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Autore: Herm_periwinkle    22/12/2014    4 recensioni
[Seconda classificata al contest "Spirito Natalizio" indetto sul forum da Matilde di Shabran.]
[Terza classificata al contest "Wow le edite!" indetto sul forum da Luna003 + vincitrice del premio Befana per il miglior personaggio femminile]
*****
Pansy, un personaggio spesso e volontieri sopportato a fatica. Come potrebbe essere il suo Natale? E, soprattutto, le piacciono i momenti che vive?
Ecco il Natale in cui in cui vengono accordati i dettagli del suo matrimonio. Ma lei sarà veramente contenta di sposarsi?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Pansy Parkinson | Coppie: Blaise/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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PROFUMO DI NATALE


Dalla finestra più alta dell’imponente villa un buon osservatore poteva notare l’esile figura di una ragazza che guardava tristemente il vialetto principale, invece di passare la sera di Natale con parenti e familiari. La ragazza guardava con nostalgia l’esterno della villa, più precisamente il posto in cui tempo prima era cresciuta una rosa, ormai seppellita dalla neve. Aveva passato intere giornate ad occuparsi di quel fiore, poi un giorno, il giorno in cui la sua intera vita era crollata a pezzi, lo aveva lasciato al suo destino. La rosa era sopravvissuta per più di un anno, ma non era riuscita a rimanere intatta per quel Natale.
Un sonoro schiocco interruppe i pensieri della ragazza che posò lo sguardo sulla vecchia elfa domestica apparsa ai suoi piedi.
“Cosa vuoi?” chiese con freddo distacco.
“Il padrone chiama la signorina, la signorina è attesa dagli ospiti”
Guardò l’elfa con un misto di ansia e disgusto “Arrivo tra poco” le rispose, congedandola con un gesto della mano.
Prese dall’armadio l’abito che avrebbe dovuto indossare da ore, poggiandolo sul letto. Si tolse a la comoda vestaglia di seta e la sostituì con il vestito verde muschio, che le era stato regalato dalla madre per quella sera così importante. Aveva cominciato ad odiare quel colore, che la rendeva più sgraziata di quello che era. Si portò davanti allo specchio, osservandosi minuziosamente e notando i suoi mille difetti. Era magrissima, così magra che le si potevano contare le ossa e bassa, sembrava uno stuzzicadenti. Non era bello essere abbracciati da lei, lo sapeva bene che nessuno preferiva la sua spigolosità alle morbide forme di tante altre ragazze. Come se non bastasse aveva il naso un po’ schiacciato, la pelle diafana e i capelli nero pece, sembrava un cadavere, glielo dicevano in tanti.
Si tolse le morbide e calde ciabatte per mettersi uno scomodo paio di tacchi, che dovevano slanciarle la figura, ma che la facevano sembrare ancora più bassa. Non si preoccupò di dare un po’ di colore al suo volto, si limitò a truccarsi di scuro gli occhi neri, per donarsi un’aria più forte di quella che aveva.
Le risuonarono in mente parole che a suo tempo le avevano scaldato il cuore, a cui aveva creduto, ma che ora sembravano solo tanti spilli gelidi che continuavano a ferirla “Sei bellissima” le aveva detto “Il verde ti dona molto, Serpeverde è proprio la casa giusta per te” ricordava ancora i suoi occhi penetranti, quando aveva detto ciò che l’avrebbe segnata “Io ti amo, Pansy. E tra due anni ti chiederò di sposarmi”.
Erano state tutte balle. Quel maledetto di Draco Malfoy l’aveva bruscamente lasciata, per andare a mettersi con la Greengrass. Ma d'altronde aveva ragione. Astoria era brillante, bella, dolce e molto più ricca di lei. Qualunque persona normale l’avrebbe preferita a lei.
Si guardò tristemente allo specchio per un’ultima volta, ricacciando indietro le lacrime che minacciavano di uscire ogni volta che pensava a Draco.
Prese un grosso respiro, poi uscì dalla sua stanza, andando incontro a qualcosa che le avrebbe stravolto la vita. L’aria nella villa era calda, ma Pansy rabbrividì involontariamente, gelata dagli sguardi che si erano posati su di lei. Raggiunse i suoi genitori, cercando di evitare tutti gli ospiti che cercavano di salutarla e di farle i loro più sinceri auguri.
“Eccoti qui, ti cercavamo. Stavamo concordando gli ultimi dettagli per il matrimonio, vorrei sentissi anche tu”
Pansy sorrise, cercando di nascondere la tristezza che provava in quel momento. Fino a poco tempo prima era convinta che si sarebbe sposata con il ragazzo che amava, ora invece il suo futuro sposo sarebbe stato quasi un perfetto sconosciuto.
Per qualche minuto ascoltò i suoi genitori, poi decise di lasciar perdere e si ritrovò ad osservare la stanza in cui si trovava. Era splendidamente addobbata, al centro spiccava un enorme abete finemente decorato, dai soffitti pendevano preziose lampade di cristallo. La musica pervadeva la sala, donando a tutte le persone una lieta spensieratezza e felicità. Molte coppie danzavano intorno all’albero, in un tripudio di colori e di allegria. Pansy non ce la fece più a sopportare tutta quella gioia concentrata in una sola stanza, così uscì, per soffrire da sola, osservata solo dalla neve.
