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Autore: Lory221B    24/12/2014    0 recensioni
John, giovane mutante, è costretto dai suoi genitori ad andare alla scuola di Charles Xavier dove incontra un insolito ragazzo che gli cambierà la vita. Intanto qualcuno trama nell'ombra.
Johnlock
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 15  - L'inizio della fine


- Ho sentito che mi stavate cercando -
Magneto fissò stupito Mycroft - Sei molto più giovane di quanto pensassi e più coraggioso, ma questo non ti salverà - Il mutante fece un gesto a Moran che prese Mycroft e lo trascinò davanti a Magneto.
John fissava tutta la scena stanco, si sentiva ancora più impotente di prima.
- Non credevo ti saresti fatto vedere, pensavo fossi corso via come un coniglio quale sei, Mycroft Holmes. Come puoi pensare di trattare i tuoi fratelli mutanti come cavie da laboratorio? -
- Nessuna cavia noi abbiamo solo ...-
- Silenzio! - Grido Magneto.
Moriarty intanto si guardava attorno disorientato e impaziente - Se lui è qui il fratellino invisibile non sarà lontano! -
- Non mi interessa suo fratello Moriarty, quella è una tua fissazione e preferirei la mettessi da parte, non siamo qui per giocare a chi è più intelligente - sbottò Magneto.
Moriarty sorrise sghembo ma non disse altro.

Mycroft manteneva fiero la sua solita freddezza, di certo non avrebbe dato la soddisfazione di dimostrare paura - E precisamente quale sarebbe il suo piano sig. Erik Magnus Lehnsherr? Mi ucciderà per dimostrare cosa? Sono un mutante anch'io, non crede che gli altri mutanti potrebbero avere qualcosa da ridire? - fece il maggiore degli Holmes per prendere tempo in attesa che qualcuno come il Professore o Greg intervenisse.
- Mi credi così stupido? Prima confesserai davanti alle telecamere i tuoi crimini: gli studi per eliminare i poteri mutanti, i sieri per bloccare i telepati, ogni cosa che il Governo ha fatto contro di noi. Solo dopo ti giustizieremo - rispose Magneto schifato dal rivolgere la parola a Mycroft.
- Bè se dovete uccidermi comunque perché dovrei tenere una conferenza sui piani del Governo? - rispose annoiato.
- Perchè se non lo farai allora si che cercheremo il tuo adorabile fratellino e ti assicuro che non sarà divertente - intervenne Moriarty stanco di essere tenuto in disparte.
Magneto lo guardò torvo. Sherlock dall'angolo dove stava osservando la scena sorrise debolmente, pensò che dopotutto anche Magneto aveva giudicato troppo frettolosamente Jim come aveva fatto suo fratello, considerandolo soltanto un ragazzino sveglio e non  un genio psicopatico.
- Non ti intromettere mai più chiaro? - fece Erik rivolto a Jim, il quale lo trafisse con uno sguardo assassino che Sherlock non gli aveva mai visto fare.
- Inoltre - continuò Magneto - c'è una bomba nella scuola, con il timer già impostato. Se non ti muovi a fare il discorso tutta la scuola salterà per aria, studenti compresi-
- Non ti fai scrupoli a sacrificare altri mutanti, non capisco perché c'è tanta gente stolta che ti segue - convenne Mycroft sostenendo lo sguardo di Magneto.
- Preparate le telecamere - fece Erik rivolto agli altri - E tu leggerai il discorso o il primo a rimetterci sarà il piccolo Watson. -
Anche John sostenne lo sguardo di Magneto senza dimostrare paura, non era molto sicuro che se la sarebbe cavata ma nemmeno lui voleva dare la soddisfazione di tremare davanti al nemico.

Nel frattempo Sherlock si era lentamente spostato dall'ingresso verso il centro della sala, in modo da poter intervenire in caso di necessità e stando ben attendo a non emettere il minimo rumore per non insospettire Jim. Riflettè sul fatto che correre da Lestrade sarebbe stato inutile e a quel punto doveva già essersi accorto della sparizione di John e della mancanza di Magneto.

