Mi guardo il braccio e rimango incantata nel vedere il sangue cristallizzarsi e solidificarsi.
Un taglio è più profondo degli altri e, per non far cadere nessuna goccia, inizio a succhiarlo.
Il sapore argodolce e metallico del sangue mi invade subito la bocca e mi fa rilassare, ma non basta.
Il litigio sta continuando e io non riesco a clamarmi e devo fare qualcosa.
Perciò prendo il computer e scorro tra le tante playlist che ho.