Nessuno si accorse della ragazza che si avvicinò alla porta e che scappò nel giardino, solo alcune anziane signore che si lamentarono per l’aria gelida che era entrata, ma che non fecero caso a tutto quello che avveniva intorno a loro.
Le scarpe di Pansy affondavano nella neve fresca, impedendole di camminare, così che la loro proprietaria le tolse bruscamente, buttandole per terra. Procedette a fatica verso la panchina più solitaria, dietro a un albero, dove non batteva la luce di nessuna lampadina colorata. Ogni passo le procurava un’ondata di freddo in tutto il corpo, ma Pansy non se ne curava, godendo per la piccola tortura che si era imposta.
Si sedette sulla gelida panchina di marmo bianco, senza preoccuparsi di togliere un po’ della neve che vi era posata sopra. Appoggiò la testa all’albero dietro di lei e guardò il bellissimo paesaggio che la circondava. I fiocchi di neve continuavano a cadere lievi, donando al giardino un’aura di pace e magia. Le sarebbe piaciuto essere felice per Natale, ma non si sentiva più capace di provare un solo sentimento positivo. Il suo cuore era invaso da un’acuta malinconia, rabbia e tristezza.
Un tocco caldo si posò sulla sua spalla, facendola trasalire, e la coprì con un pesante giaccone.
“Cosa fai qui tutta sola il giorno di Natale?” chiese una voce calda e premurosa “Oggi dovresti essere felice, invece ti stai congelando”
“Se sto qui è anche per colpa tua” rispose lei, aspra.
Lui le prese il volto con due dita, e le alzò la testa per guardarla negli occhi “Non dipende da me tutto quello che sta accadendo” poi la lasciò, sospirando “Forse tu non te ne rendi conto, ma non sei l’unica a soffrire”
“Cosa intendi?”
“Anche io sono innamorato di una ragazza che probabilmente non ricambierà mai i miei sentimenti. Questo però non ci impedisce di essere amici” le rispose, facendole apparire tra le mani una rosa dai petali bianchi e rossi. Pansy la guardò, leggermente più serena e l’odorò. Profumava di dolcetti, di torrone e di pandoro. Profumava di Natale.
“Perché questa rosa? Cosa vuoi, Zabini?”
“Per piacere, chiamami Blaise” rispose tranquillo il ragazzo “Lo sai cosa voglio. Solo un sorriso da parte tua”
Pansy, nonostante si fosse ripromessa di ignorare il suo futuro marito, non riuscì a trattenere un sorriso che le affiorò timido sul volto.
“Quando sorridi sei molto più bella”
“Perché dici così?” chiese Pansy, confusa.
“Semplicemente perché lo penso” rispose lui arrossendo lievemente. Frugò nella tasca dei pantaloni e ne tirò fuori un piccolo pacchetto chiuso da un nastro dorato. Glielo porse timidamente, poi, non vedendo nessuna reazione in Pansy, le disse “Aprilo”
Lei si poggiò la rosa in grembo e aprì pian piano il regalo, svelando una piccola scatola di legno, decorata con bellissimi intarsi e le cui venature erano riempite d’oro. Tolse il coperchio titubante e dalla scatolina fuoriuscì una luce, che avvolse i due ragazzi.
“È la scatola Dolceluce. Avevo pensato che potesse piacerti, magari per illuminare le tue giornate più buie o per quando non riesci a vedere la luce da sola” le spiegò imbarazzato.
“Grazie” sussurrò Pansy, colpita da quel bellissimo regalo. Sembrava che Blaise avesse capito tutto il dolore che provava. Forse con l’aiuto di quella scatolina sarebbe riuscita a superare le tenebre che la riempivano da quando Draco l’aveva lasciata.
Blaise si sedette accanto a Pansy e lei non riuscì a fare a meno di stringersi al ragazzo. Sprigionava un calore che sembrava riscaldarla e sciogliere il freddo che aveva dentro. Lui, dopo qualche secondo di puro stupore, le cinse la vita con il braccio.
“Forse hai ragione”
“Riguardo a cosa?” chiese Blaise, perplesso.
“Possiamo essere amici” gli rispose, stringendolo più forte. Aveva già cominciato ad affezionarsi a quel ragazzo dolce e gentile e le sembrava finalmente che il Natale fosse diventato un po’ più bello.
“Ti va di rientrare? Magari balliamo un pochino, ci sono tante canzoni bellissime” propose Blaise guardando speranzoso verso l’entrata della villa. Poi, notando i piedi scalzi della ragazza appellò le scarpe che erano state lasciate tra la neve. Pansy se le infilò, si alzò e con un incantesimo si risistemò il vestito.
“Possiamo andare” rispose felice, prendendo per il braccio il suo cavaliere.
Lui le spazzolò via la neve dai capelli e con un sorriso sincero la portò fino alla pista da ballo.
Cominciarono a danzare felici, mischiandosi tra la folla festante.
“Chi è la ragazza che ti piace?” chiese Pansy curiosa, improvvisamente colta da quel pensiero.
Blaise arrossì imbarazzato e rispose semplicemente “Tu”
“Davvero?” chiese lei, stupita che potesse piacere a qualcuno.
“Sì. E forse nel tempo anche tu amerai me. Nessuno può resistere al mio fascino” sorrise sornione.
Pansy non seppe che rispondere e lui ne approfittò per darle un bacino sulla guancia e sussurrarle nell’orecchio “Buon Natale”
Già, forse nemmeno lei poteva resistergli.

 


*Piccolissimo angolo autrice.
Spero che questa storia vi sia piaciuta, non sono sicura di aver preso in pieno il tema del contest, ma ci ho provato :)
p.s. Vi prometto che è l'ultimo contest a cui mi iscrivo e che curerò un po' di più l'aggiornamento della dramione.
Un bacio a tutti e Buon Natale :)

 
   
 
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