Himawari.
Su Konoha spira un vento freddo, ma sotto il kotatsu non
ce ne si rende conto. Si è avvolti in una piacevole
sensazione di calore, che
rende rilassati e fa sembrare meno noiose persino le scartoffie che
devo
compilare in quanto prossima capoclan degli Hyuga.
Sono giorni che questo vento disturba le passeggiate e
gli allenamenti, spero che si trasformi in neve presto, Boruto ne
sarebbe
felice.
Immagino che si divertirebbe un mondo a fare pupazzi di
neve e a fare battaglie di palle di neve con suo padre. Naruto
è sempre rimasto
un po’ bambino.
In questo momento però mio figlio sta dormendo nella sua
culla, spostata in sala per l’occasione, e Hanabi
è stesa addormentata accanto
al piccolo. Oggi si è offerta di fargli da baby-sitter e
Boruto sembra averlo
apprezzato.
Non ha fatto altro che parlarle nel bizzarro linguaggio
dei bambini e a gattonare o camminare in giro per la casa. Ha ereditato
tutta
l’energia di Naruto, insieme ai capelli e ai segni sulle
guance.
Mi porto una mano sulla fronte per massaggiarmela –
questa relazione è
molto difficile da
leggere e comprendere – e guardo fuori dalla finetsra.
Gli ultimi raggi del sole morente disegnano arabeschi
d’oro sul laghetto che c’è davanti alla
nostra casa. Abbiamo deciso di abitare
in una villa in stile tradizionale nel quartiere degli Hyuga, in modo
che per
me non sia troppo difficile essere contemporaneamente capoclan e moglie
dell’ Hokage.
Naruto alla fine è riuscito a realizzare il suo sogno,
come aveva sempre detto, e io non ho avuto motivo di dubitare che
sarebbe
successo. Il suo credo ninja è sempre stato di non tirarsi
mai indietro e
proseguire fino al raggiungimento dell’obbiettivo e con il
tempo è diventato
anche il mio.
Sorrido ripensando a quella ragazzina che lo osservava
allenarsi e lo invidiava per quella forza che emanava e che pensava non
sarebbe
mai riuscita ad avere.
Si sbagliava.
Mi sbagliavo.
Tre anni dopo ero io la ragazza per cui ha rischiato di
liberare totalmente la volpa a nove code e che gli ha permesso di
incontrare
suo padre Minato. Ero io la ragazza che gli ha dato uno schiaffo
– io che
svenivo se si avvicinava troppo – per farlo riprendere dallo
shock dalla morte
di mio cugino.
Al pensiero di Neji mi sale la consueta onda di
tristezza, gli volevo molto bene, anche se a molti è sempre
sembrato il
contrario.
Sì, mi ha quasi uccisa, ma Naruto l’ha cambiato e
il
nostro rapporto è migliorato.
Abbiamo iniziato a scambiarci confidenze e consigli e –
anche se non come lui – sono diventata abbastanza potente da
non far vergognare
mio padre.
Amava Tenten, voleva dirglielo alla fine della guerra, ma
è morto prima.
In ogni caso ero ancora io la ragazza che Naruto ha preso
per mano, pronto per affrontare Madara e Obito Uchiha.
Io.
Mi sale un moto di orgoglio pensando a
tutte le battaglie che ho dovuto combattere con me stessa, per non
mollare e
ricadere di nuovo nella posizione della vittima passiva del corso degli
eventi.
Non sono una ninja forte come Neji, ma ho trovato il mio
stile e se ci sono riuscita era perché avevo mio marito come
modello.
Tutte le volte in cui volevo lasciar perdere pensavo a
lui, a ogni allenamento pensavo a lui e a come diventando
più forte c’erano più
possibilità di camminare al suo fianco, da pari a pari.
Ero stufa di vedere solo la sua schiena e alla fine ce
l’ho fatta. I duri allenamenti, l’attacco al
villaggio e vedere lui in pericolo
di vita mi hanno plasmata e hanno fatto sparire tutte le mie
insicurezze.
Quando si tratta di Naruto divento una leonessa, nessuno
me lo può toccare, nessuno può ferirlo o fargli
del male o se la vedrà con me.
Questa era una cosa impensabile e impossibile prima che
tutta la mia forza a lungo repressa uscisse, definendo finalmente chi
sono.
Non è stato facile, lo ammetto, e pensavo che non sarei
mai piaciuta a Naruto. Dai dodici ai quindici anni ho avuto un sacco di
complessi, sapevo che lui amava Sakura e questo mi faceva male.
