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Autore: Butterfly8    23/12/2014    5 recensioni
La mia storia inizia dodici anni dopo, all'incirca quando Betty dovrebbe avere quarant'anni.... Ho considerato che siano passati più o meno dodici anni dal matrimonio e non ho modificato la storia del sequel Ecomoda.Insomma l'ho pensata così.
E' una storia che si basa prevalentemente sull'interiorità dei personaggi e poi ... stravolgerò uno dei personaggi più inespressi e sufficientemente indagati della saga: Daniele Valencia. Buona lettura .... aspetto le vostre recensioni, critiche e suggerimenti
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Emozioni'
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“Come hai fatto a sapere del Premio?” gli chiedo di nuovo. So che lui vorrebbe una risposta. Vuole sapere se io voglio salvare il nostro matrimonio o no. È la seconda volta che mi parla a cuore aperto così. La prima è stata quando ero con Michel e la serata è finita con Ricardo Montaner che mi dedicava una canzone.
Se ripenso al mio atteggiamento di allora, penso che anche adesso dovrei rifiutarlo e farlo soffrire ancora un po’. Il problema è che io lo amo. E se c’è una cosa che ho capito, è che lo amo e basta. Nonostante i suoi errori e i suoi tormenti interiori che sono peggio dei suoi errori. Ma non so se anche lui mi ama in questo modo.
“Me l’ha detto Camila” mi risponde
“Tua sorella? Ma se non lo sapeva nessuno!”
“No, nostra figlia. Ha sentito la discussione tra di noi, ha sentito che chiamavi Nicola, ti ha preso l’invito che avevi nella borsa e me l’ha fatto vedere” le dico con un certo compiacimento. “Non ti sei neanche accorta che l’invito ce l’avevo io, tanto eri impegnata a darmi contro!”
“Puoi biasimarmi?” gli chiedo
“E tu, lo sai cosa ha significato per me pensare che uscivi con un altro uomo?” mi chiede
Sento che il vento sta per abbandonare le mie vele!
“Non avrei mai e poi mai potuto chiederti di venire con me” gli dico. “Non sapevo come avresti potuto reagire. Non vorrei pensassi che questa candidatura fosse uno smacco per te” gli dico con cautela.
“E perché mai dovrebbe esserlo? Betty … sono amareggiato. A sentire te io sarei un mostro. Che è invidioso di te, del tuo successo. E questo che tu pensi che io sia? Un così piccolo uomo?” mi chiede.
So che devo rispondergli. Perché se non lo faccio, lui poi penserà che sia così. Ma non trovo le parole.
“No. Non lo penso e non ho mai pensato queste cose di te. Mai nella mia vita. Ma se tu ti senti così, finalmente puoi capire come mi sono sentita io, quando tu mi hai detto che non ti piace la mia immagine.”
“Betty …” mi interrompe.
“No aspetta” lo blocco “fammi finire. Io non ho mai pensato di essere quello che appaio. Tra la mia immagine e quello che sono non c’è affatto differenza, quindi se tu mi dici che non ti piace la mia immagine significa che non ti piaccio io. Mi hai detto delle cose terribili Armando” mi siedo sul divano e lui si mette vicino a me.
“Lo so. Ma ho attraversato un periodo molto difficile. Ho capito una cosa fondamentale in tutto questo anno. Io non posso stare senza di te. Anzi meglio io non VOGLIO stare senza di te. Ho capito anche che sono fatto male. Ho bisogno di competere con qualcuno per non sentirmi una nullità. Prima mio padre, poi Daniele, poi tu. Non posso dire che abbia davvero superato il tuo flirt con Daniele. E per quanto riguarda te, non ho mai pensato nemmeno per un attimo che non mi piacessi. Ho avuto una gran paura che la donna che vedevo di fronte a me, forte di se stessa e delle sue capacità se ne andasse via da me. Ma non ho tenuto conto del fatto che tu mi ami e che non l’avresti mai fatto. Perché mi ami.” mi dice.
“E hai dovuto distruggere il nostro matrimonio per capirlo?”
“Betty su questo voglio essere chiaro. Hai iniziato tu con la storia con Daniele. Io non avevo la percezione che qualcosa non andasse. E se era così … avresti dovuto parlarmene”
“E quando? Se non c’eri mai!” gli dico. “Comunque, cosa ti ha fatto cambiare idea su di me? Così dalla sera alla mattina?”
“Non ho cambiato idea dalla sera alla mattina. Diciamo che è stato un percorso che è iniziato al mio ritorno da Lima. Ho avuto una lunga discussione con Michel lì e lui mi ha detto una cosa che mi ha fatto riflettere molto, che se non avessi accettato il tuo cambiamento, non solo ti avrei perso ma alla fine lo avrei anche rimpianto. Ho pensato molto alle sue parole, perché è stata la stessa cosa che mi ha detto Mario”
“E ora? Che cosa significa accettare il mio cambiamento? Io non sono affatto cambiata. Ho tagliato i capelli. Per il resto sono sempre la stessa!”
“Non è vero. Ma non è un male” mi dice lui. “Sei più sicura, più forte. Affascini tutti con la tua persona.”
