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Autore: Horse_    24/12/2014    10 recensioni
Sono passati quasi sette anni dall'ultima stagione di The Vampire Diaries, precisamente la settima. Ogni attore ha intrapreso la propria via da percorrere, cercando di vivere al meglio la propria vita, così come hanno fatto Ian e Nina.
Ian si è sposato con Nikki Reed, storica attrice di Twilight, mentre di Nina si sono perse le tracce. Nina, in realtà, ha proprio voluto sparire dal mondo che l'aveva aiutata a diventare famosa e ben amata da tutti perchè si porta dietro un segreto troppo importante da proteggere. Due bambini con gli occhi azzurri come il mare da tenere al sicuro da chi non li vuole e non si è mai interessato a loro.
Le cose tra Ian e Nikki, intanto, vanno sempre peggio e sono più i giorni in cui litigano che quelli in cui sono felici.
La ripresa dell'ottava stagione porterà tanti guai e a galla cose non dette, ma forse aiuterà due persone che si amano ancora alla follia a ritrovarsi dopo tanto -troppo- tempo.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Candice Accola, Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio, Paul Wesley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                         Arrivals.
Second Chapter.





“Nina, ne sei sicura?” mi domanda ancora mia madre mentre sistema la sciarpa di Joseph e il cappellino di lana a Stefan.
“Si, mamma…” mormoro cercando di autoconvincermi.
“Se hai qualche problema chiamami, sarò subito da voi!” si raccomanda.
“Nonna –interviene Joseph– non avremo nessun problema.”
“Amori della nonna –mia madre si inginocchia all’altezza di Joseph e Stefan– affido a voi la mia piccola, va bene?”
 

Entrambi i miei figli annuiscono seri, sentendosi chiamati in causa e sentendo il peso di questa nuova ‘responsabilità’.

 
“Ci prenderemo noi cura della mamma, promesso!” esclama Stefan portandosi una mano sul cuore, mentre anche Joseph annuisce.
“E’ nelle vostre mani, campioni…” dice mio fratello spettinando i capelli a Joseph che si era tolto il cappellino e dando un buffetto sulla guancia a Stefan.

 
Joseph sbuffa ed incrocia le braccia al petto mentre scoppiamo tutti e tre a ridere. Mio figlio alza gli occhi al cielo ed afferra il suo piccolo zainetto. A lui non
piace che qualcuno gli tocchi i capelli, solo io posso farlo.

 
“Sta’ attenta sorellina e non farti ammagliare di nuovo da due paia di occhi azzurri!” scherza mio fratello anche se nel suo tono di voce noto malinconia.

 
Gli sorrido malinconica  mentre Stefan mi tira il giubbotto.

 
“Chi è che ha gli occhi azzurri?” domanda poi geloso.
“Nessuno amore, nessuno. Sai che amo solo voi…” mormoro posando ad entrambi un bacio sulla guancia.
“Lo so, siamo gli uomini della tua vita, è quello che ci dici sempre.” ribatte Joseph soddisfatto.
“Certo…” mormoro prendendo entrambi per mano.

 
Salutiamo un’ultima volta mia mamma e mio fratello, poi ci dirigiamo verso il check-in per salire nell’aereo.
 
 
 
Un’ora dopo siamo in aereo. Io sto guardando dritto di fronte a me, mentre Joseph guarda fuori dal finestrino e Stefan tiene stretto tra le mani il suo leoncino.

 
“Ora voleremo?” mi domanda quest’ultimo.

 
E’ curioso ed anche spaventato. E’ il suo primo viaggio in aereo questo ed il primo viaggio non si scorda mai.
Controllo ad entrambi cintura di sicurezza e dopo essermi accertata che siano legati bene controllo anche la mia.

 
“Si piccolo, ora voleremo…” rispondo posandogli un bacio sulla nuca.
“Troveremo anche zia Candice e zia Kat ad Atlantide?” domanda Joseph.

 
Scoppio a ridere.

