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Autore: Tonks98    25/12/2014    5 recensioni
Salve lettori, questa storia è particolare e molto diversa dalle altre. Innanzi tutto ogni capitolo potrebbe essere l'ultimo, e la aggiornerò ogni volta che avrò qualche idea per continuarla. Il titolo dice molto. Pensate se il Paradiso non fosse posto per voi... e...poteste tornare indietro.
Tonks98
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Severus Piton, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Cronache di un ectoplasma

Many happy returns...maybe...
Piton era morto, tanto per cominciare, e su questo non c'è alcun dubbio. Il registro della sua sepoltura era stato firmato dall'impresario delle pompe funebri, dal primario dei Medimaghi del san Mungo, da colui che conduceva il funerale e dal  Ministro della Magia Kingsley Shakebolt in persona. Harry Potter lo aveva firmato, e, per tutto il mondo magico, il suo nome era buono per qualsiasi cosa decidesse di firmare. Il vecchio Piton era morto come il chiodo di una porta. Badate bene che con questo io non intendo dire che so di mia propria scienza che cosa ci sia di particolarmente morto nel chiodo di una porta; personalmente, anzi, propenderei piuttosto a considerare il chiodo in una bara come il pezzo di ferraglia più morto che si possa trovare in commercio. Ma in quella similitudine c'è la saggezza dei nostri antenati, e le mie mani inesperte non la disturberanno, altrimenti il paese andrà in rovina. Vogliate pertanto permettermi di ripetere con la massima enfasi che Severus Piton era morto come il chiodo di una porta. Questo deve essere perfettamente chiaro, altrimenti nulla di meraviglioso potrà uscire dalla storia che sto per raccontare.
                        [Incipit liberamente ispirato a Un canto di Natale di Charles Dickens]
Era una calda giornata di fine luglio, anno 1998, e Severus Piton si stava annoiando. Lì, macchia nera su una candida nuvoletta, con tanto di alucce e aureola, lui si annoiava. Era in Paradiso da poco più di un mese e già si era rotto le pluffe di stare lì. Se prima pensava che finalmente sarebbe stato in pace...bhe si sbagliava. James Potter & Co. finalmente riuniti, non facevano altro che tormentarlo, e Lily? Non voleva saperne di lui; per lei era sempre lo stesso ragazzino a cui aveva chiuso la porta in faccia ormai, letteralmente, una vita fa. Poco importava che avesse salvato suo figlio e tutto il Mondo Magico. Silente? Non lo lasciava mai in pace, e nei rari momenti in cui non c'era, c'erano i Malandrini a "tenergli compagnia". Più di una volta si era chiesto se quello fosse il Paradiso o il suo personale Inferno. Bhe, in quella calda mattina di luglio riuscì a darsi una risposta, così prese forse la decisione più difficile della sua vita dopo quella di entrare nei Mangiamorte, e forse le conseguenze sarebbero state altrettanto disastrose. In fondo anche da vivo era sempre stato un cinico masochista con una spiccata vena sadica. Ormai aveva deciso, e stavolta non sarebbe davvero potuto ritornare indietro.
Harry Potter stava dormendo nel suo lettino, con Ginny Weasley e il piccolo Teddy Lupin, quando una brezza fredda gli soffiò sulla nuca, tanto da costringerlo a sbattere gli occhi più volte e in fine ad aprirli. Si alzò di scatto terrorizzato, avvolto dal gelo. La finestra e la porta erano chiuse, la giornata era una delle più calde che ricordasse, eppure lui stava congelando. Subito pensò "Dissennatori!" poi si accorse che l'unico ad avere i brividi di freddo era lui, la moglie e il figlioccio dormivano ancora tranquilli e beati. Così uscì dalla stanza e andò in salotto. Niente da fare. Il freddo che lo avvolgeva non voleva saperne di andarsene. Il fiato incominciava ad addensarglisi in volute di vapore acqueo davanti al viso. Fuori era l'alba. Ma c'era qualcosa che non gli tornava. Fu un attimo, in un baleno un lampo verde si sprigionò all'orizzonte, il verde smeraldo riempì per un secondo tutto il cielo, e il freddo cessò di colpo. L'impatto con l'aria afosa di luglio lo fece annaspare. Sentì un rombo, un ronzio, sempre più forte, la porta si spalancò da sola, un'altra folata di vento gelido, ma sta volta durò solo un secondo, poi le sedie della sala cominciarono a rovesciarsi una dopo l'altra, sempre più vicino a lui, il lampadario sulla sua testa cominciò a ondeggiare pericolosamente, un piatto si librò in aria da sopra la credenza e gli volò dritto in faccia come un freesbee. Fece appena in tempo a evitarlo che quello si frantumò in mille pezzi. Al rumore Ginny si svegliò, corse in sala, e trovò il marito a quattro zampe, per terra, in mutande e il salotto in condizioni pietose: le sedie rovesciate, il lampadario irrimediabilmente scardinato, appeso solo più per un filo elettrico, e tutti i quadri storti, alcuni addirittura capovolti. 
