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Autore: _Veronik_    22/12/2014    1 recensioni
-sei un angelo?- chiese Ujin ad un centimetro da quel ragazzo sovraumano, quasi divino.
-qualcosa del genere- sussurrò lui.
I loro volti quasi si sfioravano e potevano entrambi sentire i respiri e i battiti del cuore dell’altro.
Era tutto così strano. Come se lui non fosse davvero lì. Lì dove? Ujin se lo chiedeva. Non sapeva dove fosse o come ci fosse arrivata. Sapeva solo che il suo cuore batteva troppo velocemente e il suo respiro si faceva sempre più affannato. Mentre i battiti di lui erano come una melodia. Una melodia bellissima da cui Ujin si faceva cullare. Avevano entrambi gli occhi socchiusi ed erano fermi a pochi centimetri dal corpo dell’altro senza dire nulla.
Solo il suono dei loro cuori che battevano all’unisono.
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Ehilà gente!
Questa è la mia prima ff nella sezione SHINee!
Spero vi piaccia!
Baci :** _Veronik_
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jonghyun, Key, Nuovo Personaggio, Quasi tutti, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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7 Giuro il mio amore sulla luna

No, tutto questo non poteva essere reale, non poteva. Ujin iniziò a pregare di svegliarsi da quell’orribile sogno, ma ciò non accadde. Non poteva essere davvero lì, davvero in quel posto.
-non ti aspettavi l’Inferno un posto così bello vero? So che ti piace, ti abituerai presto e poi sarà fantastico. Ne sono certo!- disse Taemin mentre gli occhi gli brillavano di felicità.
-di che stai parlando?- chiese Ujin con voce tremante mentre le prime lacrime le rigavano il viso.
-ora questo è anche il tuo mondo; ti abituerai a vivere qui con me e sarà tutto perfetto- disse sorridendo e avvicinandosi alla ragazza che si allontanò gridando.
-non toccarmi! Vai via! V-vai via!- cercò di dire ormai in lacrime.
Sentiva un sapore salato bagnare le sue labbra, mentre cadeva in ginocchio sotto quel cielo stellato.
-lasciami, lasciami in pace- disse tra un singhiozzo e l’altro –p-perché?- chiese guardandolo nei suoi occhi profondi, inginocchiata sul prato azzurro.
-perché? Perché cosa?- chiese lui confuso.
-perche? Perché io? Perché? Dimmi perché tutto questo? Perché?- chiese gridando in preda alla disperazione e portandosi le mani al viso.
Le sembrava di impazzire. Quando rialzò gli occhi, trovò il volto del ragazzo proprio davanti a sé. Taemin si era accovacciato per arrivare alla sua altezza. I loro nasi si toccavano. Poteva sentire il respiro di lui sulla sua pelle, sulle sue labbra, bruciare come fuoco. Il ragazzo allungò le mani per accarezzare le sue guance, mentre la guardava negli occhi. Con il pollice le asciugò una lacrima che stava per scendere sul suo volto e raggiungere le altre, mentre Ujin tremava immobile. Si avvicinò di più facendo sfiorare le loro labbra.
-perché ti amo- le sussurrò prima di baciarla di nuovo.

