Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Andre De La Croix    25/12/2014    1 recensioni
Una famiglia felice in viaggio, un evento sconvolgente, un amore eterno ucciso dal destino...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Ultimo respiro”

 

Era una fresca mattina, la Volkswagen familiare sfrecciava lungo la strada deserta con tutta la sua potenza. “Tuo padre sarà furioso” disse lei, “Ovviamente. Già me lo immagino con il fumo che esce dalle narici e lo sguardo demoniaco” si girò per guardarla, era bellissima, il vento le spingeva i capelli indietro, il sole le illuminava il viso. Aveva sposato la donna della sua vita che aveva dato alla luce il figlio che tanto desideravano insieme, non poteva immaginare una vita migliore di quella. “Thomas guarda avanti” disse Jane, “Si, signora” rispose lui. “Mamma quanto manca per arrivare dal nonno?” “Non manca tanto amore mio” Thomas guardava suo figlio dallo specchietto retrovisore e doveva ammettere a se stesso che tutta la bellezza di quel bambino l'aveva presa dalla madre, stessi occhi, stesso sguardo...li amava, dio se li amava, viveva per loro, erano la sua linfa vitale. “Ma io sono stanco.” disse Nicolas, i due genitori si guardarono “Glielo diamo adesso?” lei guardò suo figlio e gli sorrise, Nicolas sorrise a sua volta; quei due avevano lo stesso sorriso.

“Mhmm...solo se Niky da un bacino alla mamma” lui ci pensò su per poi dire “Mhmmm, va beneeee” fu un bacio veloce sulla guancia “Tutto qua? Signorino Nicolas, torna subito qua e dammi un bacio decente!” Disse Jane togliendosi la cintura di sicurezza, “No no...Ora datemi quello che mi aspetta” “Cosa?! Tommy ma lo senti?” lui rideva di fronte a quello spettacolo “Ora ci penso io!” Jane passò dietro con il figlio e cominciò a fargli il solletico finché Niky non chiese pietà.

“Dai, daglielo” Thomas tirò fuori dal cruscotto un enorme pupazzo di un orso polare. Nicolas aveva solo sette anni e quando una settimana prima erano andati al centro commerciale Thomas aveva visto fermarsi il figlio davanti ai giocattoli e vide nei suoi occhi una sensazione di ecstasy verso quel pupazzetto. Quel giorno Niky aveva fatto i capricci e decise di non prenderglielo, ora però se lo meritava. La gioia di Nicholas era immensa, si mise ad urlare e ad abbracciare l'orsetto. “Come lo chiamerai?” Disse la madre che si trovava al suo fianco, “Lo chiamerò Timmy!” e lo strinse ancora più forte al petto.

“Timmy? Ma è orribile!” disse Tommy “ Come il padre” controbatté Jane, Nicolas si mise a ridere mentre il padre rivolgeva a loro una linguaccia. “Mamma, papà...vi voglio bene”.

Thomas si girò per dare un bacio al figlio ma vide gli occhi di sua moglie farsi più grandi e vide la sua bocca aprirsi per dire “Tom attento!” lui si girò di colpo e vide un cane che attraversava la strada, andava troppo veloce, girò il volante e frenò di colpo ma ormai era troppo tardi, la macchina si ribaltò su se stessa, gli venne in mente solo una cosa, il giorno della nascita di suo figlio. Quel giorno era a lavoro e quando lo chiamarono dall'ospedale aveva fatto i salti mortali per raggiungerla, e quando era entrato vide Jane con in braccio il neonato, si avvicinò e le disse che non l'avrebbe mai lasciata, le disse che l'amava e, la baciò.

Thomas si risvegliò a testa in giù, Jane si trovava al lato del passeggero il braccio sinistro era in una posizione innaturale e dalla bocca usciva sangue. “J-Jane, ti prego...sv-svegliati...” nessuna risposta.

Cercò di liberarsi ma la cintura era bloccata, quando respirava delle fitte lo colpivano in corrispondenza delle costole. “Tom...” “Jane! Jane ascoltami amore, non ti devi muovere”, in risposta solo un mugolio, “Amore ti prego no! Ti prego, ti prego, ti prego non lasciarmi” Thomas scoppio in un pianto, le stringeva la mano più forte che poteva e pregava, pregava dio di salvarla.

Ma lei non rispose più. Si sentiva stanco, ad ogni respiro un dolore lo colpiva come un pugnale sulla schiena. Fino ad ora aveva paura di sapere in che situazione si trovava Nicolas, lo chiamò, ma nessuno rispose. Solo il silenzio sembrava scrutarlo in attesa di qualche miracolo. Dal parabrezza c'era un buco, non capiva il perché non se ne fosse accorto già prima, in fondo vide una scarpetta, la riconobbe subito, e in quel momento capì.

Ora sentiva freddo, voleva solo dormire e risvegliarsi nel suo letto con sua moglie e suo figlio, voleva fare colazione con loro e raccontare l'incubo che aveva fatto.

Ma non era così, vicino al corpo inerte di sua moglie c'era “Timmy” l'orso polare di suo figlio, il pupazzo tanto atteso e tanto amato; lo prese, era macchiato di sangue, lo strinse e si rimise a piangere.

Un respiro, un altro, un ultimo respiro....silenzio.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Andre De La Croix