Sapevo anche che Sakura amava Sasuke, ma lui se ne era
andato e lei poteva decidere benissimo di andare avanti e accettare la
corte di
Naruto.
Questo era un altro pensieri che mi faceva male, sapevo
che lui era legato a lei dalla promessa di riportare al villaggio
l’Uchiha, ma
avevo lo stesso paura.
Mi guardavo allo specchio e vedevo una ragazza debole e
non troppo bella, tante volte mi sono presa in mano i miei corti
capelli e li
ho guardati sospirando.
-A me piacciono le
persone come te –
Mi aveva detto una
volta Naruto, ma amava anche Sakura, per imitare lei ho deciso di
smetterla di
sfoggiare il mio taglio alla maschietta e farmi crescere i capelli.
Non che mi sia servito, la prima volta che l’ho
incontrato una volta tornato al villaggio sono svenuta.
Ridacchio al pensiero e penso con tenerezza alla mia
vecchia me.
Le voglio molto bene, è grazie a lei se sono diventata
quello che sono adesso, lui mi ha cambiata come il remix di una canzone
e ha fatto
crescere la fenice che c’è in me(*). Quella Hinata
che si rialza dopo ogni
battaglia sempre più forte, degna di stare al suo fianco
mano nella mano con
lui.
Un sorriso si dipinge sul mio volto pensando a come lui
si sia dichiarato a me. C’era un certo Toneri che voleva
distruggere il mondo
se non avesse avuto me o Hanabi come moglie.
Amavo – e amo – troppo mia sorella per darla in
sposa a
un tizio del genere, così mi sono proposta, spezzando il
cuore di Naruto.
Mi hanno detto che era conciato male quando io non c’ero,
ma io non stavo molto meglio: non puoi cancellare l’amore che
provi per una
persona con lo schioccare delle dita.
Sembravamo la versione di Konoha di Romeo e Giulietta, ma
per fortuna le cose sono andate diversamente. Toneri è stato
sconfitto. Non ho
mai visto il biondo così arrabbiato in tutta la mia vita,
anche quando c’era
Sasuke di mezzo.
È stato allora che ho capito che avevo vinto la guerra
per così dire, Naruto mi ricambia, avevo pensato. Era vero.
Indossava la mia sciarpa, lottando per riavermi nella sua
vita, perché ero e sono la persona che vuole proteggere.
Il mio sorriso si allarga.
Dopo la sconfitta di Toneri mi ha chiesto di sposarlo,
inutile dire che ho accettato senza pensarci due volte.
È stata una cerimonia semplice, ma molto bella. Non
avevamo bisogno di grandi banchetti per celebrare il nostro amore.
Poi è arrivato Boruto e siamo diventati davvero la
famiglia Uzumaki.
Quando ho saputo che ero incinta sono corsa a dire a Neji
che sarebbe diventato zio e ai genitori di Naruto che sarebbero
diventati
nonni.
Qualcuno dice che i morti non sono degli assenti, sono
degli invisibili che ci proteggono finché non arriva il
momento di
ricongiungersi nell’aldilà.
È vero.
Forse sono pazza, ma ogni tanto sento la presenza di Neji
in questa villa o nella stanza dove sono e una volta ho beccato Boruto
parlare
e muovere le manine come se ci fosse qualcuno nella stanza.
A volte sento anche i genitori di Naruto e – come per
Neji – sono ormai certa che anche Boruto senta la loro
presenza.
Questo bambino sa di essere amato in quanto frutto di un
amore molto profondo.
Un lieve bussare mi distoglie dai miei pensieri, anche
Hanabi si sveglia.
Si guarda attorno e si sistema il chimono arancione, poi mi
guarda.
“Aspetti qualcuno, sorellina?”
“No, ma potrebbe essere Naruto, magari oggi è
riuscito a
liberarsi prima.”
Kakashi-sensei sta passando le consegne di Hokage a mio marito e lui
prende la
cosa sul serio e con entusiasmo: finalmente dopo anni il suo sogno si
è
realizzato.
“Vado ad aprire.”
Annuncio, lasciando mio malgrado il kotatsu, con la coda
dell’occhio vedo mia
sorella prendere il mio posto per scaldarsi un po’.
Apro la porta di casa mia e vedo Sakura avvolta in un
pesante mantello rosso con il collo di pelo bianco.
“Buonasera, Sakura.”
“Ciao, Hinata.
Devo dirti una cosa, posso entrare?”
Io mi scosto.
