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Autore: rossella0806    24/12/2014    2 recensioni
Piemonte, inizi del 1900.
Adele ha appena vent'anni quando è costretta a sposare il visconte Malgari di Pierre Robin, di quindici anni più vecchio, scelto in circostanze non chiarite dal padre di lei, dopo la chiusura in convento di Umberto, il ragazzo amato da Adele.
I genitori del giovane, infatti, in seguito ad una promessa fatta a Dio per risparmiarlo dalla tubercolosi, non ebbero alcun dubbio a sacrificare il figlio ad una vita di clausura, impedendogli di scegliere una strada alternativa.
Sono passati due anni dal matrimonio e dall'allontanamento forzato da Umberto, e Adele si è in parte rassegnata a condurre quell'esistenza tra Italia e Francia, circondata da persone che non significano nulla per lei, in balia di un marito che non ama, fino a quando, una sera di marzo, giunge a palazzo una lettera di Umberto, che le confessa di essere scappato dal convento di monaci e che presto la raggiungerà per portarla via.
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago, Storico
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Il cielo notturno era rischiarato a giorno per la festa del santo patrono: i colori sgargianti dei fuochi d'artificio, le figure maestrali che venivano a crearsi, avevano il potere fittizio di primeggiare sulle stelle, distribuite a secchiellate in quel tappeto scuro, eppure troppo piccole e fioche in confronto a quello spettacolo.
Adele stava approfittando della serata -fortunatamente calma rispetto al suo arrivo poco prima di pranzo- per godere di quella visione idilliaca.
La prima volta che la ragazza aveva assistito ai fuochi d'artificio era stato otto anni prima, nel 1900, quando tutto il mondo si era preparato ad accogliere il nuovo secolo e, Torino, dove aveva festeggiato insieme alla sua famiglia, non era stata da meno, grazie anche ai giochi pirotecnici offerti agli spettatori.
Scacciando quei pensieri tremendamente piacevoli, Adele si concentrò a guardare attraverso i vetri della finestra della camera da letto in cui si era rifugiata, stanza che si affacciava sul grande parco d'entrata, sotto il viale che aveva percorso poche ore prima quando era scesa dalla carrozza presa a noleggio: la giovane si chiuse ancora di più al petto lo scialle di lana bianca traforata, ricordandosi di quando la sua balia Nina, l'aveva intessuto per lei un anno addietro, al compimento della maggiore età.
Avvicinò le frange al viso, prima strofinandole delicatamente sulla guancia, poi sotto al naso, alla ricerca malinconica di un qualche profumo che la riportasse -anche solo mentalmente- indietro nel tempo.
Ma quel viaggio a ritroso, purtroppo, non si rivelò pieno di aspettative come sperava: infatti, per quanto si sforzasse, non riusciva ad evocare alcun ricordo gradevole, semplicemente perché, da due anni a quella parte, non si erano verificati.
"Adesso ogni cosa cambierà in meglio, ora che ho ritrovato Umberto ci potranno essere solo momenti felici!"
Lo spettacolo pirotecnico copriva ogni altro rumore sotto di esso, tuttavia la ragazza avvertì la porta della camera da letto aprirsi.
Per un attimo Adele si era dimenticata di dove si trovasse, tanto da invitare lo sconosciuto ad entrare, quando realizzò che poteva essere una sola persona.
Il visconte suo marito, infatti, attraversò la breve distanza dalla solida porta alla postazione della moglie -ancora di fronte alla finestra- calpestando il tappeto allungato color rosso.
"Allora mia cara, state guardando anche voi i fuochi?"
Francesco cominciò a sedersi sul bordo del letto a baldacchino, dando le spalle alla giovane moglie.
Prese a togliersi gli stivali, per poi passare alla giacca blu scuro con cui aveva cenato e, finalmente, si voltò a guardare Adele.
"Sì" rispose lei, forse troppo flebilmente per non insospettire il marito  "credevo sareste rimasto ancora un po’ con Alexander ..."
Le labbra finemente disegnate del visconte, immobile sul materasso, si piegarono in un sorriso.
"Mio fratello ha voluto ritirarsi relativamente presto. Domani mattina dovrà recarsi in città dal nostro avvocato, così mi ha lasciato da solo..."
