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Autore: Fiamma Erin Gaunt    22/12/2014    1 recensioni
Dimenticatevi dei fatti di Insurgent e Allegiant. Dimenticate tutte le morti, i feelings da fan girl calpestati dalla Roth, dimenticate Jeanine … No, momento, momento. Jeanine ricordatevela! Immaginate di trovarvi sedici anni dopo i fatti di Divergent, con il Dipartimento che è intervenuto cancellando la memoria di tutti circa la tentata strage a opera degli Eruditi, con Quattro e Tris felici e sposati. Fatto? Bene, adesso preparatevi psicologicamente ad assistere agli avvenimenti legati alla nuova generazione.
Gabriel Murter. Bello, arrogante, glaciale, la perfetta copia di suo padre.
Eve Murter. Pallida, delicata, una principessa di ghiaccio con il cuore di un leone.
Kate Prior Eaton. La determinazione e la testardaggine della madre, il coraggio del padre.
Rafael e Rashel Pedrad. Cugini legati da un legame che va oltre il sangue, migliori amici di Kate e Eve.
Cesar Hayes. Gli occhi verdi come quelli di un gatto, l’anima della festa, e il migliore amico di Gabriel.
*
Dal testo:
- Promettimi una cosa, Kate, prima che scendiamo. –
- Cosa? –
- Che non ucciderai nessuno durante la cena. – replicò.
- Lo prometto. – disse solennemente, per poi rovinare tutto aggiungendo: - Va bene se uccido Gabriel subito dopo il dolce? –
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Break the Ice - Genesi, vita e morte di una storia d'amore'
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Cap 6

 

 

 

 

 

 

Eve vide con la coda un movimento sulla sua sinistra. Occhi verdi come smeraldi che trapelavano dall’oscurità del corridoio. Trattenne a fatica un sorriso.

- Voi andate, io devo fare una cosa, ci vediamo in mensa – disse, ignorando l’occhiata perplessa di Kate e marciando risolutamente verso l’oscurità.

Aveva appena voltato l’angolo che si ritrovò stretta nella presa forte e familiare di due mani virili e coperte dai segni degli scontri avuti in quegli anni.

Sorrise, cingendogli il collo con le braccia e facendo aderire ancora di più i loro corpi. Poi un paio di labbra sottili presero possesso delle sue, coinvolgendola in un bacio lungo e mozzafiato. Quando le abbandonarono, spostandosi lungo il collo candido e lasciando una scia di baci incandescenti fino alla mandibola, si lasciò sfuggire un sospiro.

Avvertì l’Intrepido sorridere contro la sua pelle sensibile.

- È tutta la mattina che avevo voglia di baciarti, labbra infuocate – disse l’uomo, utilizzando il nomignolo che le aveva attribuito durante l’estate e che era capace di far arrossire la solitamente sfrontata Eve Murter.

In effetti quell’iniziata, appena una ragazzina se paragonata ai suoi trentasette anni, lo intrigava. Più spigliata e schietta della maggior parte delle sue coetanee, non si faceva alcun problema nel fare ciò che desiderava e nel fregarsene delle convenzioni sociali.

- Ma davvero? – disse, mordicchiandosi il labbro e guardandolo da sotto le lunghe ciglia scure. – Avevi solo voglia di baciarmi, Capofazione Reaper? – chiese poi, sbattendo le ciglia con aria angelica.

Certo, come se quell’iniziata non fosse la tentazione fatta persona.   

- Non proprio – ammise, sorridendo sornione, - Ma immagino che tuo padre avrebbe avuto qualcosa da ridire se avessi sbattuto la sua bambina al muro. –

- Quindi sei intimorito da lui? –

Il sorriso scomparve dalle labbra di Reaper.

- Non ho detto questo. –

- Sembrava di sì. Sembrava che avessi paura di mio padre – lo stuzzicò.

Capovolse le posizioni con un colpo di reni, imprigionandola tra il suo petto e il muro gelido.

- Io non ho paura di nessuno – decretò a denti stretti, fissandola come se volesse sfidarla a contraddirlo.

Eve gli si avvicinò di più, mormorandogli all’orecchio: - Beh, meglio così. –

Dardeggiò rapidamente la punta della lingua sul lobo dell’uomo, strappandogli un sospiro di piacere, e si districò agevolmente dalla sua presa.

- Vado a mensa, ci vediamo – salutò, accentuando di proposito il movimento ipnotico dei fianchi che ondeggiavano mentre si allontanava da lui.