“Ma certo, sei sempre la benvenuta qui. Sono in debito con
te, ti sei presa
cura di Naruto quando io non c’ero.”
Il ninja medico mi segue verso il salotto, Hanabi – non
appena la vede – scatta in piedi e poi si prostra in un
profondissimo inchino.
“Grazie, Hanabi. Non c’è motivo che tu
lo faccia.”
“Lei è la discepola della grande Tsunade, merita
questo
inchino.
Vuole parlare da sola con mia sorella?”
Sakura sorride.
“Per favore, dammi del tu, mi fai sentire vecchia. Ho
solo cinque anni più di te.
Puoi rimanere comunque, non devo comunicare a Hinata un
segreto di stato.”
“Vado a preparare un po’ di the.”
Io e la mia amica ci sediamo sotto il kotatsu, una volta che lei si
è tolta il
suo mantello.
“Le metti davvero in soggezione, Sakura.”
Lei ride e si tocca involontariamente lo stesso rombo in mezzo alla
fronte che
condivide con la sua maestra.
“Lo so e mi dispiace, in fondo sono solo un normale ninja
medico.”
“Come va con Sasuke?”
“Oh, molto bene. È appena tornato da Suna e Sarada
ha molto apprezzato il
puzzle che gli ha portato come regalo. Quella bambina ha
un’intelligenza fuori
dal comune.
Boruto com’è?”
“Un tornado. Gli piace gattonare, giocare, fare esperimenti
con le cose. Ci
sono certi giorni in cui faccio davvero fatica a stargli dietro,
è proprio il
figlio di Naruto.”
Sorrido dicendo l’ultima frase, c’è una
punta di orgoglio nel rimarcare quanto
somigli a suo padre.
“Non ti invidio per niente.”
Finalmente Hanabi arriva con il the e beviamo in silenzio, mia sorella
ogni
tanto scruta Sakura come se volesse chiederle qualcosa, ma non osasse.
Alla fine si decide a parlare.
“Sakura-sama, mi
prenderebbe come sua discepola?”
Sakura appoggia la tazza al piattino e guarda mia sorella
sorridendo.
“Perché no? A me farebbe piacere, chiedi a tuo
padre.”
“Sì, Sakura-sama.”
Il sorriso di mia sorella va da un orecchio all’altro,
Sakura la guarda benigna, ma io sono curiosa sui motivi della sua
visita.
“Come mai sei venuta qui, Sakura?”
“Per le analisi che mi avevi chiesto.”
Io annuisco, una settimana fa le ho chiesto di farmi un check-up
completo
perché non mi sentivo molto bene, ero sempre debole e mi
veniva da vomitare
soprattutto alla mattina.
“Oh, e come sono?”
“Tutto a posto, tranne per una piccola cosa.”
Il sorriso della kunoichi si fa più largo che mai.
“Sei incinta, Hinata.”
La mia bocca forma una O perfetta prima che io ci metta
le mani sopra.
“Davvero?”
“Sì, sono abbastanza sicura. Presto darete un
fratellino
o una sorellina a Boruto, congratulazioni.”
“Congratulazioni, sorellina!”
Esclama Hanabi battendo le mani, è raro vederla
così felice, non sembra nemmeno
lei.
“Sono incinta di quanto?”
“Uhn, quattro mesi circa. In ogni caso ti ho prenotato una
visita con
Tsunade-sama, ti saprà dire di più, magari
persino il sesso.”
“Sakura, mi hai portato una notizia meravigliosa. Ti
ringrazio!”
Le rispondo radiosa, la mia mano si appoggia automaticamente alla mia
pancia:
ora so che ci vive un altro o un’altra Uzumaki e io che
pensavo di essere
ingrassata!
Pensavo che lo stress mi stesse giocando un brutto
scherzo, non potevo essere più lontana dalla
verità!
“Di nulla, Hinata.
Sono molto felice di diventare zia, spero sia una femmina
così magari potrà giocare con Sarada.”
“Sarebbe bellissimo, Boruto è fin troppo attivo
per lei.”
Chiacchieriamo ancora un po’,
poi Sakura
se ne va e io vado a preparare la cena aiutata da mia sorella.
“Sei incinta, non sei felice?”
“Sono al settimo cielo.”
“Pensi di dirlo a Naruto?”
“Ma certo, solo dopo la visita di Tsunade-sama
però. Così
saprò se è un maschio o una femmina.”
“Pensi che cambierà qualcosa?”
Io mi distraggo un attimo dalla preparazione del ramen e guardo verso
un punto
imprecisato del soffitto.
