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Autore: LadyVaderFrancy    24/12/2014    7 recensioni
Hogwarts due momenti diversi, lo stesso riflesso…. E’ in onore del mio EROE, volevo dedicargli un momento speciale. Molti pensano a lui come a qualcuno senza sentimenti, senza morale. Io invece lo vedo come una persona che ha sofferto molto….troppo, e che è capace di un grande amore. Non è perfetto, ha un carattere difficile, ma è un uomo coraggioso oltre ogni limite.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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~~Ciao a tutti,
questo è un piccolo One Shot che ho sempre immaginato…..E’ in onore del mio EROE, volevo dedicargli un momento speciale. Molti pensano a lui come a qualcuno senza sentimenti, senza morale. Io invece lo vedo come una persona che ha sofferto molto….troppo, e che è capace di un grande amore. Non è perfetto, ha un carattere difficile, ma è un uomo coraggioso oltre ogni limite. A volte mentre scrivo ho bisogno di un aiuto ed uso una determinata immagine o una canzone, stavolta mentre mettevo nero su bianco questo pezzo, ho usato la colonna sonora di un film, che non c’entra assolutamente nulla con Harry Potter, ma mi ha colpito talmente tanto e credo abbia funzionato bene, si chiama “The Hanging Tree' James Newton Howard ft. Jennifer Lawrence”. Se vi fa piacere leggetelo la prima volta da solo, in modo da non lasciarvi troppo trasportare dalla musica e poi una seconda volta con questa nenia di sottofondo, questa è una piccola chicca che volevo condividere con chi legge le mie FF. Bene ora vi lascio buona lettura e come vi avevo promesso questo è il mio regalo di Natale per chi segue le mie storie. Ah almeno oggi…. siate buoni…lasciate un commento…
A presto
Lady V
 

20 Giugno 1977

Severus Piton correva infuriato per i corridoi di quella che considerava, la sua casa…. Hogwarts. Aveva appena lasciato l’aula di pozioni del professor Lumacorno, era profondamente sconvolto, aveva sentito chiaramente quelle due insulse ragazze parlare di lei e…… Potter.

Lo sapeva, lo aveva sempre saputo, che quel maledetto bastardo di James Potter, gliel’avrebbe rubata prima o poi. Lily …..la sua Lily ….l’aveva persa…..per sempre. Quelle due Grifondoro orribili stavano dicendo che quando la scuola sarebbe finita, lei….lei lo avrebbe sposato, quindi tra solo due giorni…… lei lo avrebbe sposato. Perché aveva scelto quell’arrogante, idiota, viziato, non era altro che un bullo, un incompetente, un vero scemo, e poi non era degno di starle accanto, non meritava una creatura così dolce, così bella, così perfetta….lui l’avrebbe fatta soffrire, ne era certo.

Sembrava come una belva in gabbia, voleva distruggere tutto e tutti, così per evitare di commettere qualche sciocchezza, aprì una porta a caso e ci si infilò dentro, aveva bisogno di stare da solo. Una volta entrato vide che la stanza era praticamente vuota, fatta eccezione per un enorme telo bianco nel centro della stanza, che celava qualcosa, così si avvicinò incuriosito e tolse il tessuto svelando un enorme specchio. Lo osservò con accuratezza, aveva una cornice d’orata molto elaborata e piena di complicati decori, doveva essere molto prezioso, ma allora perché si trovava in una stanza vuota e ricoperto da un telo? Guardò la sua immagine riflessa nello specchio, il suo viso era contratto in una smorfia, le mani serrate a pugno, la divisa leggermente in disordine, come i suoi capelli, ma la cosa che lo colpì più di tutto, furono i suoi occhi, lampeggiavano e bruciavano come se fossero due tizzoni ardenti, la furia che provava dentro di se, sembrava poter infuocare l’intera aria intorno a lui. Stava per voltarsi ed andarsene quando, l’immagine cambiò improvvisamente, rimase impietrito da quello che vide, il Severus che ora era riflesso nelle specchio, era vestito in maniera elegante ed impeccabile. L’abito nero da mago che indossava era molto raffinato e di un tessuto pregiato, la camicia bianca era di morbida seta, il colletto e i polsini della giacca erano bordati in argento, e sfoggiava una preziosa spilla verde brillante a forma di serpente vicino al cuore, ma la cosa più sorprendete, che aveva monopolizzato del tutto la sua attenzione, era che abbracciata a lui c’era la sua Lily. La ragazza dai capelli rossi fuoco, lo stringeva calorosamente, il suo viso era appoggiato delicatamente sulla sua spalla destra, i suoi occhi color smeraldo brillavano solo per lui, indossava il suo vestito preferito quello verde con dei piccoli fiorellini panna e tra i capelli aveva un candido giglio bianco.

