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Autore: katyjolinar    24/12/2014    2 recensioni
Una scoperta su sua madre porterà Astrid a scoprire le sue origini e battersi per mantenere vivo il ricordo della persona che l'ha messa al mondo
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La vita riprese normalmente, o quasi.
Hiccup, poco per volta, riacquistò l'uso della sua gamba completa, e finalmente abbandonò le stampelle. Nei primi giorni d'autunno aveva ripreso a camminare come prima.
Astrid ancora manteneva il segreto, anche se la pancia cominciava a notarsi, ma lei faceva sempre in modo che nessuno se ne accorgesse, almeno finché non fosse stato più che evidente. Certo, non era più in grado di fare molte cose, e si stancava più in fretta, ma almeno aveva Hiccup che la aiutava molto, e a volte anche Moccicoso, unico del gruppo a conoscenza della gravidanza, si dava da fare per darle una mano.
La ragazza, però, nonostante tutto, aveva sempre un aspetto felice, come se fosse stata avvolta in un'aura di felicità che contagiava chiunque le stesse vicino. Certo, non perdeva occasione di ribadire i suoi diritti e di combattere, a modo suo, la battaglia iniziata dalla madre, ma quella sua felicità interiore sembrava rendere gli altri più propensi ad ascoltarla. Persino Stoick ne fu contagiato, ad un certo punto, tanto che invitava spesso la ragazza a pranzo da loro, e non storceva più il naso quando lei e il figlio si abbandonavano a qualche coccola che di solo amichevole aveva nulla, cosa che inizialmente lo rendeva alquanto nervoso, poiché quel tipo di comportamento, secondo le regole della società, non era giusto che si tenesse tra due persone non sposate, e neanche in procinto di farlo.
Quella sera, Hiccup aveva cenato a casa di Astrid, come succedeva spesso, negli ultimi tempi, e si era intrattenuto un po' dopo, godendo del caldo propagato dal focolare e regalando qualche coccola alla ragazza, che non le rifiutava mai.
Erano seduti sul divanetto, o meglio, lui era seduto, lei invece era stesa, con la testa adagiata sulle cosce di Hiccup. Si guardavano, senza parlare, sorridendosi, mentre il ragazzo passava le dita tra i capelli della giovane; Astrid lo lasciava fare, tenendo una mano sulla pancia, non troppo pronunciata ma ormai visibile.
Ad un certo punto la giovane fece un'espressione sorpresa, seguita da un'altra, colma di dolcezza, quindi si tirò su e si strinse all'amico, baciandolo.
"Cosa c'è?" domandò Hiccup, incuriosito. Astrid non rispose, ma gli prese la mano e se la posò sulla pancia, sotto la maglia. Il ragazzo sentì un leggero movimento, e sorrise, sorpreso "Ehi! Si muove!"
"Sì, finalmente..." disse, finalmente, la giovane "È... incredibile! Non pensavo che..."
"Hai ragione, è un piccolo miracolo." ammise il castano, senza togliere la mano dalla pancia della ragazza "Il miracolo della vita."
"È meraviglioso, davvero." sussurrò la bionda, guardandolo negli occhi "Hiccup, tu non hai idea... Tu lo stai sentendo così, ma io... io lo sento dentro di me, ed è... è indescrivibile... il bambino, tuo... nostro figlio... prima sapevo che c'era, per via delle reazioni del mio corpo, ma ora... ora si muove, lo sento, è diventato reale!" sorrise, posando una mano su quella di Hiccup "Sacri Dei... stiamo per diventare genitori..."
"È così, Astrid." confermò il ragazzo "E per questo, d'ora in poi potrai contare sempre su di me. Qualunque cosa di cui tu abbia bisogno, chiedi."
La giovane lo fissò per qualche secondo. Quel ragazzo, quel giovane uomo, era il suo capo, ma era anche il suo confidente, il suo migliore amico, il suo sostenitore in quella battaglia per i pari diritti delle persone.
Ed era l'uomo con cui aveva concepito il bambino che stava crescendo dentro di lei. Colui con cui si era unita, cinque mesi prima, con l'intento di farlo distrarre dal dolore, ma in realtà, in fondo al cuore, sapeva che non era quello il motivo per cui lo aveva fatto.
Astrid si era donata a Hiccup non per farlo distrarre dal dolore, ma perché il suo corpo voleva ricongiungersi al suo cuore: Astrid Hofferson si era innamorata di Hiccup Horrendous Haddock III.
Si avvicinò nuovamente al giovane, posandogli un altro bacio sulle labbra, e si strinse a lui, avvicinando la sua bocca all'orecchio.
"Stai qui, stanotte, per piacere." sussurrò, dolcemente.
