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Autore: Fujikofran    23/12/2014    1 recensioni
Ryo e Kaori, dopo diverso tempo, hanno finalmente un cliente. Ma è un uomo e Ryo si trova costretto ad accettare l'incarico, anche perchè colui che l'ha contattato è Goemon Ishikawa(della banda di Lupin),venuto a Tokyo per cercare un suo cugino, probabilmente finito nella yakuza. Riuscirà il duo City Hunter a risolvere questo caso? Brano da ascoltare durante la lettura: "Can I play with madness" degli Iron Maiden
Genere: Commedia, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori/Greta, Reika Nogami, Ryo Saeba, Ryo Saeba/Hunter, Saeko Nogami, Saeko Nogami/Selene, Umibozu/Falco
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter, Altro contesto
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Ryo e Kaori erano indecisi sulle mosse da compiere, avendo davanti un cliente come Goemon Ishikawa, e fecero un passo indietro, non appena quest’ultimo si avvicinò.
-Tranquilli, non voglio farvi del male, ma solo il vostro aiuto. Solo voi potete risolvere il mio problema- disse l’uomo, che poi guardò per un attimo Kaori negli occhi, facendola arrossire.
-D’accordo, signor Ishikawa, possiamo parlare a casa mia e della mia socia - intervenne Ryo, guardando poi velocemente Kaori, come se volesse cercare consenso alle sue azioni  – Lei sarà il benvenuto e potrà esporci con tutta serenità il suo problema-
Appena giunti in casa Saeba, Goemon si accomodò e sorrise ai due sweeper.
-Gradisce un sakè o un whiskey o una birra? – domandò Ryo, leggermente imbarazzato.
-…un the verde, grazie- rispose Goemon, chiudendo gli occhi.
-Subito! Ah, ehm, no, the verde…Kaori, abbiamo the verde?-
Kaori disse di no, facendo spallucce.
-Però abbiamo un ottimo succo di frutta…Kaori, io l’ho visto nella credenz…-
-Non si disturbi…va bene un bicchiere d’acqua, il succo di frutta mi dà acidità-
-Non c’è problema, signor Ishikawa. Abbiamo dell’ottima acqua della sorgente di…oddio, non mi ricordo. Comunque non è l’acqua del rubinetto-
Ryo corse in cucina cercando una bottiglia di acqua confezionata.
-Kaori, la bottiglia, porco cane…-
-Dagli questa- rispose Kaori, porgendogli una vecchia bottiglia vuota, che fortunatamente aveva l’etichetta di una marca di acqua minerale. Ryo la riempì con l’acqua del rubinetto, l’asciugò per bene e la portò in soggiorno, versandola nel bicchiere dell’ospite.
-Prego, signor Ishikawa, ci dica…-
-…Goemon. Chiamatemi così, basta con questi convenevoli. Vorrei essere informale, con voi, altrimenti non avrei nemmeno sorseggiato la vostra preziosa acqua del rubinetto-
Ryo rimase di sasso.
-Dunque, cari Ryo e Kaori, vi ho contattati per un motivo molto semplice: dovete ritrovare mio cugino. Anche lui, come me, ha seguito la via della spada, poiché discende da una famiglia di samurai ladri, però venendo qui a Tokyo pare che si sia infilato in un clan della yakuza di Shinjuku. Non riesco ad avere notizie certe su di lui da mesi e solo voi sareste in grado di ritrovarlo. Purtroppo i miei amici, Lupin e Jigen, sono altrove, in questo momento, così come la mia don…ehm, la mia, cioè nostra socia Fujiko Mine, che si trova a Parigi. Ecco la foto del giovane Hiroki, mio cugino. Vi pagherò profumatamente, anche se non so se gradirete il compenso di un ladro come me-
-Incarico accettato!Non è tanto per il denaro, ma perché lei, Goemon, si vuole fidare di noi. Ha una sistemazione qui a Tokyo? Altrimenti saremmo lieti di ospitarla-
-Accetto l’ospitalità, ma solo se la smettiamo, una volta per tutte, di parlaci in maniera formale. Ok, Ryo?-
Lo sweeper rimase sorpreso per il modo amichevole con cui si stava ponendo Goemon, che non sembrava poi così austero. Kaori, inoltre, rimase colpita dal suo modo di fare gentile, sapeva metterla a proprio agio, anche se la faceva arrossire quando i loro sguardi si incrociavano. Pranzarono insieme e, dopo un caffè, che anche l’ospite gradì, Ryo tirò fuori la sua agenda e iniziò a fare delle telefonate: i suoi informatori dovevano essere tutti all’erta. I metodi di lavoro dello sweeper erano poco ortodossi e, quando si trattava di cercare una persona, contattava anche la feccia più impensabile di Shinjuku.
-Partiamo male, a quanto pare- constatò Ryo.
-Perché, scusa?- domandò Kaori.
-Perché mi toccherà parlare coi peggiori elementi della zona-
-E io?- domandò Kaori.
-Tu? Non pensarci nemmeno. Questa volta te ne stai a casuccia, cara-
-Ma con chi ti credi di avere a che fare, sweeper da strapazzo, io…-
Kaori stava per dare una delle sue martellate al suo socio, ma fu fermata da Goemon.
