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Autore: Lois Lane 89    24/12/2014    1 recensioni
Izzy e Kellan; lei una semplice ragazza italiana e lui un famoso attore americano.
Izzy si trova in vacanza a New York per passare il natale, e i due si incontrano a central park, e si innamorano l'uno dell'altra.
Riuscirà l'amore nato nel periodo più magico dell'anno a resistere alla distanza che li separa?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Kellan Lutz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno seguente era il 24 dicembre, la vigilia di Natale: io passai la giornata in giro per la città.
Kellan non si fece vedere, e la cosa non mi sorprese: probabilmente era con la sua famiglia.
Il natale era una festa da passare in famiglia, ma io a New York non avevo nessuno.
Anche se fossi rimasta a Roma, avrei passato le feste da sola: i miei genitori erano morti in un incidente d'auto tre anni prima, e non avevo altri parenti.
Il 25, il giorno di Natale, quando scesi a fare colazione, il receptionist mi disse che era arrivato un messaggio per me, e mi consegnò una busta.
L'aprì e vi trovai un foglietto piegato; l'aprì e lessi il messaggio: .
In fondo al messaggio c'era scritto un indirizzo: le iniziali K.L. significavano che era stato Kellan Lutz a mandarmi quel messaggio.
Riflettei a lungo se andare oppure no: avevo paura di fare qualcosa di cui poi mi sarei pentita per sempre.
Quella sera, mi presentai all'indirizzo scritto sul biglietto; sotto la giacca, indossavo un vestito blu che mi arrivava a metà coscia, con degli stivali neri.
Ovviamente indossavo dei leggins per non prendere freddo.
Ero in un grattacielo, e quando salì in ascensore e spinsi il piano a cui ero diretta, ero un fascio di nervi; non ero mai stata così nervosa in vita mia.
Le porte dell'ascensore si aprirono, uscì da esso ed entrai in un appartamento.
Voltato l'angolo, ero in un salotto e vidi Kellan, vicino al camino.
Quando si accorse della mia presenza, mi sorrise, mi venne incontro e mi abbracciò.
Aspettò che mi togliessi la giacca, poi mi prese per mano e mi condusse in salotto: c'era un albero di Natale addobbato, e un fuoco scoppiettante acceso nel caminetto.
Tutte le altre luci erano spente.
Il basso tavolo accanto al divano era apparecchiato per due, e c'erano due candele.
"Che te ne pare?" domandò Kellan abbracciandomi da dietro.
"E' fantastico. Ma credevo che passassi il natale con la tua famiglia." risposi io.
"Ci sono stato oggi con loro." disse Kellan.
Ci sedemmo a tavola e mangiammo.
Dopo cena, ci accoccolammo davanti al camino, seduti per terra.
Kellan mi porse un pacchetto.
"E questo cos'è?" domandai io.
"Il tuo regalo. Aprilo." rispose Kellan.
Aprì il pacchetto e trovai una scatola, dentro la quale c'era una catenina d'oro con un ciondolo a forma di cuore.
"Ti piace?" domandò Kellan.
"E' bellissimo. Ma io non ti ho preso niente. Mi dispiace." risposi io.
"Tu mi hai fatto un regalo. Sei venuta qui stasera. E il ciondolo ti sta d'incanto. Appena l'ho visto ho pensato a te e l'ho comprato." disse Kellan prendendo la catenina dalla scatola e appendendola al mio collo.
Gli detti un bacio sulla guancia e lui mi cinse il corpo con le sue braccia, mentre io gli posai la testa sul petto.
Fissai le fiamme e mi persi nei miei ricordi: da quando ero rimasta sola, non sentivo più l'atmosfera natalizia come una volta.
Inoltre pensai anche al fatto che mi stavo innamorando di Kellan, ma non potevo dirglielo; prima di capodanno sarei tornata in Italia e non l'avrei rivisto mai più.
Era inutile impegnarmi in una storia che sarebbe durata solo pochi giorni.
Fu Kellan a riportarmi alla realtà: iniziò a baciarmi sul collo.
"A che cosa stavi pensando?" domandò Kellan.
"A niente." risposi io.
Mi voltai per poterlo guardare negli occhi: al buio erano azzuri come il mare più profondo.
Lui fece scorrere la punta delle sue dita lungo il mio viso e si passò una ciocca dei mie capelli tra le dita.
"I tuoi capelli sembrano seta. Sei bellissima." disse Kellan.
Mi stese delicatamente sul pavimento, e venendo sopra di me, inziò a baciarmi con delicatezza, sia sulle labbra che sul collo.