Prima di voltare l’angolo gli lanciò un’occhiata con la coda dell’occhio, trovandolo intento a osservare con scrupolosa attenzione come i pantaloni della divisa d’allenamento le aderissero al lato b.

Sorrise soddisfatta.

Quella relazione clandestina era un gioco divertente.

Varcò l’ingresso della mensa sentendo gli occhi puntati su di sé. Era arrivata quasi a metà pausa pranzo, quando tutti erano ormai seduti, e se non fosse stata la figlia di uno dei Capofazione probabilmente avrebbe dovuto sorbirsi una sonora lavata di capo. Intravide Gabriel seduto al tavolo insieme ai loro genitori, inaspettatamente Lydia era seduta con loro. Rivolse un’occhiata interrogativa a Kate, che scosse la testa come a dire che ne sapeva quanto lei, e decise di unirsi alla sua famiglia.

Scivolò accanto a sua madre.

- Abbiamo adottato Lydia e non avete pensato di informarmi? Ho sempre voluto una sorella, Gabriel non si faceva acconciare i capelli quando eravamo piccoli – spiegò, ironica, rompendo l’imbarazzo che sembrava aleggiare tra di loro.

- Se è per questo ti tengo lontana dai miei capelli anche adesso – chiarì.

- Perché sei incredibilmente noioso. Staresti bene con qualche colpo di sole, darebbe un po’ di luce a quel broncio che hai sempre. –

Il gemello alzò gli occhi al cielo, scambiando un’occhiata solidale con il padre.

- Piuttosto, tu dove ti eri cacciata? – chiese Eric, puntando le iridi d’acciaio nelle sue e fissandola con intensità. Sembrava quasi che volesse spingerla a confessare chissà quale colpa.

- Oh, ero a letto con il mio amante. Gli ho detto di fare presto, ma non è riuscito a essere più veloce di così – replicò, servendosi una manciata di patate arrosto come se nulla fosse.

Fiamma portò il bicchiere alla bocca, cercando senza troppo successo di nascondere l’espressione divertita sul suo viso.

Gabriel mascherò la risata che gli era salita alla gola con un diplomatico colpo di tosse.

Ed Eric quasi si strozzò con il boccone di carne che aveva appena cominciato a masticare.

- COSA? –

Gli Intrepidi dei tavoli vicini lanciarono occhiate incuriosite verso di loro.

- Oh, andiamo, stava solo scherzando – intervenne prontamente Fiamma, posando una mano sull’avambraccio muscoloso e tatuato del marito.

- Un accidente. Ho quasi avuto un infarto. Tu sei troppo giovane per avere un … un … un … -

- Amante? – suggerì Eve, inarcando un sopracciglio.

- Esatto … e tu non cercare di difenderla. Donne, siete sempre così emotive e comprensive – borbottò, lanciando un’occhiataccia alla moglie.

- Questa donna emotiva e comprensiva ti dice di piantarla con le sceneggiate o ti ritroverai a dormire sul divano. –

- Il divano no – borbottò, contrariato.

- Il divano sì, e ringrazia che sia così emotiva e comprensiva da non farti dormire sul tetto. –

Eric riprese a mangiare, borbottando tra sé e sé riguardo a qualcosa che suonava come una serie di proteste contro il dispotismo di quella donna. Anche se, detto da lui, era un po’ come il bue che dava del cornuto all’asino.

Gabriel incrociò lo sguardo di Lydia, che appariva decisamente a disagio, e decise che era giunto il momento di tagliare la corda.

- Beh, è stato bello, ma noi dobbiamo proprio andarcene – disse, prendendo per mano l’ex Erudita e dirottandola verso l’uscita della mensa.

Lydia gli rivolse un sorriso di ringraziamento e si lasciò condurre via senza una parola. Tuttavia, mentre la teneva per mano, Gabriel si sorprese a pensare che fosse una cosa estremamente piacevole. Il che era semplicemente ridicolo perché lui in tutta la sua vita aveva tenuto per mano solo due donne: sua madre e sua sorella.

- Sono carini – commentò Fiamma, osservando il figlio che le teneva cavallerescamente aperta la porta e non dava alcun segno di volerle lasciare la mano.

- Ho visto combattere quella trasfazione, è debole – replicò per tutta risposta Eric.

- Può migliorare, c’è ancora tempo, e credo che Gabriel sarà contento di darle una mano. –

- Deve concentrarsi sulla sua iniziazione, non ha tempo per correre dietro alle ragazze. –

- Così come non ne avevi tu? – chiese, maliziosa.

Eric parve imbarazzato e a corto di parole perché tornò a dedicarsi al pranzo.

