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Autore: Butterfly8    25/12/2014    4 recensioni
La mia storia inizia dodici anni dopo, all'incirca quando Betty dovrebbe avere quarant'anni.... Ho considerato che siano passati più o meno dodici anni dal matrimonio e non ho modificato la storia del sequel Ecomoda.Insomma l'ho pensata così.
E' una storia che si basa prevalentemente sull'interiorità dei personaggi e poi ... stravolgerò uno dei personaggi più inespressi e sufficientemente indagati della saga: Daniele Valencia. Buona lettura .... aspetto le vostre recensioni, critiche e suggerimenti
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Emozioni'
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La risposta a questa domanda è importante per me, perché devo sapere se lei sia emotivamente andata via dal nostro matrimonio. L’idea che lei possa aver trovato Daniele interessante mi ammazza. Quest’uomo vuole distruggere la mia esistenza. Ci prova ciclicamente e io mi sarei aspettato che mia moglie non lo assecondasse anzi al contrario lo respingesse.
“Daniele mi mette in agitazione” mi dice Betty “ha il potere di mettermi in soggezione. Da sempre. Mi fa sentire inferiore. Ma al tempo stesso mi spinge a non mollare. A non dargliela mai vinta, a dare battaglia. Con lui è una questione di stare sempre un passo avanti per non cadere nelle sue grinfie. È faticoso vivere così. Poi lui ha iniziato a dirmi che il mio tenermi testa gli piaceva. E mi parlava di Giulio. Mi sono illusa che potesse esserci un Daniele migliore, ero lusingata dal fatto che potessi essere io a tirarlo fuori, come ti ho già detto. Ma non ho mai provato niente per lui. Al massimo umana vicinanza. Ci sono stati giorni in cui non sembrava più lui. Lavoravamo assieme ed ogni suo sguardo era di ammirazione. Mentre tu eri sempre lontano. Tu hai dato per scontato che io ci fossi ed hai pure ragione, perché se non ti puoi fidare della tua propria moglie, di chi fidarti?” aggiunge “Però tu hai fatto un errore. Mi hai sopravvalutata. Hai pensato che per me averti o non averti al mio fianco non faceva alcuna differenza. Io ero confusa, non sapevo cosa ci stava succedendo e non riuscivo a parlarti. Obiettivamente era molto difficile. Tu arrivavi a casa e non passavi del tempo nemmeno con i ragazzi.  Stavi con me solo perché dividevamo lo stesso letto”
“Sono stato uno stupido” le dico. “Mi sono comportato come un pazzo. Però voglio chiederti una cosa e voglio che tu mi risponda sinceramente.”
“Dimmi.”
“Non ti senti lusingata da me? Perché hai sentito la necessità di farti lusingare da Daniele? Questo mi ferisce. IO sono tuo marito. Non dovresti desiderare l’ammirazione di altri uomini se non la mia. Io non cerco l’approvazione di altre donne!”
“Non ti arrabbiare per quello che ti dirò” mi dice. “Ma io ho sempre avuto la sensazione che per te non era importante lusingarmi!”
“E questo cosa vuol dire?” le chiedo.
“Quando sono entrata a lavorare nella tua azienda, le ragazze della banda mi hanno redarguito dall’ innamorarmi di te come aveva fatto la tua precedente segretaria … ma alla fine io l’ho fatto lo stesso. Tu sei l’uomo al quale tutte le donne cadono ai piedi. Io … sono sempre stata la racchia di cui tu ti sei innamorato! Anche per te è stato così! E tu per tanto tempo hai continuato a vedere quella Betty. Insomma io so che tu mi ami. Lo so. Ma …”
“Ma?” le chiedo, questa storia inizia a non piacermi.
“Ma non mi sono mai sentita apprezzata da te come donna. Come moglie, come fidanzata, come manager, ma non come donna. Forse perché tu sei sempre stato un uomo che è stato al centro dell’attenzione, non in senso negativo, ma che comunque non ha la necessità di avere una donna donna al suo fianco!”
“E Daniele si?”
“Daniele, non ha manifestato il benché minimo turbamento dal mio cambiamento, anzi ne è rimasto affascinato. E questo mi ha dato sicurezza. Tu, invece, hai subito iniziato a contestarmi dicendo che alla fine mi sarei allontanata da te” mi dice.
“E non ho avuto forse ragione?” le chiedo “E comunque non è vero che non voglio una donna donna al mio fianco, che non ti considero tale o  che per me sei solo mia moglie!!!”