Il mio cuore mi diceva di lasciarmi andare e stare con lui, ma la mia mente mi diceva esattamente il contrario: che dovevo fermarlo e andarmene da quell'appartamento prima che fosse troppo tardi.
Ad un certo punto, le sue mani scesero lungo il mio corpo, e si insinuarono sotto l'orlo del mio vestito.
Gli bloccai le mani e mi misi a sedere.
"Che succede?" domandò Kellan mettendosi in ginocchio e prendendo il mio viso tra le mani.
"Non posso farlo. Non è giusto per nessuno dei due. Non possiamo più vederci. Questa dalla a una ragazza più meritevole di me. Dimenticati di me, e non seguirmi. Addio." risposi io, slacciandomi la catenina e posandola per terra.
Mi alzai da terra, recuperai la mia borsa e la giacca e mi diressi di corsa verso l'ascensore; quando le porte si chiusero, il mio cuore sembrava impazzito.
Tornai in hotel, e quando arrivai nella mia stanza, mi lasciai andare e piansi parecchio.
Piangevo perchè mi ero innamorata di lui, ma anche perchè sapevo che la nostra storia non avrebbe mai potuto funzionare.
La sera seguente, sentì bussare alla porta della mia stanza.
"Izzy, so che sei li. Ti prego apri la porta." disse Kellan.
"Che ci fai qui?" domandai io, tenendo la porta chiusa.
"Sono venuto per te." rispose Kellan.
Non appena aprì la porta, lui entrò nella mia stanza.
Chiusi la porta, e non appena mi voltai, mi ritrovai stretta tra le sue braccia.
Il suo profumo era davvero fantastico.
"Mi sei mancata tanto." disse Kellan.
Sciolsi l'abbraccio, e mi allontanai da lui.
"Sei venuto fin qui per niente." dissi io.
"Io non la penso affatto così. Sono qui, e non ho intenzione di andarmene." rispose Kellan.
"Sul serio. Perchè vuoi frequentare una ragazzina?" dissi io.
"Tu non sei una ragazzina. Sei una donna meravigliosa. E hai lasciato questa a casa mia." rispose Kellan, prendendo fuori dalla tasca dei pantaloni la collana che mi aveva regalato, e l'appese al mio collo.
Così facendo, prese il mio viso tra le mani e mi baciò.
"Credo che abbiamo lasciato una cosa in sospeso. Lasciati andare. Andrà tutto bene." disse Kellan, facendo scorrere una mano lungo il mio corpo e prendendomi in braccio.
Mentre mi teneva tra le sue braccia, io gli passai le mani tra i capelli e gli posai le mie labbra sulle sue.
Mi posò sul letto e si tolse la giacca.
Mi tolse gli stivali e le calze (indossavo ancora i vestiti che avevo indossato per la cena), fece scorrere la mano lungo la gamba e sfiorò la pelle con la bocca.
Mi tolse il vestito e io feci la stessa cosa con la sua maglia; entrambi finirono sul pavimento.
I suoi pantaloni fecero la stessa fine, e i nostri corpi finirono l'uno contro l'altro senza niente che li dividesse.
La mattina seguente, quando aprì gli occhi, vidi che Kellan era girato sul fianco con la testa appoggiata al gomito e che mi stava guardando.
"Che c'è?" domandai io.
"Sei dolcissima quando dormi. Ti amo." rispose Kellan.
"Ti amo." dissi io.
Mentre mi baciava, Kellan mi strinse tra le sue braccia.
"Volevo chiederti una cosa. Che fai per capodanno?" domandò Kellan.
"Non lo so. Sarò già tornata a Roma. Il 29 torno a casa." risposi io.
"Non puoi perderti il capodanno a New York." disse Kellan.
"Invece dovrò farlo. La mattina del 29 devo lasciare libera la stanza e l'aereo è già prenotato. E poi non so se posso rimanere di più in America." risposi io.
"Puoi venire a stare da me. Io abito da solo. Per quanto riguarda l'areo e il visto mi basta fare un paio di telefonate. E' tutto risolto. Ora puoi rimanere a New York per il nuovo anno. E non pensare che ti lascio fare in modo diverso." disse Kellan.
"D'accordo. Resterò." risposi io.
Sorridemmo entrambi.
Kellan si alzò, e dopo essersi fatto una doccia, si vestì e se ne andò dopo avermi lasciato il suo numero di telefono e aver preso il mio.
Quando lui uscì, mi feci una doccia anche io, mi vestì e scesi a fare colazione.
Al collo avevo il ciondolo che mi aveva regalato Kellan, e pensavo che avremmo trascorso insieme il capodanno.
Passai la giornata in giro per New York.
La sera, mi addormentai immaginando di essere tra le sue braccia.

TO BE CONTINUED...
   
 
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