Hiccup la fissò, stupito, ma annuì, e lei sorrise, alzandosi dal divano e prendendogli la mano, per poi trascinarlo in camera. Il giovane la seguì senza discutere, mentre lei lo faceva sedere sul letto e lo baciava di nuovo.
"Hiccup, fai l'amore con me." disse ancora, guardandolo negli occhi.
"M... ma, Astrid... n... non p... possiamo... i... il ba... ba... bambino..." balbettò il giovane, ipnotizzato dallo sguardo dell'amica.
"Gothi dice che si può fare." lo rassicurò la ragazza "Solo che bisogna andarci più cauti per non rischiare di far male al bambino. Andrà tutto bene, so che tu starai attento, ti conosco."
Hiccup annuì, ancora incantato, e lei sorrise di nuovo, sfilandosi la maglia. Per la prima volta, il ragazzo poté vedere come si stava trasformando il corpo della giovane, come era cambiato da quando avevano fatto l'amore cinque mesi prima. Prese coraggio e la aiutò a spogliarsi, sfiorando con le dita ogni centimetro di pelle che riusciva a raggiungere; la osservò bene: il seno sembrava essere aumentato di dimensioni, non troppo, ma abbastanza da notarsi, le forme generali del corpo sembravano essersi arrotondate, segno che era ingrassata di qualche chilo in quelle settimane, ma la cosa più evidente era la pancia, rotonda e uniforme, sintomo di una gravidanza ormai oltre la metà del suo corso.
Sorrise. Non se lo aspettava, ma nel complesso trovava quella giovane donna ancora più bella del solito.
Le posò un bacio vicino all'ombelico, prima di farla sistemare sul letto e togliersi i suoi vestiti, e poi stendersi accanto a lei e baciarla di nuovo.
Astrid ricambiò, posando le mani sul petto di Hiccup, seguendo con le dita le linee dei muscoli del ragazzo. La volta precedente non aveva potuto godersi appieno l'esperienza, ma questa volta non voleva perdersi nulla.
Rimase piacevolmente sorpresa di quanto fosse muscoloso il giovane. Non era mingherlino come credeva, ma avrebbe dovuto aspettarselo: Hiccup era un fabbro, prima di essere un Cavaliere di Draghi, quindi era logico che la sua muscolatura fosse ben delineata.
Sapeva della sua forza fisica, l'aveva provata su sé stessa, ma aveva avuto modo di provare anche la delicatezza delle sue mani, la stessa che ora stava usando su di lei, per prepararla ad accoglierlo in quell'antico rituale.
Si baciarono a lungo, esplorando reciprocamente i propri corpi, assaporando ogni sensazione, ascoltando ogni sospiro dell'altro, prima di creare il legame che li avrebbe resi fisicamente, oltre che spiritualmente, una cosa sola.
I movimenti di Hiccup furono lenti, attenti, studiati in ogni minimo particolare per rendere partecipe la compagna, ma allo stesso tempo non rischiare di far del male a lei o al loro figlio.
Astrid lasciò che fosse lui a condurre, accogliendo ogni suo bacio, ogni carezza, ogni gesto d'amore che le riservava durante quella danza. Era anche piacevolmente sorpresa di come, rispetto alla prima volta, ogni sensazione sembrasse amplificata esponenzialmente, e continuava ad amplificarsi man mano che la musica giungeva verso il suo termine.
Quando tutto terminò, Hiccup si distese accanto a lei, guardandola, mentre lei riprendeva fiato. Era a suo dire meravigliosa, più di quanto si ricordasse, con i biondi capelli che scendevano sulle spalle, gli occhi chiusi e quel dolce sorriso sognante che le aveva visto solo da quando era incinta. Doveva ammetterlo: la maternità la stava rendendo più bella di prima.
"Sei stupenda, milady." sussurrò. Astrid aprì nuovamente gli occhi e si voltò verso di lui, riservandogli uno sguardo così dolce che il giovane non poté fare altro che stringerla a sé, tenendo una mano sulla pancia, all'interno della quale il loro figlio ancora si muoveva.
"Come ho fatto a non innamorarmi prima di te?" confessò lei "Tu mi stai dando la cosa più bella che potessi desiderare..."
Hiccup la baciò di nuovo. Lo amava... finalmente i suoi sentimenti erano ricambiati, non poteva desiderare di più, in quel momento. La strinse ancora a sé e chiuse gli occhi; avrebbe fatto qualunque cosa per lei. No, avrebbe fatto qualunque cosa per LORO, sia per Astrid che per il bambino, che man mano che passava il tempo diventava sempre più reale.
Entro poche settimane lo sarebbe stato. Entro poche settimane avrebbe davvero potuto chiamarsi padre.
   
 
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