo non faceva piacere a nessuna delle due reali.
Anna sapeva che la sorella le stesse nascondendo qualcosa.
 Ed Elsa sapeva che Anna lo aveva capito. 
Kristoff cercava di far indossare a Maggie il suo abitino natalizio rosso e verde, ma la bambina non voleva proprio saperne di stare ferma, continuava a saltellare su e giù dal letto fino all'intervento della madre che con tono severo rimproverò la piccola che ubbidì subito al padre. Josh era tranquillamente appostato davanti al camino acceso.
-Zia, quando Babbo Natale scende giù per il caminetto, come fa a non bruciarsi?- 
L'espressione interrogativa del bambino non poté far altro che far sorridere la regina 
-Ma certo che no! Babbo Natale viene durante la notte, quando il camino è spento!-
Il piccolo annuì e continuò a fare domande su Babbo Natale
- Hai mai visto Santa Claus?- 
- No tesoro, ma so per certo che si chiama North!- lo informò Elsa carezzandogli la testa. Josh la abbracciò ponendole un ulteriore domanda
-E tu come lo sai zia?- Elsa si bloccò 
-Beh io..me lo ha detto un amico!- 
-Tu hai un amico?! Chi è, parlami di lui zia!- 
-Lui è... Lui è-è simpatico, è carino, è speciale!- le parole le uscivano automatiche
-È il tuo fidanzato allora!- Elsa spalancò gli occhi!
-Perché dici questo Josh!- il bambino arrossì
-Mamma dice che ama papà perché lui è speciale, e tu lo hai detto del tuo amico! 
Quindi lo ami?- la regina non rispose, si alzò di scatto e si scusó con il nipote che la vide correre verso i suoi appartamenti.

Elsa era seduta sul suo letto da ormai mezz'ora, la stanza era illuminata dalla luce della Luna e tutto attorno c'era silenzio, gli appartamenti reali erano situati nella parte posteriore del palazzo perciò i suoni e i canti provenienti dalla piazza del paese non erano udibili. La sovrana stringeva forte tra le braccia le proprie gambe, era accovacciata come una bambina che ha paura del buio, la finestra era aperta e la porta era chiusa, nella stanza una persona normale avrebbe gelato ma alla regina di certo non turbavano le basse temperature. Piangeva, era un pianto silenzioso, qualche singhiozzo frantumava il silenzio circostante. Perchè?! Perché piangeva la sera di Natale. Perché era sola in camera piangendo al posto di passare quelle ore con la famiglia ridendo. Elsa non lo sapeva. Sapeva che le lacrime non volevano fermarsi, scorrevano lente senza che la regina ne conoscesse la vera ragione. Stop!!!
Un potente boato seguito da un secondo spaccò il silenzio. 
Era scoccata la mezzanotte, era Natale. I fuochi d'artificio illuminarono per pochi minuti quel nero cielo invernale.
 Di nuovo silenzio. Dopo alcuni minuti la finestra sbattè contro la parete provocando un vibrante rumore, la osservò, non vide nulla, si accovacciò e continuò a lacrimare.
-Ehi... Ehi... Mi avevi detto che non avrei visto più lacrime uscire da quei magnifici occhi azzurri- la regina ascoltò, alzò la testa e lo vide, era lì, non l'aveva dimenticata.
-Jack... Tu-tu sei qui.... !!!- la ragazza lo abbracciò come non aveva mai fatto; forte.
Elsa riprese a piangere contro la spalla del guardiano che la stringeva sempre più.
-Fiocco di Neve, che succede?!- Elsa si  sfogò, piangeva sulla felpa di Jack.
-Succede che è colpa mia! È tutta colpa mia, non voglio più vivere così, ho paura di dire la verità ad Anna, non voglio ferire nessuno, non lei, non di nuovo, sono stanca di essere sbagliata, sono lo sbaglio più grande che esista al mondo, nessuno mi ama, nessuno mi apprezza, troppi segreti ho già mantenuto Jack, non ne posso più, sono un mostro, sono stanca di essere ritenuta quella triste, non voglio esserlo, è il mondo che me lo impone, non avrò mai una famiglia mia, rimarrò la stupida regina di ghiaccio che non è in grado di amare e di farsi amare!!!- 
Sentire quelle parole dalla sua Elsa fu come ricevere una pugnalata per Jack. 
