“Come
hai fatto a
sapere del Premio?” gli chiedo di nuovo. So che lui vorrebbe
una risposta.
Vuole sapere se io voglio salvare il nostro matrimonio o no.
È la seconda volta
che mi parla a cuore aperto così. La prima è
stata quando ero con Michel e la
serata è finita con Ricardo Montaner che mi dedicava una
canzone.
Se ripenso al mio
atteggiamento di allora, penso che anche adesso dovrei rifiutarlo e
farlo
soffrire ancora un po’. Il problema è che io lo
amo. E se c’è una cosa che ho
capito, è che lo amo e basta. Nonostante i suoi errori e i
suoi tormenti
interiori che sono peggio dei suoi errori. Ma non so se anche lui mi
ama in
questo modo.
“Me l’ha detto Camila”
mi risponde
“Tua sorella? Ma se
non lo sapeva nessuno!”
“No, nostra figlia. Ha
sentito la discussione tra di noi, ha sentito che chiamavi Nicola, ti
ha preso
l’invito che avevi nella borsa e me l’ha fatto
vedere” le dico con un certo
compiacimento. “Non ti sei neanche accorta che
l’invito ce l’avevo io, tanto
eri impegnata a darmi contro!”
“Puoi biasimarmi?” gli
chiedo
“E tu, lo sai cosa ha
significato per me pensare che uscivi con un altro uomo?” mi
chiede
Sento che il vento sta
per abbandonare le mie vele!
“Non avrei mai e poi mai
potuto chiederti di venire con me” gli dico. “Non
sapevo come avresti potuto
reagire. Non vorrei pensassi che questa candidatura fosse uno smacco
per te”
gli dico con cautela.
“E perché mai dovrebbe
esserlo? Betty … sono amareggiato. A sentire te io sarei un
mostro. Che è
invidioso di te, del tuo successo. E questo che tu pensi che io sia? Un
così
piccolo uomo?” mi chiede.
So che devo
rispondergli. Perché se non lo faccio, lui poi
penserà che sia così. Ma non
trovo le parole.
“No. Non lo penso e
non ho mai pensato queste cose di te. Mai nella mia vita. Ma se tu ti
senti
così, finalmente puoi capire come mi sono sentita io, quando
tu mi hai detto
che non ti piace la mia immagine.”
“Betty …” mi
interrompe.
“No aspetta” lo blocco
“fammi finire. Io non ho mai pensato di essere quello che
appaio. Tra la mia
immagine e quello che sono non c’è affatto
differenza, quindi se tu mi dici che
non ti piace la mia immagine significa che non ti piaccio io. Mi hai
detto
delle cose terribili Armando” mi siedo sul divano e lui si
mette vicino a me.
“Lo so. Ma ho
attraversato un periodo molto difficile. Ho capito una cosa
fondamentale in
tutto questo anno. Io non posso stare senza di te. Anzi meglio io non
VOGLIO
stare senza di te. Ho capito anche che sono fatto male. Ho bisogno di
competere
con qualcuno per non sentirmi una nullità. Prima mio padre,
poi Daniele, poi
tu. Non posso dire che abbia davvero superato il tuo flirt con Daniele.
E per
quanto riguarda te, non ho mai pensato nemmeno per un attimo che non mi
piacessi. Ho avuto una gran paura che la donna che vedevo di fronte a
me, forte
di se stessa e delle sue capacità se ne andasse via da me.
Ma non ho tenuto
conto del fatto che tu mi ami e che non l’avresti mai fatto.
Perché mi ami.” mi
dice.
“E hai dovuto
distruggere il nostro matrimonio per capirlo?”
“Betty su questo
voglio essere chiaro. Hai iniziato tu con la storia con Daniele. Io non
avevo
la percezione che qualcosa non andasse. E se era così
… avresti dovuto
parlarmene”
“E quando? Se non
c’eri mai!” gli dico. “Comunque, cosa ti
ha fatto cambiare idea su di me? Così
dalla sera alla mattina?”
“Non ho cambiato idea
dalla sera alla mattina. Diciamo che è stato un percorso che
è iniziato al mio
ritorno da Lima. Ho avuto una lunga discussione con Michel
lì e lui mi ha detto
una cosa che mi ha fatto riflettere molto, che se non avessi accettato
il tuo
cambiamento, non solo ti avrei perso ma alla fine lo avrei anche
rimpianto. Ho
pensato molto alle sue parole, perché è stata la
stessa cosa che mi ha detto
Mario”
“E ora? Che cosa
significa accettare il mio cambiamento? Io non sono affatto cambiata.
Ho
tagliato i capelli. Per il resto sono sempre la stessa!”
“Non è vero. Ma non è
un male” mi dice lui. “Sei più sicura,
più forte. Affascini tutti con la tua
persona.”
“E questo ti disturba
ancora?”
“Tu mi ami ancora?” mi
chiede. Ho l’impressione che si stia giocando tutto quello
che ha.
“Temo di si” gli
rispondo con un sorriso.
“Perché temi?” mi
chiede.