 
Atlanta, non Atlantide!” lo correggo.
“E io cosa ho detto?” domanda stizzito facendo finta di niente.
“Si amore, ci saranno anche loro.” gli spiego.
“Mamma –Stefan si volta verso di me serio– adoro zia Candy, lo sai, ma ti prego… Non farmi andare in giro per negozi con lei…”

 
Stefan sembra terrorizzato, mentre Joseph si porta una mano tra i capelli disperato scuotendo la testa. Scoppio di nuovo a ridere e mi fanno la linguaccia.
Sono letteralmente terrorizzati dall’idea di un’altra sessione di shopping con Candice.

 
“Va bene piccoli, niente più negozi con Candice…” li rassicuro.
“Grazie mamma…” sospira Stefan sollevato.

 
Sento i rumori dell’aereo partire mentre le hostess avvisano della partenza e si raccomandano di allacciare bene le cinture.
Poco dopo l’aereo spicca il volo e veniamo catapultati in cielo.
 











 
                                                                                       * * *











 
 
“Dove sono le nostre valigie?” domanda Joseph guardando attentamente ogni valigia.
“Non lo s… -noto, finalmente, le mie valigie- Oh, Eccole.”

 
Afferro le valigie e ordino ai miei figli di starmi vicino. Ci dirigiamo verso l’uscita dell’aeroporto.
Sono pronta a chiamare un taxi, quando una voce squillante mi fa voltare verso destra. Vedo una chioma bionda ed una chioma castana corrermi incontro con un sorriso a trentadue denti e le riconosco subito.
Candice e Kat.
Non appena realizzo di averle davanti vengo stretta tra di loro. Candice mi abbraccia da una parte e Kat dall’altra. Mi erano mancate terribilmente.

 
“Nina, finalmente!” esclamano in coro.
“Ciao ragazze, tutto bene?” domando.
“Benissimo!” rispondono di nuovo all’unisono entrambe.
“Candice, stai benissimo…” mormoro scrutando la mia amica.

 
La gravidanza l’ha resa ancora più bella. Ebbene si, Candice aspetta un bambino da circa sei settimane ed è una cosa fantastica.
Ovviamente è su di giri così come lo è Joe, marito di Candice.
Quando Candice me l’ha detto siamo state ore e ore a parlare e a fantasticare sul bambino e sono rimasta meravigliata quando mi ha detto che avrebbe comunque girato The Vampire Diaries fino a quando ce l’avrebbe fatta. Joe ovviamente non è d’accordo, ma non si può far cambiare idea a Candice.
Ora Candice sta coccolando i miei figli e questi ridono felici grazie alle attenzioni delle mie due migliori amiche.

 
“Signorini, ogni giorno diventate sempre più belli!” decreta Kat e Candice annuisce con vigore. “E sempre più uguali.”
“Peccato che sia già sposata…” mormora Candice ridendo.
“Signore, mi dispiace, ma siamo gli uomini della mamma, su questo non si discute!” decreta Joseph con la voce da ometto, mentre anche Stefan annuisce d’accordo.
“Trovarne uomini così al giorno d’oggi…” sospira Kat scherzando.
“Piaciuta la sorpresa?” domanda Candice.
“Non me l’aspettavo, avevo voglia di rivedervi!” annuisco.
“Che ne dite di andare a fare un giro?” domanda Kat.
“Mamma… -mi sussurra Stefan all’orecchio- Niente negozi, vero?”
“Niente negozi, promesso!” lo rassicuro posandogli una carezza sulla testa.

 
Saliamo tutti in macchina di Kat e ci dirigiamo verso l’albergo dove alloggiano anche loro –visto che anche io ho una camera lì– per mettere giù le valigie.
Durante tutto il viaggio Joseph non smette di parlare incantato nel vedere per la prima volta Atlanta e Stefan mi fa mille domande curioso, anche perché non ci siamo mai mossi da Toronto, non avrei potuto farlo.
 
Candice e Kat rispondono ad ogni loro domanda e qualche volta sorridono divertite, altre volte cercano le giuste parole ed altre ancora si fanno aiutare da me. Alla fine finiamo tutte e tre per parlare, come ai vecchi tempi. In questi quattro anni ci siamo sentite e viste spesso, ma fa un altro effetto averle qui, accanto a me, per chissà quanti giorni.
Joseph intanto si è accoccolato al mio petto ed osserva felice fuori dal finestrino.