“E questo ti disturba ancora?”
“Tu mi ami ancora?” mi chiede. Ho l’impressione che si stia giocando tutto quello che ha.
“Temo di si” gli rispondo con un sorriso.
“Perché temi?” mi chiede.
“Perché amarti mi ha fatto soffrire tanto. Mi ha procurato tanta gioia è vero ma allo stesso tempo ho sofferto troppo. E non voglio più farlo. So che tu non puoi promettermi di non farmi soffrire, perché è una cosa che nessuno può promettere, ma se tu non sei pronto a stare con me, con quella che sono, dimmelo adesso” gli dico.
“Sono pronto” mi dice “lo sono sempre stato!” mi risponde.
“E Faith?” gli chiedo. Forse non dovrei ma fino a quando non lo faccio, non posso stare in pace.
“Non c’è niente tra di noi!” mi dice arrabbiandosi di nuovo. “Quante volte devo dirtelo? Non c’è niente di niente tra di noi. Ho rifiutato il lavoro che mi ha offerto suo marito. I ragazzi non hanno voluto vendere la New Tech e io non mi sento di abbandonarli” mi dice “e poi hai ragione tu … la mia vita è qui!”
“Lo stai facendo per fare felice me? Non è che poi te ne pentirai?”
“Perché fai così? Perchè non ti bastano le risposte che ti do? Non c’è dietro niente! Faith non è che una vecchissima amica per me!”
“Sono stanca Armando! Voglio andare a dormire. Tra quattro ore Aurora si sveglia e vorrà mangiare. Devo riposare. Di Faith e del bacio che non ha significato niente parleremo domani va bene?”
“Non ha significato niente” mi ripete per l’ennesima volta.
Senza che io abbia il tempo di rendermene conto, incolla le sue labbra alle mie e mi bacia con una passione che non gli sentivo da tempo. Stiamo fermi, impalati, nel nostro soggiorno per un’eternità a divorarci di baci. 
Quando ci stacchiamo mi dice “Ecco Mostro, questo invece significa tutto!”
Non mi chiamava Mostro da non so quanto tempo. Ho le lacrime agli occhi.
Almeno una cosa adesso la so: proveremo a salvare il nostro matrimonio.

 
Hugo Lombardi non sta più nella pelle da quando ha saputo che concorrerò per il Premio Donna dell’anno.
Entra nel mio ufficio senza neanche bussare, io ho appena finito di allattare Aurora perché devo portarla dal pediatra e non mi andava di fare avanti e indietro. Armando vuole venire con noi, anche se non ce n’è bisogno perché è una visita di routine.
“O mio Dio si copra Beatriz!” mi dice Hugo “questa è una latteria o una casa di moda?”
“Suvvia Hugo!” gli dico “Non la faccia tanto lunga. Mica è una cosa dell’altro mondo allattare la propria figlia!” Mi sistemo la camicia. “Le piacerebbe tenerla in braccio? Potrebbe farle fare il ruttino e nel frattempo dirmi cosa la porta nel mi ufficio visto che non ci viene mai se non per proporre cose folli”.
Gli deposito la bambina tra le braccia, gli spiego come tenerla, gli metto un fazzoletto sulla spalla e lui inizia a spupazzarsela! Non c’è che fare, Aurora è una vera rubacuori. Non pensavo che questo sarebbe stato possibile, visti i nostri rapporti.
“Allora Hugo mi dica.”
“Volevo sapere se sarò io a disegnare il suo vestito per il Premio Donna dell’anno. Perché ho in mente un modello pazzesco! Sarò io vero Betty?” mi chiede
In quel momento entra Armando e non appena vede Aurora in braccio ad Hugo gli urla “Posa immediatamente mia figlia. Non vorrei mai che diventi una isterica come te.
“Non vedo perché dovrebbe prendere da me se ha già un padre pazzo come modello” ribatte Hugo e gliela passa tra le braccia.
“Piccola mia” dice Armando “vieni da me, non stare più con Hugo!”. Poi viene da me e mi da un bacio sulle labbra. I nostri rapporti sembrano lentamente migliorare. Diciamo che abbiamo vissuto due settimane di tregua anche se sono ben lontani dall’essere normali. Non riusciamo a riprendere a comportarci come prima. Siamo guardinghi l’uno nei confronti dell’altro e non abbiamo ancora fatto l’amore. La cosa un po’ mi preoccupa conoscendolo.
“Allora Beatriz?”Hugo mi richiama alla realtà!
“Si, il vestito!” gli dico “Per me va bene che lo disegni lei Hugo, però niente di eccentrico per favore!”
“Quale vestito?” chiede Armando.
“Quello per il Premio Donna dell’anno” gli rispondo.
“Deve disegnartelo lui?” mi dice Armando. Faccio un cenno affermativo con la testa.
“Inutile che tu faccia qualsiasi tipo di smorfia Armando!” ribatte Hugo “Se non fosse stato per il mio intuito non sarebbe mai uscita da quel limbo nel quale si era messa. Grazie a me si è trasformata quasi in una icona di stile!! Ma datemi tempo e vedrete … La farò finire su Vogue!”