-Calmati, Kaori, il tuo fidanzato ha ragione: per te potrebbe essere troppo pericoloso, questo incarico-
A ricevere la martellata fu Goemon.
-Il mio che? Fidanzato? Ryo è solo il mio socio…e non me importa nulla di lui, specie quando mi considera una ragazzina imprudente. Comunque, andate a quel Paese. Entrambi-
Kaori si ritirò nella sua stanza e non uscì fino all’ora di cena. Non solo si sentiva sminuita da Ryo, per averle detto che l’incarico lo avrebbe portato avanti da solo, ma anche in profondo imbarazzo dopo che l’ospite aveva definito “fidanzato” il suo socio. Ma si notava così tanto che tra loro ci fosse qualcosa? Ma soprattutto, si sentiva turbata dalla presenza di Goemon, a cui sentì di dovere delle scuse. Ryo era uscito per iniziare le ricerche, la sera gli sarebbe servita per dare un’impronta precisa alla sua indagine. Aveva deciso di non mettere in mezzo Saeko Nogami, la sua amica poliziotta, perché altrimenti Goemon sarebbe finito in carcere. Era pur sempre un criminale.
Ryo aveva la sua lista di informatori, tra i quali Jin Pan Yuk, anziano immigrato coreano che gestiva un chiosco nel cuore della peggiore area di Shinjuku; Lee Wong, giovane cinese esperto di computer, e Joao Da Silva, nerboruto travestito brasiliano che rimorchiava clienti nei locali gay della zona.
Kaori stava pulendo la cucina, senza proferir parola, Goemon si era messo a leggere un giornale e ogni tanto sollevava lo sguardo verso la giovane donna, la quale si sentiva osservata da lui, che le parlò.
-Lo so, tu sei arrabbiata con Ryo e allo stesso tempo in apprensione per lui. Ma sono convinto che starà già facendo il suo lavoro, me lo sento: nei suoi occhi ho visto il coraggio e l’amore come elementi imprescindibili tra loro. Le sue scelte non nascono per sminuirti né per offenderti, ma sono solo dettate dal sentimento che ha per te. Ecco perché ho subito pensato che fosse il tuo compagno…non potrebbe essere altrimenti-
-Penseresti lo stesso che lo sia se ti dico che le sere in cui è libero le passa spesso per i night club di Kabukicho, a trastullarsi con signorine a pagamento?-
-Non lo so, non ho quel tipo di abitudini, le mie serate libere le trascorro a meditare o con la mia donna-
-Non sapevo fossi sposato-
-Non sono sposato e…dire che sono fidanzato è una grossa parola, perché…-
-Anche lei fa parte del mondo del crimine?-
-Sì, credo che tu abbia sentito parlare di lei
-Fujiko Mine? Perdonami, ma è la prima persona che mi è venuta in mente-
-E ti è venuta bene: sì, è lei. La nostra storia è simile alla vostra: un grande amore, tanti impegni, distrazioni, la malavita…solo che, a differenza di Ryo, il mio amore gliel’ho confessato subito. Con lei è stato il classico colpo di fulmine, che ha totalmente annullato una parte della mia esistenza-
-Perché lei non è con te, ora?-
-Perché lei è un po’ come Ryo: non sta mai ferma. Però mi è fedele, anche con la costante presenza di Lupin e Jigen, i miei soci. Lupin le ha sempre fatto la corte e Jigen non è indifferente a lei. Forse ha avuto un flirt con loro in passato, ma la verità non me l’ha mai voluta confessare e io rispetto la sua scelta. Ecco perché come coppia siamo simili a voi. Appena avrò modo  di contattarla, vedrai che mi raggiungerà-
Kaori si sentì risollevata dalle parole di Goemon e trovava gentile il suo modo di porsi e di parlarle. Le piaceva la sua compagnia e andò a dormire serena.
Nel frattempo Ryo aveva trovato Joao Da Silva, che, in cambio di un drink insieme, aveva pronti per lui un paio di indirizzi a cui lo sweeper poteva rivolgersi.
-Saburo Kiyoji è un po’ il mentore dei nuovi adepti yakuza, nonostante si sia sempre tenuto fuori dalle logiche dei clan- disse il travestito –lui potrebbe aver conosciuto Hiroki Ishikawa, il cugino di Goemon. Mmmm, che bel ragazzo, però, spero non abbia fatto una brutta fine. Comunque è come cercare un ago in un pagliaio, perché Shinjuku è grande e poi non siamo davvero certi che lui sia diventato uno yakuza-
Poco dopo, Ryo riuscì a parlare a Jin Pan Yuk, a mostrargli la sua foto e a farsi dare dei contatti.
-Fai attenzione se parli con Ken Shizuoka. Io ti ho fatto il suo nome perché potrebbe sapere molte cose, ma è un uomo molto pericoloso, perché ha il grilletto più facile del tuo, Ryo- gli disse il vecchio coreano.
Ryo non replicò e pareva perplesso, quasi preoccupato.
-Se vuoi, posso mettermi in gioco in prima persona per farti parlare addirittura con Tito Chiba. Lui è ancora più in alto di Shizuoka, è sempre molto impegnato, ma almeno è sicuro che non ti sfiorerà nemmeno con un dito-
Lo sweeper ringraziò Jin Pan Yuk e il suo coraggio. Sapeva di potersi fidare di lui e confidava nella sua diplomazia.
 
   
 
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