Eve sorrise, guardandoli intenerita. Stavano insieme da diciotto anni e ancora formavano una coppia di tutto rispetto. Le sarebbe piaciuto trovare un amore altrettanto puro e duraturo, ma finchè non capitava si sarebbe accontenta di divertirsi un po’.

- Vado da Kate e gli altri, a lei non piace molto Lydia. –

- E come mai? –

- Credo che sia attratta da Gabriel e che le dia fastidio l’attenzione che da a Lydia – replicò.

Questa volta suo padre parve decisamente divertito, come se il pensiero che la figlia dei due Rigidi potesse essere innamorata di un Murter lo riempisse d’allegria.

- È ovvio che sia attratta da tuo fratello, è un Murter – replicò, come se non avesse fatto altro che ribadire qualcosa di assolutamente scontato, - Chissà che faccia farebbe il Rigido se lo scoprisse. –

Probabilmente la stessa che faresti tu se sapessi che io ho davvero un amante … e soprattutto se scoprissi di chi si tratta pensò tra sé e sé la ragazza.

Quasi l’avesse chiamato, accanto al loro tavolo prese posto Reaper, accompagnato dalla solita schiera di Intrepide svenevoli.

Il divertimento scomparve in fretta dalla faccia di Eric, che scambiò un’occhiata assassina con il collega. Reaper indugiò appena sul viso di Eve, dopodiché riprese a chiacchierare con le giovani donne sedute con lui.

Ridevano tutte, quasi stesse dicendo una barzelletta dietro l’altra, desiderose di accalappiare l’unico Capofazione single in circolazione.

Fiamma roteò gli occhi, infastidita. – Tra tanti tavoli il gruppo di galline doveva scegliere proprio quello vicino al nostro? –

Tra di loro c’era anche Sheyleen. Eve non la conosceva personalmente, ma sapeva che aveva affrontato l’iniziazione lo stesso anno dei suoi genitori e che, tra i tanti, ci aveva provato anche con suo padre. Aveva ricevuto picche, però, e da allora si era passata sistematicamente ogni ragazzo Intrepido carino e disponibile.

- Reaper cerca di urtarmi il sistema nervoso, è l’unica spiegazione – ribattè Eric.

Se il Capofazione voleva irritare un Murter, tuttavia, Eve era abbastanza sicura che si trattasse di lei. Evidentemente non aveva gradito l’essere rimasto a bocca asciutta e stava cercando di farle capire che poteva facilmente sostituirla con una qualsiasi di quelle sgallettate ridacchianti.

Beh, a quel gioco si poteva giocare in due.

Salutò i genitori, raggiungendo il tavolo e accomodandosi accanto ad Axel. Gli posò una mano sull’avambraccio, attirando la sua attenzione.

Il ragazzo le rivolse un sorriso, evidentemente contento di averla accanto a lui.

- Allora, di che si parla? – chiese, senza spostare la mano.

Era sorprendentemente piacevole stare a contatto con la sua pelle fresca, come se fosse una cosa naturale come respirare.

- Della giornata delle visite. Credi che tuo padre ci farà ricoprire di lividi anche domani? –

- Probabilmente – rise, per poi aggiungere: - Che programmi avete per questa sera? –

Derek e i suoi amici annunciarono di essere troppo stanchi per fare qualcosa e che perciò se ne sarebbero andati di corsa in camerata.

- Tu che proponi? – le chiese invece Axel.

- Possiamo prendere un paio di bottiglie e andarcene sul tetto. È un bel posto, di solito ci si va quando si vuole divertire. –

- Che genere di divertimento? – chiese, malizioso.

Eve gli diede un buffetto lieve sulla guancia.

- Il genere di divertimento che prevede di tenere i vestiti addosso. Più che altro ci si ubriaca, si balla e si fanno cose stupide. –

- Ci sto – approvò.

Annuendo soddisfatta, Eve si alzò dal tavolo.

- Allora ci vediamo questa sera – disse, a voce leggermente più alta del solito, tanto per essere sicura che Reaper la sentisse.

A giudicare da come si era accigliato e aveva storto la bocca il messaggio gli era arrivato forte e chiaro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Ed ecco che finalmente, dopo un’attesa indegna, si scopre il “segreto” di Eve. Ve lo sareste aspettato? Che succederà tra lei ed Axel? E come reagirà Reaper? E tra Gabriel e Lydia nascerà qualcosa? E Kate in tutto ciò cosa farà? Tutto questo nel prossimo capitolo. Fatemi sapere che ne pensate.

Baci baci,

Fiamma Erin Gaunt

 

 

  
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