"E vostra madre?"
"Non preoccupatevi per lei. É già andata a dormire da quasi un'ora, poco dopo la fine della cena. In salotto sono rimaste Elena e Sabine. Se volete raggiungerle ..."
Adele distolse lo sguardo dal marito, perdendosi nuovamente in quello spettacolo luminoso che continuava a svolgersi lassù nel cielo.
"No, sono stanca, Francesco: appena si concluderanno i giochi andrò a dormire. Voi quindi starete qui questa notte?" domandò speranzosa, senza rivolgergli neppure un'occhiata
"Per stanotte e per tutte quelle che verranno, almeno fino a quando ci fermeremo" il visconte, la schiena di nuovo rivolta alla moglie, cominciò ad allentarsi il nodo della cravatta azzurra, poi si sbottonò la camicia di seta color panna, infine se la tolse, posandola sul paravento di fronte a lui.
Adele guardò di sottecchi l'uomo, non potendo ignorarne la prestanza, le spalle ampie, la linea lunga e diritta a dividere la schiena.
L'ultima volta che lo aveva visto in quelle condizioni era stata la scorsa primavera, un anno prima ormai, quando lei gli aveva fatto richiesta di dormire in camere separate.
Un senso di ansia cominciò a prevalere nel suo stato d'animo, al pensiero di quello che sarebbe potuto succedere di lì a breve.
"Non mi toccherà se non lo vorrò, non lo ha mai fatto, e continuerà a rispettarmi anche qui, anche adesso che non siamo a casa ..."
"Volete continuare a guardare fuori dalla finestra, oppure vi andrebbe di farmi un po’ di compagnia?" la voce calda e bassa del marito interruppe i suoi pensieri.
"D-dove?"
Il visconte sorrise divertito, in parte in colpa a beffarsi dell'ingenuità della giovane moglie.
"Ma come dove, mia cara? Qui, di fianco a me, sul letto ..." e completò la proposta con un chiaro gesto esplicativo.
Dal momento che la ragazza non sembrava volersi muovere dalla sua postazione, lui la esortò una seconda volta.
"Cosa state aspettando?! Non vi mangio, non abbiate paura!"
L'uomo si alzò dal letto e, avvicinandosi alla moglie, cominciò ad accarezzarle la nuca, i capelli ricci sciolti sulle spalle.
"Adele, io vorrei accontentarvi, vorrei farvi felice, lo sapete ..."
"Francesco, per favore, non mi sento a mio agio ..."
La ragazza si voltò, gli occhi arrossati per le lacrime che cominciarono a scendere avare, mentre lei cercava di trattenerle.
Il visconte, sempre a torso nudo, abbassò i pollici sugli zigomi della moglie per asciugarle quelle gocce salate, poi le sorrise dolcemente:
"Perché piangete? Siamo qui per accontentare una vostra richiesta, mia cara, io avrei fatto a meno di tornare dopo appena una settimana. E poi, questo figlio che tanto volevate fino a quattro giorni fa, non é più in cima ai vostri desideri?"
La giovane sposa tirò su con il naso, prese un respiro profondo, quindi rispose in poco più di un sibilo:
"S-sí, lo vorrei, ma non so se ... se é giusto così"
"Voi lo volete ... e io anche. Cosa altro vi frena, Adele?"
"Non lo so, sono molto confusa, vorrei aspettare ancora un po’ prima di  ..."
L'uomo abbassò il volto verso quello della ragazza, entrambe le mani a legare quelle di lei dietro la schiena: baciò quelle labbra calde e umide, che da troppo tempo non sfiorava, un contatto delicato ma passionale allo stesso tempo, che intrappolò senza riserve la giovane sposa, incapace di staccarsi da quel corpo così magnetico.
"Molto bene, mia cara. Se non volete fare nulla, io mi stendo. Improvvisamente mi é venuto sonno"
Francesco Malgari di Pierre Robin lasciò la moglie in catalessi, le spalle rivolte alla finestra, oltre la quale il cielo era ridiventato scuro e imperscrutabile per la fine dei giochi pirotecnici.
Il visconte fece il giro del letto a baldacchino, scostò le pesanti coperte e si sdraiò, i pantaloni del completo blu indossato a cena ancora addosso.
 
 
 
Ciao a tutti! Capitolo breve in cui Francesco e Adele continuano ad essere distanti, lontani anni luce, ma vi prometto che a breve la situazione si capovolgerà! Grazie ai numerosi lettori, a Claddaghring8 e a emi2193 per aver inserito la storia tra le preferite, e a bettafee per averla inserita tra le seguite! Alla prossima e... BUON NATALE a tutti!
 
   
 
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