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Autore: Snowe    11/11/2008    7 recensioni
Draco Malfoy continua a ritrovarsi nella vasca del bagno di Hermione Granger, e una volta può essere un errore, due volte una coincidenza, ma tre volte diventa un'abitudine.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Lather, Rinse, Repeat è una fanfiction dell'autrice americana Snowe.
Nominata nei recenti Quibbler Awards è stata scelta come fanfiction vincitrice nella categoria "Best Drabble" (sì, la lunghezza è un'opinione :P) Potete leggere l'originale qui.

Buona lettura :p

Kit 05

Disclaimer: Draco e Hermione sono proprietà di JKRowling. Nemmeno gli slogan delle etichette delle confezioni di shampoo sono miei né di Snowe.




Lather, Rinse, Repeat
Lavare, risciacquare, ripetere


2 giugno 2000

Di solito, le migliori idee gli venivano mentre si stava facendo il bagno – “Weasley è il Nostro Re” si era praticamente composta da sola un giovedì sera in cui era felicemente immerso nella vasca del Bagno dei Prefetti. Aveva spesso desiderato che l’ispirazione scegliesse un altro luogo dove venire a visitarlo, specie visto come non fosse ancora riuscito a trovare un incantesimo per prevenire il raggrinzimento dei polpastrelli. In ogni caso, considerando come i Malfoy fossero da sempre meglio conosciuti per la brillantezza dei loro capelli, piuttosto che delle loro menti, aveva deciso da tempo che delle dita raggrinzite erano un piccolo prezzo da pagare per degli occasionali colpi di genio.

Era rintanato nella vasca (veramente troppo piccola) di Hermione Granger da quasi mezz’ora – aveva dovuto ricorrere già due volte a degli incantesimi riscaldanti – e ancora non aveva trovato un rimedio a nessuno dei suoi tanti problemi:

1. Ubriaco fradicio aveva fatto sesso con la GRANGER (sesso ubriaco piuttosto energico, a giudicare dai succhiotti sul collo e dai graffi che aveva sulla schiena) e non era completamente sicuro su dove si trovasse. Il suo appartamento era un misto di arredamento magico e babbano, e pensava di trovarsi da qualche parte nella Londra babbana.
2. Lei se ne era ovviamente andata mentre lui stava ancora dormendo – ovvero era volata via dal suo stesso appartamento pur di evitarlo. Vero coraggio Grifondoro, davvero! Sarebbe dovuta almeno rimanere per curargli la schiena.
3. I suoi capelli erano spettinati e sudati dopo le attività notturne, e la Granger non aveva nessuno shampoo adatto. Qualche squallido liquido babbano prometteva di “domare i ricci per tutto il giorno” (cosa che era ovviamente una bugia, visto come i capelli della Granger fossero selvaggi come non mai). Chiaramente, per lui era un liquido del tutto inutile: non aveva mai avuto un capello riccio in tutta la sua vita. I suoi capelli erano lisci e beneducati, il prodotto di secoli di attento allevamento, ed erano abituati alle più delicate delle pozioni.

Dopo altri cinque minuti, decise di seguire l’esempio della Granger e di correre via da quell’inghippo. Non sarebbe accaduto mai più, naturalmente – non voleva che accadesse di nuovo – e vedeva raramente la Granger di quei tempi, visto come non si muovevano certo negli stessi ambienti, quindi non ci sarebbero stati imbarazzanti incontri pubblici. Decise di usare l’intruglio anti-crespo, non lavarsi i capelli, d’altra parte, sarebbe stato completamente incivile.

I suoi capelli rimasero pesanti e flosci tutto il giorno. Stupido shampoo babbano.

20 settembre 2000

Non poteva credere di essere finito lì, in quel ridicolamente inadeguato bagno babbano della Granger, di nuovo. E questa volta non poteva nemmeno scaricare la colpa sul troppo Vecchio Ogden; ne aveva bevuto solo il giusto per sentirsi abbastanza disinvolto da osare avvicinare la Granger mentre stava andando alla toilette. Si era detto che voleva solo schernirla per la codarda ritirata. Lo innervosiva ancora che fosse sgattaiolata via così. Di certo dopo tutto quello che avevano convissuto durante la guerra si meritava di più che non quello; avrebbe dovuto avere la decenza di dirgli in faccia che pensava si fosse trattato di un errore.

