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Autore: ElvenKing_11    24/12/2014    0 recensioni
Gale deve dire una cosa a Katniss, una cosa dolorosa. Una cosa che non riesce a dire.
Finale inaspettato.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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-Questa volta non vi lascio, ve lo giuro- inizio a ripetere a me stessa. È come se non riuscissi a smettere di dirlo. Questa promessa mi sembra di farla più a me che a loro, Prim e Rue. Mi vincolo in un patto con me stessa ripetendo a voce alta ciò che non ho il coraggio di fare. Stavolta sono veramente stufa. Dire che odio la mia vita sarebbe dire poco. Come faccio a suicidarmi? Qui al distretto 13 non ci sono finestre. Di spararmi non ho il coraggio. Di tagliarmi la gola nemmeno. Sto in piedi, al centro della stanza, con le lacrime agli occhi, e penso. Mentre Gale mi fissa spazientito e parla. Non lo sento, non lo ascolto. Sono troppo occupata ad ascoltare le mie, di grida. Delle sue non mi importa. Lo osservo però. Mentre parla animosamente, gesticola, e fa un movimento della mano come per scacciare dalla sua vista la figura di una me con il pigiama in brandelli immobile, in una stanza troppo stretta per contenere tutto il dolore. Ha ragione. Se potessi, anch'io scaccerei me e la mia figura con un gesto della mano. Come nulla di più che un insetto. Ogni tanto mi arriva al cervello qualche parola: "Che fai lì impalata?", "Muoviti", "Mi dai sui nervi", "Finiscila di piangerti addosso". Secondo me Gale mi odia. Avrei dovuto scegliere Peeta, anche se non lo amavo. Sarebbe sempre stato meglio di qualcuno che non è capace di sopportare i tuoi difetti. Tranne se si tratta di me. Io sono un caso a parte. Nemmeno io mi sopporto. Peeta è così buono che è l'unico a riuscirci. Gale non ci riuscirebbe nemmeno volendo. Alla fine non posso incolparlo più di tanto. Sono insopportabile e lagnosa. E ho un'inspiegabile voglia di farla finita. Mi siedo, finalmente. E sento Gale farfugliare qualcosa del tipo "Finalmente ti sei mossa". Lo guardo da seduta. È semplicemente bellissimo. Indossa una maglia aderente. Addominali scolpiti, occhi grigi e viso d'angelo. È bellissimo anche da arrabbiato. Per un attimo dimentico il motivo per cui stavo gridando e pensando al suicidio. Mi alzo in piedi, mi avvicino e lo fisso dritto negli occhi. Inizio a baciarlo. Lui mi abbraccia e mi piange sulla spalla. -Ci sarò sempre per te.- dico con un coraggio che non so dove ho trovato. -Grazie Katniss. Ci sediamo sul divano e piangiamo abbracciati. È lui la mia ragione di vita ora. Lo bacio sulle lacrime, e ci tuffiamo in un lungo silenzio. Poi lo vedo alzarsi di scatto e prendere un cappotto, infilare quanta più roba possibile in una sacca e lanciarmi dei vestiti nuovi. -Mettiteli. -Gale... -Ho detro mettiteli. Mi spoglio e li indosso. -Partiamo fra due minuti. -E dove andiamo? -Non lo so. Mi prende per mano. Afferro il mio arco e usciamo di casa. Diciamo a tutti che andiamo di fuori per una passeggiata. Saliamo le scale, prendiamo una serie di ascensori e arriviamo in superficie. Iniziamo a correre. Il freddo della notte è pungente, ma non mi importa. Forse scappare è veramente l'unica soluzione ora. Voglio ricominciare tutto da capo. È la mia occasione. Forse posso farcela. Mi sono stufata di combattere per gli altri e di non fare mai niente per me stessa. Comincio a correre più velocemente. Ormai ci siamo addentrati nella foresta. Prendo per mano Gale e mi sento più sicura. Continuiamo a correre , è quasi buio, ma corro senza guardare dove metto i piedi. Sento lo scricchiolio delle foglie secche e il frusciare dei rami di pino sul mio corpo. Giungiamo ad una radura e Gale si ferma all'improvviso. Ci sediamo sfiniti. - Katniss. - Gale. - Ricordi quando ti ho detto che saremmo potuti fuggire se solo avessimo voluto? Avremmo potuto vivere di caccia e di raccolta. -Sì. Mi ricordo. Non esce un'altra parola dalla sua bocca. Ma capisco che basta così, per oggi. Gale armeggia nella sacca e tira fuori una specie di quatrato avvolto da un involucro plastica. Lo rompe e scuote il quadrato che prende la forma di una tenda. Entriamo e ci stendiamo sfiniti l'uno sopra all'altro, mentre disegno dei cerchi con il dito sul suo petto. -Ti amo. -Ti amo. Ci addormentiamo.
  
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