"Diamine Harry, che accidenti è successo qui?!?!" 
"NON LO SO GIN!" 
"Non urlare, svegli il bambino!"bisbigliò quella. 
"Scusa, scusa. Non lo so! Ma credo che qualcosa o qualcuno abbia rimesso piede in questo mondo da quell'altro." rispose serio l'uomo. Ginny, che non aveva mai visto Pirati dei Caraibi, pensò che il marito fosse impazzito. 
"Sul serio Gin! Mi sono svegliato per il freddo, poi tutto è successo in un attimo, le sedie, il lampadario, il piatto, i quadri...bhe quelli non so esattamente quando...senti Ginny sono sicuro, abbiamo un fantasma in casa!" 
"Un fantasma?" Ginny sembrava un po' più convinta, aveva imparato a fidarsi di Harry da tempo, anche se il suo discorso era completamente sconnesso, la sicurezza del suo sguardo l'aveva convinta. "E di chi?" chiese. In quel preciso istante una pentola volò dalla cucina e andò a sbattere sul muro opposto della sala. Fece un rumore infernale che svegliò il bambino che incominciò a piangere e gridare. I due si voltarono e sulla parete su cui la pentola era andata a sbattere, lentamente, comparve scritta in una sostanza vischiosa e semiluminesciente la risposta alla domanda; e ciò fece accapponare la pelle a tutti i Grifondoro da Godric's Hallow a Bristol. 
SONO TORNATO POTTER! E PER FESTEGGIARE...300 PUNTI IN MENO A GRIFONDORO 
"Oh santi numi....è Piton..." disse con assoluta sicurezza Harry Potter, la voce strozzata, in ginocchio davanti alla parete, tremando dalla testa ai piedi. Ginny era corsa in camera a calmare il bambino. Una voce profonda e sarcasticamente melliflua rimbombò in tutta la sala da pranzo. 
"Perspicace come al solito Signor Potter. Ma per una volta sarò costretto a correggere una mia precedente affermazione riguardo alle anime dipartite...." 
La mente di Harry corse alla prima lezione di Difesa Contro le Arti Oscure del suo sesto anno, in quello che sembrava ormai un remoto passato. Un nuovo brivido gli percorse la spina dorsale. 
"...non tutte le anime dipartite sono semplicemente...impronte." 
Harry si sentì agguantare per le caviglie e tirare in aria per poi arrivare a toccare il soffitto coi piedi.
"E ora siediti come si deve Potter, è così che ci si presenta a un tuo ex insegnante? Non hai ancora imparato le buone maniere?" 
Detto questo, venne lasciato cadere scomodamente sul divano, che si sfondò. Sentì Ginny imprecare dalla camera da letto. 
"Peso piuma Potter. Cos'è? La vita matrimoniale ti ha un po' appesantito? Se sei così a diciotto anni, figuriamoci cosa sarai a quaranta...sempre se ci arrivi." Se la situazione non fosse stata terrificante avrebbe risposto a tono, ormai non era più un bambino di undici anni, era un uomo che ne aveva viste di tutti i colori...anche se essere perseguitato da Piton sotto forma di fantasma gli mancava. Perciò disse: 
"Ehm, Signore, può..." e si bloccò indeciso su cosa dire. "Posso cosa Potter?"
Se Harry era terrorizzato, dal canto suo Piton non si divertiva così da anni. Si era divertito a mettere sottosopra il salotto di Potter per vedere se poteva muovere le cose, ma i quadri e la scritta sul muro erano stati un tocco magistrale. Aveva capito immediatamente che non era una semplice impronta di un'anima dipartita, era qualcosa di più, era l'anima in sè, e con un minimo di concentrazione poteva interagire col mondo reale al punto da appende Potter al soffitto per i piedi. Sì, si stava decisamente divertendo. "Allora?!" E poi veder trasalire il ragazzo ogni volta che apriva bocca gli scaldava il cuore. 
Il ragazzo parlò con più sicurezza sta volta:"Mi chiedevo se può rendersi visibile, non mi fa stare a mio agio parlare con una voce incorporea che non so da dove provenga."