Lei stava così tanto male, quante parole non dette, quanti pianti mai sfogati!
Il guardiano la staccò dal suo corpo per poterla guardare negli occhi.
" così bella e così triste" pensò
- Elsa tu non sei un mostro; tu sei la persona migliore che abbia mai conosciuto, sei forte, sei bellissima, non devi essere triste se non vuoi, fregatene degli altri, io so che c'è la puoi fare, tu sai amare più di qualunque altro, avrai la tua famiglia un giorno. 
Io credo in ciò che ti sto dicendo, te lo giuro!- 
- Nessuno amerebbe una donna come me; una donna che non si può toccare perché troppo fredda, una che non si può guardare perché troppo bionda!-
-Non ci pensare, tu sei perfetta così! Tu non vuoi fare soffrire le persone anzi cerchi di fare l'esatto opposto, vuoi che stiano bene!- 
- Purtroppo non mi riesce bene, voglio proteggerla eppure ci stiamo allontanando di nuovo!- si sedettero a terra.
- Ti va di dirmi perchè?!- il guardiano le afferrò una mano e la strinse.
-Ti prego non parlarne con nessuno, ok?- Jack annuì e fece segno di proseguire, Elsa sospirò- In primavera sono andata nel regno delle Isole del Sud, per accettare le scuse di Re Heron per il comportamento di Hans...........- da lì iniziò un lungo racconto che terminó con l'esclamazione di Jack:
- Dov è ora Hans, devo saperlo, non può passarla liscia!- scattò in piedi, ma Elsa lo trattenne per il braccio - Jack non farlo, non cambierebbe nulla!-
- Elsa quell'uomo ti ha violentata, non puoi far finta di niente!- 
-È passato, è il presente che mi preoccupa: mi sento così sola, nessuno mi ama per ciò che sono!-
Jack la portò dinanzi alla specchiera e le chiese cosa vedeva.
- Vedo una persona strana, triste, stanca di vivere, e controllata dalle regole che la circondano; vedo me!- abbassò la testa nel pronunciare queste ultime due parole.
Il guardiano le alzò il volto con una mano e parlò:
- Io vedo una regina, forte, amorevole, stupenda; vedo te, vedo la mia vita, vedo l'unico motivo che mi fa ancora respirare, l'unico motivo per cui io sono qui! - 
Elsa si voltò e lo guardò negli occhi color ghiaccio in cui riusciva quasi a rispecchiarsi.
-Jack io non credevo che tu mi ..- 
Il guardiano la fermò, poggiò le mani sulle guance della regina, erano così vicini, lo fece senza paura, la baciò. Elsa corrispose e le loro labbra erano unite in quella che sarebbe stata una solenne promessa di amore da parte di entrambi.
Ancora uniti, Jack toccò con il suo bastone l'abito rosso di Elsa che diventò celeste.
Si staccarono appena, il guardiano sorrise 
- Ti ho già detto che ti sta meglio l'azzurro vero?- sussurrò all'orecchio della regina.
La ragazza annuì e portò le braccia dietro il collo di Jack e lo baciò nuovamente, questa volta con un po' più passione, lui le tolse dei ferretti dai capelli a fece ricadere la lunga treccia sulla spalla sinistra dell'amata. Lasciando cadere l'inseparabile bastone.

Intanto....
Anna aveva appena messo a letto i bambini e si chiese dove fosse sparita la sorella, visto che neanche allo scoccare della mezzanotte l'aveva vista. Tutti gli abitanti erano tornati nelle proprie case, una tremenda bufera di neve infuriava sulla città.
 Kristoff avanzò la possibilità che fosse Elsa la causa della tempesta.
Anna scosse la testa in segno di negazione, avrebbe verificato.