“No, non penso che cambierà qualcosa.”
Poco dopo la porta di casa si apre ed entra mio marito, immediatamente
si
materializza sulla porta della cucina.
“Mh, Ramen! Ti amo, Hinata!
Ciao, Hanabi.”
“Ciao, Naruto.”
“Ho visto Sakura allontanarsi da casa nostra. È
successo qualcosa?”
Io scuoto la testa.
“No, solo chiacchiere tra amiche.”
Lui guarda sia me che mia sorella.
“Come mai siete così felici?”
Noi ridiamo complici.
“Hanabi ha chiesto a Sakura di essere sua allieva e lei
ha accettato, a condizione che mio padre non abbia nulla in
contrario.”
Naruto sorride.
“E allora è fatta, congratulazioni,
Hanabi!”
Mia sorella risponde con uno dei suoi soliti sorrisi da
sfinge, a volte Naruto è ancora un po’ ingenuo.
Una volta servita la cena – e svegliato Boruto – si
respira una bella atmosfera.
Amo la mia famiglia.
Due giorni dopo sono seduta nello studio di Tsunade-sama,
nel grande ospedale di Konoha. Arriva da me dopo avere urlato degli
ordini a
Sakura e a Ino.
“Buongiorno, Hinata. Sono felice di vederti.”
“Anche io, Tsunade-sama. Sakura mi ha detto la bella
notizia.”
Lei mi sorride materna.
“Adesso avremo, la conferma. Stenditi pure sul quella
barella.”
Io faccio quello che mi dice, poi alza la mia maglia e stende le sue
mani sopra
con un’aria molto concentrata. Per dieci minuti nello studio
non vola una
mosca, c’è un silenzio carico di attesa che
è anche leggermente snervante.
Finalmente il medico alza le mani.
“Ti annuncio che sei incinta di una bella femminuccia. Naruto
sarà felicissimo.”
Io lancio una specie di urletto di vittoria, alzando un braccio con una
mano
stretta a pugno.
“Non vedo l’ora di dirglielo!”
“Non lo sapeva?”
“No, prima preferivo avere la sua conferma.”
La donna mi rivolge un’occhiata indulgente.
“Adesso potrete festeggiare.”
“Oh, sì! Grazie mille, Tsunade-sama!”
“Avrai anche un altro motivo per festeggiare.”
Io la guardo senza capire.
“Sakura ha accettato Hanabi come sua allieva, a quanto
pare tuo padre ha dato il consenso.”
“Questo è meraviglioso, avevo così
paura che glielo negasse!
Grazie mille per tutte queste belle notizie!”
Lei mi accompagna alla porta e mi fa ancora una volta le
congratulazioni, io esco dall’ospedale su una nuvola rosa che
veleggia a trenta
centimetri dal suolo.
Per prima cosa vado a fare la spesa, comprando tutto
quello che serve per il nabe e poi vado al negozio di fiori di Ino e
compro
quelli e delle candele.
“Seratina romantica, Hinata?”
“Sì, Naruto sta per ricevere una gradita
sorpresa.”
Ino si appoggia meglio al bancone.
“E di cosa si tratta?”
Mi chiede curiosa.
“Mistero!”
Rispondo enigmatica prima di uscire dal negozio e
arrancare verso casa mia con le mani cariche di buste. Quanto mi
servirebbe
Naruto in questo momento!
“Ehi, Hinata! Vuoi una mano?”
Mi urla una voce conosciuta: Kiba.
“Sì, non sarebbe male.”
Con il suo aiuto trasporto tutto fino a casa, ora devo solo preparare
una bella
cenetta romantica, ammesso che sia possibile con mio figlio intorno.
Guardo il calendario e noto che è il ventiquattro
dicembre – la vigilia di Natale – non mi ero
accorta che fosse arrivato così
velocemente. Certo, abbiamo addobbato la casa, ma non lo festeggiamo
molto.
Vado da Hanabi, che abita ancora con nostro padre e che
in questo momento si sta occupando di Boruto, per chiederle un favore.
Busso e viene lei ad aprirmi.
“Ciao, Hinata! Hai saputo la notizia? Sono diventata
l’apprendista di Sakura!”
Io sorrido.
“Sono molto felice per te. Ho un favore da
chiederti.”
“Dimmi pure.”
“Potresti tenermi Boruto per questa sera? Devo dire a Naruto
che sarà di nuovo
padre e vorrei farlo con una cenetta romantica.”