“Non fraintendere Armando” mi dice lei. “A me in un certo senso va anche bene, perché niente è più bello che poter essere autenticamente se stessi con la persona che hai scelto come compagno di vita. Quindi per me è stato ed è altrettanto importante poter essere quella che sono, una donna normale, con una vera passione per i pigiamoni e le cose semplici. Ma ho scoperto che mi piace anche il pizzo. Mi piace sentirmi più femminile. E tu, non so perché hai paura di questo. Daniele invece mi ha sostenuto in questo cambiamento anche se io volevo il tuo consenso e non il suo.”
“Quello che mi dici mi lascia perplesso!” le dico “Penso che quando mi sono innamorato di te, fossi sdegnato di donne tutte pizzi e lustrini e quando  tu hai iniziato a cambiare ho avuto paura che tu potessi diventare frivola alla stessa maniera in cui lo erano le ragazze che frequentavo. Ma non ho tenuto conto che tu non sei loro! Non lo sei mai stata! Però quanto al fatto che io non ti apprezzi come donna non è affatto vero. Non sono rincitrullito fino a questo punto.” La abbraccio. “La prima volta che sono stato orgoglioso della donna che sei, è stato alla tua prima sfilata da Presidente. Quando non volevi fare il discorso di presentazione della sfilata. Ricordi?” le chiedo. “Ero così orgoglioso del fatto che ti facessi tutti quei problemi. Perché la tua umiltà nel pensare che non ne saresti stata capace, anche se lo eri assolutamente, mi hanno fatto pensare che non avrei mai potuto amare una donna più di quanto amavo te in quel momento. Ti giocavi il tutto per tutto e quasi non credevi che ce l’avresti fatta. Avrei voluto abbracciarti e dirti che ero con te, con tutto me stesso!”
“Ma io lo sentivo il tuo incoraggiamento” mi dice “L’ho sentito per tutta la sfilata.”
“E poi, a New York? A quel gala avrei voluto gridare a tutti quanto ero orgoglioso di te. Dio mio, eri bellissima. E io stavo impazzendo con tutti quegli uomini che ti giravano attorno!”
“Non potevi dirmele prima queste cose??” mi dice provocatoriamente “Dovevo baciare Daniele e scatenare tutto questo putiferio?”
“Per favore non mi ricordare che hai baciato Daniele!!” le dico io.
“Comunque, quando lui mi ha baciato è stato strano. Non ho provato niente. Chissà perché ho immaginato di provare le stesse sensazioni che provo con te. Invece no. Niente di niente”
“Ma l’hai baciato due volte” le dico.
“Non lo supererai mai vero?” mi chiede “Si, è stata una cosa irrazionale. Non provavo niente e volevo accertarmi che fosse così! Ed è stato così! Il fatto è che voglio baciare solo te. Non so se al mondo ci sia qualcun altro capace di farmi sentire come mi fai sentire tu, ma non mi interessa trovarlo”
“Non devi neanche cercarlo” le dico “Fino a quando ci sarò io sul pianeta, non ti permetterò di cercarlo” le dico e la bacio. La faccio sdraiare sulla ‘nostra’ scrivania.
“Mostro … dobbiamo andare dal pediatra!” mi dice.
“Ho avuto tanta paura Betty!” mi dice lui tirandomi su. “Ho avuto paura che un altro uomo fosse entrato nella tua vita e nel tuo cuore per prendere il mio posto. Ma ora so che non è così.”
“No amore mio. Il mio cuore è sempre stato tutto tuo. Io voglio stare con te. Solo con te. Voglio vivere con te. Voglio che la mattina ti svegli per primo e resti lì a guardarmi mentre dormo, anche se lo detesto. Voglio che ti arrabbi se qualcuno mi gira intorno, voglio che continui ad essere il favoloso papà dei nostri figli. Mio marito. Il mio amico, il mio amante e il pazzo pazzo uomo della mia vita” mi dice.
Mi asciugo le lacrime e la bacio. Mi sembra di essere finalmente tornato a casa.
Ho l’impressione che un uragano abbia attraversato la mia vita e l’abbia devastata. Avevo l’impressione che fosse una devastazione fino alle fondamenta, invece il danno è stato più superficiale del previsto. Per fortuna la mia famiglia è ancora in piedi.
Ho passato un anno terribile. Prima il pensiero di perdere Betty a causa della sua malattia mi ha tolto il sonno, poi a causa di Daniele o mia non saprei … L’unica certezza che ho adesso è che non voglio perderla e che non lascerò che nessuno me la porti via.