“Perché amarti mi ha
fatto soffrire tanto. Mi ha procurato tanta gioia è vero ma
allo stesso tempo
ho sofferto troppo. E non voglio più farlo. So che tu non
puoi promettermi di
non farmi soffrire, perché è una cosa che nessuno
può promettere, ma se tu non
sei pronto a stare con me, con quella che sono, dimmelo
adesso” gli dico.
“Sono pronto” mi dice
“lo sono sempre stato!” mi risponde.
“E Faith?” gli chiedo.
Forse non dovrei ma fino a quando non lo faccio, non posso stare in
pace.
“Non c’è niente tra di
noi!” mi dice arrabbiandosi di nuovo. “Quante volte
devo dirtelo? Non c’è niente
di niente tra di noi. Ho rifiutato il lavoro che mi ha offerto suo
marito. I
ragazzi non hanno voluto vendere la New Tech e io non mi sento di
abbandonarli”
mi dice “e poi hai ragione tu … la mia vita
è qui!”
“Lo stai facendo per
fare felice me? Non è che poi te ne pentirai?”
“Perché fai così?
Perchè non ti bastano le risposte che ti do? Non
c’è dietro niente! Faith non è
che una vecchissima amica per me!”
“Sono stanca Armando!
Voglio andare a dormire. Tra quattro ore Aurora si sveglia e
vorrà mangiare.
Devo riposare. Di Faith e del bacio che non ha significato niente
parleremo
domani va bene?”
“Non ha significato
niente” mi ripete per l’ennesima volta.
Senza che io abbia il
tempo di rendermene conto, incolla le sue labbra alle mie e mi bacia
con una
passione che non gli sentivo da tempo. Stiamo fermi, impalati, nel
nostro
soggiorno per un’eternità a divorarci di
baci.
Quando ci stacchiamo mi dice “Ecco
Mostro, questo invece significa tutto!”
Non mi chiamava Mostro
da non so quanto tempo. Ho le lacrime agli occhi.
Almeno una cosa adesso
la so: proveremo a salvare il nostro matrimonio.
Hugo Lombardi non sta
più nella pelle da quando ha saputo che
concorrerò per il Premio Donna
dell’anno.
Entra nel mio ufficio
senza neanche bussare, io ho appena finito di allattare Aurora
perché devo
portarla dal pediatra e non mi andava di fare avanti e indietro.
Armando vuole
venire con noi, anche se non ce n’è bisogno
perché è una visita di routine.
“O mio Dio si copra
Beatriz!” mi dice Hugo “questa è una
latteria o una casa di moda?”
“Suvvia Hugo!” gli
dico “Non la faccia tanto lunga. Mica è una cosa
dell’altro mondo allattare la
propria figlia!” Mi sistemo la camicia. “Le
piacerebbe tenerla in braccio?
Potrebbe farle fare il ruttino e nel frattempo dirmi cosa la porta nel
mi
ufficio visto che non ci viene mai se non per proporre cose
folli”.
Gli deposito la
bambina tra le braccia, gli spiego come tenerla, gli metto un
fazzoletto sulla
spalla e lui inizia a spupazzarsela! Non c’è che
fare, Aurora è una vera rubacuori.
Non pensavo che questo sarebbe stato possibile, visti i nostri
rapporti.
“Allora Hugo mi dica.”
“Volevo sapere se sarò
io a disegnare il suo vestito per il Premio Donna dell’anno.
Perché ho in mente
un modello pazzesco! Sarò io vero Betty?” mi chiede
In quel momento entra
Armando e non appena vede Aurora in braccio ad Hugo gli urla
“Posa
immediatamente mia figlia. Non vorrei mai che diventi una isterica come
te.
“Non vedo perché
dovrebbe prendere da me se ha già un padre pazzo come
modello” ribatte Hugo e
gliela passa tra le braccia.
“Piccola mia” dice
Armando “vieni da me, non stare più con
Hugo!”. Poi viene da me e mi da un
bacio sulle labbra. I nostri rapporti sembrano lentamente migliorare.
Diciamo
che abbiamo vissuto due settimane di tregua anche se sono ben lontani
dall’essere normali. Non riusciamo a riprendere a comportarci
come prima. Siamo
guardinghi l’uno nei confronti dell’altro e non
abbiamo ancora fatto l’amore.
La cosa un po’ mi preoccupa conoscendolo.
“Allora Beatriz?”Hugo
mi richiama alla realtà!
“Si, il vestito!” gli
dico “Per me va bene che lo disegni lei Hugo, però
niente di eccentrico per
favore!”
“Quale vestito?”
chiede Armando.
“Quello per il Premio
Donna dell’anno” gli rispondo.
“Deve disegnartelo
lui?” mi dice Armando. Faccio un cenno affermativo con la
testa.
“Inutile che tu faccia
qualsiasi tipo di smorfia Armando!” ribatte Hugo
“Se non fosse stato per il mio
intuito non sarebbe mai uscita da quel limbo nel quale si era messa.
Grazie a
me si è trasformata quasi in una icona di stile!! Ma datemi
tempo e vedrete … La
farò finire su Vogue!”
Hugo non sa che questa
è proprio l’ultima cosa che deve dire.
