Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Segui la storia  |       
Autore: fanniex    22/12/2014    1 recensioni
... -Perché? Come sarebbe uno come Jared?-
Sbuffai ignorando completamente in che modo avrei potuto rispondere a quella domanda. Contemporaneamente però, sul palco, Jay era salito in bilico su una cassa, tendendo le braccia verso l'alto fino all'inverosimile. La sua maglietta sgualcita si era alzata talmente tanto da mostrare quasi per intero gli addominali perfetti e l'eccitante bordo della biancheria intima. Ovviamente tutte le altre ragazze presenti erano prossime all'infarto. ... [ da cap. 6 ]
Esplorazione della psiche di una donna, all'apparenza normale, che ha avuto la sciagurata idea di imbarcarsi con un Leto in uno dei viaggi più traumatizzanti della vita: la famiglia.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jared Leto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 

18: MI AVEVI GIA' CONVINTA AL "CIAO"

 

 

 

-RICA's pov-

 

-Papi! Sei arrivato …-

Avverto di sguincio il balzo compiuto da Ali nello scattare in piedi di botto per correre incontro a Jared, ancora fermo sulla porta, e faccio appena in tempo a nascondere nuovamente i fogli nella rivista e ad asciugarmi con un rapido gesto gli occhi che si sono inevitabilmente inumiditi.

Maledizione! Sarei voluta riuscire a leggere tutto prima del suo arrivo!

-... Mi manchi tanto, papà!-

E ancora quel groppo in gola. Sento raramente nostra figlia manifestare i suoi sentimenti così apertamente, anche con Jared. Ed è tutto dire, visto che è il suo principe e il suo compagno di giochi preferito.

Sono conscia che il mio comportamento di questi giorni la stia confondendo e facendo soffrire ma ero davvero convinta che arrivati a questo punto fosse perlomeno necessario. Forse un giorno capiremo meglio entrambe come sia successo. E forse un giorno la mia piccola mi perdonerà per queste incomprensioni. … Ma adesso voglio che torni ad essere felice. E voglio tornare ad esserlo anche io.

-Anche tu mi manchi tanto, Pasticcino! Lo sai questo, vero?-

Jared la prende in braccio con agilità e la stringe forte, riempiendole di bacetti le guance e il nasino.

Dio, sono così belli insieme!

Così meravigliosamente perfetti che stento a non sentirmi fuori posto vicino a loro.

-Ciao Jay!-

Mi avvicino cautamente per salutarlo, quasi sottovoce per non disturbarli, ma trattenendo con fatica l'emozione.

Lui mi guarda serio, riadagiando a terra Ali. Anche i suoi occhi sono lucidi. E mi sfiora il viso con un dito. Leggero.

-Ciao amore mio!-

Il cuore mi sobbalza convulso nel petto nell'udire realmente le parole che da settimane poteva unicamente sognare.

-Papà, papà … è vero che mangi con noi, stasera?-

Alice fortunatamente interrompe quel momento quasi estatico, altrimenti sarei potuta pure crollargli tra le braccia in un secondo senza neppure avergli ancora rivolto la parola.

-... Figurati che mamma ha ordinato la pizza! È una data storica!-

Jared mi fissa stupito. Okay! Io amo la pizza, sia chiaro! Il 50% di me è italiano purosangue! Detesto soltanto i take-away. O le consegne a domicilio. Quelle disgustose cose mollicce o biscottate, a seconda dell'estro del pizzaiolo, che ti arrivano in quei tremendi cartoni puzzolenti, unte e, la maggior parte delle volte, fredde. La pizza preferisco gustarmela in una pizzeria con i sacri crismi. Oppure se la faccio io. Per questo a quei due sembra una cosa così fuori dal normale.

-Non fate quella faccia! Non avevo voglia di cucinare, stasera.-

Gli sorrido, stringendomi nelle spalle con noncuranza.

-... Le ho ordinate da Bread&Flour. Per te, una vegetariana senza mozzarella. … Ti piace la loro pizza, vero?-

Lui annuisce, ancora un po' stralunato. È raro vederlo così poco loquace.

-... Bene! Saranno qui fra poco.-

Alice corre a raccogliere da terra il disegno a cui si stava dedicando fino ad un minuto fa per mostrarlo al padre, tutta orgogliosa.