 
“Che cosa facciamo?” domanda Candice.
“Sei sempre la solita iperattiva! –la rimbecca Kat– Nina e i piccoli  devono prima sistemarsi in albergo.”
“Questo lo so…” borbotta Candice arrivando davanti all’hotel.

 
Non facciamo neanche in tempo a scendere che un uomo, in divisa rossa e dorata, viene ad aprire la porta a tutte. Candice gli da qualche indicazione, poi gli consegna le chiavi della macchina. Questo annuisce, sorride e porge le nostre valige ad un altro uomo, poi se ne va.

 
“Benvenute al nostro hotel signore…” ci saluta in modo formale e sorridendo un altro uomo mentre ci accompagna alla reception.

 
Lascio Joseph e Stefan con Candice e Kat, mentre mi dirigo verso l’uomo seduto dietro al bancone. Sta controllando qualcosa al computer e non appena mi vede si alza e mi accoglie con un sorriso gentile. Avrà più o meno la mia età, non sembra tanto vecchio. Ha i capelli biondo cenere e due occhi verdi che ispirano sicurezza e tranquillità.

 
“Buongiorno, lei deve essere la signorina Dobrev, giusto?” domanda.
“Si –sorrido imbarazzata– sono io…”
“Benvenuta signorina Dobrev. –mi porge una sorta di tessera– Grazie per aver scelto il nostro albergo, ci auguriamo tutti che sia di suo gradimento. Questa tessera serve per aprire la sua stanza che è la 206.

 
Bingo, stanza 206. C’ero già stata con lui prima qui e per uno strano scherzo del destino ci avevano assegnato proprio quella stanza.
Osservo per qualche istante il ragazzo di fronte a me e mi domando se mi stia prendendo in giro, ma quando lo vedo sorridere capisco di essere solamente tanto sfortunata.

 
“Grazie mille, buona giornata…” lo saluto tentando di sorridere.
“Anche a lei…” mormora di rimando.

 
Mi dirigo verso Candice e Kat che stanno parlottando e qualche volta ridono insieme ai miei figli. Non appena mi avvicino Joseph mi viene incontro.

 
“Mamma, chi è quel signore?” domanda diffidente.

 
Mi abbasso alla sua altezza scompigliandogli i capelli.

 
“Siamo già gelosi?” lo punzecchio.
“Zia Candy e zia Kat dicono che gli piaci e in effetti… Non ti sta staccando gli occhi di dosso. Mamma, questa cosa non mi piace…” borbotta mio figlio.

 
Fulmino Candice e Kat con lo sguardo, mentre loro scoppiano a ridere e si tappano la bocca.

 
“Andiamo in camera,  è meglio…” mormoro prendendo Joseph e Stefan  per mano e ci dirigiamo tutti e cinque verso l’ascensore.

 
L’ascensore ci porta direttamente al secondo piano ed in poco tempo trovo la mia camera. Di fronte ad essa c’è lo stesso ragazzo di prima con le valigie in mano.

 
“Grazie mille, davvero. Scusaci per il ritardo…” mormoro infilando la tessera nella fessura e la porta si apre automaticamente.
“Si figuri. –sorride– Vi serve una mano?”
“No, grazie, siamo apposto così.” rispondo annuendo.

 
L’uomo se ne va e porto dentro tutte le valigie con l’aiuto di Candice e Kat.
La stanza è esattamente come me la ricordavo, tranne per le lenzuola che ora sono bianche, mentre prima erano rosse. Ovviamente, dato il lusso dell’albergo, la camera è enorme con un letto matrimoniale che fa da padrone all’intera stanza.
 
Al centro della stanza c’è un tavolo di vetro con sopra un vaso con dei fiori e delle sedie che contornano l’intero tavolo. Davanti al letto c’è un televisore e a quanto pare, non vorrei sbagliarmi, è anche in 3D. Bene, Joseph e Stefan non si staccheranno più da lì.
In fondo all’enorme stanza c’è anche un bagno che mi ricordo bene.
Non appena Joseph vede il letto corre subito e ci si butta sopra felice, atterrando sul materasso morbido. Si mette seduto e batte le mani felice.

