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Autore: Jill_chan    26/12/2014    0 recensioni
Cade la neve e il freddo pungente mi attanaglia il corpo, si insinua sotto al cappotto e agli strati di vestiti pesanti che indosso.
Cade la neve e tutto diventa candido e silenzioso.
Cade la neve e io alzo lo sguardo verso il celo notturno, nero ed infinito, e non posso far altro che rimanere immobile in mezzo alla strada innevata. Regna il silenzio e striscia verso di me avvolgendomi la mia malattia [...]
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA MALATTIA DELL'ANIMO

 

Cade la neve e il freddo pungente mi attanaglia il corpo, si insinua sotto al cappotto e agli strati di vestiti pesanti che indosso.
Cade la neve e tutto diventa candido e silenzioso.
Cade la neve e io alzo lo sguardo verso il celo notturno, nero ed infinito, e non posso far altro che rimanere immobile in mezzo alla strada innevata. Regna il silenzio e striscia verso di me avvolgendomi la mia malattia; mi stringe, mi accarezza e sussurra dolci parole menzognere. Mi guida verso il parco, scavalco il cancello in ferro battuto ferendomi e salto dall'altra parte; cammino a passo lento condotto dalla dolce fanciulla dai capelli neri, che mi stringe la mano. È fredda, la sua, e il gelo della sua pelle si propaga in tutto il mio corpo donandomi un immenso senso di vuoto e di lontananza.
Sono di fronte al laghetto, illuminato da alcuni lampioni dalla luce fioca e dorata, mi affaccio oltre al parapetto e osservo la mia immagine riflessa: è distorta e sfuocata. Allungo la mano verso di essa e il mio guanto di lana tocca la superficie del laghetto bagnandosi un poco.
Eccola! La sua voce e le sue braccia nivee mi abbracciano e mi cullano, la fanciulla mi invita a superare questo ultimo ostacolo rappresentato dal parapetto. Scivolo a causa della neve posata sulla ringhiera, ma riesco subito a riacquistare l'equilibro; la fanciulla ride e un brivido mi percorre dalla nuca dritto fino alle gambe, che instabili tremano. Mi ritrovo la presenza della fanciulla in nero alle mie spalle e sempre ridendo mi spinge, mentre cado odo ancora le sue risa glaciali.
L'impatto con l'acqua gelida mi stordisce e sento le mie membra irrigidirsi, il peso degli abiti mi porta sempre più giù. L'acqua mi entra nei polmoni e il gelo sembra essere come frecce che si conficcano sempre più a fondo nella mia carne. La mente si annebbia e il corpo si fa più pesante, l'ultima cosa che scorgo è il volto pallido, circondato da una corna di capelli corvini, della fanciulla che mi sorride con falsa dolcezza.







Angolo degli scleri:

Salve!
Spero che la lettura sia stata "piacevole" e abbia suscitato in voi ciò che provo. Lo scritto è indefinito e dispersivo, proprio come i sentimenti che provo; non è semplice in alcuni momenti mettere per scritto ciò che si prova e questa volta è uscito questo breve brano.
Lasciatemi una piccola recensione per farmi sapere la vostra opinione e io sarò lieta di rispondervi!

Un bacio,
Jill_chan
~

   
 
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