Josh le aveva detto che era andata nei suoi appartamenti, perciò fu lì che Anna la andò a cercare....
Era fuori la porta della camera della regina, uno spiffero di aria gelida proveniva dall'interno. 
Socchiuse leggermente la porta e li vide: Jack stringeva sua sorella, lei era abbracciata alla felpa del ragazzo, era un bacio lungo e amorevole il loro. Anna non rovinò quel momento; ma la bufera? La bufera poteva aspettare, c'era in ballo la felicità di Elsa
Anna richiuse la porta e si diresse verso la propria camera da letto, Kristoff dormiva.
Mise una camicia da notte di seta verde e si mise accanto al marito che quando sentì la sua presenza la avvicinò a se con un braccio e si addormentarono abbracciati.
Elsa e Jack non si erano accorti di Anna, né della bufera che stavano provocando.
Elsa non si era mai sentita così viva! 
Non si sentiva più come la saggia regina, ma come la ragazza inesperta.
Per Jack era la stessa cosa: dei trecentocinquanta anni passati quello era il momento migliore della sua vita. Elsa spostò le mani dal collo del ragazzo all'estremità della felpa tirandola su leggermente, sfiorando con le dita il corpo di Jack. La fermò.
-Elsa, dopo quello che è successo con Hans, tu non devi farlo se...- lei lo interruppe
-Io non devo, Jack, io voglio farlo!- il ragazzo si stupì nel sentirglielo dire e la baciò.
-E se ti facessi del male! Non possiamo!- si allontanò voltandosi verso la finestra aperta
-Non mi farai del male...se pure me ne facessi non sarebbe colpa tua- lo abbracciò da dietro. Jack stava pensando di andare via prima che quella situazione diventasse più grande di loro. Fece un passo verso la finestra, Elsa lo bloccò per un braccio. Si girò.
-So che vuoi andare via.... Ma ti prego, ti scongiuro... non farlo, non lasciarmi!- lo guardò negli occhi. Jack non voleva andare, ma lo doveva fare per loro.
-Non posso restare- abbassò lo sguardo.
-Io ho bisogno di te! Voglio te, qui....ora...con me- una lacrima sgorgò dagli occhi della regina- se non vuoi farmi male, non andar- non riuscì a terminare la frase che Jack si avventò sulle sue labbra facendola indietreggiare di qualche passo. Poggiò le mani sulla sua vita sottile, le mani di Elsa si infilarono lente sotto la felpa blu del ragazzo che al primo tocco ebbe un brivido. 
La ragazza rise - Hai freddo Frost?!- chiese ironica.
Lui come risposta fece scivolare la mano nella scollatura posteriore dell'abito di ghiaccio, sfiorando la schiena fredda della ragazza che ebbe anche lei un brivido.
-Hai freddo mia regina?!- chiese con un espressione maliziosa stampata in volto.
Elsa afferrò l'estremità della calda felpa e iniziò a tirarla su finché non la sfilò completamente dal corpo di lui. Poggiò le mani sul suo petto leggermente scolpito, scivolarono su, fino al collo per poi scendere fino alla vita, toccando l'elastico dei pantaloni di stoffa. Jack le prese le mani e le portò dietro al suo collo.
-Balliamo?!- il ragazzo lo chiese con una tale naturalezza che Elsa non poté fare a meno di accettare. Si strinsero l'uno all'altra. 
Lei affondò il viso nell'incavo del suo collo
-Jack, non sono molto brava!- lui ignorò quella futile affermazione.
Danzavano senza musica, al centro della camera nella quale nevicava lentamente. 
Non avevano più paura di niente.
Jack iniziò a donarle piccoli baci sul collo, quando il ragazzo staccava le labbra, nei punti baciati si formavano minuscoli cristalli di neve. Rimasero così per un po.