 
Quindici giorni dopo …
Ho dovuto faticare a convincere Betty ad uscire con me questa sera! È incredibile quanto sia testarda. Le ho detto che volevo che trascorressimo un po’ di tempo insieme, fuori, a cena da qualche parte. Da soli. Lei non voleva uscire perché preferiva riposare a casa. Potevamo trascorrere del tempo a casa. Benché la sua proposta fosse molto interessante, ho insistito affinché uscissimo. Quello che lei non sa è che sta andando alla festa dei suoi quarant’anni. Festa che avrei organizzato sicuramente nel mese di ottobre se i rapporti tra di noi all’epoca fossero stati quelli di sempre o quelli di ora, che sono anche meglio di quelli di sempre e se non fosse nata Aurora proprio in quei giorni!
Mi hanno dato tutti una mano nell’organizzare questa festa! Le ragazze della banda hanno mantenuto il segreto! Incredibile vero? Ugo, ha disegnato per l’occasione un vestito favoloso. Mi ha detto che potevo stare tranquillo perché le sarebbe andato benissimo, ormai lui conosce le sue misure alla perfezione! Ed in effetti è così.
Ho invitato tutti i nostri amici, proprio tutti. La banda, Nicolas, Mario, Manuel, i nostri genitori, mia sorella Camila e famiglia! Hugo! Ho invitato perfino quel Stefan là. E poi Adriana, Claudia Elena, Andrea, Michel e Clara. Gli unici che non sono inviati sono Daniele e famiglia. Questo sarebbe stato troppo anche per me.
Comunque … Betty non se lo aspetta minimamente. Ho prenotato il club. Sembra deserto in effetti, ma so che non è così. Ho anche preparato una sorpresa per lei.
Arriviamo al club con la mia macchina. Lei è bellissima, io sono molto elegante!
“Hai prenotato al club?” mi chiede “ti sembra un posto dove possiamo stare da soli?”
“Tranquilla Betty” le dico. “Qui dobbiamo solo cenare. Dopo andiamo via!”
“Armando …. “ mi dice lei con un tono un po’ indispettito.
“Da quando sei diventata così pigra?” le dico io affettuosamente. “Su andiamo”. Le apro la portiera della macchina e la prendo per un braccio.
Quando arriviamo a bordo piscina, lei si accorge che il club è vuoto. C’è solo un tavolo apparecchiato per due a lume di candela.
“Fammi capire Armando” mi dice lei “hai affittato il club solo per noi due? Ma sei completamente matto?”
All’improvviso, si accedono tutte le luci e tutti vengono allo scoperto urlando SORPRESA!!
E ci riesco. A sorprenderla! È completamente sorpresa. È riuscito tutto benissimo!!
“Buon compleanno amore mio!” le dico io baciandola sulla tempia.
“Buon compleanno? Ma Armando il mio compleanno è stato ad ottobre!!”
“Si ma non abbiamo potuto festeggiare sia perché .. insomma non era il momento, e poi in quei giorni è nata Aurora! Però non si può non festeggiare il quarantesimo compleanno!!” le dico
“Tu sei completamente matto! Completamente matto!!” mi dice “ E io ti amo tantissimo!!” e mi bacia.
Gli ospiti iniziano ad avvicendarsi attorno a lei per farle gli auguri.  E poi arrivano i nostri figli con i nonni.
“Cami, ma sei bellissima” le dice Betty.
Mia sorella Camila ha pensato al vestiario di tutti. Aurora indossa un vestitino con annessa gonnellina a tutu.
“E’ vero” dico a Betty “Non avrei dovuto lasciar fare a mia sorella, ma lei era così felice di partecipare!!”
“E’ tutto bellissimo Armando” mi dice “anche questo orribile tutu!”
La festa si sta svolgendo regolarmente. La band sta allietando la nostra cena. I nostri genitori sono felicissimi. Sono felici soprattutto perché ci siamo riappacificati. C’è stato un momento in cui né i miei, né i suoi genitori avevano più fiducia sul fatto che avremmo potuto recuperare il nostro matrimonio. Ho sentito una discussione tra i miei nei giorni di Natale. Mia madre diceva a mio padre che non sperava molto che saremmo riusciti a risolvere i nostri problemi. “Ma se si amano tantissimo” ha risposto mio padre. E mia madre ha ribattuto “Ma si sono fatti anche molto male, e a volte l’amore non basta!”. Per fortuna nel nostro caso, l’amore e l’assoluta certezza di non volere altri per noi è bastato. Vado verso Betty e la prendo per mano. Guardo il maestro della band e faccio un cenno con la testa!
“Cosa succede adesso?” mi chiede Betty.
Il maestro della band prende il microfono.
“Allora amici. Siamo tutti qui per festeggiare il quarantesimo compleanno di Betty. È vero è avvenuto qualche mese fa, ma l’importante è festeggiarlo. Il marito, che è l’organizzatore di questa festa, ha voluto fare una favolosa sorpresa alla moglie! E allora, sorpresa ‘Esci fuori!’”.

   
 
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