-Guarda, Papi! … L'ho appena finito. Che ne dici?-

E Jared afferra prontamente il foglio, rimirandolo da varie angolazioni con l'occhio del professionista.

È un paesaggio, in bianco e nero, rifinito a carboncino. Devo ammettere che è proprio bello, ha uno stile quasi espressionista.

-È fantastico, tesorino! … È quello che penso io?-  Le domanda perplesso.

Ali annuisce.  -Sono le colline sopra Silver Lake!-  Esclama poi tutta tronfia.

Lui si perde per un istante ad ammirarla adorante.

-Piccola, ma ti ci ho portato solo una volta! … E ormai sono passati mesi … Come fai a ricordartelo così bene? Guarda, guarda questi dettagli … e i chiaroscuri …. Straordinario!-

Poi volge il suo sguardo verso di me, ancora sorridente.

-Nostra figlia è un genio! Non c'è altra spiegazione!-

-Già lo sapevo!-  Concordo ridendo a cuor leggero.  -Dovremmo farle fare un test del Dna. … Non può essere nostra!-

Anche Jay ride. Ed Alice sembra tornare finalmente la bambina spensierata di sempre. Santo Cielo! Mi sento così bene in questo momento, ed è passato troppo tempo dall'ultima volta.

-Senti un po', Leonardo da Vinci! ...-  Continuo allora rivolgendomi a mia figlia.   -... Sono quasi le otto, che ne dici, intanto che aspettiamo le pizze, di guardarti un po' di tv in camera di mamma e papà? … Basta che non ti metti a saltellare sul nostro letto mentre canti la sigla dei cartoni, okay?-

Ali mi indirizza una lunga occhiata furbetta. E poi ne riserva una identica anche a Jared.

Forse mi sbaglierò, ma credo che abbia capito perfettamente che voglio rimanere da sola con suo padre. Ci sorride complice e si precipita al piano di sopra senza farselo ripetere due volte.

La seguo con lo sguardo finché non sparisce in cima alle scale e mi metto a raccogliere gli strumenti da lavoro che ha lasciato in disordine sul tappeto. La sgriderò più tardi per questo. O molto più probabilmente non lo farò.

 

-Mi è piaciuto quello che hai detto, sai?-  Sussurra Jared. Si è avvicinato anche lui al divano, senza che me ne accorgessi.

La sua voce mi sembra però più stanca del solito. Mi auguro soltanto che non tornino a tormentarlo ancora i soliti problemi con la gola.

-Che cosa ho detto?-  Chiedo, nascondendo in fretta il numero di BlackBook sotto altre riviste.

-La camera di mamma e papà …. il nostro letto …-

Mi volto verso Jared e gli sorrido timida.  -È ancora la nostra camera … ed è ancora il nostro letto!-

In una frazione di secondo le sue braccia sono nuovamente intorno a me. E adesso non posso fare a meno di stringerlo a mia volta. Più forte che posso. Non trattengo nemmeno più le lacrime, ormai.

-Rica, sto diventando pazzo senza di te!-  Bisbiglia alla fine stremato, sfiorandomi delicatamente il viso con le labbra.   -Mi manchi da morire … io non credo di farcela…-

-Ssshh!-  Lo zittisco posando la mia bocca sulla sua, senza baciarlo veramente.  -Non dire niente, Jay! …. Ti prego! Non adesso.-

È lui a baciarmi, finalmente! Dopo settimane lunghe quanto un paio di secoli almeno, Jared torna ad essere parte di me.

Vivevo in una sorta di limbo vegetativo fino a questo momento e non me ne ero resa conto? Sento i miei organi interni, tutti, nessuno escluso, tornare miracolosamente a funzionare all'improvviso.

E ricambio istintivamente il suo bacio con passione e desiderio. Anch'io stavo impazzendo senza di lui. Lui è tutta la mia vita e anche se l'ho sempre saputo non l'ho mai realizzato tanto chiaramente come in questi giorni di separazione.

-Ho sperato così tanto che succedesse questo...-

Parla piano, soffiando le parole appena sopra il mio orecchio, staccandosi solo a tratti dalle mie labbra.

-... quando Shan mi ha detto che eravate passate…-

S'interrompe per perdersi in un altro bacio disperato.