 
“Mamma, è tutto così fantastico! –indica il letto e poi la TV– La televisione è fantastica!”

 
I suoi occhi brillano e sorrido anche io all’indirizzo di mio figlio mentre appoggio le valigie.
Candice a Kat si siedono sulle sedie e si guardano attorno.

 
“Dobreva, perché devi sempre avere la camera migliore?” domanda Kat divertita.
Alzo le spalle. “Non lo so…”
“Forza, forza! –Candice si alza e mi domando dove trovi tutta questa voglia di muoversi– Non possiamo mica rimanere tutto il giorno qui! Dobbiamo esplorare Atlanta!”
“Come se non la conoscessi!” la punzecchio divertita mentre mio figlio scende dal letto.
“Ma i piccoletti–indica Stefan e Joseph che la scrutano con uno sguardo assassino. A loro non piace sentirsi chiamare piccoletti–, scusate… Ma Stefan e Joseph non vede l’ora di vedere questa città, vero?”

 
Stefan annuisce entusiasta molto più sollevato.
Mi dispiace rovinare questo momento, ma non credo che andare in giro, ora e soprattutto noi, sarebbe il caso. I fotografi sono dietro l’angolo e sarebbe la fine per me, per Joseph e Stefan. Però, giustamente, non posso recludere in albergo due bambini di sei  anni.
 
Sono venuti qui convinti di girare Atlanta e divertirsi, non di passare le loro giornate chiusi in albergo, anche se, molto probabilmente, succederà così.
A giorni dovrebbe arrivare Jules e anche mia madre dovrebbe venirci a fare visita, quindi si occuperanno loro di Joseph e Stefan.

 
“Candice, non credo che sia il caso…” mormoro cercandola con gli occhi.
“Giusto… -si gratta il mento- Possiamo sempre travestirci.”
 

Alzo le sopracciglia e scuoto la testa. Non cambierà mai.












 
                                                                                                                   * * *











 
Mezz’ora dopo siamo nella hall pronti per uscire. Candice è convinta che non ci conosceranno, ma io ho qualche dubbio, anzi, molti dubbi.
L’ho fatto per i bambini, devono divertirsi almeno prima dell’inizio delle riprese. Inizio delle riprese equivale alla mia fine, purtroppo.



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Eccomi qui con il secondo capitolo prima di Natale. Non vi ho fatto aspettare molto, insomma :)
Colgo l'occasione -sennò dopo me lo dimentico- di ringraziare le otto fantastiche ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo facendomi venire voglia di postare subito il successivo grazie alle belle parole che hanno scritto (y) Grazie ragazze, davvero <3 Spero di risentirti ancora e perchè no... Di trovarvi ancora più numerose ^^
Ovviamente non posso dimenticarmi di una cosa... Auguri di buon Natale a tutte voi che leggete e ai vostri cari ** Vi auguro che possiate trascorrere un Natale ricco di allegria e gioia ^^
Detto questo, passiamo al capitolo. (Come molte di voi sanno a me piace spiegarlo un po' ahahahahaha) Come avete visto Nina e i due misteriosi -non misteriosi- bambini sono arrivati ad Atlanta e chi potevano non incontrare? Ovviamente Candice e Kat, la bionda e la morta. Loro, oltre a Julie e a Kevin, sono le uniche che sanno dell'esistenza dei bambini, gli altri non sanno niente (Paul compreso u___u) Quando intendo altri intendo tutti, ma propri tutti. Molte di voi hanno dubbi e domande, ma verrà chiarito tutto perchè nel corso della storia inserirò molti flashback per raccontare che cos'è accaduto a Nina, Ian e a tutti gli altri protagonisti, non temete ^^'
Sinceramente non ho molto da dire, tranne che questa storia mi sta prendendo un sacco :')
Auguro a tutti voi ancora un buon Natale, ci sentiamo :')
  
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