Mike e Jim si misero a sistemare le telecamere in attesa di iniziare con il comunicato mentre John, ancora a terra, si guardava attorno sicuro che Sherlock si trovava nella stanza; non poteva essere altrimenti, lo conosceva abbastanza bene da sapere che non avrebbe abbandonato né lui né suo fratello. Avrebbe preferito sapere Sherlock in salvo all'esterno piuttosto che bloccato con lui e senza nemmeno poterlo vedere, ma la sua presenza, anche se invisibile, gli dava qualche coraggio.

Mycroft di controvoglia si sedette sulla poltrona; non poteva fare altrimenti, non avrebbe rischiato la vita di tutti e sapeva che Sherlock era ancora nella stanza; con la sua vista a raggi X lo aveva visto muoversi  e a stento si era trattenuto dallo sbuffare perché non aveva seguito il suo "ordine" di cercare Greg.
- Allora, traditore dei mutanti, pronto a leggere? - chiese Erik porgendogli un foglio. Mycroft lesse velocemente quello che avrebbe dovuto comunicare al Mondo intero, molti dati top secret che anche se fosse riuscito a salvarsi gli avrebbero comunque comportato una lunga pena detentiva. Si sentì molto stupido, aveva peccato di superbia, non aveva pensato che Moriarty fosse davvero così intelligente e abile da recuperare tante informazioni e che le avrebbe usate in questo modo; senza contare che l'idea di mandare tutti alla scuola di Xavier era stata sua, confidando che il Professore, Lestrade e anche suo fratello li avrebbero tenuti d'occhio. Di certo non pensava un'alleanza con Magneto.

In quei pochi secondi pensò che forse aveva dedicato  troppo alla sua carriera e non gli era rimasto più tempo per altro; in un attimo gli tornarono in mente tutte le ore passate a studiare come un forsennato per diventare il più giovane laureato che l'Università di Oxford avesse mai avuto e di conseguenza lo scarso tempo che aveva dedicato a Sherlock, prendendolo in giro per quanto fosse "lento" rispetto a lui e a Greg che era l'unico amico che aveva al Mondo, o forse qualcosa di più.

Sherlock fino a quel momento aveva evitato di guardare negli occhi il fratello, sapendo che sicuramente gli sarebbe scappata un'espressione di rimprovero che rischiava di essere intercettata da Jim, ma non riuscì a non fissarlo mentre seduto a leggere quel proclama diventava sempre più pallido. Non avrebbe lasciato che Mycroft si sacrificasse per tutti senza nemmeno provare a salvarlo, per cui decise che la cosa più intelligente da fare fosse cercare la bomba togliendo al nemico almeno un'arma di ricatto.

Mycroft, intanto, sospirò e si preparò alla sua condanna definitiva, che sarebbe arrivata o da Magneto o dal Governo, quando Lestrade fece il suo ingresso nella stanza.
- Mi stavo giusto chiedendo se era qui la festa -
Greg si trasformò immediatamente in roccia e corse verso Magneto il quale non riuscì a bloccarlo nonostante il suo potere di controllare i metalli, anche quelli presenti nelle rocce.
- Oh scusa, so che sembra roccia ma è una sostanza particolare, senza metalli - fece Lestrade scagliando un pugno in faccia a Magneto.
Nel caos che seguì  Mycroft prese John per un braccio e lo trascinò via dal pericolo. Altri ragazzi avevano seguito Lestrade, Molly compresa, ed ora stavano dando battaglia.
Mycroft fu raggiunto da Anthea che cercò di convincerlo ad uscire e chiamare i rinforzi, prima che Magneto prendesse di nuovo il sopravvento.
Nel caos generale i presenti sentirono un jet atterrare: gli X-Men erano tornati.
- E' la tua fine Magneto! - Gridò Wolverine unendosi alla "festa".