-... e che volevi che venissi a casa … nella nostra casa … stavo per precipitarmi qui, di corsa...-

Mi solleva adagiandomi sulla spalliera del divano mentre io lascio correre le dita tra i suoi capelli. Sono ancora più lunghi e soffici di quanto li ricordassi.

-E che cosa te lo ha impedito?-   Gli chiedo, ammiccando soltanto un po', divertita.

In effetti sono trascorse quasi due ore da che abbiamo lasciato il Lab.

Ma Jay mi fissa imbarazzato.  -So che ti potrà sembrare stupido ma … stavo cercando una cosa e … ecco, ho perso un po' di tempo.-

Di che diavolo mai poteva aver bisogno di tanto importante da tenerlo lontano da noi? Dopo settimane?

Oops …

D'un tratto mi tornano alla mente i suoi fogli. E gli sorrido affondando distrattamente i denti nel labbro inferiore.

Jared si accorge che c'è qualcosa di strano e ricambia il mio sorriso con un'espressione piuttosto confusa.

-E hai trovato quello che stavi cercando?-

Sono anch'io leggermente in imbarazzo. Ho frugato tra le sue cose. E anche se quella lettera è chiaramente indirizzata a me, rimane il fatto che fosse privata. Fortunatamente Jared non lo nota.

-No!-  Scuote la testa, ancora disorientato.  -Non avrei dovuto lasciarla in giro ma … avevo bisogno di prendere un po' d'aria. Non immaginavo che … amore, che stai facendo?-

Inarco la schiena al massimo, spingendomi verso il tavolino, mentre Jared mi regge istintivamente i fianchi. Afferro la copia di BlackBook da sotto la pila delle altre riviste e ritorno vicina a lui, sfilando la sua lettera dalle pagine della rivista.

-L'hai presa tu!-

Mi guarda incredulo, ad occhi spalancati.

-... Ma come? … Quando?-

Io abbasso gli occhi costernata. Non mi sembra molto felice che sia finita dritta dritta nelle mie mani.

-L'hai letta?-

Annuisco, sorridendogli ancora leggermente avvilita.

-... Ma … ma io … Rica, non era finita! È la nostra storia e … io dovevo…-

Non lo lascio finire di parlare ma lo stringo forte contro di me, placando la sua agitazione. Baciandolo ininterrottamente.

-Che cosa significa? Perché l'hai scritta?-

Jared si scosta appena, abbassando gli occhi sui suoi fogli. È ancora impacciato e forse anche un po' deluso. Sembra sinceramente dispiaciuto che io l'abbia letta e la cosa mi mortifica alquanto.

-Per te!... Ho pensato che fosse più semplice, dirti tutto in questo modo. Io parlo parlo parlo all'infinito, ma quando si tratta di te, cazzo, non so che mi prende! Oddio, anche adesso, … sentimi … sembro proprio un pivellino! … Rica, gli ultimi dieci anni sono stati quelli che hanno dato un senso alla mia vita. Tu...-

Ancora fatica a guardarmi negli occhi.

-... non posso permetterti di pensare seriamente quello che hai detto. Che tu non significhi nulla. Tu significhi tutto. Tutto, cazzo! E lo sai! … Ma c'erano altre cose da dire, io non ho...-

-Non m'importa, Jay! … Non c'è nulla da aggiungere a quello che hai già detto!-

La mia voce è rotta dalle lacrime che mi stanno scivolando sulle guance senza che io possa fare nulla per fermarle. Gli stringo piano il viso tra le mani, forzandomi di guardarlo in quegli occhi che da dieci anni ormai costituiscono la linfa della mia esistenza.

-Tu non mi hai mai messa in disparte, né tanto meno mi hai mai delusa! … Togliti dalla testa di aver fallito, con me. Mi hai sempre fatta sentire incredibilmente amata. Sempre! … Anche quando litigavamo. Anche quando…-

Sto per dire ci siamo lasciati, ma sarebbe un errore. In verità non ho mai lontanamente creduto che tra noi fosse finita! Ed ora ho la certezza che neanche lui lo ha fatto!

-... quando ti ho chiesto del tempo per riflettere.-

Jared tira su col naso sollevando gli angoli delle labbra in cerca di un debole sorriso.