Jack con una carezza abbassò una delle bretelle del vestito di Elsa, con la punta delle dita fece scivolare giù anche l'altra, lasciandola con solo un sottile strato di brina a coprirla, le accarezzò più volte la schiena, mentre lo faceva la brina si sciolse ed Elsa rimase totalmente nuda sotto la dolce neve, si coprì il seno con un braccio, ma Jack continuava a guardarle il volto, senza dar peso al resto. Le dita di lui continuavano ad accarezzarle la schiena, su e giù senza fermarsi. Era un tocco così delicato. 
-Mi fai il solletico Jack!- lui la baciò e poco dopo sussurrò all'orecchio di Elsa
- Non è solletico....è un brivido!- lei tremò per pochi istanti
-Ho freddo!- Elsa lo guardò dritto negli occhi e mentì. 
-Non ti preoccupare.....Sei bellissima- Jack le spostò il braccio con cui si stava coprendo, le guance di Elsa si imporporarono. Jack non osservò ancora il suo corpo per non metterla ulteriormente a disagio. La strinse a sé, il petto della regina si scontrava con quello di Jack le cui braccia la avvolgevano come una coperta.
Si sentiva così protetta. Era sicura di stare facendo la cosa giusta per la prima volta.
Elsa si stese sul letto tirando Jack su di sé, le loro bocche si unirono in quello che fu un bacio pieno di passione. Jack le iniziò a baciare il collo per poi abbassarsi verso la fossetta del giugulo, le accarezzava i fianchi mentre strusciava le labbra sul seno della regina che aveva chiuso gli occhi. Il ragazzo passò a baciarle l'ombelico formando dei minuscoli cerchi immaginari con la lingua.
 Era così fredda. 
E così calda allo stesso tempo.
Jack stava continuando a scendere lungo le sinuose forme della sua regina quando fu fermato da una mano candida e sottile.
-Tocca a te adesso- Elsa gli stampò un bacio e infilò due dita nei pantaloni di stoffa, li abbassò con una lentezza estenuante. Erano entrambi nudi, freddi, sicuri, innamorati.
Elsa allargò le gambe, Lui si posizionò tra esse.
-Sei sicura.... se tu vuoi noi possiamo ferm..- Elsa non lo lasciò proseguire
-Jack sono sicura....so che non mi farai niente!- lo baciò e gli legò le braccia intorno al collo. Dopo pochi minuti erano una cosa sola: le loro anime erano unite, i loro corpi erano uniti, il loro amore era unico a differenza delle loro sensazioni che erano milioni.
Si muovevano come una tempesta che cresce: prima piano come la neve che cade, poi veloce come una bufera che infuria. Elsa stringeva i capelli di Jack. Si baciavano.
Continuarono per circa un'ora. 
Arrivavano insieme all'estasi per poi ricominciare. Era tutto perfetto.
Vennero al limite per un'ultima volta. 
Si separarono e Jack si sdraiò accanto alla sua regina.
 Si guardarono negli occhi per alcuni minuti. 
-Sei meravigliosa!- spostò una ciocca di capelli dal volto della ragazza
Elsa sorrise -A quante altre lo hai detto?!- rise 
-Solo a te!- le accarezzò la testa come fosse stata una bambina
-Davvero non hai mai amato nessuna?!- Jack negò con un movimento della testa.
- Amo te, e questo mi basta- le stampò un bacio sulle labbra-
Elsa muoveva la mano sul petto di Jack che la fermò in corrispondenza del suo cuore, Elsa cercò il suo sguardo senza risultati, lui continuava ad osservare la mano sottile e affusolata poggiata al suo petto. 
-Jack lo sento!- esclamò felice parlando del cuore di lui.
- Dici sul serio.... Credevo che ormai fosse ghiacciato da anni!- si baciarono ancora.
- È merito tuo...tutto merito tuo...ti amo, ti amo così tanto!- la abbracciò così forte
- Mi fai male Frost! - risero insieme. 
Elsa si accoccolò al corpo del guardiano e si addormentò tra le sue braccia.
Jack continuava a fissarla; era perfetta la sua regina. 
Si addormentò anche lui tenendola stretta. 

Quella fu la migliore notte della loro vita.....



















   
 
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