Hugo non sa che questa è proprio l’ultima cosa che deve dire. “Le farò vedere il bozzetto Beatriz!” mi dice Hugo prima di andare via.
“Non posso evitare che sia lui lo stilista del mio abito. Sarebbe assurdo se fosse così non credi?” chiedo ad Armando.
“Certo!” mi risponde “Ma non devi farti dei problemi per questo!!” mi dice “A ma non da fastidio!”
“Devo dirti due cose. E nessuna delle due potrebbe piacerti” gli dico.
“Allora prima la peggiore di tutte” mi dice. So che se non avesse Aurora tra le braccia, avrebbe la sua inseparabile pallina.
Prima gli prendo Aurora dalle braccia e visto che dorme la adagio nella sua carrozzina. Poi lo prendo per mano e lo faccio sedere su una delle poltroncine. Io mi siedo di fronte a lui.
“Ho parlato con Daniele” gli dico.
“Ancora Betty?” mi chiede con un tono di voce addolorato.
“No, non è niente di quello che pensi tu. E’ vero che ho parlato con Daniele, ma c’era anche Katarina con lui. Insomma Giulio vuole parlare con Roberto. E gli ha chiesto di contattarci. Io ho detto che per me non c’era problema, ma che avrei dovuto parlarne con te prima. Tu cosa ne pensi?”
“Sai bene che se fosse per me, non avrei alcun motivo per sentire Daniele Valencia!”
“Non stiamo parlando di me Armando, stiamo parlando di Roberto. Katarina mi ha detto che Giulio sta meglio. E che ha manifestato il desiderio di parlare con nostro figlio. Non riesco a dimenticare che Giulio sia solo un bambino!”
“E io non riesco a dimenticare che per poco non ammazzava Aurora!”
“Sei realmente preoccupato o sei solo geloso di Daniele. Perché se la tua è gelosia, si può risolvere semplicemente. Metti tu in contatto i bambini. Non è necessario che ci sia io. Tra l’altro il contatto Skype che ho è di Katarina, non di Daniele.”
“Va bene Mostro, va bene” mi dice “facciamoli sentire.”
So che questa cosa gli costa tantissimo.
“Qual è la seconda cosa che dovevi dirmi?” mi chiede
“Stiamo cercando un vicepresidente … sai bene che Daniele si è dimesso, ed io non posso di certo continuare da sola. Non voglio trascurare Aurora! Te lo devo chiedere. Tu vorresti di nuovo il tuo posto?” gli dico
“Cioè … mi stai chiedendo di tornare a lavorare qui?”mi dice
“Si! Ma non come pensi tu. Cioè non è mia intenzione pretenderlo o metterti sotto pressione. Te lo chiedo perché quando troveremo un vicepresidente, se tu per caso poi volessi tornare a lavorare qui, non saprei quale ruolo affidarti!” gli spiego. Lo vedo che ci pensa un po’.
“No” mi dice. “So che dovrei rispondere che non vedo l’ora di tornare a lavorare qui, e tutto torna come prima, ma no. Io mi trovo bene alla New Tech e mi piace il lavoro che sto facendo lì. Quindi anche se poi non ci sarà posto per me non importa.”
Mi avvicino e gli passo delicatamente la mano sulla guancia. “Sei sicuro?”
“Si” mi dice.
“Tua sorella Camila sarà il nostro nuovo vicepresidente allora! Devo proporlo al Direttivo certo, ma non penso ci saranno problemi!”
  “Coosaaaa?? Camila vicepresidente? Ma se vive in Svizzera!”
“Vuole trasferirsi in Colombia di nuovo. Il suo vice sarà il suo successore nella sede di Zurigo.”
“E perché non me ne ha parlato?”
“Perché è fatta così e lo sai pure tu! Mi ha chiamato ieri. Alberto è d’accordo con lei. Vuole aprire uno dei suoi locali a Bogotà. Ha già trovato contatti e tutto!”
“Non posso crederci … mia sorella di nuovo tra i piedi!” mi dice con tono disperato “La mia vita è finita!”
Mi metto a ridere. So che sta facendo la tragedia, ma in realtà è felice.
“Ti dispiace che non lavori qui definitivamente?” mi chiede
“Ho accettato che tu lavorassi altrove. Se tu sei felice lo sono anche io. Lo dico davvero. Mi sei mancato tanto. Non solo perché non eri nell’edificio ma perché non c’eri nelle nostre vite. Non eri presente. E non è stato bello!”
“Lo so” mi dice “adesso capisco cosa vuoi dire. Non è stato intenzionale da parte mia. Solo che sono stato preso dalla smania del successo e basta e ho perso di vista tutte le altre cose!”
Si avvicina verso di me e mi abbraccia. Mi da un bacio sulla tempia. Questo semplice gesto sembra mettere a posto le cose. E invece no!
“Betty” mi chiama “Posso chiederti una cosa?”
“Certo, dimmi pure!” gli dico.

“Perché Daniele? Non hai ancora risposto alla mia domanda. Cosa ha significato per te baciare Daniele?”
   
 
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