John era ancora acquattato dietro ad una poltrona indeciso su come agire quando qualcuno gli prese una mano.
- Cosa diavolo aspetti a curare le tue ferite? - chiese Sherlock ricomparendo.
John sorrise, non era il momento ma decise comunque di abbracciarlo quando la poltrona dietro cui erano nascosti venne scaraventata contro il muro.
- Ma come siete carini - fece Sebastian in compagnia di un altro mutante, Pyro, capace di controllare le fiamme e pronto a lanciarle addosso ai ragazzi. Sherlock, ormai padrone del suo potere, con le mani creò uno scudo attorno lui e John, bloccando ogni proposito incendiario. Pyro alimentò le fiamme con ancora più potenza in modo da distruggere lo scudo creato da Sherlock il quale cominciava a cedere sotto la forza del potere dell'altro, quando John prese la mano del moro. Il solo contatto gli diede un'emozione così forte che riuscì a creare un scudo di una tale potenza che scagliò contro il muro tutti i mutanti che si trovavano nelle vicinanze.
Sherlock si guardava le mani attonito, incapace di credere che quel potere fosse scaturito da lui. Si voltò verso John che a stento si rimetteva in piedi.
Il biondo rise e gli strizzò l'occhio - Non occorre che dici niente, so di essere il tuo super potere -
Sherlock non potè che ridere di rimando.

Nel frattempo anche gli X-Men erano giunti nella scuola capitanati dal professor Xavier e stavano riportando l'ordine mettendo in fuga il nemico.
- Dov'è Moriarty?- chiese Sherlock guardandosi attorno.
- Quel vigliacco sarà fuggito - rispose John.
- Non credo - fece Sherlock. Nella mischia aveva visto Jim correre fuori dalla sala ma non all'esterno. E c'era ancora la bomba da disinnescare prima che fosse troppo tardi.
- John fai evacuare la scuola se non ci pensa mio fratello - E poi divenne invisibile e corse via, sicuro di aver compreso dove si trovasse Jim.
John non fece in tempo a capire in quale direzione era andato Sherlock che si trovò atterrano da Moran.
- Ok adesso basta - gridò John usando il suo potere come aveva suggerito Sherlock. Sebastian rotolò a terrà con un braccio rotto, piangendo dal dolore.
- Così va meglio - fece John guardandosi attorno nella speranza di vedere il moro, ma non c'era nessuna traccia. John avrebbe voluto strangolarlo, perché Sherlock credeva che la sua vita valesse meno di quella del biondo al punto che si preoccupava sempre che John fosse al sicuro e poi senza problemi si buttava nel pericolo?
- John dov'è Sherlock? - chiese Mycroft  giungendo alle sue spalle.
- Non riesce a vederlo? - chiese speranzoso.
- Evidentemente no - rispose seccato.
- Credo sia andato a cercare Jim o la bomba..o entrambi -
Mycroft fece cenno alla sua assistente e subito dopo si misero a far uscire tutti dalla scuola, mentre i nemici se la davano a gambe, Magneto compreso, probabilmente conscio che la bomba sarebbe esplosa a momenti.

Nel frattempo Sherlock era corso sul tetto della scuola, sicuro che Jim sarebbe stato lì.
- Ciao Sherlock, sapevo che avresti capito - fece affabile Jim, seduto sul parapetto.
- Bè sono già caduto da un tetto virtuale, ora vuoi che cada da uno vero? - chiese Sherlock camminando lentamente in direzione di Jim.
- Bè onestamente cominci a infastidirmi e c'è una bella vista qui su -
- Per quale motivo dovrei farlo? -
- Non lo so, forse perché c'è una bomba nella scuola e se non lo farai salteremo tutti per aria? Che tristezza vero? Tutta questa fatica e il piccolo John e il tuo caro fratello moriranno -
- Come faccio a sapere che non menti, che non la farai esplodere comunque? -
- E' già attivata - fece Jim  - Ma se ti butti provvederò a disinnescarla, non ho tutta questa voglia di morire ma non ne ho nemmeno paura, curioso no? -
Sherlock guardò il vuoto sotto di lui e poi rivolse nuovamente lo sguardo a Jim.
- Tic tac il tempo scorre. Allora Sherlock saltiamo tutti in aria o muori solo tu? Sta a te la scelta -


Angolo autrice
Buona Vigilia!!!
Siamo in dirittura d'arrivo per cui restate con me per il gran finale!
Un bacione e alla prossima, per l'ultima volta in questa ff.

   
 
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