-Ti prego, dimmi che è servito a qualcosa! Dimmi che mi hai perdonato!-

Con un piccolo balzo scendo dalla spalliera per sedermi sul divano e gli tendo un mano per farlo accomodare al mio fianco. Si muove un po' con circospezione. Credo che abbia bisogno di certezze e mi rendo conto che il mio tentennare nel rispondergli lo stia innervosendo.

Beh, non per essere vendicativa ma dopo tutto non è poi un male che stavolta sia lui quello lasciato in sospeso. Forse ora può capire come mi sia sentita io in tutti questi anni ad attendere delle risposte che da lui non sono mai arrivate.

-Non hai bisogno del mio perdono!-

Le parole escono dalle mie labbra stanche ma decise.

-Ti amo, Jared. Non so stare senza di te e l'ultima cosa che voglio è provare a farlo.-

Mi accoccolo sul suo petto e lui mi stringe forte sfiorandomi delicatamente i capelli.

-... Probabilmente ho persino avuto una reazione esagerata e...-

Lui mi interrompe cercando di spiegarsi ma io lo blocco nuovamente, sedendomi direttamente a cavalcioni sulle sue gambe e tappandogli la bocca con la mia.

-... per favore, non parliamone adesso.-

Le sue braccia intorno a me mi avvolgono sempre più forte.

-Ecco! Restiamo così ancora un po'.-

Poter ascoltare il battito del suo cuore contro il mio, il suo respiro dolce e caldo … il suo profumo naturale di cannella … è tutto quello che potrei chiedere in questo momento.

Noi due siamo ancora qui, insieme.

Questa è l'unica cosa importante! Andrà bene. Ora lo so.

 -Jay?-  Sussurro dopo qualche attimo di quella beatitudine.  -Io e Ali vorremmo tanto che tu tornassi a casa. … Almeno finché non dovrai partire.-

Sento il suo cuore sussultare e la sua presa stringere con più vigore. La mia fronte si sta inumidendo in fretta e mi accorgo che sono le sue lacrime a bagnarmi, spingendomi ad alzare il viso verso di lui. È vero! Sta piangendo piano. Ma sorride, illuminando il mio mondo un'altra volta.

-No!-  Lo dice con un filo di voce.

Come no? Non vuole tornare a casa, da me?

Jared, notando l'espressione smarrita sul mio volto, recupera un po' di fiato con un profondo respiro.

-Io non partirò!-

Mi prende il viso tra le mani annullando ogni mia possibile resistenza.

-... Non me ne frega un cazzo né del film, né del Sudafrica. E neanche di David. Lo so che tu sei convinta che sia quello che voglio … e forse per un istante l'ho pensato anch'io … ma non è così. Tu sei l'unica cosa che conti davvero per me. Tu e Alice. Solo voi due siete irrinunciabili … tutto il resto può andare a fanculo!-

È terribilmente egoistico da parte mia ma sono immensamente felice che Jared abbia preso questa decisione. È la cosa migliore per noi, in questo momento.

-Non ho nessuna intenzione di farti cambiare idea!-  Ribatto tranquilla, riappoggiando la testa sul suo petto.   -Però ci sono delle cose di cui dovremo parlare.-

-Lo so!-

Lo sa? Oh, cazzo!

La mia angoscia viene però interrotta dal trillo del campanello. Il ragazzo delle consegne. E dai gioiosi saltelli di Ali che balza correndo giù dalle scale.

Ci sarà tempo più tardi per chiarire.

Devo assolutamente dirglielo.

 

***

 

 

 

NOTE FINALI: 
- Torniamo nella mente di Rica. La tanto attesa riconciliazione è finalmente arrivata, più semplice e naturale del previsto! ... Ma i dubbi più densi sono acora tutti da dissipare...
- Il titolo del capitolo cita la battuta più celebre del film "Jerry Maguire" di C.Crowe.
- L'omaggio a Silver Lake fa ovviamente riferimento a "City of Angels". 

 

NOTE FINALI: 

- Torniamo nella mente di Rica. La tanto attesa riconciliazione è finalmente arrivata, più semplice e naturale del previsto! ... Ma i dubbi più densi sono ancora tutti da dissipare...

- Il titolo del capitolo cita una delle battute più celebri del film "Jerry Maguire" di C.Crowe.

- L'omaggio a Silver Lake fa ovviamente riferimento a "City of Angels". 

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: fanniex