Non aveva intensione di rimanere in quel luogo un minuto di più. Doveva trovare una via di fuga al più presto; prima che Taemin sarebbe tornato nella sua stanza con la speranza di un cambiamento di idee da parte della ragazza. Non aveva nessun intenzione di vivere all’Inferno.
Aprì la finestra della camera e guardò fuori alla ricerca di un modo per scendere di lì, senza trovare però soluzioni. Si voltò e cercò di aprire la porta, sperando che il ragazzo non l’avesse chiusa a chiave. Questa si aprì, ma quello che vide oltre non le piacque. C’era di nuovo quel lungo corridoio buio. Non sapendo più cosa fare e stanca di rimanere rinchiusa in quella stanza che la stava opprimendo, scelse l’unica altra opzione possibile e si avviò tra le fioche luci delle lanterne, questa volta verso destra.
Sperava di riuscire a raggiungere le stalle; se riusciva a cavalcare El o un altro di quei draghi, sarebbe potuta finalmente uscire di lì.
Camminò per un tempo che a lei parve infinito, fin quando finalmente scorse una porta a pochi metri da lei. Presa da un senso di sollievo corse fino a quella, ma scomparve prima che Ujin potesse poggiare la mano sulla maniglia dorata. Rimasta un attimo sorpresa dall’accaduto, si allontanò di poco per osservare il muro vuoto, dove poco prima c’era la sua unica speranza di uscita. Aveva camminato per davvero tanto tempo, troppo; Ujin pensava di aver camminato per ore e in quel momento, quando la porta era sparita, era scomparsa con lei anche tutta la sua pazienza. Presa da un momento di sconforto e d’ira, si scagliò contro la parete vuota illuminata da una lanterna lì vicino, urlando e dando pugni al muro.
-fammi uscire!! Ho detto di farmi uscire!! V-voglio solo uscire da qui! Voglio solo t-tornare a casa mia- disse ormai in lacrime accasciandosi a terra.
Strinse le ginocchia al petto e nascose il viso tra le gambe, piangendo silenziosamente. Quando finalmente si calmò, alzò gli occhi ormai rossi e gonfi e si accorse della porta che era di fronte a lei. Si alzò titubante dal pavimento freddo e si avvicinò a questa. Molto lentamente posò la mano sulla maniglia, sperando che quella non sparisse proprio sotto il suo tocco.
Chiuse gli occhi e aprì la porta.
Un’aria tiepida le soffiò sul viso bagnato e Ujin si costrinse a riaprire gli occhi per vedere cosa l’aspettasse dall’altra parte. Quello che vide la lasciò senza parole.
Davanti a lei c’era una distesa di prato infinito dalle sfumature di azzurro più improbabili ed inimmaginabili. C’erano fiori ovunque e di tutti i colori, colori che Ujin non aveva mai visto nel suo mondo, colori che non esistevano sulla Terra. Si chiese come un luogo così bello potesse essere chiamato Inferno. A lei sembrava di essere in a Paradiso.
Oltrepassò la porta che si richiuse come sempre alle sue spalle e scomparve. Era giorno, non c’era più quell’alba interminabile che vedeva ogni volta dalle finestre di quell’edificio da cui scappava; si trovava in un altro luogo di quel magico pianeta, un posto in cui la luce regnava.
Angosciata, si rese conto che non stava affatto scappando da un edificio, stava scappando da un mondo, un mondo che non conosceva, un mondo che non sapeva come lasciare. Essere uscita da quel corridoio ovviamente l’aveva sollevata, ma la ragazza si chiedeva a quale scopo. Ed ora? Era questa la domanda che la tormentava.
Ed ora cosa avrebbe fatto?
Vagò senza metà in quel prato immenso, sotto quella luce che nonostante tutto le metteva caldo. Sventolò più volte il vestito lilla che aveva indosso e aspettò con ansia ogni folata di vento che avrebbe mosso suoi capelli rame.
Finalmente vide un albero. Ombra. Questo era quello di cui aveva bisogno in quel momento. Iniziò a correre con quella poca energia che le era rimasta in corpo, diretta verso quella pianta le cui foglie erano dello stesso colore del prato su cui poggiava i suoi piedi leggeri. Ma quando fu abbastanza vicina da accorgersene, si fermò improvvisamente. La sua espressione mutò e si scurì, mentre i suoi occhi si posavano sul quel ragazzo talmente bello da sembrare divino e forse esserlo davvero. Era seduto all’ombra dell’albero con la schiena poggiata sul tronco, la stessa ombra che avrebbe voluto occupare Ujin, e leggeva beatamente un libro, mentre il vento gli scompigliava i capelli rendendolo quasi più seducente di quanto non fosse già.
Notando la presenza della ragazza, Taemin staccò gli occhi dalle pagine e li posò su di lei.
-Ujin, siediti- disse come se la stesse aspettando, facendole segno di accomodarsi accanto a lui.
La ragazza era combattuta sul da farsi. Era prudente sedersi accanto ad un.. cosa? Cos’era Taemin? Il diavolo in persona? Come poteva una persona così apparentemente innocente essere il diavolo? Non poteva o almeno Ujin non voleva crederlo. Così si sedette sull’erba soffice.
Nel frattempo Taemin era tornato sulle pagine del libro e la ragazza poteva vedere i suoi occhi concentrati spostarsi da sinistra verso destra. Un sentimento di pura paura l’avvolse e la tranquillità del ragazzo le metteva ancora più timore.
-io giuro il mio amore sulla luna- disse improvvisamente Taemin non spostando gli occhi dal libro.
La ragazza riconobbe quelle parole. Le venne la pelle d’oca. 
- Non giurare sulla luna, questa incostante che muta di faccia ogni mese, nel suo rotondo andare- rispose Ujin sicura, pronunciando le parole di “Romeo e Giulietta”.
Il ragazzo posò finalmente lo sguardo su di lei e chiudendo il libro le parlò.
-ma io posso giurare su tre lune, poiché essendo immobili mostrano sempre la stessa faccia. Io giuro il mio amore sulle tre lune di questo pianeta, che sono certo con il tempo imparerai ad apprezzare- disse guardandola dritta negli occhi con un’espressione malinconica e speranzosa.
-se tu mi amassi davvero mi avresti già lasciata andare!- gridò la ragazza alzandosi dal prato -voglio tornare a casa mia! Ora!- disse seria rivolta verso Taemin.
I loro occhi si incontrarono e per un momento Ujin lo immaginò alzarsi e gridargli contro arrabbiato.
-vai pure- le rispose il ragazzo riaprendo il libro e non dando più importanza alla presenza di lei.
Ujin si voltò e vide una porta sulla distesa d’erba. Era lì, ferma davanti ai suoi occhi e poteva essere il suo unico mezzo per tornare una volta per tutte nel suo mondo. Ma aveva paura, paura che Taemin mentisse, che una volta tornata sulla Terra avrebbe tormentato il suo subconscio finché lei non avesse ceduto. Le sembrava troppo strano che rinunciasse a lei così facilmente, solo perché le lo aveva chiesto. Ujin lo aveva già fatto altre volte, anche in lacrime, cosa c’era di diverso ora? E perché si sarebbe dovuta fidare di lui? Ma infondo, cosa aveva da perdere?
Con le gambe tremanti si avvicinò alla porta, si voltò per l’ultima volta verso il ragazzo che continuava a leggere il capolavoro di Shakespeare all’ombra dell’albero e abbassò la maniglia. Una luce la invase impedendole di vedere dall’altra parte.
Prese coraggio e attraversò la porta.

 

NOTE AUTORE:
Ok, questa volta è passato moooltooo tempo.. ma non è proprio colpa mia >.<
Non ho avuto la connessione per più di mezzo mese, ma finalmente eccomi qua!
Cercherò di aggiornare più frequentemente e spero che il capitolo vi sia piaciuto nonostante sia abbastanza corto.
Spero di leggere un po’ di recensioni da parte vostra e alla prossima XD
E ovviamente buone feste!!!!! (da domani in vacanza!)
Baci :** _Veronik_

  
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