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Autore: Shur4x_    23/12/2014    0 recensioni
"Acida e stronza, così ero per tutti. Ma a me sta bene, in questo modo non devo dare troppe spiegazioni."
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Mi alzai dal letto ed andai a farmi una doccia calda. Appena uscii guardai l’orologio 5.30,bene. Mi asciugai i capelli e non sapendo che fare, presi il computer e mi rimisi a letto. Andai d’istinto su facebook e tumblr. C’era foto, tante foto di ragazze su tavoli semi-nude, o ragazzi sopra ad altre mentre toccavano il culo. Credo tutti ubriachi, naturalmente ad una festa come le altre. E io sarei andata a quella che si terrà la notte di natale? Probabilmente se ci fossi andata, avrei indossato un leggins con una camicetta, ma se avessi cambiato? Che sarebbe successo? Forse.. mi sarei divertita attirando l’attenzione..
Vedendo le foto delle altre ragazze capii che se dovevo indossare certi vestiti, se così si potevano chiamare, avrei preferito non andare a quella festa. Ma è dalla morte della mia migliore amica che non riesco più a trascorrere un solo giorno come prima. Era lei quella che mi consigliava cosa mettere per andare alle feste, che mi faceva conoscere nuove persone, che mi fece conoscere LUI, ma ormai faceva parte del passato.
Dopo la sua morte, mi chiusi in me stessa e gli altri mi lasciarono fare, tanto  a chi importava di una povera ragazza di 15 anni che aveva perso l’unica persona che l’aveva sempre capita? A nessuno. Ma dopotutto, mi ci ero abituata, e forse fu’ solo un male.
Mentre guardavo vari siti di vestiti, online, optai per una maglia corta color rosso mattone con un’ampia scollatura, una gonna nera a vita alta di pelle,con un giubbino, anch’esso di pelle, e dei tacchi neri. Era simile a ciò che voleva indossare la mia amica per il ballo.. a cui non è potuta andare.

Passò circa una mezz’ora quando sentii il suono di un avviso di facebook, aprii e trovai un messaggio, da parte di Matt.
“Ancora sveglia?” mi scrisse.
“Non comprendo il motivo per cui tu non possa vivere la tua vita e lasciarmi in pace” risposi.
“Quanto sei cattiva” disse lui.
“Non voglio avere problemi” risposi ancora.
Aspettai per una mezz’ora la sua risposta, poi posai il computer dall’altra parte del letto. Non potevo continuare così.

Mi affacciai al balcone per prendere un po’ d’aria, a quell’ora mi aspettavo di non vedere nessuno, invece notai troppi ragazzi camminare sotto casa mia ed entrare in quella affianco, quindi rientrai. Riaccesi il computer e trovai una sua risposta.

“Come mai non sei venuta alla festa?”.
“Non ne vedevo un motivo” mentii, non avevo la minima idea che si sarebbe tenuta una festa quella sera.
“Ah beh, ci siamo divertiti, non ti manca?”.
“Cosa?”.
“Non ti manca divertirti?”.
Io mi divertivo, anche molto, forse in modo diverso ma ero felice, da sola stavo bene, non mi mancava nulla del passato, specialmente lui.
“Fottiti”.
Spensi.

Andai a vestirmi e scesi, comprai la maglia, la gonna e i tacchi che avevo scelto, il giubbino già l’avevo e poi tornai a casa. Stavo per aprire la porta quando qualcuno mi prese per le spalle e mi girò.
“Smettila” mi disse il ragazzo.
“Che vuoi?” risposi, cercando di liberarmi.
“Che torni quella di prima” vide le buste “Cos’hai comprato?”.
“Senti Matt, credo di essere stata chiara con te, molte volte”.
“Ma perché non possiamo neanche parlarci? Siamo amici no?”.
Si, amici un cazzo.  Due ex non possono essere amici, non possono essere più nulla.
Continuò a fissarmi, mettendomi in imbarazzo.
“Che vuoi?” dissi infine, ancora una volta.
“Una risposta”.
“Per mandarti a fanculo l’altra volta, ho dovuto picchiare la tua ragazza, non voglio arrivare a peggio, ora lasciami andare”.
E finalmente lo fece, entrai in casa e stavo per sbattergli la porta in faccia, ma lui riuscì ad entrare. Prese le buste e si sedette sul divano, come ai vecchi tempi. Ripensandoci, un po’ di nostalgia l’avevo.
“Porca merda, tu vuoi farmi, cioè farli, impazzire”.
“Mh?”.
“Hai visto cos’hai comprato? Voglio essere il primo a vederti con questo addosso” disse con un sorriso che ormai conoscevo fin troppo bene, non era un sorriso come gli altri, era un sorriso di sfida e allo stesso tempo, stava iniziando a crearsi dei film mentali che non si sarebbero mai realizzati.

Presi i vestiti
 e i tacchi, salii sopra e li indossai per farlo contento e per farlo andar via. Ritornai in cucina, feci un giro su me stessa e poi cercai di tornare in camera da letto, ma invano, perché lui mi prese per la vita e mi fece sedere sulle sue gambe, con il viso a pochi centimetri dal mio, mentre l’istinto tentava di baciarlo, iniziai a guardarmi le scarpe, mentre lui lentamente iniziò ad accarezzarmi la gamba, finchè non mi sussurrò “Sei bellissima, lo sai?” e iniziò a baciarmi il collo.
In quel momento mi alzai, imbarazzata e andai a cambiarmi. Tornai e lo vidi col barattolo di nutella in mano e iniziai a ridere. “Vai a casa ora”.
“Non ne ho voglia” rispose mentre mangiava.
“Io ho voglia di vederti mentre te ne vai. Alla prossima” dissi cacciandolo fuori.
“Ah, comunque non sono fidanzato” disse mentre usciva, con un sorrisetto sulle labbra.
Chiusi la porta e mi sedetti per terra. Non può farmi tornare la ragazza di prima.
  
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