 "E' ovvio che la mia voce sia incorporea, Potter, sono un fantasma, la tua perspicacia diventa più sorprendente ogni minuto che passa. Ma sì, penso di poterti accontentare..." disse l'ultima frase con lentezza melodrammatica, poi si concentrò sull'immagine del corpo che aveva da vivo. In fondo Potter non aveva tutti i torti, lui in pratica era solo voce, anche se aveva coscienza del suo corpo, dei suoi movimenti e di ciò che toccava. Dopo un secondo un denso fumo bianco e grigio si condensò per ridare forma alla sua figura, alla sua imponente figura dal viso diafano, ormai quasi trasparente, dai capelli neri e lunghi fino alle spalle, gli occhi neri come l'oscurità stessa, con tanto di veste, giacca, mantello, sguardo truce e naso adunco. Se non fosse stato per il fatto che fluttuava a mezz'aria e che i suoi capelli e vesti si muovevano ondeggiando pigramente, come mossi da una lenta e calda brezza estiva, si sarebbe detto che Severus Piton era ancora vivo, in carne ed ossa lì davanti a Harry Potter; ecco, forse appena un po' più...immateriale. Potter a quella vista per poco non svenne, ebbe appena il tempo di pensare a un incubo, magari portato dal non aver digerito la cena, che il Professore gli si avvicinò e gli diede un pizzicotto tra il collo e la scapola. 
"Ahi! Allora non è un sogno..." disse, stupito che nonostante la sua dipartita fosse ancora in grado di leggergli nel pensiero.
"Dovrebbero cambiarti il nome da Prescelto a Capitan Ovvio" 
"Ma, scusi Signore, com'è possibile?" 
"Non ci arrivi da solo? Ovviamente no. Bhe, semplicemente mi annoiavo, e il Paradiso inoltre non faceva per me, così ho deciso di tornare indietro. Evidentemente a pochi è concessa questa terza via, e devo dire che fin ora non me ne sono ancora pentito." 
"Ma se volesse, potrebbe tornare indietro?" 
"Sono appena tornato e già mi vuoi cacciare?" chiese in tono fintamente offeso "Ma come, io pensavo che ti facesse piacere rivedermi! 'Oggi abbiamo perso un grande mago, l'uomo più coraggioso che abbia mai conosciuto, con cui avrei dovuto avere un altro atteggiamento, uno migliore; io come tutti voi. Non ho voluto parlargli quando potevo e adesso che voglio non posso più. E questo sarà il più grande rimpianto della mia vita e' bla bla bla. Sei riuscito a farmi venire il latte alle ginocchia. Comunque non lo so se posso tornare indietro e per ora non mi interessa, questo limbo in fondo non è niente male, anzi direi che mi ci trovo bene. Sarò libero di perseguitare chi mi pare per il resto dell'eternità se voglio." 
Harry era impallidito, congelato dal terrore e quando Piton esplose in una risata malefica che avrebbe gelato il sangue a Voldemort, Ginny irruppe nel salotto e si piazzò tra il marito e il fantasma di Piton, con aria decisamente battagliera. 
"Finito voi due di urlare!?!" disse "C'è un bambino di un anno che dorme di là, vi dispiacerebbe fare meno casino? Se lo svegliate ancora obbligo te a cullarlo e lei a cantargli la ninna nanna! E lei. Sarà anche morto e tutto quello che vuole, ma stia tranquillo che non ci penserò due volte a rinchiuderla in un barattolo di vetro se si azzarda ancora a ridurmi così la sala! Adesso io vado a letto e se quando mi sveglio quella scritta non è sparita e questo posto non brilla ve ne pentirete amaramente entrambi!" E puntò il dito indice prima su uno e poi sull'altro. "Sono stata chiara?" 
"Sissignora" risposero i due automaticamente in coro. 
E per quella notte, cioè mattina, rimasero nel più assoluto silenzio e rimisero tutto diligentemente in ordine. Chiunque tu sia, che tu sia vivo, o anima dipartita, fare arrabbiare una donna Weasley non è mai un' idea saggia.










Angoletto dell'autrice: Buon Natale!!! Ecco a voi il mio terzo regalo, una nuova serie! Spero che vi piaccia. ora ho finalmente finito, vi auguro buone feste, e buone vacanze. Ora farò un po' di vacanze anche io, riprenderò ad aggiornare tutto dal 6 gennaio.
Bacioniiiii Tonks98

   
 
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