L’adolescente dai capelli corvini, appoggiò una mano sulla superficie dello specchio e disse sussurrando “Oh Lily…è così che doveva essere, se solo potessi vedere anche tu, quello che potremmo essere io e te insieme…pura magia….puro amore”

Poi un ondata di rabbia lo investì e urlò “Dannazione!!! Maledetto Potter, è colpa sua……E SEMPRE COLPA SUA!! “ Ma quella furia fu subito sostituita da un grande sofferenza, perché non aveva mai trovato il coraggio di dirle che l’amava, ….che l’aveva amata fin dalla prima volta che l’aveva vista in quel parco, quando erano bambini. Aveva sbagliato tutto con lei…..e quel giorno di due anni prima, aveva distrutto ogni minima speranza di vedere realizzato il suo più grande sogno, l’aveva chiamata in quel modo orribile, e lei lo aveva allontanato per sempre, se solo gli avesse concesso una seconda opportunità.

“Lily…..ti prego, non-non scegliere lui…..non ti merita….io ….. io posso cambiare” sussurrò, poi pensò che, tra soli due giorni tutto sarebbe cambiato davvero, avrebbe preso finalmente il marchio nero, si sarebbe unito a Voldemort, il mago più potente che il mondo magico avesse mai conosciuto. Come suo seguace avrebbe ricevuto, ricchezze, fama, onori e sarebbe diventato ancora più potente e tutti lo avrebbero temuto. Forse a quel punto, forse si sarebbe ricreduta su lui, perché finalmente sarebbe stato degno di lei, degno di poterle stare accanto, se solo la sua dolce Lils, avesse aspettato ancora un po’ prima di commettere il suo più grande errore, avrebbe avuto una piccola speranza. Ma per quanto desiderasse continuare ad illudersi, la verità era che ormai era tardi,….troppo tardi, l’aveva persa…..persa per sempre e Potter aveva vinto ancora, non era giusto, lui aveva sempre avuto tutto, ricchezze, fama, era sempre stato circondato da amici e da ragazze e ora aveva anche lei, l’unica persona che avesse mai amato davvero a parte sua madre.

Severus si appoggiò con entrambe le mani alla superficie liscia e fredda scivolò delicatamente a terra, e guardando l’immagine della ragazza sussurrò “Ti amo Lily Evans, ti ho amata da sempre e ti amerò per sempre, qualunque cosa accada”. Mentre quelle poche parole uscivano a stento dalle sue labbra sottili, il grande tumulto che sentiva nel suo cuore era ormai incontrollabile, era un misto di frustrazione, rabbia e dolore. Rimase li a lungo a fissare l’immagine dei due giovani innamorati che gli sorridevano felici, un immagine che avrebbe portato gelosamente nel suo cuore, sperando che forse un giorno o l’altro Lily si sarebbe pentita della sua scelta e lo avrebbe cercato, o che Potter sarebbe morto in qualche spiacevole incidente, e lui avrebbe potuto prendere il suo posto.
 

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1 novembre 1981

La stanza era fredda e vuota, proprio come l’ultima volta in cui c’era stato, ma nulla in confronto al gelo che albergava nel suo cuore, che non poteva essere riscaldato neanche se fosse divampato un incendio a pochi passi da lui.