Non ebbe però alcuna possibilità di dire molto; non appena si fu avvicinato abbastanza a lei, Hermione l’aveva afferrato e trascinato in un bacio, mentre li Materializzava direttamente in camera sua. Non era stata sua intenzione rifarlo (sebbene si chiedesse spesso se il sesso era stato davvero così buono o se fosse stato solo irrecuperabilmente ubriaco), ma non era stato in grado di spingerla via.

Si era svegliato per primo, questa volta; lei non si era nemmeno mossa mentre lui si districava via dal letto e si dirigeva in bagno. Non aveva idea di cosa fare, ora; era diviso tra il volerla svegliare per un altro giro (era stato davvero così buono!) e il prenotare una visita al San Mungo. Alla fine, aveva deciso di farsi solo un bagno e vedere se gli fosse sopraggiunta qualche idea migliore.

Finì che rimase seduto nella vasca per un’ora, finché l’acqua non divenne fredda. Non poteva farsi coinvolgere da Hermione – la prima notte di sesso da ubriaco l’aveva già lasciato abbastanza confuso. Potter e Weasley l’avrebbero ucciso, se mai l’avessero scoperto. Sua madre l’avrebbe disonorato o avrebbe ucciso Hermione. Non che si fosse mai scomodata a contattarlo dopo la guerra. Non era venuta a trovarlo dopo l’ultima battaglia, ma gli aveva spedito dei fiori. Aveva inoltrato un amicus curiae* in sua difesa, ma non aveva assistito al processo. Ecco la soluzione. Si sarebbe lavato e poi se ne sarebbe andato – e non perché era spaventato, ma perché non voleva più avere a che fare con lei. E così avrebbe potuto vedere anche lei come ci sentiva ad essere abbandonati in un letto che odorava di sesso, a chiedersi cosa si avesse fatto di sbagliato.

Lo shampoo era diverso questa volta; sembrava che avesse rinunciato alla lotta contro i ricci (non che lui fosse stato in grado di notare alcuna differenza). C’era uno strano liquame di un marrone luccicante che prometteva delle “vere, multidimensionali sfumature castane” e non c’era modo di sapere cosa avrebbe potuto causare ai suoi capelli biondo platino. Usò invece qualcosa chiamato “bagnoschiuma”.

Cosa che fu un enorme errore. I suoi capelli rimasero bizzarramente appiccicosi e profumarono di fiori per tutto il giorno…

1 novembre, 2000

Questa sarebbe stata davvero l’ultima volta. In futuro, se avesse visto di nuovo la Granger in un qualunque posto dove servivano anche dell’alcool, si sarebbe Smaterializzato via, o sarebbe fuggito via camino, scopa, o, come ultima risorsa, anche correndo, il più lontano possibile. L’aveva abbandonato di nuovo (e quanto patetico era sgattaiolare fuori dalla propria camera da letto?). questa volta, però, l’avrebbe aspettata finché non fosse tornata, e poi le avrebbe detto esattamente cosa pensava del suo comportamento infantile e codardo. Lui –

Le tende della vasca si aprirono, e una Hermione imbarazzata, vestita molto sciattamente, gli tese una bottiglia gialla, fatta di quello strano materiale babbano, “platisca” o qualcosa del genere. La targhetta prometteva “lucenti riflessi biondi” per capelli dal biondo platino a quello champagne. Rimase lì in piedi, sorridendo nervosamente, e spiegò come fosse uscita a comprarlo per lui. Draco continuò a fissare la bottiglia, stordito, finché l’ispirazione finalmente non lo colpì. (Le idee migliori gli venivano sempre mentre si stava lavando, dopotutto). Visto come era poco uso allo shampoo babbano (e magari l’aveva usato male quelle altre volte), la invitò nella vasca per sovraintendere l’operazione.

La vasca, che era sempre sembrata troppo piccola per una persona sola, era esattamente della dimensione giusta per due. E i suoi capelli furono brillanti e splendenti e soffici per tutto il giorno.


*Fine*




Per chi fosse interessato: Amicus Curiae.


Grazie alla Moglia per avermi convinto a ritentarci. Beh, in caso ti prenderai i lamenti vari, lo sai già :p ^^


  
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