“Le farò vedere il bozzetto Beatriz!” mi
dice Hugo prima di andare via.
“Non posso evitare che
sia lui lo stilista del mio abito. Sarebbe assurdo se fosse
così non credi?”
chiedo ad Armando.
“Certo!” mi risponde
“Ma non devi farti dei problemi per questo!!” mi
dice “A ma non da fastidio!”
“Devo dirti due cose.
E nessuna delle due potrebbe piacerti” gli dico.
“Allora prima la
peggiore di tutte” mi dice. So che se non avesse Aurora tra
le braccia, avrebbe
la sua inseparabile pallina.
Prima gli prendo
Aurora dalle braccia e visto che dorme la adagio nella sua carrozzina.
Poi lo
prendo per mano e lo faccio sedere su una delle poltroncine. Io mi
siedo di
fronte a lui.
“Ho parlato con
Daniele” gli dico.
“Ancora Betty?” mi
chiede con un tono di voce addolorato.
“No, non è niente di
quello che pensi tu. E’ vero che ho parlato con Daniele, ma
c’era anche
Katarina con lui. Insomma Giulio vuole parlare con Roberto. E gli ha
chiesto di
contattarci. Io ho detto che per me non c’era problema, ma
che avrei dovuto
parlarne con te prima. Tu cosa ne pensi?”
“Sai bene che se fosse
per me, non avrei alcun motivo per sentire Daniele Valencia!”
“Non stiamo parlando
di me Armando, stiamo parlando di Roberto. Katarina mi ha detto che
Giulio sta
meglio. E che ha manifestato il desiderio di parlare con nostro figlio.
Non
riesco a dimenticare che Giulio sia solo un bambino!”
“E io non riesco a
dimenticare che per poco non ammazzava Aurora!”
“Sei realmente
preoccupato o sei solo geloso di Daniele. Perché se la tua
è gelosia, si può
risolvere semplicemente. Metti tu in contatto i bambini. Non
è necessario che
ci sia io. Tra l’altro il contatto Skype che ho è
di Katarina, non di Daniele.”
“Va bene Mostro, va
bene” mi dice “facciamoli sentire.”
So che questa cosa gli
costa tantissimo.
“Qual è la seconda
cosa che dovevi dirmi?” mi chiede
“Stiamo cercando un
vicepresidente … sai bene che Daniele si è
dimesso, ed io non posso di certo
continuare da sola. Non voglio trascurare Aurora! Te lo devo chiedere.
Tu
vorresti di nuovo il tuo posto?” gli dico
“Cioè … mi stai
chiedendo di tornare a lavorare qui?”mi dice
“Si! Ma non come pensi
tu. Cioè non è mia intenzione pretenderlo o
metterti sotto pressione. Te lo
chiedo perché quando troveremo un vicepresidente, se tu per
caso poi volessi
tornare a lavorare qui, non saprei quale ruolo affidarti!”
gli spiego. Lo vedo
che ci pensa un po’.
“No” mi dice. “So che
dovrei rispondere che non vedo l’ora di tornare a lavorare
qui, e tutto torna
come prima, ma no. Io mi trovo bene alla New Tech e mi piace il lavoro
che sto
facendo lì. Quindi anche se poi non ci sarà posto
per me non importa.”
Mi avvicino e gli
passo delicatamente la mano sulla guancia. “Sei
sicuro?”
“Si” mi dice.
“Tua sorella Camila
sarà il nostro nuovo vicepresidente allora! Devo proporlo al
Direttivo certo,
ma non penso ci saranno problemi!”
“Coosaaaa??
Camila vicepresidente? Ma se vive
in Svizzera!”
“Vuole trasferirsi in
Colombia di nuovo. Il suo vice sarà il suo successore nella
sede di Zurigo.”
“E perché non me ne ha
parlato?”
“Perché è fatta così e
lo sai pure tu! Mi ha chiamato ieri. Alberto è
d’accordo con lei. Vuole aprire
uno dei suoi locali a Bogotà. Ha già trovato
contatti e tutto!”
“Non posso crederci …
mia sorella di nuovo tra i piedi!” mi dice con tono disperato
“La mia vita è
finita!”
Mi metto a ridere. So
che sta facendo la tragedia, ma in realtà è
felice.
“Ti dispiace che non
lavori qui definitivamente?” mi chiede
“Ho accettato che tu
lavorassi altrove. Se tu sei felice lo sono anche io. Lo dico davvero.
Mi sei
mancato tanto. Non solo perché non eri
nell’edificio ma perché non c’eri nelle
nostre vite. Non eri presente. E non è stato
bello!”
“Lo so” mi dice
“adesso capisco cosa vuoi dire. Non è stato
intenzionale da parte mia. Solo che
sono stato preso dalla smania del successo e basta e ho perso di vista
tutte le
altre cose!”
Si avvicina verso di
me e mi abbraccia. Mi da un bacio sulla tempia. Questo semplice gesto
sembra
mettere a posto le cose. E invece no!
“Betty” mi chiama
“Posso chiederti una cosa?”
“Certo, dimmi pure!”
gli dico.