Fissò l’antico e prezioso cimelio, torreggiava in quello spazio vuoto e senza tempo, il suo valore era inestimabile, ma quello che poteva offrirgli era l’unica cosa che contava davvero in quel momento, l’unica cosa che gli dava ancora la forza di continuare a respirare. Si avvicinò all’enorme oggetto e con la mano tremante afferrò il telo che lo ricopriva, diede un leggero strattone e la stoffa, che una volta era stata candida e profumata, scivolò a terra sporcando il pavimento con la polvere che lo ricopriva, rivelando la superficie luminosa dello specchio delle Brame.

Severus si appoggiò alla cornice intarsiata, poi lentamente spostò le dita su quella superficie liscia e capace di guardare dentro l’anima di chi l’osservava. Si spostò di lato e guardò la sua immagine riflessa, era orribile, i capelli disordinati, il volto cereo, gli occhi cerchiati di nero e totalmente privi di luce. Dopo qualche istante che a lui sembrarono un eternità, a fianco del giovane disperato apparve una ragazza dai capelli rossi, e dagli occhi di smeraldo. La giovane di rara bellezza, si stringeva appassionatamente al suo braccio destro, accarezzandolo dolcemente, il suo sorriso gentile era radioso, e il giovane uomo dai capelli corvini ora le sorrideva felice, i suoi occhi raggianti erano come due perle nere di rara bellezza, in grado di riscaldare il cuore della rossa dai capelli di fuoco.
Severus, appoggiò tutte e due le mani sul vetro e chinando la testa e sussurrò “Lily”, poi alzò il viso il dolore che sentiva nel suo povero cuore lacerato era straziante, “non posso vivere sapendo che……. che non ci sei più”

Sentiva le forze abbandonarlo, il suono delle sue stesse parole era stata come una pugnalata in pieno petto, e lentamente si inginocchiò ai piedi dello specchio, incapace di sostenere il suo stesso peso “Ti prego, Lily…torna… torna da me”, il suo tono era lamentoso ed implorante, e mentre respirava affannosamente, si portò una mano sul torace all’altezza del cuore, afferrò la tunica nera da Mangiamorte e la carne sottostante, strinse con forza sperando di poter fermare con quel gesto l’agonia insopportabile che provava.

Il giovane uomo avrebbe fatto qualsiasi cosa per vedere la ragazza dietro alle sue spalle, avrebbe dato la sua stessa vita, il suo futuro, tutto ciò che aveva, per continuare a sperare anche solo per un istante che non era morta davvero, ma era solo un illusione, proprio come quella meravigliosa immagine che aveva davanti agli occhi, il riflesso proiettava una coppia immensamente felice e serena, lui la cingeva dolcemente in un caloroso abbraccio, e mentre si guardavano con amore, sorridevano come se fossero nati solo per stare l’uno a fianco all’altra per condividere la vita intera, potendo vivere solo di quel sentimento meraviglioso che li univa.

Severus colpì il pavimento con tutta la forza che aveva, un pugno dopo l’altro, ancora e ancora, amava e odiava quel dannato specchio, più di ogni altra cosa, perché era in grado di fargli vedere quello che desiderava di più al mondo, e nello stesso tempo gli ricordava crudelmente cosa aveva perso, perso davvero e per sempre stavolta.

Mise nuovamente entrambi i palmi sulla superficie levigata e il riflesso di Lily fece lo stesso, Severus la fissò dritto in quegli occhi di smeraldo, senza rendersene conto, la vista si annebbiò e sentì le guance riscaldarsi, rigate da lacrime che scendevano sempre più copiose, nel giro di pochi attimi, il respiro si fece più faticoso e più veloce, e si ritrovò a piangere senza avere nessun controllo sulle sue emozioni.

“Lily…LILY…..è colpa mia….SOLO COLPA MIA”, Severus strinse i pugni, e urlò il suo nome con tutto il fiato che aveva in corpo, come se volesse oltrepassare le barriere dello spazio e del tempo per raggiungerla, per riunirsi a lei, il suo unico e grande amore, per arrivare al suo cuore, come se potesse afferrarla e riportarla indietro ovunque fosse. Rimase aggrappato a quello specchio per ore, disperandosi e consumandosi, fino a stremare se stesso.