Lei annuisce felice, poi mi abbraccia.
“Congratulazioni, Hinata! Entra un attimo che lo dico a
papà.”
Entro nell’ingresso e mi tolgo i sandali ninja, poco dopo mio
padre arriva con
i soliti capelli lunghi – che ormai hanno qualche filo grigio
– e il suo
chimono grigio.
“Hanabi mi ha detto che sei di nuovo incinta, volevo
farti le mie congratulazioni.”
“Grazie, padre.”
Lui apre le braccia e io mi ci tuffo.
“Sono felice che tu sia diventata una donna forte e
felice, tua madre sarebbe fiera di te.”
“Grazie, papà. Adesso devo andare o non
riuscirò a
organizzare una serata per Naruto.”
Mi sciolgo dall’abbraccio e poi torno a casa mia. Inizio a
preparare il nabe e
il dolce e poi decoro
la casa con fiori
e candele. Dopo mi faccio una doccia e indosso il mio chimono
più bello.
Alle sette e mezza Naruto torna a casa e nota tutto
quello che ho fatto
con aria stupita.
“Come mai tutto questo, Hinata?”
“Lo saprai a fine serata.”
Rispondo misteriosa, lui annuisce e sparisce per farsi una doccia.
Quando torna
iniziamo a cucinare le pietanze del nabe insieme, ingozzandoci
allegramente.
Lui mi racconta della sua giornata da Hokage e io dei progressi di
Boruto e di
come sembri adorare Hanabi.
“A proposito di Boruto, dov’è?”
“Da Hanabi, volevo che questa fosse una serata solo per
noi.”
“Che mistero mi nascondi?”
Io non dico nulla, mi alzo e vado in cucina a prendere i nostri budini
alla
menta.
“Hinata, vuoi farmi morire? Hai cucinato tutti i miei
piatti preferiti!”
Io rido, portandomi una mano davanti alla bocca, gesto residuo di
quando ero
una ragazzina timida. A Naruto piace molto, lo trova tenero.
Mangiamo i budini e poi lo guardo dritto negli occhi.
“Presto dovrai darti da fare e sistemare una delle stanze
della villa.”
“Perché?”
“Ci servirà una nuova stanza.”
“Ma perché? Boruto ha già la
sua…
Aspetta, non vorrai dirmi che sei di nuovo incinta?”
Mi domanda con gli occhi scintillanti di gioia.
“Sì, Naruto sono di nuovo incinta. È
una bambina questa
volta.”
Naruto scatta in piedi e mi abbraccia, sollevandomi e facendomi fare
una
giravolta. Poi, una volta messo a me a terra scoppia a piangere e si
asciuga le
lacrime con le maniche della felpa.
“Sarò padre di nuovo, Hinata.
Mi hai fatto un regalo meraviglioso, ti amo.”
Io lo abbraccio.
“Ti amo anche io.”
Lui si gode l’abbraccio, poi guarda oltre me, verso la
foto dei suoi genitori: Kushina Uzumaki e Minato Namikaze.
Abbiamo chiamato Boruto in onore del quarto hokage,
chissà come mai guarda ancora quella foto?
"Possiamo chiamarla Himawari?
I girasoli erano i fiori preferiti di mia madre.”
Erano anche quelli preferiti di Neji, Tenten non fa mai mancare un vaso
di
girasoli sulla sua tomba.
“Sì, mi piace come nome.”
Lui si stacca da me e mi accarezza dolcemente la pancia.
“Benvenuta al mondo, Himawari Uzumaki.”
Io guardo fuori, ha iniziato a nevicare – amo la neve
– e
poi guardo l’uomo che amo e non posso fare altro che
sorridere.
Adesso la ragazzina timida e insicura ha davvero trovato
la sua strada e questa si incrocia con quella dell’uomo che
ha sempre amato.
Lo testimonia quella sciarpa rossa da cui non si stacca
mai e lo testimoniano i nostri figli.
Il cuore mi si riempie di felicità, piccolo focolare in
una notte di neve, e finalmente mi sento totalmente in pace con il
mondo.
Angolo di Layla
(*) tradotto letteralmente da "The phoenix" dei Fall Out Boy.
Ho scritto questa one shot di Natale un po' a caso, per festeggiare il Natale e la canonizzazione del naruhina e ho pensato che il modo migliore fosse descrivendo la scoperta della seconda gravidanza di Hinata. Non so i girasoli siano davvero i fiori preferiti di Kushina e Neji.
Spero vi piaccia, comunque.
Buon Natale a tutti.