Ad un tratto nella stanza si udì un frusciò impercettibile dietro le sue spalle, e poi un richiamo gentile “Severus”. L’uomo dai capelli corvini non rispose, e non si voltò.

Poi un leggero tocco sulla sua spalla destra, “Vieni Severus, vieni con me” il giovane vestito di nero rispose supplicando con un filo di voce “La-la prego….Silente”
“Mi dispiace ragazzo mio, non puoi restare oltre. Sei rimasto qui per tutta la notte e quasi tutto il giorno, non posso lasciare che ti perdi in un illusione”

“La prego…..non mi resta altro, e non voglio altro…..che questo” rispose in maniera quasi meccanica, senza lasciar trasparire alcuna emozione.

Allora il vecchio mago si mise a fianco del ragazzo e sussurrò “Guardami Severus, ci sono altri modi per ricordare qualcuno che amiamo. Vieni con me.”

Il giovane Mangiamorte, rispose senza distogliere lo sguardo dallo specchio, come se togliere il contatto visivo dalla giovane che amava, l’avrebbe fatta sparire per sempre, come se fosse lontano miglia da quella stanza, da quel posto e nulla avesse più senso per lui. “Preside…la prego, mi lasci qui….ancora per un po’…. solo un altro po’”

Silente, gli accarezzò dolcemente il capo, si spostò in modo da interporsi tra il ragazzo e lo specchio, poi lo tirò delicatamente se e lo strinse forte e bisbigliando disse  “Vieni ragazzo mio, ho bisogno di te, e del tuo aiuto”

Severus, si aggrappò alla tunica del vecchio mago, come se da quel gesto dipendesse la sua stessa vita “Io- io…….non posso” E poi si abbandonò a quelle braccia rassicuranti, non emise nessun suono, ma i suoi occhi color ossidiana supplicavano solo un po’ di riposo da quel tormento, che lo dilaniava.

“Severus, andiamo”

“No Preside, io- io non ho più diritto a niente…..la mia vita non ha più senso…… mi lasci quì….oppure mi mandi ad Azkaban, quello è il mio posto….per quello che ho-ho fatto……a Li-Lily”

Silente, sapeva che il giovane tra le sue braccia diceva sul serio, doveva dargli un motivo per andare avanti e lo fece, perché Severus Piton aveva ancora un anima, aveva ancora il senso dell’onore, ed era capace di amare, di un amore talmente grande da arrivare a distruggere se stesso, non lo avrebbe permesso. Lo aveva lasciato andare una volta convinto che il ragazzo avrebbe capito in tempo il suo errore, ma lui aveva ceduto all’oscurità, stavolta lo avrebbe preso per mano, non lo avrebbe lasciato da solo nella disperazione, il lato della luce lo reclamava, perché Sevrus era un essere d luce, ne ara convinto.

“Vieni ragazzo mio, mi prenderò io cura di te e della tua anima, abbiamo una missione da compiere e tu mi aiuterai, lo farai per ricordare ed onorare il sacrificio di Lily Evans, noi da oggi in poi, proteggeremo insieme suo figlio”

Il ragazzo dai capelli corvini fissò l’uomo perplesso, NO non lo avrebbe fatto, era il figlio di James Potter, l’uomo che gliel’aveva portata via, e il ragazzo era in parte causa della sua morte, se lui non fosse mai nato, lei non sarebbe morta per difenderlo.

Silente gli alzò il mento gentilmente e disse solo “Ha gli occhi di lei….aiutami se l’amavi veramente”

Severus pensò agli occhi di smeraldo della sua dolce Lily, non poteva proteggere il figlio di Potter, ma gli occhi di Lily SI, questo poteva farlo, così annuì leggermente, e giurò a se stesso, che avrebbe aiutato il mago più saggio e potente del mondo a proteggere il figlio della donna che avrebbe amato per sempre.

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